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Home » Scienze e culture » Sicilia, dal primo smart wall sonoro d’Italia risuona l’urlo dei ghiacciai che si sciolgono

Sicilia, dal primo smart wall sonoro d’Italia risuona l’urlo dei ghiacciai che si sciolgono

"Nel 2100 rischiamo la riduzione di un terzo del glacialismo mondiale" avverte l'IPCC. Il murale sarà presentato l'11 dicembre, sulla parete della stazione di Noto

Edoardo Martini
11 Dicembre 2022
Ultimate Landscapes (Ph. Claudio Orlandi)

Ultimate Landscapes (Ph. Claudio Orlandi)

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Un green smart wall sonoro: grazie a IRAE – ultimate Landscapes arriva il mosaico digitale in bioresina che, promosso dalla no profit italiana Yourban2030 in occasione della prima edizione di Vision2030, sarà presentato l’11 dicembre, ben esposto sui muri della stazione di Noto (Siracusa). L’opera ha l’obiettivo di raccontare una storia, quella dello scioglimento dei ghiacciai, attraverso i suoni di Alessio Mosti e le immagini di Claudio Orlandi. Una vera e propria parete multimediale e sostenibile, quasi come una tela digitale che, attraverso la tecnologia di prossimità, offrirà al pubblico una performance permanente tra suoni e immagini, per immergere il visitatore in una narrazione di piena attualità.

Il ghiacciaio attualmente protetto da una “coperta termica”

Smart wall: la perfetta combinazione tra fotografia e musica

Sulla tela digitale dello smart wall è riprodotta, in una dimensione di 31 mq, una fotografia d’autore di Claudio Orlandi che ritrae il ghiacciaio del Rodano in Svizzera, attualmente protetto da una “coperta termica” che ne previene ulteriori distruzioni. Ad accompagnare la foto, fruibile all’ascolto tramite QR code, c’è Katabasis, traccia sonora nata dal lavoro del sound designer Alessio Mosti. Questa narrazione fotografica si unisce così all’installazione sonora, che si fa “voce” dello stesso ghiacciaio, come un suono fisico dello sgretolamento registrato, ripetuto e reso in musica. Per la composizione della traccia l’artista ha utilizzato dei campionamenti sonori rilevati in Antartide, relativi al collasso delle piattaforme di ghiaccio, fenomeno ormai conosciuto come calving. Successivamente il materiale sonoro è stato rielaborato, manipolato e inserito all’interno di una composizione elettroacustica dalla durata di 8 minuti e 22 secondi. Come riportato dal rapporto speciale dell’IPCC (“Special Report on the Ocean and Criosphere in a Changing Climate”), pubblicato nel 2019: “Se le emissioni continuassero al ritmo attuale si conferma la proiezione al 2100 della riduzione di un terzo del glacialismo mondiale, di quasi tutto il ghiaccio alpino, e dell’innalzamento del livello del mare fino a 1 metro”. Anche i nostri ghiacciai alpini, tra cui quello da cui nasce il Rodano, sono direttamente interessati dal fenomeno. Per combatterlo, già da dieci anni, nei mesi tra giugno e settembre si sono sviluppati dei progetti per ridurre l’incidenza delle radiazioni solari e contrastare l’arretramento dei ghiacci.

Claudio Orlandi sul ghiacciaio (Ph. Carla Paternoster)

“Si tratta di una prospettiva globale che va combattuta attraverso ogni strumento”

La presidente di Yourban2030, Veronica De Angelis, ha spiegato la nascita del progetto: “Si tratta di una prospettiva globale che va combattuta attraverso ogni strumento e noi, da sempre, abbiamo scelto di farlo con il linguaggio dell’arte. Ultimate Landscapes è, infatti, uno dei contributi del primo numero di IRAE: serie editoriale promossa da Yourban2030 che propone un inedito storytelling, lontano da facili risposte, ma anche da disfattismi e banali entusiasmi, dove ogni numero diventa opera d’arte con uno special book a edizione limitata e monografico. Proprio da qui nasce IRAE – Ultimate Landscapes, il primo di una serie di progetti che portano i contributi artistici della pubblicazione nelle città italiane, come narrazione del contemporaneo e come riqualificazione urbana“.
L’opera verrà inaugurata da Yourban2030 l’11 dicembre alle ore 18.00 nell’ambito delle attività del premio Vision2030 di Noto. Se IRAE – Ultimate Landscapes è estratto dal primo numero di IRAE, l’originale serie editoriale promossa e creata da Yourban2030 con Angelo Cricchi, lo smart wall è anticipato dall’uscita del secondo numero dello special book a edizione limitata e monografico, che verrà presentato sempre a Noto il 10 dicembre alle 22.00. 

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  • Nicoletta Sipos, giornalista e scrittrice, ha vissuto in Ungheria, in Germania e negli Stati Uniti, prima di raggiungere Milano e lì restare. Il suo romanzo “La guerra di H”, un romanzo fortemente ispirato a fatti realmente accaduti.

L’autrice indaga in maniera del tutto nuova e appassionante un momento drammatico, decisivo della storia del nostro continente: la Seconda guerra mondiale. A raccontare l’ascesa e la disfatta del Nazismo è stavolta la voce di un bambino tedesco, che riporta con semplicità e veracità le molte sofferenze patite dal suo popolo durante il conflitto scatenato da Hitler, focalizzando l’attenzione del lettore sul drammatico paradigma che accomuna chiunque si trovi a vivere sulla propria pelle una guerra: la sofferenza. Pagine toccanti, le sue, tanto più intense perché impregnate di fatti reali, emozioni provate e sentite dai protagonisti e condivise da quanti, tuttora, si trovano coinvolti in un conflitto armato. La memoria collettiva è uno strumento potente per non commettere gli stessi errori. 

"Imparai poco alla volta – scrive il piccolo Heinrich Stein, protagonista del romanzo – che nel nostro strano Paese la verità aveva più volti con infinite sfumature”.

👉Perché una storia così e perché ora?
“Ho incontrato il protagonista di questa mia storia molto tempo fa, addirittura negli anni ’50, ossia in un’epoca che portava ancora gli strascichi della guerra. Diventammo amici, parlammo di Hitler e della miseria della Germania. Poco per volta, via via che ci incontravamo, lui aggiungeva ricordi, dettagli, confessioni. Per anni ho portato dentro di me la testimonianza di questa storia che si arricchiva sempre più di dettagli. Molte volte avrei voluto scriverla, magari a quattro mani con il mio amico, ma lui non se la sentiva. Io stessa esitavo ad affrontare questa storia che racconta una famiglia tedesca in forte sofferenza in una Germania ferita e umiliata. La gente ha etichettato tutto il popolo tedesco durante il nazismo come crudele per antonomasia. Non si pensa mai a quanto la gente comune abbia sofferto, alla fame e al freddo che anche il popolo tedesco ha patito”.

✍ Caterina Ceccuti

#lucenews #giornodellamemoria #27gennaio
  • È dalla sua camera con vista affacciata sull’Arno che Ornella Vanoni accetta di raccontare un po’ di sé ai lettori di Luce!, in attesa di esibirsi, sabato 28 gennaio sul palco della Tuscany Hall di Firenze, dov’è in programma una nuova tappa della nuova tournée Le Donne e la Musica. Un ritorno atteso per Ornella Vanoni, che in questo tour è accompagnata da un quintetto di sole donne.

Innanzitutto come sta, signora Vanoni?
“Stanca, sono partita due mesi dopo l’intervento al femore che mi sono rotto cadendo per una buca proprio davanti a casa mia. Ma l’incidente non mi ha impedito di intraprendere un progetto inaspettato che, sin da subito, mi è stato molto a cuore. Non ho perso la volontà di andare avanti. Anche se il tempo per prepararlo e provare è stato pochissimo. E poi sono molto dispiaciuta“.

Per cosa?
“La morte dell’orso Juan Carrito, travolto e ucciso da un’auto cercava bacche e miele: la mia carissima amica Dacia (Maraini, ndr) l’altro giorno ha scritto una cosa molto bella dedicata a lui. Dovrò scrollarmi di dosso la malinconia e ricaricarmi in vista del concerto“.

Con lei sul palco ci sarà una jazz band al femminile con Sade Mangiaracina al pianoforte, Eleonora Strino alla chitarra, Federica Michisanti al contrabbasso, Laura Klain alla batteria e Leila Shirvani. Perché questa scelta?
“Perché sono tutte bravissime, professioniste davvero eccezionali. Non è una decisione presa sulla spinta di tematiche legate al genere o alle quote rosa, ma nata grazie a Paolo Fresu, amico e trombettista fantastico del quale sono innamorata da sempre. Tempo fa, durante una chiacchierata, Paolo mi raccontò che al festival jazz di Berchidda erano andate in scena tante musiciste bravissime. E allora ho pensato: ’Se sono così brave perché non fare un gruppo di donne? Certo, non l’ha fatto mai nessuno. Bene, ora lo faccio io“.

Il fatto che siano tutte donne è un valore aggiunto?
“In realtà per me conta il talento, ma sono felice della scelta: è bellissimo sentire suonare queste artiste, vederle sul palco intorno a me mi emoziona“.

L
  • Devanshi Sanghvi è una bambina di otto anni che sarebbe potuta crescere e studiare per gestire l’attività di diamanti multimilionaria appartenente alla sua facoltosissima famiglia, con un patrimonio stimato di 60 milioni di dollari.

Ma la piccola ha scelto di farsi suora, vivendo così una vita spartana, vestita con sari bianchi, a piedi nudi e andando di porta in porta a chiedere l’elemosina. Si è unita ai “diksha” alla presenza di anziani monaci giainisti. La bimba è arrivata alla cerimonia ingioiellata e vestita di sete pregiate. Sulla sua testa poggiava una corona tempestata di diamanti. Dopo la cerimonia, a cui hanno partecipato migliaia di persone, è rimasta in piedi con altre suore, vestita con un sari bianco che le copriva anche la testa rasata. Nelle fotografie, la si vede con in mano una scopa che ora dovrà usare per spazzare via gli insetti dal suo cammino per evitare di calpestarli accidentalmente.

Di Barbara Berti ✍

#lucenews #lucelanazione #india #DevanshiSanghvi
  • Settanta giorni trascorsi in un mondo completamente bianco, la capitana dell’esercito britannico Harpreet Chandi, che già lo scorso anno si era distinta per un’impresa tra i ghiacci, è una fisioterapista che lavora in un’unità di riabilitazione regionale nel Buckinghamshire, fornendo supporto a soldati e ufficiali feriti. 

Ha dimostrato che i record sono fatti per essere battuti e, soprattutto, i limiti personali superabili grazie alla forza di volontà e alla preparazione. E ora è diventata una vera leggenda vivente, battendo il record del mondo femminile per la più lunga spedizione polare – sola e senza assistenza – della storia.

Il 9 gennaio scorso, 57esimo giorno del viaggio che era cominciato lo scorso 14 novembre, la 34enne inglese ha raggiunto il centro del Polo Sud dopo aver percorso circa 1100 chilometri. Quando è arrivata a destinazione nel bel mezzo della calotta polare era felice, pura e semplice gioia di aver raggiunto l’agognato traguardo: “Il Polo Sud è davvero un posto incredibile dove stare. Non mi sono fermata molto a lungo perché ho ancora un lungo viaggio da fare. È stato davvero difficile arrivare qui, sciando tra le 13 e le 15 ore al giorno con una media di 5 ore di sonno”.

Di Irene Carlotta Cicora ✍

#lucenews #lucelanazione #polosud #HarpreetChandi #polarpreet
Un green smart wall sonoro: grazie a IRAE - ultimate Landscapes arriva il mosaico digitale in bioresina che, promosso dalla no profit italiana Yourban2030 in occasione della prima edizione di Vision2030, sarà presentato l'11 dicembre, ben esposto sui muri della stazione di Noto (Siracusa). L'opera ha l'obiettivo di raccontare una storia, quella dello scioglimento dei ghiacciai, attraverso i suoni di Alessio Mosti e le immagini di Claudio Orlandi. Una vera e propria parete multimediale e sostenibile, quasi come una tela digitale che, attraverso la tecnologia di prossimità, offrirà al pubblico una performance permanente tra suoni e immagini, per immergere il visitatore in una narrazione di piena attualità.
Il ghiacciaio attualmente protetto da una "coperta termica"

Smart wall: la perfetta combinazione tra fotografia e musica

Sulla tela digitale dello smart wall è riprodotta, in una dimensione di 31 mq, una fotografia d’autore di Claudio Orlandi che ritrae il ghiacciaio del Rodano in Svizzera, attualmente protetto da una "coperta termica" che ne previene ulteriori distruzioni. Ad accompagnare la foto, fruibile all'ascolto tramite QR code, c’è Katabasis, traccia sonora nata dal lavoro del sound designer Alessio Mosti. Questa narrazione fotografica si unisce così all’installazione sonora, che si fa "voce" dello stesso ghiacciaio, come un suono fisico dello sgretolamento registrato, ripetuto e reso in musica. Per la composizione della traccia l'artista ha utilizzato dei campionamenti sonori rilevati in Antartide, relativi al collasso delle piattaforme di ghiaccio, fenomeno ormai conosciuto come calving. Successivamente il materiale sonoro è stato rielaborato, manipolato e inserito all’interno di una composizione elettroacustica dalla durata di 8 minuti e 22 secondi. Come riportato dal rapporto speciale dell’IPCC ("Special Report on the Ocean and Criosphere in a Changing Climate"), pubblicato nel 2019: "Se le emissioni continuassero al ritmo attuale si conferma la proiezione al 2100 della riduzione di un terzo del glacialismo mondiale, di quasi tutto il ghiaccio alpino, e dell’innalzamento del livello del mare fino a 1 metro". Anche i nostri ghiacciai alpini, tra cui quello da cui nasce il Rodano, sono direttamente interessati dal fenomeno. Per combatterlo, già da dieci anni, nei mesi tra giugno e settembre si sono sviluppati dei progetti per ridurre l’incidenza delle radiazioni solari e contrastare l’arretramento dei ghiacci.

Claudio Orlandi sul ghiacciaio (Ph. Carla Paternoster)

"Si tratta di una prospettiva globale che va combattuta attraverso ogni strumento"

La presidente di Yourban2030, Veronica De Angelis, ha spiegato la nascita del progetto: "Si tratta di una prospettiva globale che va combattuta attraverso ogni strumento e noi, da sempre, abbiamo scelto di farlo con il linguaggio dell’arte. Ultimate Landscapes è, infatti, uno dei contributi del primo numero di IRAE: serie editoriale promossa da Yourban2030 che propone un inedito storytelling, lontano da facili risposte, ma anche da disfattismi e banali entusiasmi, dove ogni numero diventa opera d'arte con uno special book a edizione limitata e monografico. Proprio da qui nasce IRAE - Ultimate Landscapes, il primo di una serie di progetti che portano i contributi artistici della pubblicazione nelle città italiane, come narrazione del contemporaneo e come riqualificazione urbana". L’opera verrà inaugurata da Yourban2030 l’11 dicembre alle ore 18.00 nell’ambito delle attività del premio Vision2030 di Noto. Se IRAE - Ultimate Landscapes è estratto dal primo numero di IRAE, l’originale serie editoriale promossa e creata da Yourban2030 con Angelo Cricchi, lo smart wall è anticipato dall’uscita del secondo numero dello special book a edizione limitata e monografico, che verrà presentato sempre a Noto il 10 dicembre alle 22.00. 

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