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Home » Spettacolo » Belve, Giacomo Urtis senza freni: dal flirt con Corona alle lodi per Berlusconi

Belve, Giacomo Urtis senza freni: dal flirt con Corona alle lodi per Berlusconi

Il chirurgo dei vip svela il suo innamoramento per il re dei paparazzi: Sicuramente ero invaghito, sì”. E sul suo cambiamento fisico: "Sono felice"

Barbara Berti
7 Marzo 2023
Giacomo Urtis, il chirurgo dei vip (Instagram)

Giacomo Urtis, il chirurgo dei vip (Instagram)

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A “Belve” Giacomo Urtis (con capelli biondi lunghissimi), il chirurgo dei vip, racconta dell’innamoramento per Fabrizio Corona, il rapporto con Silvio Berlusconi e i suoi cambiamenti. Nella puntata di “Belve” del 7 marzo, programma di Raidue condotto da Francesca Fagnani, Giacomo Urtis (46 anni), il chirurgo plastico noto per la sua partecipazione al Grande Fratello Vip 6, si racconta senza freni.

 

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Un post condiviso da RaiDue (@instarai2)

A proposito di un presunto flirt con il re dei paparazzi, ovvero Fabrizio Corona, iniziato dopo un incontro in aeroporto, la Fagnani gli chiede se fosse innamorato di Corona, e Urtis rivela: “Sicuramente ero invaghito, sì”. Alla domanda se l’amore fosse ricambiato, Urtis risponde: “Ti direi di sì”. La Fagnani insiste: “Ma quindi è amicizia o amore?”. “Un ibrido” afferma Urtis, svicolando. Allora la conduttrice: “Si è sentito in competizione con Nina Moric o con Belen?”. Il chirurgo delle star replica: “Quello che c’era tra me e Fabrizio era una cosa a parte”. La giornalista non molla: “C’è mai stato un rapporto d’amore reale, fisico?”. Urtis chiude il discorso: “Può essere che qualche volta ci sia stata dell’intimità, ma insomma… cose nostre”. Sui suoi attuali rapporti con Corona, l’ospite ammette: “Ci sentiamo ancora tutti i giorni”.

Giacomo Urtis (Instagram)
Giacomo Urtis (Instagram)

A “Belve“, il chirurgo plastico svela anche il rapporto che lo lega a Silvio Berlusconi. “Simpatizzo per Berlusconi e sono molto amico della Fascina” ammette. Quando la Fagnani chiede un giudizio professionale sull’immagine estetica del Cavaliere e prova a chiedere se è il suo medico, lui imbarazzato prima dice “queste cose non le so” poi comincia a tesserne le lodi. “Berlusconi è stato ed è ancora un bell’uomo. La sua bellezza non si può ridurre ad un carattere estetico, Berlusconi è bello a 360 gradi”. E la Fagnani insiste: “Ma il viso, i capelli li avrebbe fatti diversamente?”. E Urtis chiude: “No, vanno bene così”. Per quanto riguarda le non-nozze con la Fascina, Urtis dice di non essere stato invitato: “Avranno invitato parenti stretti”. Così, la Fagnani chiede se comunque gli ha fatto un regalo. E Urtis, scherzando: “No, perchè sono tirchio”.

Giacomo Urtis qualche tempo fa (Instagram)
Giacomo Urtis qualche tempo fa (Instagram)

Nell’intervista a “Belve”, il chirurgo plastico racconta anche i tanti interventi estetici che hanno completamente cambiato la sua fisionomia. “Molte volte, quando scorro velocemente le vecchie foto sul telefono, non mi riconosco più” ammette. E aggiunge: “Fa strano, ma ci si abitua a tutto nella vita. Non mi crea malessere o disagio, sono felice. Se ho cambiato è proprio per essere più felice”. Cambiamenti che sembrano incontrare il favore del pubblico, ma non quello delle app: “Una volta ho provato con Tinder, ma mi scambiano per un fake e mi chiudono il profilo”.

Parlando del suo patrimonio e degli ingenti guadagni che realizza con le cliniche di medicina estetica, rivela: “Io non lo so quanto guadagno, vivo di regali! Gestisce tutto mio padre. Lui mi dà la paghetta: duecento euro a settimana”. La Fagnani, incuriosita sul perché della gestione del denaro affidata al genitore, Urtis candidamente ammette: “Vivo ancora a casa con i miei genitori”. E spiega: “Mio padre è all’antica, vuole gestire tutto lui, insomma si prende tutto: mio padre è fatto così… è come il padre di Britney Spears”.

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

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  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
A “Belve” Giacomo Urtis (con capelli biondi lunghissimi), il chirurgo dei vip, racconta dell’innamoramento per Fabrizio Corona, il rapporto con Silvio Berlusconi e i suoi cambiamenti. Nella puntata di “Belve” del 7 marzo, programma di Raidue condotto da Francesca Fagnani, Giacomo Urtis (46 anni), il chirurgo plastico noto per la sua partecipazione al Grande Fratello Vip 6, si racconta senza freni.
 
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Giacomo Urtis (Instagram)
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Nell’intervista a “Belve”, il chirurgo plastico racconta anche i tanti interventi estetici che hanno completamente cambiato la sua fisionomia. “Molte volte, quando scorro velocemente le vecchie foto sul telefono, non mi riconosco più” ammette. E aggiunge: “Fa strano, ma ci si abitua a tutto nella vita. Non mi crea malessere o disagio, sono felice. Se ho cambiato è proprio per essere più felice”. Cambiamenti che sembrano incontrare il favore del pubblico, ma non quello delle app: “Una volta ho provato con Tinder, ma mi scambiano per un fake e mi chiudono il profilo”. Parlando del suo patrimonio e degli ingenti guadagni che realizza con le cliniche di medicina estetica, rivela: “Io non lo so quanto guadagno, vivo di regali! Gestisce tutto mio padre. Lui mi dà la paghetta: duecento euro a settimana”. La Fagnani, incuriosita sul perché della gestione del denaro affidata al genitore, Urtis candidamente ammette: “Vivo ancora a casa con i miei genitori”. E spiega: “Mio padre è all'antica, vuole gestire tutto lui, insomma si prende tutto: mio padre è fatto così... è come il padre di Britney Spears”.
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