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Home » Spettacolo » “Amo essere una donna”: Adele accusata di transfobia. E lei fa la pole dance in un locale gay

“Amo essere una donna”: Adele accusata di transfobia. E lei fa la pole dance in un locale gay

La cantante britannica ai Brit Awards ha ricevuto, tra gli altri, il premio come miglior artista, per la prima volta unificato rispetto alle categorie di genere. Ma il discorso di ringraziamento è stato preso di mira dagli haters del web. E lei ha voluto rispondere coi fatti

Marianna Grazi
13 Febbraio 2022
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Prima ha dovuto giustificarsi per il suo aspetto fisico, quando troppo grassa e ora troppo magra. Il divorzio, gli attacchi d’ansia, il suo corpo che, plasmato dalla palestra dove si rifugia per placare le crisi, cambia. Poi la ripartenza, il nuovo album dopo anni di assenza dalle scene, il successo. Ma di nuovo poi c’è la botta d’arresto, il tour di concerti a Las Vegas annullato a causa del Covid e il suo sfogo, in lacrime, su Instagram. Insomma la vita di Adele, nell’ultimo periodo, somiglia un po’ a delle montagne russe emotive. Ora la cantante britannica si trova di nuovo sotto attacco per le parole pronunciate sul palco dei Brit Awards 2022, dove durante il discorso di ringraziamento per uno dei premi vinti ha detto che ama “essere una donna“. E boom, ecco pioverle addosso centinaia di accuse di transfobia. Ma a stupire, ancor più delle reazioni alle sue parole, è stata la risposta dell’artista: a sorpresa è stata ‘beccata’ mentre si esibiva in una scatenata pole dance in un locale gay di Londra.

Adel nel mirino degli haters per le sue parole ai Brit Awards: “Amo davvero essere una donna”

Il discorso ai Brit Awards

Come c’era da aspettarsi ai Brit Awards la cantautrice dei record – che nella sua carriera ha venduto oltre 100 milioni di copie, vincendo 15 Grammy – ha fatto incetta di riconoscimenti: come miglior artista, miglior album e canzone dell’anno. Adele quindi è stata la prima a portarsi a casa il premio gender neutro come miglior artista, dopo che sono state cancellate le categorie di maschile e femminile, unificandole in quella vinta dalla cantante.

Adele con uno dei Brit Awards vinti

Durante il discorso di ringraziamento, sul palco la 33enne si è commossa fino alle lacrime, ringraziando il figlio Angelo e l’ex marito Simon Konecki. Poi ha detto: “Capisco perché hanno cambiato il nome di questo premio, ma amo essere una donna e un’artista femminile” e ha aggiunto “Ne sono davvero, ma proprio davvero, orgogliosa“. Le sue dichiarazioni, inutile dirlo, riguardano proprio il fatto che sia stata eliminata la divisione per genere proprio quest’anno. E altrettanto ovvie sono state le critiche che l’hanno travolta, tanto che perfino il suo entourage si è rifiutato di commentare l’uscita sull’orgoglio di genere.

 

Le accuse di transfobia

Dopo le parole pronunciate da Adele sul palco sui social gli haters si sono scatenati, accusando l’artista di “transfobia“: dai commenti ai post alle stories, rimbalzava ovunque il termine TERF (acronimo per Trans-exclusionary radical feminist). E si sa che quello che sui social e sul web muove gli animi spesso trova poi spazio anche sui media tradizionali. Le accuse, infatti, sono state prontamente riprese dalla stampa britannica e internazionale, che ha subito scagliato le sue frecce contro la pop star britannica. Commenti e critiche di questo genere, in effetti, hanno in precedenza colpito altre personalità del mondo dello spettacolo, come la scrittrice – ‘mamma’ di Harry Potter – J.K. Rowling o RuPaul, la più famosa drag queen al mondo, che ha dovuto limare il linguaggio del suo franchise Drag Race.

Adele scatta una foto con i fan sul red carpet dei Brit Awards

Tuttavia, rispetto ai casi appena citati, quello di Adele appare abbastanza ‘gonfiato‘. Da parte sua, in effetti, non ci sono state parole discriminanti o insulti rivolti ad appartenenti ad altri generi rispetto a quello in cui si riconosce. Ma tant’è bastato essere ‘orgogliosamente donna‘ da far scaldare gli animi di chi, evidentemente, non si sente altrettanto sicur* della propria identità. La star, però, non sembra essere stata toccata dalle accuse e sui suoi social ha postato selfie con il pubblico, immagini di backstage dell’esibizione sul palco e un sorriso sul red carpet con il premio tra le mani.

 

Una scatenata pole dance

Ma a mettere la parola fine all’Affaire gender sono i fatti. La risposta dell’artista, se non è arrivata a parole, lo ha fatto in modo molto più incisivo ed eclatante. Adele ha infatti partecipato a una serata organizzata da un noto locale gay di Londra, l’Heaven, durante la quale è stata chiamata sul palco, esibendosi prima in una mossa di pole dance, poi  con alcune drag queen cantando anche il brano It’s Raining Men. Splendida in un completo firmato Fendi, ha ballato per l’intera serata in pista, immortalata dai fotografi e dal pubblico entusiasta, che ha poi rilanciato video e immagini sui social. Insomma, c’era forse un modo migliore per rispondere alle accuse di ‘transfobia’?

adele pole dancing at heaven who had this on their 2022 bingo card pic.twitter.com/bJsKbE0xiL

— maddi 🍄 (@lilredmaddi) February 11, 2022

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Instagram

  • Stando alle ultime stime, in Italia vivono almeno 88mila donne vittima di mutilazioni genitali femminili, con tutti i gravi problemi fisici, funzionali, psicologici che ne derivano. In base ai dati diffusi dal Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (Unfpa) e dall’Unicef, nel mondo ammonterebbero ad almeno 200 milioni donne e ragazze che hanno subito mutilazioni genitali. Nel 2023, circa 4,2 milioni di bambine e ragazze nel mondo sono a rischio di subire queste pratiche.

Attraverso la testimonianza di Ayaan Hirsi Ali, autrice de “L’infedele", proviamo a spiegare con le giuste parole in tutta la sua cruda realtà cosa racchiuda veramente:

“Mi afferrò e mi bloccò la parte superiore del corpo… Altre due donne mi tennero le gambe divaricate. L’uomo che era un cinconcisore tradizionale appartenente al clan dei fabbri, prese un paio di forbici. Con l’altra mano afferrò quel punto misterioso e cominciò a tirare… Sentii il rumore, come un macellaio che rifila il grasso da un pezzo di carne.”

Nella Giornata Internazionale contro le mutilazioni genitali femminili il presidente della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva-rigenerativa ed estetica Sicpre, il professor Francesco Stagno d’Alcontres, dichiara: 

“Spesso l’evento della mutilazione viene rimosso dai ricordi, mentre restano i dolori nei rapporti sessuali, le difficoltà nella minzione e durante il parto. La mutilazione genitale è un evento che modifica il corso della vita e noi lo dobbiamo contrastare sul piano della cultura e affrontare sul piano medico e scientifico”.

L’edizione 2023 del Summit Itinerante contro la mutilazioni genitali femminili, l’evento che si svolge in data odierna a Roma, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustininani, sede della Presidenza del Senato della Repubblica, vede il saluto di esponenti del Governo, la testimonianza di una vittima e la partecipazione di importanti personalità, tra cui gli esperti della chirurgia plastica italiana chiamati a raccolta dalla Sicpre.

Letizia Cini ✨

#lucenews #lucelanazione #giornatamutilazionigenitalifemminili #linfedele
  • "Vorrei ringraziare la comunità queer per il vostro amore e per aver inventato un genere". 👑

Con queste parole di ringraziamento, Queen Bay riscrive la storia dei Grammy Awards. Beyoncé ier sera ha battuto tutti i record: con la 32esima vittoria incassata, è la star più premiata della storia degli Oscar della musica.

Con altri quattro grammofoni d’oro, la star americana, icona mondiale e paladina dei diritti civili e della body positivity, ha così superato il primato del direttore d’orchestra Georg Solti scomparso nel ‘97 e che, fino a stanotte, era rimasto imbattuto per due decenni con 31 vittorie. Queen Bay ha voluto dedicare la vittoria alla comunità Lgbtq+.

#lucenews #lucelanazione #qn #beyoncé #grammyawards2023
  • Stava regalando libri alle ragazze quando è stato arrestato a Kabul, giovedì 3 febbraio. Ismail Mashal, un professore universitario afghano, 37 anni, in aperta critica con il bando posto dai Talebani all’istruzione femminile, andava in giro con un carretto pieno di volumi gratuiti che distribuiva a donne e bambine, quando le forze di sicurezza lo hanno accusato di “azioni provocatorie” dalle autorità che lo hanno portato in carcere. Lo riferisce la Bbc.

Alcuni testimoni hanno riferito che il professore è stato schiaffeggiato, preso a pugni e a calci dalle forze di sicurezza locali durante l’arresto. Tuttavia Abdul Haq Hammad, un funzionario del ministero dell’Informazione e della Cultura talebani, ha dichiarato che il docente è stato trattato bene mentre era in custodia. 

Mashal è salito alla ribalta dopo aver strappato i documenti accademici in diretta tv per protestare contro il divieto dei talebani all’istruzione universitaria e secondaria per le donne. Il video in diretta televisiva è diventato virale. 

Ex giornalista, il 37enne dirigeva un’università privata a Kabul, frequentata da 450 studentesse che seguivano i corsi di giornalismo, ingegneria e informatica, tutte discipline che il ministro dell’Istruzione afghano sosteneva non dovessero essere insegnate alle ragazze in quanto contrarie all’islam e la cultura afghana. Quando a dicembre i Talebani hanno annunciato che alle studentesse universitarie non sarebbe più stato permesso di tornare a studiare fino a nuovo ordine, il professor Mashal ha chiuso definitivamente la sua scuola, affermando che “l’istruzione o si offre a tutti o a nessuno“.

“L’unico potere che ho è la mia penna, anche se mi uccidono, anche se mi fanno a pezzi, non resterò in silenzio“, ha dichiarato il mese scorso il professore. Ha anche affermato che un maggior numero di uomini deve insorgere per protestare contro le restrizioni imposte alle donne. Durante il loro incontro a Kabul, Mahsal, padre di due figli, ha precisato che non temeva di essere arrestato o ucciso. Si è detto invece certo che alla fine i Talebani avrebbero cercato di metterlo a tacere, ma è rimasto convinto che fosse un prezzo onesto da pagare.

#lucenews #kabul
  • ✨"Sento ancora la vertigine". Si intitola così il primo documentario dedicato a Elodie, la bellissima e talentuosa cantante romana, che la prossima settimana sarà in gara al Festival di Sanremo. Affascinante e ironica, sensuale e pungente, ma anche fragile e con i piedi per terra: la 32enne si mostra a 360 gradi e senza filtri in un documento reale di quello che l
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Come c'era da aspettarsi ai Brit Awards la cantautrice dei record – che nella sua carriera ha venduto oltre 100 milioni di copie, vincendo 15 Grammy – ha fatto incetta di riconoscimenti: come miglior artista, miglior album e canzone dell’anno. Adele quindi è stata la prima a portarsi a casa il premio gender neutro come miglior artista, dopo che sono state cancellate le categorie di maschile e femminile, unificandole in quella vinta dalla cantante.
Adele con uno dei Brit Awards vinti
Durante il discorso di ringraziamento, sul palco la 33enne si è commossa fino alle lacrime, ringraziando il figlio Angelo e l’ex marito Simon Konecki. Poi ha detto: "Capisco perché hanno cambiato il nome di questo premio, ma amo essere una donna e un’artista femminile" e ha aggiunto "Ne sono davvero, ma proprio davvero, orgogliosa". Le sue dichiarazioni, inutile dirlo, riguardano proprio il fatto che sia stata eliminata la divisione per genere proprio quest’anno. E altrettanto ovvie sono state le critiche che l'hanno travolta, tanto che perfino il suo entourage si è rifiutato di commentare l’uscita sull’orgoglio di genere.  

Le accuse di transfobia

Dopo le parole pronunciate da Adele sul palco sui social gli haters si sono scatenati, accusando l'artista di "transfobia": dai commenti ai post alle stories, rimbalzava ovunque il termine TERF (acronimo per Trans-exclusionary radical feminist). E si sa che quello che sui social e sul web muove gli animi spesso trova poi spazio anche sui media tradizionali. Le accuse, infatti, sono state prontamente riprese dalla stampa britannica e internazionale, che ha subito scagliato le sue frecce contro la pop star britannica. Commenti e critiche di questo genere, in effetti, hanno in precedenza colpito altre personalità del mondo dello spettacolo, come la scrittrice – 'mamma' di Harry Potter – J.K. Rowling o RuPaul, la più famosa drag queen al mondo, che ha dovuto limare il linguaggio del suo franchise Drag Race.
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Tuttavia, rispetto ai casi appena citati, quello di Adele appare abbastanza 'gonfiato'. Da parte sua, in effetti, non ci sono state parole discriminanti o insulti rivolti ad appartenenti ad altri generi rispetto a quello in cui si riconosce. Ma tant'è bastato essere 'orgogliosamente donna' da far scaldare gli animi di chi, evidentemente, non si sente altrettanto sicur* della propria identità. La star, però, non sembra essere stata toccata dalle accuse e sui suoi social ha postato selfie con il pubblico, immagini di backstage dell’esibizione sul palco e un sorriso sul red carpet con il premio tra le mani.  

Una scatenata pole dance

Ma a mettere la parola fine all'Affaire gender sono i fatti. La risposta dell'artista, se non è arrivata a parole, lo ha fatto in modo molto più incisivo ed eclatante. Adele ha infatti partecipato a una serata organizzata da un noto locale gay di Londra, l'Heaven, durante la quale è stata chiamata sul palco, esibendosi prima in una mossa di pole dance, poi  con alcune drag queen cantando anche il brano It's Raining Men. Splendida in un completo firmato Fendi, ha ballato per l'intera serata in pista, immortalata dai fotografi e dal pubblico entusiasta, che ha poi rilanciato video e immagini sui social. Insomma, c'era forse un modo migliore per rispondere alle accuse di 'transfobia'?

adele pole dancing at heaven who had this on their 2022 bingo card pic.twitter.com/bJsKbE0xiL

— maddi 🍄 (@lilredmaddi) February 11, 2022
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