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Home » Scienze e culture » Settimana contro il razzismo: con Amir lo sguardo di altre culture sul patrimonio artistico

Settimana contro il razzismo: con Amir lo sguardo di altre culture sul patrimonio artistico

Il programma di "Inform Perform Trasform, Ri-visitare il patrimonio culturale", dal 16 al 21 marzo, propone visite tematiche, mostre, seminari, itinerari fuori e dentro la città di Firenze per scoprire nuovi e variegati punti di vista

Domenico Guarino
10 Marzo 2022
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La cultura come motore di inclusione, di scambio, di partecipazione. In occasione della “Settimana d’azione contro il razzismo” (15-21 marzo), l’associazione Amir (acronimo che sta per  accoglienza, musei, inclusione, relazione) lancia  un ricco programma di attività dal titolo Inform Perform Trasform – Ri-visitare il patrimonio culturale, che prevede  nuove visite tematiche, una mostra alle Piagge, un seminario realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze e un itinerario in città sulle tracce delle storie degli africani nella Firenze rinascimentale.

Il programma, dicono gli organizzatori, “si propone di esplorare le dinamiche che la presenza di soggetti e narrative finora esclusi attivano nelle politiche museali di valorizzazione e trasmissione del sapere”. Se infatti il racconto della storia attraverso l’arte, è anche racconto di storie, nella diffusione di cultura del patrimonio c’è anche spazio per ritrovare i segni di altri saperi e di altre ‘letture’, che possano ri-vitalizzare e ri-significare il sedimentato dei secoli. Insomma, all’interno della complessità contemporanea, la lettura del patrimonio storico-artistico in chiave interculturale proposta dal progetto Amir vuole offrire ai visitatori e alla città l’opportunità di conoscere punti di vista inediti e nuove narrative per avviare un dialogo sul valore delle culture come risultato della mescolanza e dell’incontro secolare fra i popoli. “Agendo – dicono ancora gli organizzatori – come una sorta di lievito, la presenza di persone tradizionalmente escluse dal processo culturale, attiva infatti una trasformazione radicale nelle pratiche dei musei, che da istituzioni preposte alla conservazione e promozione del patrimonio artistico, diventano sempre più luoghi capaci di accogliere e produrre i cambiamenti sociali”.

Il programma

Inform Perform Trasform – Ri-visitare il patrimonio culturale è il titolo del progetto di Amir per la Settimana di azione contro il razzismo

La “Settimana d’azione contro il razzismo” curata da Amir si apre con il seminario online “Il Museo contemporaneo. Voci e sguardi dal mondo”, realizzato in collaborazione con l’insegnamento di Antropologia dei patrimoni per la mediazione culturale, Università degli studi di Firenze, per riflettere sul concetto stesso di “museo” nelle varie culture.
Si prosegue con le visite – gratuite con prenotazione obbligatoria – nei musei e nei luoghi d’arte condotte da mediatori di origine straniera, dedicate ciascuna ad un particolare tema. Al Museo archeologico di Fiesole alcuni reperti saranno di spunto per parlare della schiavitù nel mondo romano cercando di mettere a fuoco analogie e differenze con la schiavitù dell’età moderna, mentre al Museo Bandini l’analisi di alcuni simboli nei dipinti della collezione aprirà la riflessione sul loro significato nelle diverse culture.

Alcuni mediatori culturali di origine straniera saranno le guide alla visita del patrimonio artistico di Firenze

La figura femminile alla corte dei Medici sarà al centro della visita a Palazzo Vecchio, mentre al Museo degli Innocenti consentirà di  avviare una riflessione sul ruolo delle balie nel sistema di accoglienza dell’antico Spedale. La donna come artista e musa sarà al centro delle proposte del Museo Novecento sulla figura di Antonietta Raphaël mentre al Museo Primo Conti sarà approfondito il ruolo della donna nella produzione del pittore fiorentino. A Villa medicea La Petraia la visita affronterà invece il tema della passione per l’esotico nella corte medicea e sabauda: cineserie, specie botaniche, oggetti rari provenienti dal resto del mondo fino al celebre ritratto del “moro bianco” di Domenico Tempesti, raffigurante l’albino Benedetto d’Angola Silva, che faceva parte della corte di Cosimo III dei Medici.

Visite speciali con i mediatori Amir sono inoltre pensate per la mostra BOMBERZ!, promossa dal progetto “ilPrisma” presso “La Nave”, nel quartiere delle Piagge. La mostra porterà all’interno di un condominio abitativo 6 artisti che negli anni hanno lasciato le loro opere sui muri e nelle piazze della città, tra cui Bue 2530, Moradi il Sedicente, Ero, Exit, Rmogrl8120, Mìles. Non ci saranno  solo visite nei musei, ma anche itinerari in città, con una passeggiata che esplora la presenza di persone africane nella Firenze rinascimentale e una visita al Borgo di Peretola, per riscoprire la storia di Barsene Conti e le sue compagne, che a fine ‘800 lavoravano come trecciaiole e animarono il più grande e dimenticato sciopero femminile in Italia per rivendicare dignità e un salario adeguato.

Amir e la Settimana di azione contro il razzismo

La “Settimana di azione contro il razzismo” è un appuntamento tradizionale dell’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali

Amir – Accoglienza, musei, inclusione e relazione è un progetto avviato nel settembre del 2018 (il nome in arabo significa ‘giovane principe’) e tuttora in corso, a cura di una rete di musei del territorio, finalizzato a proporre attività di mediazione culturale condotte da cittadini stranieri. Attualmente coinvolge trentadue mediatori, otto musei a Fiesole e Firenze (Museo Civico Archeologico e Area archeologica di Fiesole, Museo Bandini, Museo Primo Conti, Museo degli Innocenti, Museo di Palazzo Vecchio, Museo Novecento con MUS.E) riuniti dal 2020 nella Rete Museale Tematica Musei di Tutti, oltre alla Direzione regionale musei della Toscana con la Villa medicea La Petraia e i borghi storici di Peretola e Quaracchi, con un programma di attività promosso da Stazione Utopia. Il progetto a cura di Stazione Utopia e Rete Musei di tutti è realizzato con il sostegno della Regione Toscana, della Fondazione CR Firenze e di Unicoop Firenze.

La “Settimana di azione contro il razzismo” è un appuntamento tradizionale dell’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali rivolto ad un ampio pubblico grazie ad un intenso calendario di iniziative di informazione, sensibilizzazione e animazione territoriale promosse in tutta Italia. L’evento è realizzato ogni anno in occasione della celebrazione in tutto il mondo della Giornata per l’eliminazione delle discriminazioni razziali, fissata nella data del 21 marzo dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

Torna anche quest’anno l
  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere

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La figura femminile alla corte dei Medici sarà al centro della visita a Palazzo Vecchio, mentre al Museo degli Innocenti consentirà di  avviare una riflessione sul ruolo delle balie nel sistema di accoglienza dell’antico Spedale. La donna come artista e musa sarà al centro delle proposte del Museo Novecento sulla figura di Antonietta Raphaël mentre al Museo Primo Conti sarà approfondito il ruolo della donna nella produzione del pittore fiorentino. A Villa medicea La Petraia la visita affronterà invece il tema della passione per l’esotico nella corte medicea e sabauda: cineserie, specie botaniche, oggetti rari provenienti dal resto del mondo fino al celebre ritratto del “moro bianco” di Domenico Tempesti, raffigurante l’albino Benedetto d'Angola Silva, che faceva parte della corte di Cosimo III dei Medici.

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Amir e la Settimana di azione contro il razzismo

La "Settimana di azione contro il razzismo" è un appuntamento tradizionale dell’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali

Amir - Accoglienza, musei, inclusione e relazione è un progetto avviato nel settembre del 2018 (il nome in arabo significa ‘giovane principe’) e tuttora in corso, a cura di una rete di musei del territorio, finalizzato a proporre attività di mediazione culturale condotte da cittadini stranieri. Attualmente coinvolge trentadue mediatori, otto musei a Fiesole e Firenze (Museo Civico Archeologico e Area archeologica di Fiesole, Museo Bandini, Museo Primo Conti, Museo degli Innocenti, Museo di Palazzo Vecchio, Museo Novecento con MUS.E) riuniti dal 2020 nella Rete Museale Tematica Musei di Tutti, oltre alla Direzione regionale musei della Toscana con la Villa medicea La Petraia e i borghi storici di Peretola e Quaracchi, con un programma di attività promosso da Stazione Utopia. Il progetto a cura di Stazione Utopia e Rete Musei di tutti è realizzato con il sostegno della Regione Toscana, della Fondazione CR Firenze e di Unicoop Firenze.

La "Settimana di azione contro il razzismo" è un appuntamento tradizionale dell’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali rivolto ad un ampio pubblico grazie ad un intenso calendario di iniziative di informazione, sensibilizzazione e animazione territoriale promosse in tutta Italia. L’evento è realizzato ogni anno in occasione della celebrazione in tutto il mondo della Giornata per l’eliminazione delle discriminazioni razziali, fissata nella data del 21 marzo dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

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