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Home » Scienze e culture » La puntura per dimagrire senza fatica: cosa c’è dietro al farmaco anti obesità

La puntura per dimagrire senza fatica: cosa c’è dietro al farmaco anti obesità

Negli States il semaglutìde è stato il 129° farmaco più venduto nel 2022, in Italia c'è chi lo acquista su Internet: fra i vip in tanti lo utilizzano ma solo Elon Musk ha ammesso di averlo assunto "per stare in forma"

Letizia Cini
4 Marzo 2023
Khloé Kardashian prima e dopo il dimagrimento

Khloé Kardashian prima e dopo il dimagrimento

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Quanto male possiamo arrivare a farc per raggiungere il peso forma? Se prima dimagrire era un fatto legato alla salute, ora è (anche) uno status simbol legato – tanto per cambiare – al nome di vip e persone facoltose. Molto facoltose. Di cosa si tratta? Si chiama semaglutìde il farmaco sviluppato da un decennio per curare il diabete di tipo 2 capace del miracolo agognato dai più: dimagrire, ma senza diete. È invece un medicinale iniettabile, sviluppato da un decennio per curare il diabete di tipo 2 negli ultimi mesi, della lotta all’obesità.

Il 4 marzo ricorre la Giornata mondiale dell’Obesità
Il 4 marzo ricorre la Giornata mondiale dell’Obesità

Gli studi

La casa farmaceutica che lo ha brevettato, la danese Novo Nordisk, ha visto raddoppiare negli ultimi due anni il proprio valore di mercato. La scommessa (cauta) della comunità scientifica è che possa risolvere la pandemia di obesità che, si stima, riguarderà un abitante del pianeta su due nel 2035. Nel frattempo è diventato l’oscuro oggetto del desiderio, tanto che Oltreoceano lo usano ’off-label’, cioè fuori dalle indicazioni della scheda tecnica personaggi del calibro di Elon Musk (che lo ammette), svariate celebrity (anche se prendono le distanze) e decine di influencer, tanto che nelle farmacie americane è spesso introvabile. Negli Stati Uniti, nel 2022, è stati il 129° medicinale maggiormente prescritto, a 4 milioni di pazienti. È nato anche un acconcio neologismo, faccia da semaglutìde, per indicare i segni sul viso che lascia la perdita di peso repentina. Caratteristica che è stata contestata sui social, tra l’altro, a Khloé Kardashian che nega. Elon Musk, rispondendo a un suo interlocutore che gli chiedeva come facesse a essere così in forma, se n’é persino vantato.

Come si utilizza

Elon Musk ha ammesso di aver fatto ricorso al semaglutìde il farmaco sviluppato da un decennio per curare il diabete di tipo 2, per dimagrire
Elon Musk ha ammesso di aver fatto ricorso al semaglutìde – il farmaco sviluppato da un decennio per curare il diabete di tipo 2 – per dimagrire

La ’puntura della magrezza’ – il semaglutìde si somministra con iniezioni sottocutanee nell’adipe addominale – si deve alla serendipità. Indicata per i diabetici di tipo 2, ha causato nei pazienti cali ponderali fino al 15%. Ed è di novembre 2022 uno studio del New England Medical Journal che ne compara gli effetti, sull’obesità resistente, alla chirurgia bariatrica. Così molti medici negli Stati Uniti hanno iniziato a prescriverla anche a chi non è obeso, né diabetico, né pre-diabetico. Il semaglutìde è un agonista del recettore del glp-1, un ormone prodotto dall’intestino che stimola la secrezione di insulina. Migliora il controllo glicemico, inibisce la fame e rallenta lo svuotamento dello stomaco. Insomma, fa dimagrire. Sui giornali, sui social o al distributore d’acqua, il gossip sulle iniezioni che possono aiutare a sciogliere il 10-20% del proprio peso corporeo è difficile da evitare.

Nella foto, fornita da Novo Nordisk mostra la confezione del farmaco Wegovy dell'azienda ( AP)
Nella foto, fornita da Novo Nordisk mostra la confezione del farmaco Wegovy dell’azienda ( AP)

Grazie alle sue miracolose ’proprietà’, nelle farmacie americane è quasi introvabile e non perché i casi di diabete 2 siano in aumento. In realtà il semaglutìde, il farmaco più usato per curare i diabetici brevettato dalla casa farmaceutica danese Novo Nordisk, sta spopolando tra le celebrities d’oltreoceano perché consente di dimagrire rapidamente senza sforzi.
Elon Musk ha ammesso di averlo utilizzato per perdere peso di recente, mentre altri personaggi come Kim e Khloé Kardashian si trincerano dietro un “no comment”, ma intanto utilizzerebbero le punturine di semaglutìde per snellirsi rapidamente.
Sempre negli Usa il farmaco più noto a base di semaglutìde ha persino uno spot tv con tanto di jingle (in Italia, invece, la normativa sulla pubblicità di farmaci vieta anche a un articolo come questo, ad esempio, di citarne il nome; su TikTok si trova, indizio tra l’altro della quasi assenza di deontologia nell’informazione sui social).

La situazione in Italia

Nel Belpaese – assicurano gli addetti ai lavori – non mancano le persone che se lo procura via Internet, a proprio rischio e pericolo, o tramite amici negli States, in quanto si tratta comunque di un medicinale che si somministra solo dietro prescrizione medica (del diabetologo). E anche quando venga acquistato ’off label’, va assunto sotto controllo medico: non esistono infatti studi completi su cosa accada quando a prenderlo siano soggetti non diabetici. Gli effetti spaziano da diarrea a nausea, stanchezza, vomito.

Si chiama semaglutìde il farmaco sviluppato da un decennio per curare il diabete di tipo 2 capace del miracolo agognato dai più: dimagrire, ma senza diete
Si chiama semaglutìde il farmaco sviluppato da un decennio per curare il diabete di tipo 2 capace del miracolo agognato dai più: dimagrire, ma senza diete

Ma negli Stati Uniti è tutto un altro mondo e tra i volti noti si è diffusa una vera e propria mania con la caccia alla punturina magica, che nel frattempo altre case farmaceutiche hanno messo in produzione. Tra le celebrity americane che ne fanno uso, ci sarebbero le sorelle Kardashian, che prediligono l’Ozempic, mentre il magnate Elon Musk – in un tweet – ha ammesso di dovere ringraziare il digiuno intermittente e Wegovy, un’altra marca del semaglutìde. Tra gli amanti della punturina che fa dimagrire senza sforzi ci sarebbero anche le cantanti americane Cardi B e Nicki Minaj e molti altri, che però manterrebbero il segreto. Intanto su Tik Tok l’hashtag #ozempic conta 433,5 milioni di visualizzazioni e altrettante interazioni segno di un fenomeno importante.

Non se ne conoscono le interazioni con molti farmaci né con la gravidanza. E quando si smette di farne uso, il peso ritorna. Divieto assoluto al suo utilizzo per dimagrire in assenza di patologia conclamata, mentre il semaglutìde fa ben sperare sul fronte della lotta all’obesità resistente.

Costi, previsioni e precedenti

Oltre il 40% degli americani che pesano abbastanza per rientrare fra i pazienti ’qualificati’ per questi farmaci
Oltre il 40% degli americani che pesano abbastanza per rientrare fra i pazienti ’qualificati’ per questi farmaci

Il costo per ora va dai 900 ai 1.300 dollari al mese negli Usa, in Italia un po’ meno. Ma il mercato, scrive l’Economist che al semaglutìde dedica la sua più recente copertina, “sta infuriando“. Si prevedono interventi di salute pubblica che potrebbero portare a una produzione più ampia e dunque meno costosa. Su molecole simili stanno lavorando Amgen, AstraZeneca, Pfizer, Eli Lilly. I brevetti, nel tempo, scadranno, e il farmaco “potrebbe diventare comune quanto le statine anti-colesterolo“,, scrive il settimanale britannico. Da ’scorciatoia’ antigrasso riservata ai ricchi e famosi, a ’panacea’ per i comuni mortali. Se utilizzata con grano salis. La storia dei farmaci dimagranti è una storia triste: nel 1934 ben 100.000 americani usavano il dinitrofenolo per perdere i chili in eccesso. Tossico, il prodotto causa cataratta e, occasionalmente, morte. Secondo una stima, 25.000 persone sono state accecate dall’uso sconsiderato, che è stato bandito come droga per uso umano nel 1938. Ma i decessi continuano ancora oggi poiché le persone sono ancora attratte dall’acquisto online

Cosa possono fare i Paesi per affrontare l’obesità

L’Oms ricorda che “affrontare l’obesità è fondamentale per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile ed è una priorità ricordata anche nel Programma di lavoro europeo 2020-2025 dell’Oms”. In particolare, l’Organizzazione mondiale della sanità illustra alcune politiche specifiche che si dimostrano “promettenti nel ridurre i livelli di obesità e sovrappeso”. Tra queste ci sono: interventi fiscali come la ‘sugar tax‘ e i sussidi per cibi sani; restrizioni alla commercializzazione di alimenti malsani ai bambini; miglioramento dell’accesso ai servizi di gestione dell’obesità e del sovrappeso nell’assistenza sanitaria di base, nell’ambito della copertura sanitaria universale; sforzi per migliorare la dieta e l’attività fisica lungo tutto il corso della vita, comprese per le donne le fasi pre-concepimento e della gravidanza; e ancora impegno per la promozione dell’allattamento al seno, interventi a scuola e per creare ambienti che migliorino l’accesso ai cibi sani e le opportunità per l’attività fisica.

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

Torna anche quest’anno l
  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Quanto male possiamo arrivare a farc per raggiungere il peso forma? Se prima dimagrire era un fatto legato alla salute, ora è (anche) uno status simbol legato - tanto per cambiare - al nome di vip e persone facoltose. Molto facoltose. Di cosa si tratta? Si chiama semaglutìde il farmaco sviluppato da un decennio per curare il diabete di tipo 2 capace del miracolo agognato dai più: dimagrire, ma senza diete. È invece un medicinale iniettabile, sviluppato da un decennio per curare il diabete di tipo 2 negli ultimi mesi, della lotta all’obesità.
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Come si utilizza

Elon Musk ha ammesso di aver fatto ricorso al semaglutìde il farmaco sviluppato da un decennio per curare il diabete di tipo 2, per dimagrire
Elon Musk ha ammesso di aver fatto ricorso al semaglutìde - il farmaco sviluppato da un decennio per curare il diabete di tipo 2 - per dimagrire
La ’puntura della magrezza’ - il semaglutìde si somministra con iniezioni sottocutanee nell’adipe addominale - si deve alla serendipità. Indicata per i diabetici di tipo 2, ha causato nei pazienti cali ponderali fino al 15%. Ed è di novembre 2022 uno studio del New England Medical Journal che ne compara gli effetti, sull’obesità resistente, alla chirurgia bariatrica. Così molti medici negli Stati Uniti hanno iniziato a prescriverla anche a chi non è obeso, né diabetico, né pre-diabetico. Il semaglutìde è un agonista del recettore del glp-1, un ormone prodotto dall’intestino che stimola la secrezione di insulina. Migliora il controllo glicemico, inibisce la fame e rallenta lo svuotamento dello stomaco. Insomma, fa dimagrire. Sui giornali, sui social o al distributore d’acqua, il gossip sulle iniezioni che possono aiutare a sciogliere il 10-20% del proprio peso corporeo è difficile da evitare.
Nella foto, fornita da Novo Nordisk mostra la confezione del farmaco Wegovy dell'azienda ( AP)
Nella foto, fornita da Novo Nordisk mostra la confezione del farmaco Wegovy dell'azienda ( AP)
Grazie alle sue miracolose ’proprietà’, nelle farmacie americane è quasi introvabile e non perché i casi di diabete 2 siano in aumento. In realtà il semaglutìde, il farmaco più usato per curare i diabetici brevettato dalla casa farmaceutica danese Novo Nordisk, sta spopolando tra le celebrities d’oltreoceano perché consente di dimagrire rapidamente senza sforzi. Elon Musk ha ammesso di averlo utilizzato per perdere peso di recente, mentre altri personaggi come Kim e Khloé Kardashian si trincerano dietro un “no comment”, ma intanto utilizzerebbero le punturine di semaglutìde per snellirsi rapidamente. Sempre negli Usa il farmaco più noto a base di semaglutìde ha persino uno spot tv con tanto di jingle (in Italia, invece, la normativa sulla pubblicità di farmaci vieta anche a un articolo come questo, ad esempio, di citarne il nome; su TikTok si trova, indizio tra l’altro della quasi assenza di deontologia nell’informazione sui social).

La situazione in Italia

Nel Belpaese - assicurano gli addetti ai lavori - non mancano le persone che se lo procura via Internet, a proprio rischio e pericolo, o tramite amici negli States, in quanto si tratta comunque di un medicinale che si somministra solo dietro prescrizione medica (del diabetologo). E anche quando venga acquistato ’off label’, va assunto sotto controllo medico: non esistono infatti studi completi su cosa accada quando a prenderlo siano soggetti non diabetici. Gli effetti spaziano da diarrea a nausea, stanchezza, vomito.
Si chiama semaglutìde il farmaco sviluppato da un decennio per curare il diabete di tipo 2 capace del miracolo agognato dai più: dimagrire, ma senza diete
Si chiama semaglutìde il farmaco sviluppato da un decennio per curare il diabete di tipo 2 capace del miracolo agognato dai più: dimagrire, ma senza diete
Ma negli Stati Uniti è tutto un altro mondo e tra i volti noti si è diffusa una vera e propria mania con la caccia alla punturina magica, che nel frattempo altre case farmaceutiche hanno messo in produzione. Tra le celebrity americane che ne fanno uso, ci sarebbero le sorelle Kardashian, che prediligono l’Ozempic, mentre il magnate Elon Musk - in un tweet - ha ammesso di dovere ringraziare il digiuno intermittente e Wegovy, un’altra marca del semaglutìde. Tra gli amanti della punturina che fa dimagrire senza sforzi ci sarebbero anche le cantanti americane Cardi B e Nicki Minaj e molti altri, che però manterrebbero il segreto. Intanto su Tik Tok l’hashtag #ozempic conta 433,5 milioni di visualizzazioni e altrettante interazioni segno di un fenomeno importante. Non se ne conoscono le interazioni con molti farmaci né con la gravidanza. E quando si smette di farne uso, il peso ritorna. Divieto assoluto al suo utilizzo per dimagrire in assenza di patologia conclamata, mentre il semaglutìde fa ben sperare sul fronte della lotta all’obesità resistente.

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Cosa possono fare i Paesi per affrontare l’obesità

L’Oms ricorda che “affrontare l’obesità è fondamentale per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile ed è una priorità ricordata anche nel Programma di lavoro europeo 2020-2025 dell’Oms”. In particolare, l’Organizzazione mondiale della sanità illustra alcune politiche specifiche che si dimostrano “promettenti nel ridurre i livelli di obesità e sovrappeso”. Tra queste ci sono: interventi fiscali come la ‘sugar tax‘ e i sussidi per cibi sani; restrizioni alla commercializzazione di alimenti malsani ai bambini; miglioramento dell’accesso ai servizi di gestione dell’obesità e del sovrappeso nell’assistenza sanitaria di base, nell’ambito della copertura sanitaria universale; sforzi per migliorare la dieta e l’attività fisica lungo tutto il corso della vita, comprese per le donne le fasi pre-concepimento e della gravidanza; e ancora impegno per la promozione dell’allattamento al seno, interventi a scuola e per creare ambienti che migliorino l’accesso ai cibi sani e le opportunità per l’attività fisica.
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