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Home » Spettacolo » L’Alzheimer raccontato attraverso il cinema: Leo Gullotta è senza memoria in “Quel posto nel tempo”

L’Alzheimer raccontato attraverso il cinema: Leo Gullotta è senza memoria in “Quel posto nel tempo”

Il film nelle sale in occasione della Giornata Mondiale del morbo. Pluripremiato il cortometraggio "Anna" che affronta il tema con una prospettiva poetica e delicata

Barbara Berti
21 Settembre 2022
L'attrice Daria Morelli nel cortometraggio "Anna" sul tema dell'Alzheimer

L'attrice Daria Morelli nel cortometraggio "Anna" sul tema dell'Alzheimer

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Alzheimer parla sempre più spesso attraverso l’arte: dalla pittura alla danza, dal teatro al cinema, il morbo che prende il nome dal neurologo tedesco Alois Alzheimer che all’inizio del 1900 ne descrisse per primo le caratteristiche, è un argomento sempre più ricorrente perché parlare – con linguaggi diversi – di questa patologia neurodegenerativa a decorso cronico e progressivo è un modo per farla conoscere meglio, per capire e toccare con mano le difficoltà di chi ne soffre e di chi sta accanto a persone con demenza.

Al cinema le proposte sul tema sono varie: film – come quello di Paolo Ruffini, “PerdutaMente”-, documentari e corti raccontano storie di chi quotidianamente si trova a contatto con persone che perdono la memoria e hanno disturbi nel linguaggio.

Una foto di scena di "Quel posto nel tempo"
Una foto di scena di “Quel posto nel tempo”

Tra gli ultimi lavori, tutti italiani, il 21 settembre in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer, esce al cinema il film “Quel posto nel tempo”, diretto da Giuseppe Alessio Nuzzo con protagonista Leo Gullotta affiancato da Giovanna Rei che fa il suo debutto da co-produttrice, Beatrice Arnera, Erasmo Gensini, Tina Femiano, con la partecipazione di Gigi Savoia e con l’attore americano Tomas Arana. Girato tra Napoli, Sorrento e Caserta, “Quel posto nel tempo” racconta una malattia attraverso la poesia del tempo che passa, dei ricordi che si cancellano e quelli che riemergono, incoerenti e irrazionali. La malattia come metafora di un viaggio, nel tempo e nell’immaginazione del protagonista per una visione della patologia assolutamente inusuale, poiché pensata sia sulla base cinematografica che scientifica, grazie al supporto del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova.

La locandina del film "Quel posto nel tempo"
La locandina del film “Quel posto nel tempo”

La pellicola narra la storia di Mario (Leo Gullotta), direttore d’orchestra in pensione, che trascorre i suoi giorni in un resort di lusso nel sud dell’Inghilterra. Soffre da tempo di Alzheimer e viene spesso assalito da ricordi improvvisi che poi, puntualmente, dimentica. Vive con la paura che la malattia possa cancellare il suo passato, fatto di fama e successi. Ma soprattutto dell’amore di sua moglie Amelia (Giovanna Rei), morta anni prima, e di sua figlia Michela (Beatrice Arnera) che spera un giorno di ritrovare in un posto lontano dal tempo. La realtà si confonde tra flashback e visioni immaginarie, fino a portare lo spettatore a vivere in prima persona, attraverso gli occhi del protagonista, il terrore della malattia. La storia deriva dallo sviluppo-studio del cortometraggio “Lettere a mia figlia”, vincitore della menzione speciale ai Nastri d’Argento, primo premio al Giffoni Film Festival e di oltre 140 riconoscimenti in tutto il mondo.

Il cortometraggio con una prospettiva poetica e delicata

L'attrice Ginevra Caioni in una scena di "Anna"
L’attrice Ginevra Caioni in una scena di “Anna”

Altra novità sul tema dell’Alzheimer è “Anna”, cortometraggio scritto e diretto da Vincenzo Palazzo e prodotto dall’associazione romana “Che cosa sono le nuvole-APS” coadiuvata dall’Artistic Picenum di Grottammare, città scelta come location della storia. “Anna” – interpretata da Daria Morelli, premiata come Migliore Attrice dall’AnimArt Film Festival e da Corti al Sud e dall’attrice Ginevra Caioni, nella versione Anna bambina – è la storia di una donna che vive la sua malattia, a uno stadio precoce, quasi senza accorgersi di dove sia il confine tra la realtà e la fantasia, tra le memorie, i sogni e gli incubi. Nel silenzio, nella solitudine, nella pace di un luogo affacciato sul mare, tra oggetti e sensazioni legati al passato e che riaffiorano ovunque posi lo sguardo, Anna comincia lentamente a ripercorrere episodi della sua infanzia, alternando immagini delicate e oniriche ad altre, invece, minacciose e inquietanti. La sua stessa immagine riflette le sue paure e la malattia che avanza senza che lei ne abbia completa consapevolezza. Anna si muove tra la dolcezza e la melanconia del passato e il grido muto del presente, un presente in cui, sola, dovrà affrontare la degenerazione della sua malattia. Il cortometraggio indipendente, che si è aggiudicato il premio Rai Cinema Channel 2022 e il premio speciale della Giuria al Maazzeni Film Festival 2022, è stato selezionato per diversi festival cinematografici, tra cui il David di Donatello, dichiarato “Best Short” al Milano Film Festival e insignito di diversi premi.

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  • Stando alle ultime stime, in Italia vivono almeno 88mila donne vittima di mutilazioni genitali femminili, con tutti i gravi problemi fisici, funzionali, psicologici che ne derivano. In base ai dati diffusi dal Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (Unfpa) e dall’Unicef, nel mondo ammonterebbero ad almeno 200 milioni donne e ragazze che hanno subito mutilazioni genitali. Nel 2023, circa 4,2 milioni di bambine e ragazze nel mondo sono a rischio di subire queste pratiche.

Attraverso la testimonianza di Ayaan Hirsi Ali, autrice de “L’infedele", proviamo a spiegare con le giuste parole in tutta la sua cruda realtà cosa racchiuda veramente:

“Mi afferrò e mi bloccò la parte superiore del corpo… Altre due donne mi tennero le gambe divaricate. L’uomo che era un cinconcisore tradizionale appartenente al clan dei fabbri, prese un paio di forbici. Con l’altra mano afferrò quel punto misterioso e cominciò a tirare… Sentii il rumore, come un macellaio che rifila il grasso da un pezzo di carne.”

Nella Giornata Internazionale contro le mutilazioni genitali femminili il presidente della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva-rigenerativa ed estetica Sicpre, il professor Francesco Stagno d’Alcontres, dichiara: 

“Spesso l’evento della mutilazione viene rimosso dai ricordi, mentre restano i dolori nei rapporti sessuali, le difficoltà nella minzione e durante il parto. La mutilazione genitale è un evento che modifica il corso della vita e noi lo dobbiamo contrastare sul piano della cultura e affrontare sul piano medico e scientifico”.

L’edizione 2023 del Summit Itinerante contro la mutilazioni genitali femminili, l’evento che si svolge in data odierna a Roma, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustininani, sede della Presidenza del Senato della Repubblica, vede il saluto di esponenti del Governo, la testimonianza di una vittima e la partecipazione di importanti personalità, tra cui gli esperti della chirurgia plastica italiana chiamati a raccolta dalla Sicpre.

Letizia Cini ✨

#lucenews #lucelanazione #giornatamutilazionigenitalifemminili #linfedele
  • "Vorrei ringraziare la comunità queer per il vostro amore e per aver inventato un genere". 👑

Con queste parole di ringraziamento, Queen Bay riscrive la storia dei Grammy Awards. Beyoncé ier sera ha battuto tutti i record: con la 32esima vittoria incassata, è la star più premiata della storia degli Oscar della musica.

Con altri quattro grammofoni d’oro, la star americana, icona mondiale e paladina dei diritti civili e della body positivity, ha così superato il primato del direttore d’orchestra Georg Solti scomparso nel ‘97 e che, fino a stanotte, era rimasto imbattuto per due decenni con 31 vittorie. Queen Bay ha voluto dedicare la vittoria alla comunità Lgbtq+.

#lucenews #lucelanazione #qn #beyoncé #grammyawards2023
  • Stava regalando libri alle ragazze quando è stato arrestato a Kabul, giovedì 3 febbraio. Ismail Mashal, un professore universitario afghano, 37 anni, in aperta critica con il bando posto dai Talebani all’istruzione femminile, andava in giro con un carretto pieno di volumi gratuiti che distribuiva a donne e bambine, quando le forze di sicurezza lo hanno accusato di “azioni provocatorie” dalle autorità che lo hanno portato in carcere. Lo riferisce la Bbc.

Alcuni testimoni hanno riferito che il professore è stato schiaffeggiato, preso a pugni e a calci dalle forze di sicurezza locali durante l’arresto. Tuttavia Abdul Haq Hammad, un funzionario del ministero dell’Informazione e della Cultura talebani, ha dichiarato che il docente è stato trattato bene mentre era in custodia. 

Mashal è salito alla ribalta dopo aver strappato i documenti accademici in diretta tv per protestare contro il divieto dei talebani all’istruzione universitaria e secondaria per le donne. Il video in diretta televisiva è diventato virale. 

Ex giornalista, il 37enne dirigeva un’università privata a Kabul, frequentata da 450 studentesse che seguivano i corsi di giornalismo, ingegneria e informatica, tutte discipline che il ministro dell’Istruzione afghano sosteneva non dovessero essere insegnate alle ragazze in quanto contrarie all’islam e la cultura afghana. Quando a dicembre i Talebani hanno annunciato che alle studentesse universitarie non sarebbe più stato permesso di tornare a studiare fino a nuovo ordine, il professor Mashal ha chiuso definitivamente la sua scuola, affermando che “l’istruzione o si offre a tutti o a nessuno“.

“L’unico potere che ho è la mia penna, anche se mi uccidono, anche se mi fanno a pezzi, non resterò in silenzio“, ha dichiarato il mese scorso il professore. Ha anche affermato che un maggior numero di uomini deve insorgere per protestare contro le restrizioni imposte alle donne. Durante il loro incontro a Kabul, Mahsal, padre di due figli, ha precisato che non temeva di essere arrestato o ucciso. Si è detto invece certo che alla fine i Talebani avrebbero cercato di metterlo a tacere, ma è rimasto convinto che fosse un prezzo onesto da pagare.

#lucenews #kabul
  • ✨"Sento ancora la vertigine". Si intitola così il primo documentario dedicato a Elodie, la bellissima e talentuosa cantante romana, che la prossima settimana sarà in gara al Festival di Sanremo. Affascinante e ironica, sensuale e pungente, ma anche fragile e con i piedi per terra: la 32enne si mostra a 360 gradi e senza filtri in un documento reale di quello che l
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