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Home » Spettacolo » Alberto Matano sposa il compagno di sempre: l’amica Mara Venier celebrerà il matrimonio

Alberto Matano sposa il compagno di sempre: l’amica Mara Venier celebrerà il matrimonio

Il magazine Chi svela le prossime nozze del giornalista del Tg1 con Riccardo, storico partner. Il 49enne conduttore de "La vita in diretta" ha sempre mantenuto il massimo riserbo sulla sua vita privata e sul suo orientamento sessuale

Barbara Berti
3 Giugno 2022
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Alberto Matano
Alberto Matano, 49 anni, giornalista del Tg1 e da qualche anno anche conduttore de “La vita in diretta”

Alberto Matano convola a nozze con lo storico compagno. Il giornalista del Tg1 e conduttore de ‘La vita in diretta’, secondo quanto svelato dal magazine Chi, si sposerà con il compagno di sempre, Riccardo, e a officiare le nozze sarà Mara Venier, storica amica del giornalista. “È vero, dopo tanti anni insieme sposo Riccardo” ha detto nei giorni scorsi il 49ennne precisando “le nozze avverranno nel mese giugno, conclusa la stagione televisiva”.

Matano ha sempre scelto di tenere riservata la sua vita personale, ma nello scorso autunno, trattando il tema dell’omofobia, il conduttore aveva detto: “L’ho provato sulla mia pelle, quindi so cosa significa. E allora mi auguro che con il contributo di tutti, su un tema così importante, ci possa essere un supplemento di riflessione”. Frase che è arrivata dopo la bocciatura del Ddl Zan al Senato. Sull’orientamento sessuale del giornalista in questi anni sono tantissime le voci che si sono rincorse, ma lui non ci è andato dietro e ha mantenuto un grande riserbo sulla questione. La sua vita privata, ha sempre detto, che non doveva essere oggetto di attenzioni morbose.

Matano Venier
A celebrare il matrimonio tra Alberto Matano e il compagno Riccardo sarà l’amica del giornalista Mara Venier

“Ritengo sia giusto e sano proteggere i propri sentimenti. E poi le etichette mi sono sempre andate strette. Nel corso della mia vita non ho avuto confini nella mia affettività. E l’ultimo Sanremo ci ha dato una lezione: non ci sono categorie dove non esiste amore. Se con il mio compagno decideremo di sposarci, allora lo annunceremo e condivideremo la nostra gioia con tutti” ha detto il conduttore in una recente intervista, precisando a proposito del suo passato: “Non sempre certe ferite hanno a che vedere con la sfera sessuale. Io ero un ragazzino molto minuto, questo mi esponeva e da piccolo certi attacchi diventano un magma indistinto”.

“Ancora oggi, nonostante tutto, l’orientamento sessuale può condizionare una carriera. Le categorie sono molto pericolose e certi pregiudizi ci sono sempre, come un rumore di fondo” sostiene Matano. Ma la missione di un giornalista, dice il 49enne, è proprio quella di “scendere in campo per difendere dei diritti. Quando si parla di cose che la gente vive sulla propria pelle, è il momento di intervenire. Troppe persone si ergono a giudici delle vite altrui”.

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Nell’amichevole contro la Colombia, la Nazionale femminile degli Stati Uniti ha dimostrato ancora una volta quanto è all’avanguardia e ha fatto esordire Carson Pickett, giocatrice nata senza una parte del braccio sinistro. 

"La sensazione di essere diverso e l’ansia di non adattarsi è qualcosa che ho passato. Spero di incoraggiare altri a non vergognarsi di quello che sono.”

Questa volta la Nazionale statunitense ha mostrato, ancora una volta, quanto sia avanti nell’inclusione sociale e nelle pari opportunità. I diritti umani e sociali sono sempre in primo piano nella testa delle ragazze e della Federazione, che non di rado si sono esposte su tematiche importanti come il razzismo, l’omofobia e più in generale su questioni spinose.

Dopo il raggiungimento dell’obiettivo della parità salariale con i colleghi uomini, lo sdoganamento dell’omosessualità e altro ancora, ora i riflettori si puntano verso la disabilità e come nonostante essa si possa diventare giocatrici professioniste.

Di Edoardo Martini ✍

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  • Il suo desiderio, più che legittimo, è semplicemente quello di partecipare al Jova Beach party di Viareggio, a settembre, insieme ai suoi amici. Eppure Enrico, classe 1965, padre di due meravigliosi figli adottivi e costretto su una sedia a rotelle dal 1988, non è riuscito a fare quello che tutto il resto della sua comitiva ha fatto con pochi semplici click sul sito di Ticketone: acquistare il suo biglietto. 

“Per noi disabili cose come questa sarebbero troppo semplici. Forse non tutti sanno che la realtà è che, se una persona nelle mie condizioni desidera partecipare a un qualsiasi evento, solitamente gli viene richiesto di individuare per conto proprio gli organizzatori, cercare sul rispettivo sito le indicazioni sulla modalità di richiesta dei biglietti (che variano da organizzatore ad organizzatore) e in fine allegare alla domanda di partecipazione il certificato di invalidità e un documento d’identità. Mai ci è permesso di usare le piattaforme online ad acquisto diretto come Ticketone.

Mi sono sentito ulteriormente discriminato: oltre ai miei limiti fisici mi sono dovuto scontrare con ulteriori ostacoli rappresentati da procedure imposte da persone che non hanno la minima idea di cosa significhi la parola ‘inclusione‘. E quello che più mi ha sorpreso è che questi limiti siano arrivati in abbinamento ad un evento di Jovanotti, che ritengo un paladino dell’inclusione. Mi chiedo se lui sia a conoscenza di tutto questo e cosa ne pensi in tal caso”.

Il racconto di Enrico nell’intervista a cura di Caterina Ceccuti ✍

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  • “Per cantare ho affrontato un lungo percorso di logopedia, ma voglio fare della musica un posto più inclusivo. 

Mi chiamo Francesco, in arte Brazzo, sono sordo e nella vita faccio rap”. In una frase, lo specchio di una vita in salita. La fatica di imparare a cantare senza poter ascoltare nulla se non “le vibrazioni delle casse”, gli anni della logopedia e la voglia di mettere in versi la realtà, le battaglie per il riconoscimento della propria comunità e la denuncia sociale.

Brazzo nasce a Taranto in una famiglia di sordi da tre generazioni e si trasferisce a Milano nel 2008.

“Già da bambino desideravo cantare solo che mi sentivo imbarazzato per il fatto che un sordo potesse cantare. Ho iniziato a parlare a cinque anni, all’inizio non parlavo molto bene e ho affrontato un lungo percorso di logopedia. Poi a trent’anni avevo questo desiderio lasciato nel cassetto e ho deciso di lanciarmi”.

Quando rappa – e rappa bene – lo fa anche attraverso la lingua dei segni. Nel 2020 ha partecipato a Italia
Alberto Matano
Alberto Matano, 49 anni, giornalista del Tg1 e da qualche anno anche conduttore de "La vita in diretta"
Alberto Matano convola a nozze con lo storico compagno. Il giornalista del Tg1 e conduttore de ‘La vita in diretta’, secondo quanto svelato dal magazine Chi, si sposerà con il compagno di sempre, Riccardo, e a officiare le nozze sarà Mara Venier, storica amica del giornalista. “È vero, dopo tanti anni insieme sposo Riccardo” ha detto nei giorni scorsi il 49ennne precisando “le nozze avverranno nel mese giugno, conclusa la stagione televisiva”. Matano ha sempre scelto di tenere riservata la sua vita personale, ma nello scorso autunno, trattando il tema dell’omofobia, il conduttore aveva detto: “L’ho provato sulla mia pelle, quindi so cosa significa. E allora mi auguro che con il contributo di tutti, su un tema così importante, ci possa essere un supplemento di riflessione”. Frase che è arrivata dopo la bocciatura del Ddl Zan al Senato. Sull’orientamento sessuale del giornalista in questi anni sono tantissime le voci che si sono rincorse, ma lui non ci è andato dietro e ha mantenuto un grande riserbo sulla questione. La sua vita privata, ha sempre detto, che non doveva essere oggetto di attenzioni morbose.
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