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Spara a un maialino per immortalarsi in un video social, la fidanzata lascia morire i suoi animali

La follia sul web e tutti le ultime notizie dal mondo animale: dalle strategie per sfuggire all'uomo alle strutture irregolari dove vengono ricoverati cani e gatti

di MAURIZIO COSTANZO -
8 febbraio 2023
Animali Foto Ansa

Animali Foto Ansa

Un orrore senza fine. Prima lui aveva ucciso un maialino con un colpo di pistola solo per realizzare un video choc da postare sui social e magari ricevere qualche visualizzazione in più. Poi, una volta in carcere, la sua lei, una donna di 28 anni residente a Camporosso (Imperia), ha continuato la catena di crudeltà. E alla fine è stata denunciata per maltrattamento di animali, per aver fatto morire un asino, un altro maialino e un cane, lasciando alla fame un'altra decina di cani, che il fidanzato le aveva dato in custodia essendo in carcere con la stessa accusa. Erano stati i volontari del soccorso veterinario della val Nervia, a fine anno, a scoprire il rifugio-lager ricavato in una campagna di zona Magauda, nel piccolo centro alle spalle di Ventimiglia. Lo spettacolo che si è presentato davanti agli occhi dei volontari era da pelle d’oca: cani legati a una catena, altri liberi, ma tutti ormai ridotti pelle e ossa, che non avendo altro da mangiare, erano costretti a cibarsi delle carcasse degli altri animali morti. Sembra che la ragazza si sia presa cura di loro soltanto per il mese successivo all'arresto del compagno, poi non riuscendo più a far fronte alle spese, li avrebbe abbandonati.

Sos montagne affollate: gli animali selvatici stanno diventando più notturni "per non incontrare persone"

Il passaggio di umani davanti alle fototrappole è 7 volte superiore a quello della specie animale più osservata

Gli animali sono sì i migliori amici dell’uomo, ma il contrario non è così scontato né automatico. E così le specie selvatiche delle aree alpine, proprio per diminuire la probabilità di incontrare persone, tendono a diventare più notturne. È quanto emerge da uno studio del Museo delle scienze (Muse) di Trento e dell'Università di Firenze intitolato: "Crowded mountains: Long-term effects of human outdoor recreation on a community of wild mammals monitored with systematic camera trapping". La ricerca ha utilizzato 60 fototrappole ogni estate, a partire dal 2015, in un'area delle Dolomiti del Trentino occidentale altamente frequentata da escursionisti, al fine di rilevare i passaggi di animali e persone. "I risultati ci mostrano che delle oltre 500.000 foto raccolte in 7 anni di ricerca il 70% ritrae persone e il tasso di passaggio umano di fronte alle fototrappole è stato 7 volte superiore a quello della specie selvatica più comune nell'area (la volpe) e addirittura 70 volte superiore a quello dell'orso, la specie più raramente fotografata", spiega Marco Salvatori, primo autore dello studio. Le otto specie considerate - orso, cervo, camoscio, capriolo, tasso, volpe, lepre e faina - hanno rivelato una chiara risposta comportamentale al disturbo provocato dal passaggio di esseri umani: e così, nelle zone più frequentate, cercano di minimizzare le probabilità di incontro con le persone, diventando più notturne. Tutte le specie studiate hanno mostrato tendenze di presenza stabili e in alcuni casi anche in crescita. Ma i nuovi comportamenti costituiscono un potenziale costo in termini di maggiori difficoltà di movimento, regolazione della temperatura corporea, utilizzo di aree più produttive. "Se, da parte degli animali, l'impegno a evitare il contatto con gli esseri umani è notevole, ora sta anche a noi umani fare attenzione adottando alcune misure per limitare l'accesso ad alcune aree dei parchi naturali nei periodi dell'anno più delicati per la fauna, una strategia già ampiamente applicata in molte parti del mondo", ha concluso Francesco Rovero, coordinatore dello studio.

Controlli dei Nas in 876 canili e gattili: 1 su 4 è risultata irregolare. Sequestrate 26 strutture e 871 animali

I Nas hanno scoperto oltre 200 canili e gattili irregolari in tutto il territorio italiano

Ma com’è invece la situazione nei canili? Non è affatto buona, e lo dicono i dati: dai controlli dei Nas in 876 canili e gattili pubblici e privati, ben 244 (pari al 27%, cioè oltre uno su quattro), sono risultati irregolari. Sono state sequestrate 26 strutture con 871 animali, sanzionate 29 persone per violazioni penali e 230 per illeciti amministrativi, per complessivi 180 mila euro. Sono questi i risultati delle operazioni compiute solo nell’ultimo periodo dai Carabinieri dei Nas, di concerto con il ministero della Salute, sull'intero territorio nazionale. Le principali violazioni hanno riguardato carenze igienico e strutturali e autorizzative degli ambienti destinati al ricovero con box, in alcuni casi costruiti abusivamente e in dimensioni non sufficienti; lo smaltimento irregolare delle carcasse di animali, l'omessa registrazione degli animali all'anagrafe canina, e la gestione irregolare dei farmaci, spesso scaduti, in un caso da più di sette anni. I reati contestati sono stati principalmente il maltrattamento e l'abbandono di animali causato dal mantenimento di cani in condizioni incompatibili con la loro natura, il mancato rispetto del benessere come mancanza di igiene e sovraffollamento, l'effettuazione di interventi chirurgici come taglio delle orecchie o della coda "a scopo estetico e non motivati da ragioni patologiche". Durante l'attività di controllo sono stati anche accertati, da parte del Nas di Torino e di Perugia, due casi di traffico illecito di animali da compagnia attraverso l'introduzione in Italia di cuccioli di cane privi di documentazione identificativa e sanitaria.