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Addio like, messaggini e social media: l'altro sesso (o lo stesso) si corteggia con penna e calamaio

di BARBARA BERTI -
6 gennaio 2022
Come una volta - Un amore da favola

Come una volta - Un amore da favola

Le chat, i siti d’incontro, un “mi piaci” sui social: oggi il romanticismo sembra essere sparito o comunque pare che gli adolescenti siano più propensi a cercare l’amore in modo più ‘veloce’. Ma cosa potrebbe accadere se un gruppo di ragazzi tra i 20 e i 30 anni facessero un viaggio nel tempo per trovare l’anima gemella? Scoprirebbero che la buona educazione, il coraggio e il romanticismo sono valori più moderni di quanto si creda. O almeno è questo l’obiettivo finale di “Come una volta - Un amore da favola”, il primo programma che unisce le dinamiche del reality e del dating show a quelle insolite di tuffo nel 1800, visibile sulla piattaforma Discovery+ dal 6 gennaio. Se la serie tv “Bridgerton” ha fatto sognare milioni di telespettatori (la seconda stagione dal 25 marzo su Netflix) per la storia d’amore tra Daphne e il Duca di Hastings, stavolta il sogno ha come protagonisti 12 perfetti sconosciuti - sei uomini e sei donne - che, spogliati dei loro abiti moderni, vivranno per quattro settimane nel Castello Reale di Govone (patrimonio mondiale Unesco), immersi nella magica atmosfera del 1821, e trasformati in perfetti principi e principesse. Smartphone, social, jeans e tacco dodici lasciano il posto a penna, calamaio, giacche a doppiopetto, gonne a palloncino e corsetti. Ma non è solo un cambio d’immagine: oltre al look muta il modo di approcciarsi all’altro sesso. E si riscopre il lato romantico del corteggiamento: dalle lettere scritte a mano alle passeggiate a cavallo o in carrozza passando per le festa da ballo in stile “Sissi”. Un clima d’altri tempi dove uno sguardo o un gesto possono accendere la scintilla, i ragazzi moderni e tecnologici possono scoprire che in amore forse è meglio essere un po’ meno digitali e un po’ più analogici. I partecipanti, tutti ragazzi e ragazze tra i 20 ei 30 anni, dovranno abbandonare i loro abiti del ventunesimo secolo per infilarsi corsetti e doppiopetto e cimentarsi in camminate a cavallo, passeggiate tra le rose e doni di corteggiamento. Per 4 settimane 12 ragazzi si ritroveranno immersi nella magica atmosfera del 1821, e trasformati in perfetti principi e principesse. A guidare i concorrenti in questo viaggio ci saranno: l’educatrice sentimentale Elisa Vianello, psicologa e psicoterapeuta che insegnerà ai ragazzi come approcciarsi e come relazionarsi tra loro; il Maestro di Cerimonie Nicolay Selikovsky, un mix tra conduttore e cupido, figura centrale che seguirà i ragazzi e le ragazze durante appuntamenti e balli, e per le varie coreografie e passi di danza il maestro di ballo Emanuele Pironti. I due mentori: il precettore Massimo Da Cepparello, un tutor per i ragazzi e punto di riferimento principale per il gruppo. Infine Laura Pranzetti Lombardini, l’istruttrice per il gruppo delle ragazze. Ragazzi e ragazze oltre ad imparare a parlare in maniera elegante, conoscere le buone maniere e rispettare le rigide regole per diventare “damigelle a modo” e “perfetti gentiluomini”, dovranno affrontare un percorso interiore di crescita personale, coltivando il rispetto, l’inclusione e la diversità. A scandire la vita nel Palazzo - Castello Reale di Govone, in provincia di Cuneo- in ogni puntata ci sarà un appuntamento fisso, ovvero la festa da ballo, durante il quale i concorrenti dovranno aprire il cuore e confessare i propri sentimenti al loro amato o amata. I cuori più duri - e troppo legati all’età moderna - invece resteranno single. Trascorse le 4 settimane tra gare di equitazione, feste da ballo, scritture poetiche e letture appropriate, i ragazzi si approprieranno nuovamente di abiti e soprattutto di smartphone e per la prima volta si mostreranno l’uno all’altra nella loro veste contemporanea. Il corteggiamento sarà senza smartphone e social media ma solo attraverso l’utilizzo del calamaio con delle lettere stile 800. Parola d'ordine: dimenticare look da urlo, e abiti alla moda, ma soprattutto la tecnologia.