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Cinecittà rinasce con le donne: Angelina Jolie e Paola Cortellesi alla "Hollywood sul Tevere"

L'amministratore delegato degli Studios, Nicola Maccanico: "Costruiremo cinque nuovi teatri di posa e creeremo un grande spazio per le scenografie all’aperto"

di GIOVANNI BOGANI -
16 settembre 2022
Gli studi cinematografici di Cinecittà (Instagram)

Gli studi cinematografici di Cinecittà (Instagram)

Cinecittà rinasce, e rinasce con due donne: Angelina Jolie e Paola Cortellesi. Gli studi cinematografici più importanti d’Italia, quelli dello "Studio 5" reso leggendario da Federico Fellini, dopo anni difficili tornano a lavorare a pieno regime. E accolgono, fra le altre, la produzione di "Without Blood" di Angelina Jolie, tratto dal romanzo "Senza sangue" di Alessandro Baricco, con Salma Hayek e Demiàn Bichir, e l’opera prima da regista di Paola Cortellesi.
L'attrice e ora anche regista Paola Cortellesi (Instagram)

L'attrice e ora anche regista Paola Cortellesi (Instagram)

  "E’ un grande piacere, per me, inaugurare la rinascita di Cinecittà con l’opera di due registe donne" dice l’amministratore delegato degli Studios, Nicola Maccanico, incontrato alla 79esima Mostra del cinema di Venezia. "Con Paola Cortellesi, in particolare, abbiamo vissuto insieme la nascita del progetto e il suo sviluppo in tutte le sue fasi; Paola è un’artista ed una donna eccezionale, intelligente, creativa e coraggiosa". Coraggio anche per Angelina Jolie, che per il suo film è stata la prima a usare il nuovissimo "Smart Stage" di Cinecittà. "Si tratta dello Smart Stage più grande d’Europa, o uno dei più grandi, è questione di centimetri – dice Maccanico -. Si tratta di uno schermo di 350 metri quadri nel quale si può ricostruire qualsiasi ambiente. Non si tratta del Green Screen, ma di uno schermo nel quale è possibile già ‘vedere’ lo sfondo mentre gli attori recitano. Così che non sono costretti a recitare in uno spazio vuoto, con alle spalle una parete verde".
 
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  Fra gli altri film in lavorazione a Cinecittà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, "Finalmente l’alba" di Saverio Costanzo con Willem Dafoe, la serie "M" tratta dai libri di Antonio Scurati e "Il comandante" di Edoardo De Angelis scritto con Sandro Veronesi. "Abbiamo già il tutto esaurito nei teatri di posa fino al primo semestre del 2023" spiega ancora Maccanico. "Ci sono produttori italiani e stranieri, Major internazionali e produttori indipendenti: tutto l’arco delle produzioni cinematografiche. Una cosa è sicura: questo è un momento di enorme ripresa per tutto il settore. E noi vogliamo investire, far crescere Cinecittà. Costruiremo cinque nuovi teatri di posa nella Cinecittà esistente. Il primo che costruiremo, grazie ai fondi del Pnrr, sarà un teatro da 3.500 metri quadri, che diventerà il più grande di Cinecittà. E 16 ettari di terreno saranno destinati a quelli che vengono chiamati ‘backlot’, ovvero le scenografie all’aperto". Che cosa significa tutto questo? Che – mentre si continua a girare in esterni, e le regioni valorizzano i loro siti anche grazie al cinema, con l’impegno delle varie film commissioni regionali – si tornerà anche a girare film importanti in studio. Dove è più semplice ottenere immagini e suoni di qualità perfetta.
La diva di Hollywood Angelina Jolie (Instagram)

La diva di Hollywood Angelina Jolie (Instagram)

Cinecittà rinasce, dunque. Era nata nel 1937, ultimo elemento di un "sistema cinema" che il fascismo aveva saputo costruire, con la Mostra del cinema di Venezia, il Centro sperimentale di cinematografia, l’istituto Luce per i cinegiornali, e infine una città nella quale creare i film. Ebbe subito uno sviluppo e un’intensità di produzione straordinarie: poi venne la guerra, vennero i bombardamenti, i tristi giorni in cui Cinecittà fu solo un campo di sfollati, con i copioni usati per fare un po’ di fuoco e scaldarsi, e le cineprese portate via dai tedeschi in fuga. Poi è venuto il Dopoguerra, la felice stagione della "Hollywood sul Tevere", da "Vacanze romane" a "Cleopatra". E centinaia e centinaia di film, fino a "Gangs of New York" di Martin Scorsese. Il nuovo millennio ha visto Cinecittà vivere giorni difficili. Ma ora, forse, si vede davvero la luce.