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La parità tra i sessi passa anche dai contraccettivi: si sperimenta la pillola maschile

di MARIANNA GRAZI -
26 marzo 2022
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La pillola anticoncezionale maschile non è più un'utopia. Uno studio pionieristico dell'università del Minnesota ha ottenuto risultati eccezionali nelle sperimentazioni sui topi e presto inizieranno i test anche sugli esseri umani. Una piccola rivoluzione anche in termini di parità dei sessi (e nel sesso, è il caso di di dirlo). Da prerogativa tutta femminile, la pillola per l'uomo potrebbe ampliare la scelta dei metodi contraccettivi, al momento limitati al preservativo e alla, ben più drastica, vasectomia, ma soprattutto promuovere la responsabilità anche maschile nella prevenzione delle gravidanze indesiderate.

Come funziona la pillola maschile

La sperimentazione del composto chimico sui topi ha dimostrato l'efficacia al 99% nel prevenire una gravidanza

Per i più attenti alla questione 'pillola' non sfugge che sono anni che ci si gira intorno, ma i risultati ottenuti dai ricercatori del Minnesota che sono stati presentati al meeting di primavera dell'American Chemical Society, a seguito di test sugli animali, fanno ben sperare perché questa sia la volta buona. Il farmaco in sperimentazione, un composto chimico chiamato 'YCT529', è stato somministrato ai topi maschi per quattro settimane e gli scienziati hanno notato una riduzione drastica nella produzione di spermatozoi, tanto che ed è stato efficace al 99% nel prevenire la gravidanza, senza effetti collaterali osservati. Da quattro a sei settimane dopo la fine del trattamento i roditori sono stati di nuovo in grado di riprodursi. La sperimentazione umana, visti i risultati incoraggianti dei test, potrebbe iniziare entro la fine dell'anno, mentre per la commercializzazione ci sarà da attendere almeno un quinquennio. La dottoressa Gunda Georg, direttrice del laboratorio di ricerca che ha condotto l’esperimento, si è detta però "ottimista che questo processo andrà avanti rapidamente e anche se non c'è alcuna garanzia che il farmaco funzionerà anche sugli uomini sarei davvero sorpresa se non vedessimo un effetto simile anche su di noi".

La contraccezione veicolo di parità

La pillola contraccettiva femminile, approvata negli anni '60 si basa sugli ormoni

Da quando la pillola contraccettiva femminile è stata approvata negli anni '60 i ricercatori hanno iniziato, quasi compulsivamente, a cercare di svilupparne un equivalente maschile. Il funzionamento della pillola femminile si basa sugli ormoni che interrompono il ciclo mestruale, per questo "i ricercatori hanno cercato a lungo di sviluppare un equivalente maschile usando lo stesso metodo e agendo su un ormone maschile, il testosterone: ma questi tentativi hanno causato effetti collaterali indesiderati come aumento di peso, attacchi di depressione e aumento dei livelli di colesterolo, con conseguente aumento del rischio di malattie cardiache", sottolinea Abdullah Al Noman, studente di un master all'Università del Minnesota, che presenterà questo lavoro alla conferenza. Scartata l'idea degli ormoni e portata avanti quella della proteina che blocca la produzione di sperma, orma il Sacro Graal della contraccezione non sembra più così irraggiungibile. Una notizia che, a differenza di quanto si potrebbe immaginare, soddisfa soprattutto gli uomini stessi: "Molti studi dimostrano che gli uomini sono interessati a condividere la responsabilità della contraccezione all'interno della coppia", conclude il dottor Al Noman.