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Alessandra Amoroso: "La mia musica per aiutare gli altri. Le parole vanno pesate, possono fare male"

Il suo “Tutto accade tour” è all'insegna dell'uguaglianza di genere e delle pari opportunità: "Il gender gap è ancora evidente in questo settore"

di BARBARA BERTI -
6 dicembre 2022
Alessandra Amoroso (Instagram)

Alessandra Amoroso (Instagram)

La musica può e deve mandare messaggi positivi”. E’ quanto sostiene Alessandra Amoroso (36 anni), la cantante che l’estate scorsa è stata la seconda artista donna italiana (dietro a Laura Pausini) a conquistare lo Stadio Meazza di Milano con l’attesissimo evento “Tutto accade a San Siro”, 200esimo concerto della sua carriera, e che adesso sta riproponendo l’essenza di quel live nei palasport italiani. Tra le prossime date del “Tutto accade tour” ci sono Firenze (il 7 dicembre al Nelson Mandela Forum), Napoli (il 9 e 10 dicembre al Pala Partenope), Salerno (12 dicembre al Pala Sele di Eboli), Padova (16 dicembre Kioene Arena), Torino (Pala Alpitour, 17 dicembre) e Milano (Mediolanum Forum di Assago, 21 dicembre).
“Tutto accade tour” sta portando in giro per l'Italia il suo “Tutto accade tour”

“Tutto accade tour” sta portando in giro per l'Italia il suo “Tutto accade tour”

Alessandra, il gender gap è ancora evidente nella musica italiana? “Assolutamente sì. L’uguaglianza di genere e le pari opportunità, nella musica come nella vita, passano dalle azioni e non solo dalle parole. Così ho scelto di aprire ogni show con l’esibizione di una delle artiste scelte insieme ad Equal, il programma globale di Spotify, lanciato nel 2021, che promuove l'equità di genere nella musica. Solo un’artista su cinque nelle classifiche è donna, un dato in netto contrasto con il ruolo chiave e la grande influenza delle donne sia nel successo di Spotify che dell'industria musicale in generale. E’ un modo per sostenere l’idea di uguaglianza in cui credo e per andare oltre le etichette”. Il suo impegno non si ferma alla parità di genere. Per esempio, è molto attiva anche sul tema dei diritti civili… “Sì, diciamo che il mio impegno è sempre stato verso la cura del prossimo: trattare bene gli altri mi fa stare bene. Questo lavoro può dare luce e spazio a situazioni o persone spesso messi in disparte. Ho sempre voluto stare dalla parte del giusto e del bene e, ovviamente scegliendo gli argomenti da affrontare, credo che la mia parola possa aiutare gli altri”.
Alessandra Amoroso, 36 anni

Alessandra Amoroso, 36 anni

A proposito di parole, quelle che riceve sui social non sempre sono positive… “Certe volte leggo di fidanzati immaginari e allora mi faccio una bella risata, altre volte trovo offese e parole poco carine e allora non va bene. Per esempio, prima dell’evento a San Siro mi hanno augurato anche la morte: quando leggi certe cose ovviamente ci resti male ma io ho le spalle grosse, sono strutturata e non mi faccio influenzare. La mia preoccupazione è per i più giovani, sui social c’è troppa aggressione: c’è chi offende per il modo di vestire, per il genere, per le scelte intime. E tanti ragazzini e ragazzine magari non hanno la forza di denunciare, ci restano male, un male profondo che non sempre viene confidato con i genitori o con gli amici. Bisogna stare più attenti a quello che si dice e a come si dice”. Lei è anche molto attenta all’ambiente? “E’ uno dei grandi temi di questo secolo la salvaguardia del pianeta. Sono stata abituata fin da bambina a non sprecare l’acqua o spegnere la luce se non era necessario. Nei miei concerti cerco di limitare gli sprechi e fare attenzione all’utilizzo di plastica: sono i piccoli gesti quotidiani che, se fatti da tutti, possono contribuire a fare grandi cose”.
Alessandra Amoroso in uno dei suoi tanti concerti

Alessandra Amoroso in uno dei suoi tanti concerti

La sua passione per la musica dove nasce? “In famiglia siamo tutti canterini, i primi duetti li ho fatti con mamma, lei ha una voce da usignolo, io un po’ più grossa tanto che quando cantavo nel coro della chiesa mi mettevano sempre in fondo. E la musica mi piace tutta: dal gospel ai capisaldi della musica italiana come Mina, Battisti, Morandi e Baglioni, passando per Anastacia e Alicia Keys”. Se le dico “Amici”, quale è la prima cosa che le viene in mente? “La prima volta che sono entrata in studio, avevo un’entusiasmo indescrivibile. Non credevo di sentir dire ‘Alessandra ammessa’. Non immaginavo quello che sarebbe successo dopo, in quel momento ero semplicemente euforica. Oggi a distanza di anni sono cresciuta, mi sento più matura e risoluta, ma quella Alessandra giovane e piena di passione è sempre viva dentro di me”.