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Home » Spettacolo » Amanda Sandrelli: “Un figlio desideratissimo perso per un aborto che mi ha quasi tolto la vita”

Amanda Sandrelli: “Un figlio desideratissimo perso per un aborto che mi ha quasi tolto la vita”

L'attrice, figlia d'arte di Stefania Sandrelli e Gino Paoli, si racconta senza filtri a Verissimo. Dall'infanzia turbolenta alla storia d'amore con Blas Roca-Rey, finita nel 2013 ma da cui sono nati i figli Rocco e Francisco, le sue gioie più grandi

Marianna Grazi
30 Gennaio 2022
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Oggi è mamma di due splendidi ragazzi, Rocco, 25 anni, e Francisco, 18. Ma Amanda Sandrelli, prima di diventare madre, ha dovuto subire il dolore immenso di perderlo, un figlio. L’attrice, ospite del programma pomeridiano Verissimo, ha voluto ripercorrere con grande sincerità e non poche emozioni la sua carriera e la sua vita privata, confessando anche un momento terribile che ha vissuto in passato. “Ero sposata da un anno quando aspettavo il mio primo figlio, ma ho avuto un aborto per una gravidanza extrauterina intramurale, che invece di interrompersi va avanti, nel mio caso fino ai quattro mesi e mezzo”. Un dolore che per una donna che desidera diventare madre è devastante, e soprattutto le stava anche costando la vita. Sandrelli ha raccontato infatti che quello “era un figlio desideratissimo, ma è stata una brutta botta e ho rischiato la pelle. Avevo paura di non potere avere altri figli anche se non era così, pensavo che i medici lo dicessero per consolarmi”.

Amanda Sandrelli, 57 anni, si racconta a Verissimo

Nel salotto di Silvia Toffanin la 57enne ha aperto il suo cuore e la sua anima, parlando dell’aborto e delle emozioni che in quel momento e nel periodo successivo l’hanno attraversata. “Ho vissuto un’esperienza durissima, compresa la lunga convalescenza. Il mio utero è un po’ malandato, rischiavo di non avere figli e invece ne ho avuti due: li considero un vero e proprio miracolo“. La vita infatti, alla figlia di Stefania Sandrelli e Gino Paoli, ha voluto dare un’altra opportunità, anzi due, i suoi miracoli, le sue gioie più grandi: “Quando è arrivato Rocco, è stato un miracolo, Francisco lo è stato ancora di più, con un utero un po’ malconcio e rattoppato”.

Il matrimonio e la rottura con Blas Roca-Rey

Rocco e Francisco sono frutto (tanto desiderato quanto sofferto) dell’amore tra Amanda e l’ex marito Blas Roca-Rey: i due si sono sposati nel 1994 ma nel settembre 2013, dopo 20 anni di matrimonio, si sono separati. Un altra prova dolorosa per l’attrice, che svela: “L’amore con Blas è nato a teatro, sono stati 20 anni incredibili, un amore con la A maiuscola. Io non mi sarei mai separata, sarei rimasta con lui per tutta la vita, è stato lui a decidere”. Una decisione che però le cade addosso come un macigno: “È stata dura, era la persona che avevo scelto per la vita, e ho visto la rottura come un fallimento. Poi – ammette – ho capito che non si portano a termine le cose da soli”. E oggi guardandosi indietro sono più i bei ricordi che i rimpianti, soprattutto perché tra i due ex è rimasto un rapporto di sincero affetto, soprattutto per i figli. “Siamo riusciti a esserci e a essere in contatto come genitori, perché si smette di essere coppia ma non si smette di essere genitori. Guardandomi indietro non ho sbagliato perché i figli li ho fatti con l’uomo che ho amato di più”.

Amanda Sandrelli e Blas Roca-Rey

Un nuovo amore

“Ci si può innamorare anche dopo i 50 anni, come un amore adolescenziale“. Nella vita di Amanda Sandrelli, però, a quasi 10 anni dal divorzio, è tornata a splendere la stella dell’amore. E in un momento di rinascita, anche della sua carriera, dopo la malattia che l’ha tenuta lontana dai riflettori (“Quando ho saputo di avere il cancro, ho pensato subito di essere destinata a morire. Con Blas e mio fratello mi confidai subito, a mia madre e mio padre ho preferito dirlo quando ho avuto chiaro quello che mi attendeva”) è tornata a teatro e ha ammesso di avere un nuovo compagno al suo fianco, che le ha fatto ritrovare il sorriso e la serenità. “La cosa buffa – dice sorridendo – è che non importa se ti innamori a 15, 40 o a 56 anni: le sensazioni sono uguali e ti senti un po’ ridicola. Mio figlio mi ha detto: ‘Sembri una mia coetanea!’”.

Amanda Sandrelli e il padre Gino Paoli

Il rapporto coi genitori

Lei stessa figlia di un amore travagliato, turbolento, da quei due nomi enormi del panorama dello spettacolo e della musica italiana, Amanda Sandrelli non nasconde, davanti alle telecamere di Verissimo, le difficoltà che ha affrontato in passato: “È vero, i miei genitori mi sono mancati, soprattutto mia madre, che è sempre stata molto fisica. Ma non mi sono mai arrabbiata con lei”, ha spiegato la Sandrelli. “Mi ha avuto giovanissima ed è ancora giovane, papà è abbastanza avanti con gli anni ma lo ricordo sempre uguale. Mia madre mi ha insegnato l’umorismo e ad essere sorridente e solare, mio padre il senso della leggerezza e della libertà. Il rapporto con mio padre non sempre è stato facile – prosegue la Sandrelli, che in effetti non ha mai utilizzato il cognome paterno – ma cercare colpe non serve e non mi è mai interessato”. Tra i due, con gli anni, si è creato un rapporto caratterizzato da una grande dolcezza, “Ora vederlo più fragile mi intenerisce molto. Oggi abbiamo un bel rapporto, è molto più tenero, mi manda dei messaggi d’amore che mi fanno emozionare di prima mattina”. E come mamma, Amanda, com’è? “Io cerco di essere una mamma libera, mai dura“.

 

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

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  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Oggi è mamma di due splendidi ragazzi, Rocco, 25 anni, e Francisco, 18. Ma Amanda Sandrelli, prima di diventare madre, ha dovuto subire il dolore immenso di perderlo, un figlio. L'attrice, ospite del programma pomeridiano Verissimo, ha voluto ripercorrere con grande sincerità e non poche emozioni la sua carriera e la sua vita privata, confessando anche un momento terribile che ha vissuto in passato. "Ero sposata da un anno quando aspettavo il mio primo figlio, ma ho avuto un aborto per una gravidanza extrauterina intramurale, che invece di interrompersi va avanti, nel mio caso fino ai quattro mesi e mezzo". Un dolore che per una donna che desidera diventare madre è devastante, e soprattutto le stava anche costando la vita. Sandrelli ha raccontato infatti che quello "era un figlio desideratissimo, ma è stata una brutta botta e ho rischiato la pelle. Avevo paura di non potere avere altri figli anche se non era così, pensavo che i medici lo dicessero per consolarmi".
Amanda Sandrelli, 57 anni, si racconta a Verissimo
Nel salotto di Silvia Toffanin la 57enne ha aperto il suo cuore e la sua anima, parlando dell'aborto e delle emozioni che in quel momento e nel periodo successivo l'hanno attraversata. "Ho vissuto un'esperienza durissima, compresa la lunga convalescenza. Il mio utero è un po' malandato, rischiavo di non avere figli e invece ne ho avuti due: li considero un vero e proprio miracolo". La vita infatti, alla figlia di Stefania Sandrelli e Gino Paoli, ha voluto dare un'altra opportunità, anzi due, i suoi miracoli, le sue gioie più grandi: “Quando è arrivato Rocco, è stato un miracolo, Francisco lo è stato ancora di più, con un utero un po’ malconcio e rattoppato”.

Il matrimonio e la rottura con Blas Roca-Rey

Rocco e Francisco sono frutto (tanto desiderato quanto sofferto) dell'amore tra Amanda e l'ex marito Blas Roca-Rey: i due si sono sposati nel 1994 ma nel settembre 2013, dopo 20 anni di matrimonio, si sono separati. Un altra prova dolorosa per l'attrice, che svela: "L'amore con Blas è nato a teatro, sono stati 20 anni incredibili, un amore con la A maiuscola. Io non mi sarei mai separata, sarei rimasta con lui per tutta la vita, è stato lui a decidere". Una decisione che però le cade addosso come un macigno: "È stata dura, era la persona che avevo scelto per la vita, e ho visto la rottura come un fallimento. Poi - ammette - ho capito che non si portano a termine le cose da soli". E oggi guardandosi indietro sono più i bei ricordi che i rimpianti, soprattutto perché tra i due ex è rimasto un rapporto di sincero affetto, soprattutto per i figli. “Siamo riusciti a esserci e a essere in contatto come genitori, perché si smette di essere coppia ma non si smette di essere genitori. Guardandomi indietro non ho sbagliato perché i figli li ho fatti con l’uomo che ho amato di più”.
Amanda Sandrelli e Blas Roca-Rey

Un nuovo amore

"Ci si può innamorare anche dopo i 50 anni, come un amore adolescenziale". Nella vita di Amanda Sandrelli, però, a quasi 10 anni dal divorzio, è tornata a splendere la stella dell'amore. E in un momento di rinascita, anche della sua carriera, dopo la malattia che l'ha tenuta lontana dai riflettori ("Quando ho saputo di avere il cancro, ho pensato subito di essere destinata a morire. Con Blas e mio fratello mi confidai subito, a mia madre e mio padre ho preferito dirlo quando ho avuto chiaro quello che mi attendeva") è tornata a teatro e ha ammesso di avere un nuovo compagno al suo fianco, che le ha fatto ritrovare il sorriso e la serenità. “La cosa buffa - dice sorridendo - è che non importa se ti innamori a 15, 40 o a 56 anni: le sensazioni sono uguali e ti senti un po’ ridicola. Mio figlio mi ha detto: ‘Sembri una mia coetanea!'”.
Amanda Sandrelli e il padre Gino Paoli

Il rapporto coi genitori

Lei stessa figlia di un amore travagliato, turbolento, da quei due nomi enormi del panorama dello spettacolo e della musica italiana, Amanda Sandrelli non nasconde, davanti alle telecamere di Verissimo, le difficoltà che ha affrontato in passato: "È vero, i miei genitori mi sono mancati, soprattutto mia madre, che è sempre stata molto fisica. Ma non mi sono mai arrabbiata con lei", ha spiegato la Sandrelli. "Mi ha avuto giovanissima ed è ancora giovane, papà è abbastanza avanti con gli anni ma lo ricordo sempre uguale. Mia madre mi ha insegnato l'umorismo e ad essere sorridente e solare, mio padre il senso della leggerezza e della libertà. Il rapporto con mio padre non sempre è stato facile - prosegue la Sandrelli, che in effetti non ha mai utilizzato il cognome paterno - ma cercare colpe non serve e non mi è mai interessato". Tra i due, con gli anni, si è creato un rapporto caratterizzato da una grande dolcezza, “Ora vederlo più fragile mi intenerisce molto. Oggi abbiamo un bel rapporto, è molto più tenero, mi manda dei messaggi d’amore che mi fanno emozionare di prima mattina”. E come mamma, Amanda, com'è? "Io cerco di essere una mamma libera, mai dura".  
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