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Ballando con le stelle 2022 Enrico Montesano è fuori e
Milly Carlucci fa le scuse a nome della produzione. E
chiude il caso che ha tenuto banco per una settimana. L’attore 77enne è stato
cacciato dal dance show di Raiuno per la ormai famosa
maglietta nera col il simbolo della “Decima Mas”. Questo è accaduto subito dopo la punta del 12 novembre perché durante la diretta nessuno (almeno apertamente) si era accorto della t-shirt. Nella settima puntata, in onda
sabato 19 novembre, la padrona di casa torna sull’argomento per mettere il punto definitivo. “
Non voglio ripercorrere tutta la storia” dice la Carlucci e chiama accanto a lei
Alessandra Tripoli, la maestra rimasta ‘orfana’ del suo allievo.
“La Rai ha deciso di sospendere Montesano per un comportamento ritenuto contrario alle regole dell’azienda e ai principi ispiratori del mandato pubblico della televisione” spiega Carlucci. E affiunge: “
E noi come programma ci uniformiamo”. In qualità di direttore artistico dello show, Carlucci si dichiara “dispiaciuta” per “non vedere la coppia in pista” e per “l’assenza di Enrico”. Poi aggiunge:
“io credo alla sua buona fede”. La Carlucci dice ancora: “Qui c’è il gruppo Rai e il gruppo Ballandi, siamo tutti una grande famiglia, una famiglia di persone per bene. Nessuno qui voleva offendere il pubblico a casa.
Se qualcuno si è sentito offeso, vi chiedo scusa”. The show must go on.
Enrico Montesano con una maglietta nera con il simbolo della Decima Mas
La giurata Lucarelli sgancia la bomba
Subito dopo la puntata del 12 novembre, la giurata
Selvaggia Lucarelli lancia la bomba via social. “Vedo Montesano fare le prove di ‘Ballando’ con la maglietta della Decima Mas che, se a qualcun sfugge, è una formazione militare che ha combattuto accanto ai nazisti contro i partigiani, nonché
simbolo del neofascismo” recita il post della Lucarelli che infiamma il web. Nella serata di
domenica 13 novembre arriva il comunicato di Viale Mazzini. “E’ decisione della Rai
interrompere la partecipazione di Enrico Montesano alla trasmissione del sabato sera
Ballando con le stelle” recita la nota con l’aggiunta delle
scuse ai telespettatori.
La settimana di Enrico Montesano
Montesano, però, non ci sta. Via social, giorno dopo giorno, racconta la sua versione. Inizialmente, dicendosi
rammaricato per l’accaduto, spiega di essere “
un collezionista di maglie, ho quella di Mao, dell’Urss, ma non per questo ne condivido il pensiero” e sottolinea che non aveva alcuna “intenzione di promuovere messaggi politici o apologia di fascismo da cui sono profondamente distante”.
Una volta saputo dell’allontanamento, il comico, sui social dichiara “
l’assoluta buona fede” e ricorda “di essere stato un parlamentare di sinistra, in linea con la mia fede politica che non può essere certo accostata a quella fascista”. E poi spiega che tutti sapevano della sua maglietta incriminata. “La maglietta da me indossata
è stata vista dai rappresentati della Rai sia durante le mie prove della prestazione artistica sia durante la registrazione della stessa, senza alcuna obiezione” recita il post di Montesano che prosegue: “il materiale montato e messo poi in onda è stato ulteriormente
esaminato dai rappresentati della Rai che non hanno minimamente dubitato della regolarità e della liceità delle immagini”. Il comico fa sapere di avere dato mandato all’avvocato
Giorgio Assumma, insieme all’agente
Settimio Colangelo, “di esaminare la situazione per tutelare al meglio la mia identità personale e la mia onorabilità”.
A metà settimana fa sapere di aver richiesto “formalmente al presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, di ricevermi affinché io possa rammentare
il mio passato di uomo legato al rigoroso rispetto dei valori della libertà e della democrazia”. Sul caso, infatti, subito dopo il post ‘bomba’ della Lucarelli, era intervenuta proprio l’Anpi perché quella maglietta è una “vergogna che offende le vittime della criminalità nazifascista e la Resistenza, radice della Repubblica”. Nella giornata di
mercoledì 16 novembre arriva anche la posizione di
Alessandra Tripoli, l’insegnante di ballo del comico. “La maglietta ‘incriminata’? Sono nipote di un comunista, mio nonno mi ha raccontato tanto della Resistenza, ma devo ammettere che
non avevo mai sentito parlare della Decima Mas su cui in questi giorni, invece, mi sono fatta una cultura” dice Tripoli all’Ansa. E precisa: “Alle prove sudiamo tanto, ci cambiamo spesso anche per evitare sbalzi di temperatura e malanni. Se anche mi fossi concentrata,
non avrei riconosciuto quel simbolo”.
Enrico Montesano con la meastra Alessandra Tripoli durante l'esibizione di "Ballando" di sabato 12 novembre (Instagram)
Giovedì 17 novembre è lo stesso Montesano a parlare all’Ansa. “
Avrei voluto spiegare le mie ragioni, ma dalla Rai non mi ha chiamato, nessuno. Ho ricevuto soltanto dalla Ballandi (la società di produzione del programma, ndr) la comunicazione del
mio esonero con effetto immediato. E’ stato montato un polverone in maniera affrettata, con una
forzatura interpretativa ingiusta e ingiustificata” sottolinea l'attore. L’accusa, insiste, “è infamante, mi offende profondamente: avevo un nonno tipografo all'Unità, sono stato eletto nelle file della sinistra, per vent'anni mi sono dedicato alle battaglie per il popolo e per la giustizia.
Oggi la distinzione tra destra e sinistra è obsoleta: il mondo si divide tra coloro che stanno sotto, la popolazione mondiale, che è succube, e chi sta sopra, cioè quelli che governano. Io faccio parte di chi sta sotto”. Quanto al
saluto romano emerso - secondo fonti Rai - nelle registrazioni delle prove, “
era un movimento coreografico, e siccome scherzo sempre, ho detto alla mia partner, Alessandra Tripoli: meglio il pugno chiuso”. L’ex concorrente si sente avvilito, rammaricato. “Ero perplesso all’idea di partecipare – racconta ancora all’Ansa -: Milly mi ha convinto ha portare in scena anche la cultura, il teatro. Nei numeri di ballo abbiamo citato Saba, Nietzsche, Oscar Wilde e il pubblico ha gradito. Sono una persona che tende a unire, a riappacificare. E invece
sono stato trattato peggio di un mafioso”.