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Home » Spettacolo » Achille Lauro a scuola: “Voglio aiutare i giovani a trovare la loro strada, anche a sbagliando”

Achille Lauro a scuola: “Voglio aiutare i giovani a trovare la loro strada, anche a sbagliando”

Il primo incontro con gli studenti al campus H-Farm. Dal 12 dicembre sarà invece in aula in cinque istituti superiori meneghini

Marianna Grazi
6 Dicembre 2022
Achille Lauro nelle Scuole

Achille Lauro nelle Scuole

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Nel brano “Che sarà“, uscito il 25 novembre con il videoclip, evoca l’incertezza del futuro in una ballad, intima ed essenziale. “No / Non ho più vent’anni / E so che questa è la vita mia” canta Achille Lauro, e sembra essere molto più grande dei suoi 32 anni quando racconta con le note le paure e i problemi che attanagliano gli adolescenti di oggi. Un tema, quello dei giovani, che lo vede partecipe e attento, interessato a parlare con loro, a confrontarsi insieme sul futuro. Così, dopo l’annuncio di Unplugged, quattro imperdibili eventi a teatro a gennaio 2023 a Roma e Milano, l’artista dà il via a un innovativo e ambizioso progetto tra banchi di scuola, un vero e proprio tour dedicato alle nuove generazioni, che rispecchia la sua sensibilità nei loro confronti e la necessità di dar loro voce, per rendere questi ragazzi e ragazze protagonisti del futuro che li aspetta.

La sensibilità verso i giovani

“Volevo fare qualcosa che fosse vicino ai ragazzi – racconta Lauro –. Legare l’uscita musicale a un’attività che fosse veramente d’aiuto. L’idea è incontrare gli studenti e parlare di orientamento, di futuro, dell’importanza di credere in quello che si fa e anche di saper sbagliare per poi trovare il proprio percorso. Ognuno di noi è portato per qualcosa e non è impossibile far diventare un sogno una professione”. Gli interrogativi sul senso del domani, i dubbi, le paure legate all’incertezza di un futuro tutto da scrivere sono gli stessi che l’artista, che prende il nome dall’omonimo armatore partenopeo, ha vissuto sulla propria pelle e che lo spingono ora a volerne dare testimonianza diretta non solo con la sua musica ma anche in classe, in una veste insolita, durante il loro percorso di formazione.

“Achille Lauro nelle scuole”: l’artista ha incontrato gli studenti del campus H-Farm

Lunedì 5 dicembre il 32enne, che ha rappresentato San Marino all’Eurovision con “Stripper“, è stato ospite del campus di H-FARM a Roncade (TV) per presentare il suo progetto intitolato proprio “Achille Lauro nelle scuole“. Si è trattato di un’occasione speciale, dedicata agli alunni degli istituti superiori e gli startupper del campus veneto, per stabilire un primo contatto, per aprire un dialogo tra i ragazzi e il cantante, da sempre sensibile alle tematiche che riguardano le giovani generazioni. Quello che l’artista ha voluto portare in cattedra è stato l’invito a misurarsi con aspettative e timori per il futuro, normalissimi in questa delicata fase della vita, ma anche quello ad affrontarli con la consapevolezza delle tante opportunità che oggi hanno a disposizione.

Il progetto Achille Lauro nelle scuole

Achille Lauro al campus H-Farm

Il progetto prevede una serie di tappe in alcuni istituti delle principali città italiane, a partire da Milano, nella settimana dal 12 al 16 Dicembre, con un programma che coinvolgerà 5 scuole superiori meneghine e proseguirà con un’altra settimana dedicata ad altrettanti istituti nel mese di gennaio 2023. Per candidare la propria scuola a partecipare alla seconda fase del progetto basta compilare il form sul sito: https://chesara.h-farm.com/. Nell’iniziativa è possibile anche partecipare a un contest aperto a tutti i ragazzi, che scriveranno una “lettera al futuro” e attraverso parole, video, o altre forme di espressione, si candideranno per uno dei premi che saranno messi a disposizione: dalle settimane di orientamento nel Campus, ad una masterclass con Achille Lauro stesso, fino a premi in tecnologia.

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  • Avete mai pensato a come fare quando siete in una foresta, in montagna o in una spiaggia solitaria, lontane da tutti, completamente immerse nella natura, ma avete il ciclo? 

🟪 A questa eventualità ha risposto una ragazza scozzese, che ha sviluppato un kit mestruale portatile da usare all’aperto quando non esistono i servizi igienici o non c’è accesso alle toilette. Erin Reid, 25 anni, ha concepito l’idea quando ha affrontato il cammino di 96 miglia (154 km) della West Highland Way da Milngavie, vicino a Glasgow, a Fort William. Ispirata dalle sue esperienze racconta: 

🗣“Ho avuto le mestruazioni per tutto il tempo ed è stata una vera seccatura Il mio obiettivo è quello di risolvere il problema e dare alle persone la possibilità di uscire all’aria aperta quando hanno le mestruazioni”. Secondo Erin, le donne che si trovano in luoghi isolati potrebbero correre il rischio di infezioni del tratto urinario, shock tossico o infertilità a causa della scarsa igiene, quando non c’è accesso a bagni, impianti per lavarsi le mani o luoghi per smaltire i prodotti sanitari usati.

La ragazza ha dichiarato che il suo kit è pensato per chi pratica l’escursionismo, il kayak e per il personale militare, ma ha spiegato che, grazie anche al design a forma di fiaschetta, potrebbe interessare persino il pubblico femminile dei festival all’aperto, preoccupati di utilizzare i bagni chimici. Il kit contiene: una coppetta mestruale riutilizzabile, salviette antibatteriche, che consentono di pulire la coppetta in viaggio e un semplice erogatore che può essere utilizzato anche senza avere le mani pulite, quindi in situazioni in cui non è possibile accedere a servizi igienici o all’acqua corrente. 

L’ex studentessa della Napier University, laureata in Design del Prodotto, spera ora di lanciare il prodotto nel 2024: appassionata escursionista e ciclista è ora alla ricerca di finanziamenti per portare sul mercato il suo kit per l’igiene mestruale LU Innovations. Che è stato sviluppato con il sostegno di Converge, società di supporto per le università e gli istituti di ricerca che lavorano su nuovi prototipi.

#lucenews #mestruazioni #kitmestruale #ciclomestruale #designdelprodotto
  • “Ho fatto un film artigianale, maldestramente ispirato a una lettera di Elsa Morante, e dedicato a tutte le ‘cattive ragazze’, che cattive non sono, e che lottano in tutto il mondo: dall’Iran all’Afghanistan, ma anche in Svezia e in Umbria”.

Il corto “Le Pupille” di Alice Rohrwcher ha ricevuto ieri, 24 gennaio, una nomination agli Oscar per il miglior Live Action Short. La cerimonia finale si terrà a Los Angeles il 12 marzo.

La reazione e la gioia delle piccole protagoniste, della troupe e della regista✨

#lucenews #lucelanazione #lepupille #oscar2023
  • C’è anche un film italiano in corsa per gli Oscar. 

È il cortometraggio "Le pupille" diretto da Alice Rohrwacher, regista quarantunenne nata in Toscana, cresciuta nella campagna umbra, regista "artigianale", autodidatta, i cui film hanno già ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali. Le pupille è prodotto dal regista premio Oscar Alfonso Cuarón, ed è entrato nella cinquina delle pellicole in corsa per l’Oscar del Miglior cortometraggio.

"Dedico questa nomination alle “bambine cattive“, che cattive non sono affatto, e che sono in lotta ovunque nel mondo: in Iran, in Afghanistan, ma anche in Svezia e in Umbria. Mi auguro che, come nel mio cortometraggio, possano rompere la torta e condividerla fra loro". 

Si parla, infatti, nel film, di una torta. E di costrizioni, divieti, imposizioni, rigide regole da sovvertire. Il film prende spunto, dice la regista, da una lettera che nel dicembre 1971 la scrittrice Elsa Morante inviò all’amico giornalista e critico cinematografico Goffredo Fofi.

Nella lettera, la Morante racconta una storia avvenuta in un collegio di preti, negli anni del fascismo. Una decina di ragazzi si preparano al pranzo di Natale, scoprendo che a chiudere il pasto c’è un’enorme zuppa inglese. Ma il priore li invita a "fare un fioretto" a Gesù Bambino, rinunciando alla loro fetta di dolce. Qualcuno si ribellerà: un "bimbo cattivo". La lettera è pubblicata, col titolo di Pranzo di Natale, per le edizioni milanesi Henry Beyle, nel 2014.

Invitata da Cuarón a prendere parte a un progetto di corti per Disney+, Alice Rohrwacher ha scelto questa storia. Ma con un radicale cambiamento: ha trasformato i ragazzi in ragazzine, in "pupille", piccole orfane ospitate dalle suore. L’intransigente priora è interpretata dalla sorella della regista, Alba Rohrwacher. A portare la torta in convento è una eccentrica nobildonna che chiede – in cambio del dono – di pregare per l’uomo che la ha tradita e abbandonata.

È la prima volta, invece, che la regista riceve una nomination agli Oscar, e lo fa con una fiaba anarchica, un Canto di Natale "in rosa", rivoluzionario e al femminile.

L
  • Messaggi osceni, allusioni, avances in ufficio e ricatti sessuali. La forma più classica del sopruso in azienda, unita ai nuovi strumenti tecnologici nelle mani dei molestatori. Il movimento Me Too, nel 2017, squarciò il velo di silenzio sulle molestie sessuali subite dalle donne nel mondo del cinema e poi negli altri luoghi di lavoro. Cinque anni dopo, con in mezzo la pandemia che ha terremotato il mondo del lavoro, le donne continuano a subire abusi, che nella maggior parte dei casi restano nell’ombra.

«Sono pochissime le donne che denunciano – spiega Roberta Vaia, della segreteria milanese della Cisl – e nei casi più gravi preferiscono lasciare il lavoro. Il molestatore andrebbe allontanato dalla vittima ma nei contratti collettivi dei vari settori non è ancora prevista una sanzione disciplinare per chi si rende responsabile di molestie o di mobbing».

Un quadro sconfortante che emerge anche da una rilevazione realizzata dalla Cisl Lombardia, nel corso del 2022, su lavoratrici di diversi settori, attraverso un sondaggio distribuito in fabbriche, negozi e uffici della regione. Sono seimila le donne che hanno partecipato all’indagine, e il 44% ha dichiarato di aver subìto molestie o di «esserne stata testimone» nel corso della sua vita lavorativa.

A livello nazionale, secondo gli ultimi dati Istat, sono 1.404.000 le donne che nel corso della loro vita lavorativa hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro. Quando una donna subisce un ricatto sessuale, nell’80,9% dei casi non ne parla con nessuno sul posto di lavoro. Quasi nessuna ha denunciato il fatto alle forze dell’ordine: appena lo 0,7% delle vittime.

✍🏻di Andrea Gianni

#lucenews #istat #donne #molestie #lavoro #diritti
Nel brano "Che sarà", uscito il 25 novembre con il videoclip, evoca l'incertezza del futuro in una ballad, intima ed essenziale. "No / Non ho più vent'anni / E so che questa è la vita mia" canta Achille Lauro, e sembra essere molto più grande dei suoi 32 anni quando racconta con le note le paure e i problemi che attanagliano gli adolescenti di oggi. Un tema, quello dei giovani, che lo vede partecipe e attento, interessato a parlare con loro, a confrontarsi insieme sul futuro. Così, dopo l’annuncio di Unplugged, quattro imperdibili eventi a teatro a gennaio 2023 a Roma e Milano, l’artista dà il via a un innovativo e ambizioso progetto tra banchi di scuola, un vero e proprio tour dedicato alle nuove generazioni, che rispecchia la sua sensibilità nei loro confronti e la necessità di dar loro voce, per rendere questi ragazzi e ragazze protagonisti del futuro che li aspetta.

La sensibilità verso i giovani

"Volevo fare qualcosa che fosse vicino ai ragazzi – racconta Lauro –. Legare l'uscita musicale a un’attività che fosse veramente d'aiuto. L'idea è incontrare gli studenti e parlare di orientamento, di futuro, dell’importanza di credere in quello che si fa e anche di saper sbagliare per poi trovare il proprio percorso. Ognuno di noi è portato per qualcosa e non è impossibile far diventare un sogno una professione". Gli interrogativi sul senso del domani, i dubbi, le paure legate all'incertezza di un futuro tutto da scrivere sono gli stessi che l'artista, che prende il nome dall'omonimo armatore partenopeo, ha vissuto sulla propria pelle e che lo spingono ora a volerne dare testimonianza diretta non solo con la sua musica ma anche in classe, in una veste insolita, durante il loro percorso di formazione.
"Achille Lauro nelle scuole": l'artista ha incontrato gli studenti del campus H-Farm
Lunedì 5 dicembre il 32enne, che ha rappresentato San Marino all'Eurovision con "Stripper", è stato ospite del campus di H-FARM a Roncade (TV) per presentare il suo progetto intitolato proprio "Achille Lauro nelle scuole". Si è trattato di un'occasione speciale, dedicata agli alunni degli istituti superiori e gli startupper del campus veneto, per stabilire un primo contatto, per aprire un dialogo tra i ragazzi e il cantante, da sempre sensibile alle tematiche che riguardano le giovani generazioni. Quello che l'artista ha voluto portare in cattedra è stato l'invito a misurarsi con aspettative e timori per il futuro, normalissimi in questa delicata fase della vita, ma anche quello ad affrontarli con la consapevolezza delle tante opportunità che oggi hanno a disposizione.

Il progetto Achille Lauro nelle scuole

Achille Lauro al campus H-Farm
Il progetto prevede una serie di tappe in alcuni istituti delle principali città italiane, a partire da Milano, nella settimana dal 12 al 16 Dicembre, con un programma che coinvolgerà 5 scuole superiori meneghine e proseguirà con un’altra settimana dedicata ad altrettanti istituti nel mese di gennaio 2023. Per candidare la propria scuola a partecipare alla seconda fase del progetto basta compilare il form sul sito: https://chesara.h-farm.com/. Nell'iniziativa è possibile anche partecipare a un contest aperto a tutti i ragazzi, che scriveranno una "lettera al futuro" e attraverso parole, video, o altre forme di espressione, si candideranno per uno dei premi che saranno messi a disposizione: dalle settimane di orientamento nel Campus, ad una masterclass con Achille Lauro stesso, fino a premi in tecnologia.
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