Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Scienze e culture » La ricerca è donna: la biologa Vanessa Barbaro e la scoperta di un collirio anti cecità

La ricerca è donna: la biologa Vanessa Barbaro e la scoperta di un collirio anti cecità

Il farmaco restituirà la vista a chi ha la Sindrome EEC, malattia rara che colpisce una persona ogni 900mila nati e che priva progressivamente della vista coloro che ne vengono colpiti

Lucia Lapi
25 Febbraio 2022
Si deve a Vanessa Barbaro la scoperta di un collirio anti cecità che restituirà la vista a chi ha la Sindrome EEC

Si deve a Vanessa Barbaro la scoperta di un collirio anti cecità che restituirà la vista a chi ha la Sindrome EEC

Share on FacebookShare on Twitter

La ricerca è sempre più donna: si deve a Vanessa Barbaro la scoperta di un collirio anti cecità che restituirà la vista a chi ha la Sindrome EEC, una malattia rara che colpisce una persona ogni 900mila nati, che rende praticamente ciechi coloro che ne vengono colpiti arrivati ai cinquant’anni di età.

La scoperta

Si deve a Vanessa Barbaro la scoperta di un collirio anti cecità che restituirà la vista a chi ha la Sindrome EEC,
Si deve a Vanessa Barbaro la scoperta di un collirio anti cecità in grado di salvaguardare la vista delle persone affette dalla Sindrome EEC

La biologa di Lucera (provincia di Foggia), che lavora da 20 anni alla Fondazione Banca degli Occhi di Mestre, vicino Venezia, è così balzata agli onori delle cronache venete e non solo, proprio per aver scoperto la molecola che trasferisce nella maggior parte dei casi in modo ereditario la malattia, questa sarà combattuta attraverso la produzione di un collirio in grado di bloccare l’invecchiamento delle cellule staminali dell’occhio. Vanessa Barbaro, che vive nel centro veneto con il marito Enzo Di Iorio, docente universitario, dopo la laurea ha svolto il tirocinio alla Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, per poi trasferirsi prima a Napoli e quindi a Mestre, dove dopo diversi anni grazie alla sua tenacia e al suo impegno per la prima volta una malattia rara che porta alla cecità sarà sconfitta.

Ora la parola passerà all’Agenzia Italiana per il Farmaco per il via libera sulla produzione, ma resta il merito di un impegno premiato di una mente del nostro territorio che ancora una volta, per inseguire le proprie ambizioni, è stata costretta ad emigrare in altri luoghi.

Le parole di Vanessa Barbaro

La Sindrome EEC (Ectrodattilia-displasia Ectodermica-palatoschisi è una patologia genetica dovuta a mutazioni in un gene chimato P63
La Sindrome EEC (Ectrodattilia-displasia Ectodermica-palatoschisi è una patologia genetica dovuta a mutazioni in un gene chiamato P63

“La Sindrome EEC (Ectrodattilia-displasia Ectodermica-palatoschisi è una patologia genetica dovuta a mutazioni in un gene chiamato P63 che comporta diversi problemi, tra cui deformità degli arti labiopalatoschisi ma soprattutto problemi a livello della superficie oculare in quanto si osserva questi pazienti un deficit di cellule staminali limbari – spiega la ricercatrice pugliese – . Nei pazienti affetti da questa patologia rara in effetti il problema oculare e forse quello più sentito, proprio perché si assiste a una degenerazione lenta ma progressiva della perdita della vista e, di fatto  questi pazienti intorno ai cinquanta anni sono completamente ciechi”

La malattia viene combattuta attraverso la produzione di un collirio in grado di bloccare l’invecchiamento delle cellule staminali dell’occhio
La malattia rara e invalidante viene combattuta attraverso la produzione di un collirio in grado di bloccare l’invecchiamento delle cellule staminali dell’occhio

“Di conseguenza la possibilità di mettere a punto una terapia che consenta di tenere sotto controllo ed evitare la progressione della malattia quindi della perdita della vista è fondamentale per questi pazienti – conclude la biologa Vanessa Barbaro – . La cosa più significativa del nostro lavoro è quella di toccare con mano quella che è la risposta alla cura, avendo noi un rapporto diretto con i pazienti, consapevoli che il prodotto di questo progetto di ricerca è la cura, e che andrà direttamente a portare i miglioramenti che ne verranno. Sappiamo che quello che facciamo andrà poi a beneficio del paziente in una maniera molto diretta, e questa è una grande soddisfazione.”

Intanto ci si prepara per il 28 febbraio quando sarà celebrata la XV Giornata Mondiale delle Malattie Rare, un’occasione per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica su un accesso equo ed immediato alla diagnosi, al trattamento e all’assistenza dei pazienti e dei loro caregivers.

Potrebbe interessarti anche

Tommaso Zorzi si sfoga sui social dopo la decisione del governo di non riconoscere i diritti dei figli di coppie omogenitoriali
Attualità

Tommaso Zorzi: “Per il governo Meloni i gay non adatti ad avere figli”

16 Marzo 2023
Il regista Paolo Virzì e l'attrice Micaela Ramazzotti (Ansa)
Spettacolo

Micaela Ramazzotti e Paolo Virzì, amore al capolinea

16 Marzo 2023
Le donne continuano a sentirsi chiedere ai colloqui di lavoro: “Lei vuole avere figli?”
Economia

Giovani e occupazione: lavorare per vivere o vivere per lavorare?

20 Marzo 2023

Instagram

  • Passa anche da un semplice tasto la possibilità per una donna, vittima di stalking, di salvarsi da chi vuole farle del male. Il tasto di uno smartwatch che, una volta premuto, lancia un’immediata richiesta di aiuto alle forze di polizia. E grazie a questo orologio, Marta (il nome è di fantasia) potrà ora vedere la sua vita cambiata in meglio. La donna aveva smesso di vivere, a causa della relazione asfissiante e malata con il suo ex marito violento che aveva promesso di sfregiarla con l’acido e poi ucciderla e seppelire il suo corpo in un terreno. Ma venerdì scorso a Marta è stato consegnato il primo di 45 smartwatch che saranno distribuiti ad altrettante vittime. L’orologio è collegato con la centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Napoli: appena arriva l’Sos, la vittima viene geolocalizzata e arrivano i soccorsi.

E così Marta ha ripreso la sua vita interrotta per paura dell’ex e delle sue minacce. «Posso uscire più serena e tranquilla dopo mesi e mesi trascorsi rintanata in casa. Grazie a questo orologio mi sento protetta. È vero, devo rinunciare alla mia privacy, ma è un prezzo che sono disposta a pagare.»

Lo scorso 30 novembre i carabinieri del Comando provinciale di Napoli, la sezione fasce deboli della Procura partenopea coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, la Fondazione Vodafone Italia e la Soroptimist international club Napoli hanno annunciato l’avvio del progetto pilota "Mobile Angel", che prevede, appunto, la consegna di questo orologio salvavita alle vittime di maltrattamenti. Il progetto è stato esteso anche alle città di Milano e Torino. Lo smartwatch affidato a Marta è il primo nel Sud Italia. Il mobile angel, spiegano i Carabinieri, rientra in un progetto ad ampio respiro che ha come punto focale le vittime di violenza. Un contesto di tutela all’interno del quale è stata istituita anche la "stanza tutta per sé", un ambiente dove chi ha subìto vessazioni può sentirsi a suo agio nel raccontare il proprio vissuto. 

#lucenews #lucelanazione #mobileangel #napoli
  • Se nei giorni scorsi l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, papà single di Alba, bambina affetta da Sindrome di Down, aveva ri-scritto pubblicamente alla premier Giorgia Meloni per avere un confronto sull’idea di famiglia e sul tema delle adozioni, stavolta commenta quanto sta accadendo in Italia in relazione ai diritti dei figli delle famiglie arcobaleno. 

Ricordiamo, infatti, che lo scorso 12 marzo il Governo ha ordinato, in merito ad una richiesta pervenuta al Comune di Milano di una coppia dello stesso sesso, lo stop a procedere alla registrazione del loro figlio appena nato e impedendo, di fatto, la creazione di una famiglia omogenitoriale. Il veto della destra compatta boccia il certificato europeo di filiazione che propone agli Stati membri di garantire ai genitori residenti in Unione Europea il diritto ad essere riconosciuti come madri e padri dei propri figli nello stesso modo in tutti i Paesi Ue.

“In tutta Europa i figli di coppie gay avranno il riconoscimento degli stessi diritti degli altri bambini. In Italia il Senato, trascinato da Fratelli d’Italia, fortemente contrario, ha appena bocciato la proposta – dice Trapanese in un lungo post sulla sua pagina Instagram -. Quindi, i figli delle coppie omosessuali non sono, per il nostro Paese, figli come gli altri. Questo hanno deciso e detto chiaramente”. Così facendo, “resteranno bambini privi di tutele complete, i cui genitori dovranno affrontare battaglie giudiziarie, sfiniti da tempi lunghissimi, solo perché il loro bimbo venga considerato semplicemente un figlio”. 

Trapanese attacca chiaramente questa decisione: “L’Italia è l’unico paese europeo con un governo che lavora per togliere diritti invece che per aggiungerli. Se la prende con bambini che esistono e vivono la loro quotidianità serenamente in famiglie piene d’amore, desiderati sopra ogni cosa, ma considerati in Italia figli di un dio minore”. Per Trapanese “stiamo continuando a parlare di ciò che dovrebbe essere semplicemente attuato. I diritti non si discutono, si riconoscono e basta. Ma come fate a non rendervene conto?”.

#lucenews #diritti #coppieomogenitoriali
  • Il nuovo progetto presentato dal governatore Viktor Laiskodat a Kupang, in Indonesia, prevede l’entrata degli alunni a scuola alle 5.30 del mattino. Secondo l’alto funzionario il provvedimento servirebbe per rafforzare la disciplina dei bambini.

Solitamente nelle scuole del Paese le lezioni iniziavano tra le 7 e le 8 del mattino: anticipando l’orario d’ingresso i bambini sono apparsi esausti quando tornano a casa. La madre di una 16enne, infatti, è molto preoccupata da questa nuova iniziativa: “È estremamente difficile, ora devono uscire di casa mentre è ancora buio pesto. Non posso accettarlo. La loro sicurezza non è garantita quando è ancora notte. Inoltre mia figlia, ogni volta che arriva a casa, è esausta e si addormenta immediatamente.”

Sulla vicenda è intervenuto anche Marsel Robot, esperto di istruzione dell’Università di Nusa Cendana, che ha spiegato come a lungo termine la privazione del sonno potrebbe mettere in pericolo la salute degli studenti e causare un cambiamento nei loro comportamenti: “Non c’è alcuna correlazione con lo sforzo per migliorare la qualità dell’istruzione. Gli studenti dormiranno solo per poche ore e questo è un grave rischio per la loro salute. Inoltre, questo causerà loro stress e sfogheranno la loro tensione in attività magari incontrollabili”. Anche il Ministero per l’emancipazione delle donne e la Commissione indonesiana per la protezione dei minori hanno espresso richieste di revisione della politica. Il cambiamento delle regole di Kupang è stato anche contestato dai legislatori locali, che hanno chiesto al governo di annullare quella che hanno definito una politica infondata.

Tuttavia il governo centrale ha mantenuto il suo esperimento rincarando la dose ed estendendolo anche all’agenzia di istruzione locale, dove anche i dipendenti pubblici ora inizieranno la loro giornata alle 5.30 del mattino.

#lucenews #lucelanazione #indonesia #scuola
  • Quante ore dormi? È difficile addormentarsi? Ti svegli al minimo rumore o al mattino rimandi tutte le sveglie per dormire un po’ di più? Soffri d’insonnia?

Sono circa 13,4 milioni gli italiani che soffrono di insonnia, secondo le ultime rilevazioni di Aims - l
La ricerca è sempre più donna: si deve a Vanessa Barbaro la scoperta di un collirio anti cecità che restituirà la vista a chi ha la Sindrome EEC, una malattia rara che colpisce una persona ogni 900mila nati, che rende praticamente ciechi coloro che ne vengono colpiti arrivati ai cinquant’anni di età.

La scoperta

Si deve a Vanessa Barbaro la scoperta di un collirio anti cecità che restituirà la vista a chi ha la Sindrome EEC,
Si deve a Vanessa Barbaro la scoperta di un collirio anti cecità in grado di salvaguardare la vista delle persone affette dalla Sindrome EEC
La biologa di Lucera (provincia di Foggia), che lavora da 20 anni alla Fondazione Banca degli Occhi di Mestre, vicino Venezia, è così balzata agli onori delle cronache venete e non solo, proprio per aver scoperto la molecola che trasferisce nella maggior parte dei casi in modo ereditario la malattia, questa sarà combattuta attraverso la produzione di un collirio in grado di bloccare l’invecchiamento delle cellule staminali dell’occhio. Vanessa Barbaro, che vive nel centro veneto con il marito Enzo Di Iorio, docente universitario, dopo la laurea ha svolto il tirocinio alla Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, per poi trasferirsi prima a Napoli e quindi a Mestre, dove dopo diversi anni grazie alla sua tenacia e al suo impegno per la prima volta una malattia rara che porta alla cecità sarà sconfitta. Ora la parola passerà all’Agenzia Italiana per il Farmaco per il via libera sulla produzione, ma resta il merito di un impegno premiato di una mente del nostro territorio che ancora una volta, per inseguire le proprie ambizioni, è stata costretta ad emigrare in altri luoghi.

Le parole di Vanessa Barbaro

La Sindrome EEC (Ectrodattilia-displasia Ectodermica-palatoschisi è una patologia genetica dovuta a mutazioni in un gene chimato P63
La Sindrome EEC (Ectrodattilia-displasia Ectodermica-palatoschisi è una patologia genetica dovuta a mutazioni in un gene chiamato P63
“La Sindrome EEC (Ectrodattilia-displasia Ectodermica-palatoschisi è una patologia genetica dovuta a mutazioni in un gene chiamato P63 che comporta diversi problemi, tra cui deformità degli arti labiopalatoschisi ma soprattutto problemi a livello della superficie oculare in quanto si osserva questi pazienti un deficit di cellule staminali limbari - spiega la ricercatrice pugliese - . Nei pazienti affetti da questa patologia rara in effetti il problema oculare e forse quello più sentito, proprio perché si assiste a una degenerazione lenta ma progressiva della perdita della vista e, di fatto  questi pazienti intorno ai cinquanta anni sono completamente ciechi"
La malattia viene combattuta attraverso la produzione di un collirio in grado di bloccare l’invecchiamento delle cellule staminali dell’occhio
La malattia rara e invalidante viene combattuta attraverso la produzione di un collirio in grado di bloccare l’invecchiamento delle cellule staminali dell’occhio
"Di conseguenza la possibilità di mettere a punto una terapia che consenta di tenere sotto controllo ed evitare la progressione della malattia quindi della perdita della vista è fondamentale per questi pazienti - conclude la biologa Vanessa Barbaro - . La cosa più significativa del nostro lavoro è quella di toccare con mano quella che è la risposta alla cura, avendo noi un rapporto diretto con i pazienti, consapevoli che il prodotto di questo progetto di ricerca è la cura, e che andrà direttamente a portare i miglioramenti che ne verranno. Sappiamo che quello che facciamo andrà poi a beneficio del paziente in una maniera molto diretta, e questa è una grande soddisfazione." Intanto ci si prepara per il 28 febbraio quando sarà celebrata la XV Giornata Mondiale delle Malattie Rare, un’occasione per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica su un accesso equo ed immediato alla diagnosi, al trattamento e all’assistenza dei pazienti e dei loro caregivers.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto