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Beyoncé torna in scena a Dubai e duetta con la figlia Blue Ivy Carter. Ma c'è chi critica

La pop star 41enne in concerto per l'inaugurazione di un resort di lusso, in un concerto super esclusivo e... super pagato. E dei temi di "Reinassance" nemmeno l'ombra

di MARIANNA GRAZI -
23 gennaio 2023
Beyonce-Blue Ivy

Beyonce-Blue Ivy

Sono stati 4 lunghi anni di assenza (l’ultima esibizione in pubblico risale a luglio 2018 in Sudafrica), ma il ritorno di Beyoncé sulle scene della musica mondiale non poteva essere dei migliori. Lo show, il 21 gennaio sul palco di Dubai per l'inaugurazione del resort Atlantis The Royal, è stato a dir poco epico, anche se dedicato ai soli - selezionati - presenti all'hotel di lusso (a cui tra l'altro è stato vietato di usare il cellulare). Tra i quali anche il marito Jay-Z. Una performance fastosa, con quattro cambi d'abito per la cantante, strepitosa nelle sue esibizioni. Emozionante in particolare il duetto in cui, ad affiancare l'ex Destiny’s Child sul palco, è stata nientemeno che la figlia primogenita Blue Ivy Carter, 11 anni, con la quale ha cantato il brano "Brown Skin Girl" contenuto nella colonna sonora de Il re leone.

Beyoncé torna ad esibirsi dopo poco più di 4 anni

Il duetto madre-figlia

Quando è salita sul palco Blue Ivy Carter si è rivelata assolutamente all'altezza della madre e pronta per fare il suo ingresso ufficiale nel mondo delle popstar. La somiglianza schiacciante con Beyoncé, lo stesso fascino ammaliante, già visti negli scatti con il padre ad una partita dell'NBA tra i Boston Celtics e i Golden State Warriors e con la nonna Tina Knowles in occasione del suo compleanno, il 7 gennaio scorso, non sono certo passati inosservati nell'occasione di Dubai, dove la primogenita delle due star musicali a stelle e strisce ha incantato con bellezza e talento da vendere. E soprattutto ha acceso una nuova speranza nei fan della popstar 41enne, che aspettano con ansia le date del tour mondiale: chissà che il duetto del live negli Emirati non si ripeta anche in qualche tappa dei concerti previsti quest'anno.

Show super pagato in un Paese che non rispetta i diritti

Beyoncé a Dubai per l'inaugurazione del resort Atlantis The Royal

Per l'occasione Beyoncé ha eseguito 19 brani compresi alcuni dei suoi più grandi successi, come "Halo", "Crazy in Love", "Beautiful Liar" e "Naughty Girl", ma nessun singolo dell'ultimo album  (Reinassance) , in un concerto che dire strapagato è dir poco: stando a quanto riportato da Rockkol, la cantante avrebbe incassato 24 milioni di dollari (22 milioni di euro) per esibirsi, davanti a pochi spettatori selezionati per un’ora e mezza. Qualcosa come 244 mila euro al minuto circa. In apertura Queen B si è cimentata in una cover di "At Last" di Etta James, mentre intorno a lei scoppiavano i fuochi d'artificio. Oltre alla sua straordinaria voce, anche i suoi cambi di abito hanno destato scalpore: la diva ha indossato diversi ensemble sontuosi, tra spacchi, scollature, piume e macro decorazioni. A spiccare tra i look quello in cui ha indossato un body di Nicolas Jebran impreziosito da dettagli in oro e un enorme copricapo. Ad applaudirla c'erano vip di tutto il mondo,  Rebel Wilson, Kendall Jenner, Simon Huck e Jonathan Cheban: erano state le celebrità stesse a rivelare, sui social media prima e dopo l'esibizione, che le riprese con i cellulari non erano consentite durante lo spettacolo. Oltre ai fan in delirio, però, non sono mancate le critiche: al di là del super compenso, è stata la scelta della location per il ritorno alle scene pubbliche dopo 4 anni di assenza a far discutere. Beyoncé si è infatti esibita all'inaugurazione dell'hotel categoria ultra luxury di Dubai, negli Emirati, dove l'omosessualità è ancora reato punibile con la pena di morte. E questo nonostante l'ultimo disco della cantante sia considerato da tanti un inno alla comunità nera e queer. Chissà che la Queen, alla vista del lautissimo compenso e della possibilità di tornare davanti ad un pubblico d'eccezione, si sia scordata 'accidentalmente' di questi temi fondamentali, spesso calpestati nel Paese arabo. Fatto sta che al pubblico impegnato questa scelta non va proprio giù.