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Sos Terra: e se smettesse di girare? I ricercatori: "Il suo nucleo si è appena fermato (forse)"

L'ipotesi divide gli scienziati ma per quanto la comunità scientifica sia perplessa, all’orizzonte non è previsto nessun cataclisma da film

di CATERINA CECCUTI -
31 gennaio 2023
Foto Ansa 2

Foto Ansa 2

Può sembrare incredibile, ma è molto più facile conoscere quel che si trova a miliardi di chilometri da noi piuttosto che ciò che avviene sotto i nostri piedi. A renderlo impossibile è il fatto che appena si inizia ad andare nelle profondità del pianeta le pressioni e le temperature diventano semplicemente impossibili per qualsiasi strumento. Fatto sta che, secondo Yi Yang e Xiaodong Song - entrambi dell'Università di Pechino - la rotazione del nucleo della Terra potrebbe essersi recentemente interrotta: un fenomeno che, a differenza degli scenari immaginati da qualche film di fantascienza, non avrebbe impatti sulla vita, ma dimostrerebbe che il nucleo del pianeta sia soggetto a oscillazioni. I due studiosi cinesi hanno presentato questa ipotesi (che però lascia perplessa una parte della comunità scientifica) sulla rivista Nature Geoscience. "Non c'è niente di nuovo, in realtà, in tutto questo", ha commentato all'Ansa Massimo Chiappini, direttore del Dipartimento Ambiente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). "Il nucleo terrestre è qualcosa di molto lontano, è impossibile raggiungerlo e per questo le ipotesi sul suo funzionamento sbocciano come funghi. Abbiamo pochissime certezze su come sia l'interno della Terra e lo strumento migliore che abbiamo a disposizione è lo studio delle onde sismiche che vi si propagano attraverso".

Le onde sismiche e le anomalie: "Solo ipotesi"

Tra le poche informazioni sicure c'è il fatto che all'interno del pianeta esista un nucleo molto compatto, avvolto da una sorta di guscio molto più fluido, e che proprio quest'ultimo sarebbe responsabile del campo magnetico terrestre. Ma sulla dinamica di questo nucleo ci sono dubbi enormi, tanto che le teorie formulate in merito nel tempo si sprecano, fino a suggestionare fortemente il mondo della fantascienza. 
Comunque, studiando ora la propagazione delle onde sismiche generate da alcuni violenti terremoti registrati negli anni '60 e confrontando quelle propagazioni con analoghi terremoti avvenuti invece negli anni '90, i ricercatori cinesi hanno osservato delle anomalie. Discrepanze che, secondo gli autori della ricerca, suggeriscono che la rotazione del nucleo della Terra sarebbe nel frattempo cambiata, se non completamente interrotta. "Si tratta però di ipotesi. È possibile, ma sono dati che non dimostrano nulla. A disturbare quelle propagazioni delle onde sismiche - continua Chiappini - potrebbero essere stati molti altri fattori sconosciuti".

Il cuore della Terra si raffredda più in fretta del previsto

Il nucleo della Terra si sarebbe fermato secondo uno studio dei ricercatori dell'università di Pechino

Altre novità riguarderebbero il 'cuore' della Terra: si starebbe infatti anche raffreddando più in fretta del previsto. È quanto ha suggerito lo studio della conduttività termica di un minerale che si trova al confine tra nucleo e mantello. I risultati, che potrebbero avere implicazioni sull’evoluzione del nostro pianeta, erano stati pubblicati un anno fa sulla rivista Earth and Planetary Science Letters da un team internazionale guidato da Motohiko Murakami, del Politecnico federale di Zurigo. Per giungere a questa conclusione, i ricercatori hanno misurato in laboratorio la conduttività termica del minerale bridgmanite, che si trova al confine tra le rocce viscose del mantello e lo strato bollente di ferro e nickel, fusi del nucleo esterno. Per eseguire le misure nelle stesse condizioni di temperatura e pressione che si trovano all’interno della Terra è stato impiegato un nuovo sistema ad assorbimento ottico all’interno di un’unità fatta di diamante e riscaldata con un laser a impulsi. I risultati hanno indicato che la conduttività termica del minerale è 1,5 volte maggiore del previsto: ciò significa che il flusso di calore tra nucleo e mantello potrebbe essere superiore a quanto ipotizzato finora e di conseguenza anche la convezione nel mantello. Ciò implica un raffreddamento più rapido dell’interno della Terra e una più rapida decelerazione della tettonica a placche alimentata dai moti convettivi. Quando la bridgmanite si raffredda, inoltre, tende a trasformarsi in post-perovskite, un minerale che conduce il calore in modo ancora più efficiente: dunque il raffreddamento del mantello potrebbe accelerare ulteriormente. "I nostri risultati –  aveva spiegato Murakami – indicano che la Terra, al pari degli altri pianeti rocciosi Mercurio e Marte, si sta raffreddando e sta diventando inattiva più rapidamente del previsto". Più cauto Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), che aveva sottolineato come nessuno sappia esattamente quanta bridgmanite sia presente tra nucleo e mantello né quale sia la temperatura a quella profondità. "Partire dallo studio di un singolo minerale per estrapolare conclusioni sull’evoluzione dell’intero pianeta mi pare azzardato, anche perché non si tiene conto di evidenze emerse negli anni circa la reale capacità di convezione del mantello".