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Home » Spettacolo » Il messaggio choc dell’attore Armie Hammer: “Sono un cannibale al 100%”

Il messaggio choc dell’attore Armie Hammer: “Sono un cannibale al 100%”

In arrivo un documentario che dà voce alle presunte vittime degli abusi sessuali del divo e racconta i "segreti oscuri" della sua famiglia

Barbara Berti
11 Agosto 2022
L'attore americano Armie Hammer, 35 anni

L'attore americano Armie Hammer, 35 anni

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Non si arresta la caduta dell’attore Armie Hammer. Il divo americano 35enne è esploso con “Chiamami col tuo nome“, film diretto da Luca Guadagnino, dove interpretava Oliver, il ventiquattrenne ebreo americano di bell’aspetto, intelligente e spigliato, che ha una storia d’amore omosessuale con Elio, un adolescente sensibile ed istruito, interpretato da Timothée Chalamet.

Luca Guadagnino, Timothée Chalamet e Armie Hammer in occasione della promozione di "Chiamami col tuo nome"
Luca Guadagnino, Timothée Chalamet e Armie Hammer in occasione della promozione di “Chiamami col tuo nome”

Ma la carriera in ascesa di Hammer ha subito un brusco arresto a gennaio 2021 quando un’ex fidanzata, affiancata da altre donne, lo ha accusato di presunte molestie, diventate poi accuse di stupro. Un anonimo account di Instagram ha poi pubblicato diverse conversazioni, non ufficialmente confermate come veritiere, avvenute tra l’attore e varie donne dal 2016 al 2020, mentre Hammer era ancora sposato (con Elizabeth Chambers) e in cui l’attore confessa di avere fantasie sessuali BDSM (termine che identifica la vasta gamma di pratiche relazionali-erotiche quali il bondage, la dominazione e sottomissione, il sadismo e masochismo) estreme, come sangue, violenza, stupro e cannibalismo.

Dopo le accuse e lo scandalo, l’attore è stato fatto fuori da Hollywood e si è trasferito alle Isole Cayman dove lavora come venditore di multiproprietà e concierge. Ma il caso Hammer non è finito. Anzi, è in arrivo una docuserie che lo inchioderebbe definitivamente.

Il poster di "House of Hammer", la docuserie in tre puntate in uscita il 2 settembre
Il poster di “House of Hammer”, la docuserie in tre puntate in uscita il 2 settembre

“House of Hammer” è il titolo delle tre puntate del docu firmato da Elli Hakami e Julian P. Hobbs – in uscita il 2 settembre sulla piattaforma Discovery+ – che racconta nel dettaglio le accuse agghiaccianti sollevate contro l’attore e l’oscuro retaggio della dinastia Hammer. Grazie ad un accesso esclusivo e rivelazioni choc, il documentario porta gli spettatori negli oscuri giochi di potere della famiglia Hammer, per tre ore di visione davvero eloquenti.

“Le accuse di stupro e abuso scagliate contro Armie Hammer negli ultimi anni sono solo la punta dell’iceberg se si prende in considerazione tutta la famiglia Hammer. Con ‘House of Hammer’ assistiamo ai dettagli profondamente inquietanti e ai sinistri segreti che soldi e potere non possono nascondere” dice Jason Sarlanis, presidente di Crime and Investigative Content, Linear and Streaming. E aggiunge: “Questo documentario offre un’importante piattaforma alle donne coraggiose che si sono esposte e hanno condiviso le loro storie. Speriamo che il loro coraggio aiuti a continuare il dibattito sull’abuso nella nostra società”.

Timothée Chalamet e Armie Hammer in "Chiamami col tuo nome"
Timothée Chalamet e Armie Hammer in “Chiamami col tuo nome”

Nella docuserie, a parlare sono due ex della star di “Chiamami col tuo nome”, Courtney Vucekovich e Julia Morrison. Entrambe rivelano i messaggi che avrebbero ricevuto da Hammer. “All’inizio era tutto perfetto – dice Vucekovich nel doc – ma poi le cose sono cambiate. Lui è uno che supera i limiti un po’ alla volta, finché non diventi totalmente sua. Una volta mi ha scritto: ‘Sono un cannibale al 100%‘. Mi ha spaventata a morte”. Tra le voci raccolte da “House of Hammer” c’è anche quella della stessa zia di Armie, Casey Hammer, che confessa: “Quando questa storia è venuta fuori, non mi ha stupito per niente. Non è che un giorno ti svegli e all’improvviso diventi una persona così oscura e manipolatrice”. La zia si è spinta ancora oltre, dichiarando: “Questo comportamento ha radici profonde”, lasciando intendere che, appunto, l’intera famiglia sarebbe facile a questo tipo di perversioni.

Ciascun episodio della docuserie getta luce su un modello depravato di abusi che va ben oltre le accuse lanciate contro l’attore caduto in disgrazia. Arricchita da filmati d’archivio inediti, “House of Hammer” tesse una storia agghiacciante della disfunzione e malignità covate dietro decenni di potere e denaro.

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  • “The Last of Us”, il videogioco, è diventato serie tv, l’attesa è finita ma non le polemiche che riguardano Bella Ramsey. 

Già apprezzatissima dalla critica internazionale e italiana, la serie racconta una storia che si svolge vent’anni dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, un sopravvissuto, viene incaricato di far uscire Ellie, una ragazzina di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere. Nel cast Pedro Pascal nel ruolo di Joel e l’astro nascente britannico Bella Ramsey nel ruolo di Ellie. E proprio sull’attrice 19enne che si sono concentrate diverse polemiche da parte dei fan più accaniti del videogame.

In particolare, le accuse rivolte alla giovane attrice riguardavano l’aspetto estetico visto che non è l’esatta copia della Ellie che i fan sono abituati a vedere nel videogioco dove la protagonista ha il volto dell’attrice Ashley Johnson. I commenti cattivi hanno influenzato non poco l’autostima di Ramsey. 

“È la prima volta che reagisco così male a una cosa del genere. Ci sono state volte in cui l’ho trovato divertente. Ma stavolta, alla fine di 10 minuti in cui non avevo fatto altro che leggere queste cose sui social, mi sono ritrovata a mettere giù il telefono, dopo aver capito che forse non era stata una buona idea. Solo recentemente ho accettato di essere Ellie, di poter interpretare questo personaggio e di essere una brava attrice, ma so già che tutto questo durerà qualche settimana e poi penserò di nuovo di essere terribile”.

Inoltre, proprio come nel videogioco, Ellie è dichiaratamente lesbica. Nella realtà, l’attrice britannica ha recentemente parlato di identità di genere, asserendo di essere “non binaria”. 

“Immagino che il mio genere sia sempre stato molto fluido. Qualcuno potrebbe chiamarmi utilizzando ‘lei’ o ‘lui’ e io non ci penserei. Sono solo una persona, essere di un genere precisonon è qualcosa che mi piace particolarmente."

Di Barbara Berti ✍

#lucenews #lucelanazione #thelastofus #bellaramsey
  • “Mi tremano le mani: per la prima volta in tribunale è stato riconosciuto il peso specifico della discriminazione di genere all’interno di un rapporto di lavoro”. Parola di Giovanna Cristina Vivinetto, docente e poeta transessuale che nel 2019 era stata licenziata dall’istituto paritario Kennedy di Roma. 

Quella scuola l’aveva assunta e licenziata dopo tre settimane nel 2019, ma oggi il giudice ha “riconosciuto a tutti gli effetti la discriminazione di genere come causa scatenante il recesso del rapporto lavorativo stipulato”. Già nel 2019, sempre sui social, la professoressa sfogava il suo rammarico. 

“Mi hanno detto che spiego male e sono indietro col programma. Ma probabilmente c’entra il fatto che io sia una donna transessuale, e questo sarebbe già molto più triste e ingiusto” denunciava la professoressa riportando le motivazioni del licenziamento seguito “a tre giorni di malattia la scorsa settimana per una forte tonsillite batterica con febbre a 39”.

Adesso il Tribunale è dalla parte di Giovanna Cristina Vivinetto. “Ho vinto. Abbiamo vinto. Un varco è stato aperto ed è da qui che possiamo fare entrare la luce. Sono una docente degna di rispetto. Sono una donna transgenderdegna di rispetto. Come dovrebbe essere in ogni caso. Sta a noi decidere in quale direzione cambiare la nostra società. Starò sempre dalla parte di chi lotta ogni giorno per i propri diritti, per non vederseli più calpestare”. 

Di Barbara Berti ✍

#lucenews #lucelanazione #discriminazione #genderrights
  • 🕸Si chiama Mattia Villardita, ha ventinove anni e lavora come impiegato logistico portuale a Vado Ligure, in provincia di Savona. Ma è quando si infila il costume e copre il suo volto con quella maschera che, da generazioni, incanta e fa sognare migliaia di bambini in tutto il mondo, lui diventa Spiderman. E, come il vero supereroe della Marvel, anche Mattia dedica tutto il proprio tempo libero a servizio del prossimo, specialmente dei bambini che riempiono i reparti ospedalieri della sua città, ma anche di tutti gli altri ospedali d’Italia. 

“Quando la situazione lo consente entro dalla finestra, piuttosto che dalla porta. Nel corso degli anni passati nelle corsie ospedaliere a fianco dei bambini affetti dalle peggiori patologie, ho aumentato e migliorato le mie attività facendo esperienza. Cerco di portare stupore e distrazione all’interno di realtà grigie, tristi e noiose come le stanze degli ospedali.”

"Fino all’età di ventidue anni ho subito diversi interventi chirurgici. Da bambino volevo fare il calciatore, lo stuntman oppure il militare, come papà. Ma purtroppo, per ovvi motivi, non ci sono riuscito. Il calcio ho dovuto abbandonarlo perché, pur giocando con con un grosso rialzo nella scarpa, non reggevo i ritmi degli allenamenti. Diventare stuntman neanche a pensarci, secondo i miei dottori, e la carriera militare è stata stroncata sul nascere dal fatto che non superavo le visite mediche militari. Alla fine il destino ha scelto per me, e non poteva scegliere niente di meglio. Da quando ho iniziato a fare il volontario ci metto tutto me stesso, e posso dire di essere nato per diventare quello che sono”.

La gioia di chi riesce a far sorridere nella sofferenza. ✨

Intervista a cura di Caterina Ceccuti ✍

#lucenews #lucelanazione #spiderman #mattiavillardita
  • Addio a Gina Lollobrigida, grande protagonista del cinema italiano. Era nata a Subiaco il 4 luglio del 1927, aveva quindi 95 anni compiuti. 

Lo scorso settembre Gina Lollobrigida era stata dimessa dalla clinica dove era stata ricoverata per una caduta che le aveva causato la frattura del femore per cui aveva anche subito un
Non si arresta la caduta dell'attore Armie Hammer. Il divo americano 35enne è esploso con "Chiamami col tuo nome", film diretto da Luca Guadagnino, dove interpretava Oliver, il ventiquattrenne ebreo americano di bell'aspetto, intelligente e spigliato, che ha una storia d'amore omosessuale con Elio, un adolescente sensibile ed istruito, interpretato da Timothée Chalamet.
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Timothée Chalamet e Armie Hammer in "Chiamami col tuo nome"
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