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Home » Spettacolo » Bros, la prima commedia romantica ‘hollywoodiana’ in chiave gay al cinema dal 3 novembre

Bros, la prima commedia romantica ‘hollywoodiana’ in chiave gay al cinema dal 3 novembre

I principali ruoli eterosessuali interpretati da attori e attrici apertamente Lgbtq. Il regista Stoller: "Perché un film del genere non è stato fatto prima?"

Barbara Berti
22 Ottobre 2022
Una scena di "Bros", al cinema dal 3 novembre

Una scena di "Bros", al cinema dal 3 novembre

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Una commedia romantica hollywoodiana in chiave gay: ecco “Bros”, presentato alla Festa del cinema di Roma e in arrivo al cinema il prossimo 3 novembre. La pellicola nasce dalla fervida mente comica di Billy Eichner (“Billy on the Street”, “Il Re Leone” del 2019, “Difficult People”, “American Crime Story 3: Impeachment”) e dalla genialità di autori di successo quali Nicholas Stoller (“Cattivi Vicini” e “Non mi scaricare”) e Judd Apatow (“Il Re di Staten Island”, “Un disastro di ragazza”, “The Big Sick – Il matrimonio si può evitare… l’amore no”).

“Bross” è la prima commedia romantica di una major, Universal Pictures, su due uomini gay
“Bross” è la prima commedia romantica di una major, Universal Pictures, su due uomini gay

Definita come intelligente, sensuale e profonda sulla ricerca di sesso, amore e romanticismo con l’aggiunta di un po’ di follia, “Bross” è la prima commedia romantica di una major, Universal Pictures, su due uomini gay che (forse) inciampano verso l’amore. Inoltre il film vanta un altro primato: è interpretato da Billy Eichner (44 anni), il primo uomo apertamente gay a essere co-sceneggiatore e protagonista di un proprio film prodotto da una major. Al suo fianco Luke Macfarlane, con tutti i principali ruoli eterosessuali interpretati da attori e attrici apertamente LGBTQ+.

Una scena di "Bros", al cinema dal 3 novembre
Una scena di “Bros”, al cinema dal 3 novembre

“Per me era una cosa che sarebbe dovuta accadere tanti anni fa. Mentre giravo mi sono chiesto mille volte: perché un film del genere non è stato fatto prima?” dice il regista Stoller. E aggiunge: “Sì, è stata un’esperienza incredibile. Un film nato da una chiacchierata lunga cinque anni. Abbiamo parlato di questo film all’infinito. Ne abbiamo parlato su Zoom durante la pandemia e lentamente lo abbiamo portato avanti”.

"Bros", commedia romantica hollywoodiana in chiave gay
“Bros”, commedia romantica hollywoodiana in chiave gay

La mascolinità di “Bros”

Come in tutte le commedie romantiche, il canovaccio si assomiglia: lui e lei si incontrano, si frequentano, e anche se uno dei due (o entrambi) non crede più nelle relazioni, stranamente si innamorano e tutto sembra andare per il meglio fino a che un evento negativo li allontana, ma l’amore, si sa, trionfa sempre, e dopo svariate peripezie la coppia si incammina mano nella mano verso un futuro luminoso. Stavolta, però, ci sono due lui. Bobby Lieber (Billy Eichner) è il conduttore dello storico radioshow “The Eleventh Brick at Stonewall” che si vanta di essere felicemente single ma poi in un night conosce l’avvocato Aaron Shepard (Luke Macfarlane). Scoppia la scintilla? Forse. Il bell’avvocato Aaron ama la musica di Garth Brooks e preferisce il sesso di gruppo alla monogamia: è l’esatto opposto di ciò che Bobby sogna al proprio fianco. I due uomini, inoltre, sono molto impegnati con il lavoro e sembra che nessuno voglia fare il primo passo.

Una scena del film "Bros"
Una scena del film “Bros”

“La mascolinità è ancora posta su un tale piedistallo nella comunità gay, e questo fa parte dell’argomento di questo film” – dice Eichner – Cosa succede quando due ragazzi orgogliosi di essere duri, fisicamente ed emotivamente, si innamorano l’altro e devono imparare ad avvicinarsi la guardia?”.

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Instagram

  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy
  • La tolleranza, l’inclusione e il rispetto svaniscono nel momento in cui ci si mette davanti alla tastiera di un computer. Gli haters non sono spariti né accennano a diminuire. Esistono, sono molti più di prima, attaccano e anzi rilanciano. Oltre lo schermo, sono le donne soprattutto, e poi le persone con disabilità e le persone omosessuali, a essere i destinatari di insulti e offese di ogni tipo.

È questo il triste podio che ci consegna la ricerca condotta da Vox, Osservatorio italiano sui diritti, che ha fotografato l’odio via social, in particolare attraverso l’esame dei tweet. E le cose non vanno meglio rispetto all’anno precedente, anzi. Dalla settima edizione di questa ricerca è emerso infatti che nel 2022, da gennaio a ottobre, sono stati estratti quasi 630mila tweet, 583mila dei quali negativi, pari al 93% del totale, mentre invece l’anno prima i tweet presi in esame erano stati poco più di 797mila, 550mila dei quali erano negativi, cioè il 69% del totale.

Le donne si confermano essere il bersaglio numero uno, seguite appunto dalle persone con disabilità e dalle persone omosessuali, tornate nuovamente al centro del mirino, e non solo di quello che fa riferimento all’hate speech.

Oltre agli onnipresenti atteggiamenti di body shaming, molti attacchi hanno avuto come contenuto la competenza e la professionalità delle donne stesse. E, dunque, è il lavoro delle donne a emergere anche quest’anno quale co-fattore scatenante lo hate speech misogino, a conferma di una tendenza già rilevata lo scorso anno. Quanto alle persone con disabilità, risultata la seconda categoria più colpita.

Per quanto concerne invece gli stranieri e i migranti, la categoria sociale con una percentuale più alta di incremento di tweet negativi all’interno del cluster rispetto al 2021. Anche qui, va sottolineata la forte attenzione mediatica che si accende sugli sbarchi dei migranti e sulla situazione dei profughi provenienti dall’Ucraina, nonché dal contesto politico italiano e dalla sua relazione con l’Unione europea circa la gestione della situazione migratoria.

📲Come difendersi? Qual è la cura contro l
  • “Sesso. Libertà. Uguaglianza. Amore in tutti i sensi. E tutti a tavola!”. È il messaggio che Rosa Chemical, all’anagrafe Manuel Franco Rocati, porta a Sanremo 2023 per quello che sarà il suo esordio al festival con il brano “Made in Italy”.

Il rapper classe 1998, arriva da debuttante, ma con una storia già ben definita alle spalle. Poliedrico, eclettico, difficilmente etichettabile, ha dato sfogo alla sua creatività non solo a livello musicale – con influenze che spaziano dall’hiphop alla trap all’elettronica -, ma lavorando anche come modello per Gucci, come art and creative director e dedicandosi anche alla scrittura di videoclip. 

Nel 2019 ha pubblicato “Forever”, il suo primo album, che è stato certificato disco d’oro, da lì una serie di collaborazioni che lo hanno portato anche ad affiancare Tananai l’anno scorso nella serata cover del Festival.

“Molto spesso sono giudicato perché diverso, ma dal diverso bisogna imparare, assorbire. In Italia invece ciò che è diverso è giudicato. E io da diverso in passato mi sono sentito sbagliato” racconta Rosa Chemical. 

Non a caso, a Sanremo, il 25enne paladino della libertà di essere se stessi senza farsi condizionare dalle norme della società, arriva con il brano “Made in Italy” e un obiettivo ben preciso: “portare un messaggio di libertà contro ogni tipo di discriminazione, per promuovere l’uguaglianza e il rispetto. Cerco di creare dibattito: sono sempre pronto a spiegare il mio punto di vista, ma se non c’è apertura mentale non mi sento di dover dire nulla”.

Il brano “È piedi, con cui calpestare ciò che è generalista e che chiude tutto dentro una gabbia fatta di tabù. ‘Made in Italy vuole’ liberarci dalle censure, dagli stereotipi e dal politicamente corretto”. 

Come il titolo e la copertina, anche il testo è provocatorio e racchiude al suo interno tutta l’essenza e l’irriverenza prorompente di Rosa Chemical perché parla in maniera sfrontata di temi ancora oggi considerati tabù come il sesso, la fluidità e il poliamore. 

“Non c’è cosa più ‘Made in Italy’ del Festival di Sanremo. Non vedo l’ora di salire su quel palco”.

#lucenews #sanremo2023 #rosachemical
Una commedia romantica hollywoodiana in chiave gay: ecco “Bros”, presentato alla Festa del cinema di Roma e in arrivo al cinema il prossimo 3 novembre. La pellicola nasce dalla fervida mente comica di Billy Eichner (“Billy on the Street”, “Il Re Leone” del 2019, “Difficult People”, “American Crime Story 3: Impeachment”) e dalla genialità di autori di successo quali Nicholas Stoller (“Cattivi Vicini” e “Non mi scaricare”) e Judd Apatow (“Il Re di Staten Island”, “Un disastro di ragazza”, “The Big Sick - Il matrimonio si può evitare... l'amore no”).
“Bross” è la prima commedia romantica di una major, Universal Pictures, su due uomini gay
“Bross” è la prima commedia romantica di una major, Universal Pictures, su due uomini gay
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Una scena di "Bros", al cinema dal 3 novembre
Una scena di "Bros", al cinema dal 3 novembre
“Per me era una cosa che sarebbe dovuta accadere tanti anni fa. Mentre giravo mi sono chiesto mille volte: perché un film del genere non è stato fatto prima?” dice il regista Stoller. E aggiunge: “Sì, è stata un’esperienza incredibile. Un film nato da una chiacchierata lunga cinque anni. Abbiamo parlato di questo film all'infinito. Ne abbiamo parlato su Zoom durante la pandemia e lentamente lo abbiamo portato avanti”.
"Bros", commedia romantica hollywoodiana in chiave gay
"Bros", commedia romantica hollywoodiana in chiave gay

La mascolinità di "Bros"

Come in tutte le commedie romantiche, il canovaccio si assomiglia: lui e lei si incontrano, si frequentano, e anche se uno dei due (o entrambi) non crede più nelle relazioni, stranamente si innamorano e tutto sembra andare per il meglio fino a che un evento negativo li allontana, ma l'amore, si sa, trionfa sempre, e dopo svariate peripezie la coppia si incammina mano nella mano verso un futuro luminoso. Stavolta, però, ci sono due lui. Bobby Lieber (Billy Eichner) è il conduttore dello storico radioshow “The Eleventh Brick at Stonewall” che si vanta di essere felicemente single ma poi in un night conosce l’avvocato Aaron Shepard (Luke Macfarlane). Scoppia la scintilla? Forse. Il bell’avvocato Aaron ama la musica di Garth Brooks e preferisce il sesso di gruppo alla monogamia: è l’esatto opposto di ciò che Bobby sogna al proprio fianco. I due uomini, inoltre, sono molto impegnati con il lavoro e sembra che nessuno voglia fare il primo passo.
Una scena del film "Bros"
Una scena del film "Bros"
“La mascolinità è ancora posta su un tale piedistallo nella comunità gay, e questo fa parte dell'argomento di questo film” - dice Eichner - Cosa succede quando due ragazzi orgogliosi di essere duri, fisicamente ed emotivamente, si innamorano l'altro e devono imparare ad avvicinarsi la guardia?”.
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