Consigli alla Gen Z per prevenire la disoccupazione da mancanza o carenza di competenze digitali. Sì, perché entro il 2025 oltre il 50% dei lavoratori dovrà aggiornare o resettare le proprie competenze per non rischiare di perdere il proprio lavoro.
E la Generazione Z può giocare d’anticipo per prevenire un fenomeno acuito dall’obsolescenza dei programmi formativi scolastici.
“Nei prossimi anni ci formeremo con la stessa facilità con cui guardiamo serie TV” si spinge a dichiarare Luca Mastella per raccontare il format dei suoi corsi di formazione professionale, pensati per essere guardati come vere e proprie programmi televisivi.
Le evoluzioni tecnologiche investono anche il mondo del lavoro, costringendo i professionisti a cercare metodi di aggiornamento delle competenze alternativi ai programmi di formazione aziendale.
La formazione digitale
Con un valore di 235,5 miliardi di dollari nel 2022, il mercato globale della formazione digitale potrebbe raggiungere i 648,6 miliardi di dollari entro il 2030: sono questi i dati che emergono dal Rapporto e-Learning Market di Beyond Market Insights, società internazionale di consulenza e ricerche di mercato.
Ma quali sono i fattori che spingono la crescita del settore? Lo spiega Learnn, piattaforma streaming per lo sviluppo di competenze digitali che, grazie anche al lancio del corso “AI e ChatGPT”, ha raggiunto 110mila utenti totali, 35mila abbonamenti e clienti aziendali come RDS, Decathlon, Treatwell, xFarm, Will Media:
“Il mondo del lavoro evolve insieme alle innovazioni tecnologiche e lascia indietro chi non rimane aggiornato: Learnn nasce nel 2020 con l’obiettivo di intervenire su questo gap rivolgendosi a chiunque senta il bisogno di rigenerare o approfondire le proprie competenze professionali per rimanere competitivo. Come?
Attraverso un’offerta di corsi innovativi, fruibili con un unico abbonamento come se fosse Netflix da App e da desktop, un modello che vuole formare a 360 gradi”, afferma l’imprenditore ferrarese, founder e head of growth di Learnn, sottolineando il ruolo cruciale della nuove tecnologie nell’ambito della formazione professionale.
L’e-Learning compensa la mancanza di programmi formativi accessibili
La tecnologia viaggia ma, secondo il 2023 LinkedIn Workplace Learning Report, solo il 2% delle aziende al mondo afferma di avere un programma di aggiornamento o riqualifica professionale in fase matura.
La conseguenza è che, come emerso dal World Economic Forum, oltre il 50% dei lavoratori dovrà aggiornare o resettare le proprie competenze entro il 2025 per non rischiare di perdere il proprio lavoro.
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Si inserisce qui la crescita del settore dell’e-Learning e dell’azienda stessa, con oltre 200 corsi e workshop per un totale di oltre 400 ore a tema Marketing, Tech, Design e Business sviluppati da esperti provenienti da aziende come Meta, Binance, Serenis, NeN, Canva, NearForm, NotJustAnalytics, Chef In Camicia.
Si rivolge per il 33% dei propri abbonati a dipendenti, per il 33% a liberi professionisti, per il 24% a imprenditori e per il 10% a studenti.
“Di fatto ci sostituiamo ai programmi di formazione selezionando i migliori esperti per settore ed erogando corsi che hanno l’obiettivo di sviluppare competenze in linea con le innovazioni digitali e le richieste del mercato del lavoro.
Su Learnn è infatti possibile imparare a padroneggiare strumenti come Instagram, Advertisement, SEO, LinkedIn, Canva, Excel, AI, Python, Javascript e tanto altro. Non a caso abbiamo dedicato una sezione della nostra app alle offerte lavorative e gli utenti possono condividere le nostre certificazioni su LinkedIn con un click”, chiarisce Mastella.
Il modello formativo ispirato a Netflix
Pensati più per intrattenere con la formazione che per istruire alla vecchia maniera, i corsi possono essere iniziati gratuitamente con solo la propria email o fruiti interamente con il pagamento di un abbonamento di €9.99 al mese. Articolati in più lezioni in streaming, possono essere stoppati e ripresi a proprio piacimento in più sessioni.
Per seguirli basta accedere alla piattaforma, iscriversi, scegliere un abbonamento trimestrale o annuale, selezionare lezioni e workshop di interesse e verificare le competenze acquisite con la possibilità di condividere la certificazione su LinkedIn con un click. Sull’App è presente anche una sezione dedicata alle offerte lavorative.
“Il comportamento dei nostri utenti ci porta a pensare che nei prossimi anni sempre più professionisti utilizzeranno il tempo morto durante la giornata per formarsi e aggiornarsi professionalmente, andando a ritagliarsi degli spazi che prima, magari, venivano dedicati all’intrattenimento.
Per questo è necessario che le modalità di erogazione della formazione siano quanto più simili agli strumenti con cui ogni giorno ci interfacciamo – penso a Netflix o Spotify ad esempio – per essere davvero accessibili e fruibili, rendendo così l’aggiornamento professionale un passatempo piacevole e allo stesso tempo utile.
Le lezioni ideate dai nostri esperti sono tecniche, ma partono dalle basi con esempi concreti e casi studio applicabili” conclude il founder.
Un modello vincente che si riscontra nel comportamento degli utenti che, mediamente, rimangono connessi 25 minuti e seguono 15 lezioni a sessione, e che potrebbe portare la società a una crescita di 200.000 utenti entro la fine dell’anno.
Learnn è disponibile in versione gratuita con il Piano Free, grazie al quale è possibile avere accesso alle basi di tutti i 200+ corsi .
A proposito di Learnn
Fondata nel 2020 da un’idea di Luca Mastella, imprenditore digitale ferrarese classe 1989 e docente esterno di Marketing e Business presso l’Università Bocconi, la piattaforma streaming di sviluppo di competenze digitali promuove un metodo di formazione a 360 gradi con un’offerta di oltre 200 corsi e workshop.
Nel 2023 ha raggiunto 110mila utenti totali, 35mila abbonamenti professionali e clienti come RDS, Decathlon, Treatwell, xFarm, Will Media.