Sviluppare indagini bioacustiche per mezzo di rilevatori appositamente installati all’interno delle oasi naturali in aree agricole gestite con metodo biologico e confrontarle con quanto accade nelle zone gestite con metodo tradizionale, per capire come la nostra agricoltura del futuro potrà essere sempre più sostenibile. E’ questa la sintesi del progetto “Nature Guardians” messo a punto a Wwf e Huawei Italia che ha come obiettivo per monitorare la biodiversità delle oasi naturali attraverso le nuove tecnologie. Il progetto si basa sull’utilizzo di dispositivi “Rainforest Connection” (RFCx) e di una piattaforma basata su Cloud per monitorare i suoni all’interno di otto oasi dell’organizzazione ambientalista. Dopo avere raccolto i rumori della foresta, degli animali e dei fenomeni atmosferici, gli scienziati potranno analizzare un’enorme quantità di dati per scoprire i segreti della biodiversità negli agroecosistemi italiani.
Le otto Oasi Wwf selezionate per il progetto sono la Valle dello Sporeggio (Trento), il Bosco di Vanzago (Milano), Ghirardi (Parma), Ripabianca di Jesi (Ancona), Calanchi di Atri (Teramo), Lago di Penne (Pescara), Monte Sant’Elia (Taranto), Lago Preola e Gorghi Tondi (Trapani). “Quest’anno, il progetto 'Nature Guardians', nato quattro anni fa dalla collaborazione tra Huawei, Wwf e 'Rainforest Connection', che sfruttando la tecnologia cercano di conservare al meglio il nostro patrimonio naturale, si focalizzerà proprio sugli ambienti agricoli. Quindi, abbiamo selezionato otto oasi Wwf, dalle Alpi alla Sicilia, in cui andremo a confrontare quelli che sono i valori di biodiversità” ha dichiarato Marco Galaverni, Direttore programma e Oasi del Wwf Italia.
I dispositivi installati sono dotati di sensori e alimentati dall’energia solare. Raccolgono i suoni dell’ambiente circostante e li trasferiscono su piattaforme dedicate per analizzarli con il supporto dell’Intelligenza Artificiale. Questo processo permette, tra le altre cose, di proteggere le foreste e la fauna selvatica dal disboscamento illegale, dal bracconaggio e da altre minacce come l’accesso non autorizzato a queste aree, soprattutto con veicoli da motocross, e fuochi pirotecnici che possono innescare incendi boschivi. Inoltre, spiega Huawei, “il monitoraggio prolungato dei suoni, consente anche di effettuare studi sulla biodiversità e sulle specie animali, utili per stimare l’impatto delle attività umane sull’ambiente”.
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