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Tim Burton: "Mi sono sempre sentito come Mercoledì, sarei benissimo potuto essere lei"

Al Lucca Comics & Games anteprima mondiale del primo episodio della serie incentrata sulla primogenita della Famiglia Addams

di BARBARA BERTI -
31 ottobre 2022
"Mercoledì", la nuova serie Netflix firmata da Tim Burton

"Mercoledì", la nuova serie Netflix firmata da Tim Burton.

Lei è la bambina simbolo della cultura gothic e del femminismo, Mercoledì Addams. E al Lucca Comics & Games è il giorno del regista che ne ha ridisegnato le fattezze, dei suoi sogni e incubi dell’infanzia e dell’adolescenza. In anteprima mondiale al Teatro del Giglio è stato proiettato il primo episodio della nuova serie "Mercoledì" – disponibile su Netflix dal 23 novembre – con l’attrice Jenna Ortega (vista in "Jane the Virgin" e "Scream" del 2022), firmata dal visionario maestro del cinema, Tim Burton. Ad attenderlo una folla sconfinata di fan, accorsi per assistere alla proiezione ma soprattutto per vedere lui, il genio.

Tim Burton alla conferenza stampa di presentazione, in anteprima mondiale a Lucca Comics & Games, della serie targata Netflix "Mercoledì"

Gli otto episodi (Burton dirige i primi quattro ed è produttore esecutivo del progetto) sono incentrati sulla geniale, laconica e pericolosa primogenita, qui adolescente, dell’iconica Famiglia Addams, per un racconto teen comedy, mystery, fantasy e “un po’ horror” dice Burton in conferenza stampa a Lucca Comics & Games. E aggiunge: “Mi sono sempre sentito come Mercoledì da teenager, sarei benissimo potuto essere lei. Avevo lo stesso punto di vista in bianco e nero. È stata sempre rappresentata come una bambina, ma a me interessava vedere come reagisse a scuola, con gli insegnanti, all'andare in terapia”. Creata negli anni Trenta da Charles Addams, in versione fumetto, “La famiglia Addams”, tanto divertente quanto dark, è tornata più volte sul piccolo e grande schermo. “Sono cresciuto guardando la serie e soprattutto leggendo i fumetti - spiega il regista, che aveva anche avviato un progetto poi abbandonato di un film in stop motion sul tema -. ‘La famiglia Addams’ è l’emblema della famiglia strana, come lo sono in fondo tutte le famiglie”. Poi "la maggior parte dei bambini sono imbarazzati dai propri genitori... quindi immaginatevi avere Morticia come madre... Uno dà fuori di matto” scherza sempre il regista. Raccontare Mercoledì riporta Burton anche a trattare temi come l’accettazione di sé e la propria emotività. “Ho avuto problemi di salute mentale per metà della mia vita e mi identifico in Mercoledì - sottolinea -. Per me è una fonte di ispirazione. Lei è molto chiara, diretta, dice quello che prova. Questo la porta a mettersi nei guai nei confronti degli altri, ma a livello simbolico ha una forza silenziosa e semplice che per me è molto importante”.
Il visionario maestro del cinema, Tim Burton

Il visionario maestro del cinema, Tim Burton

Nella serie troviamo la protagonista (Ortega) che dopo un ‘incidente’ nel precedente liceo viene iscritta dai genitori Morticia (Catherine Zeta Jones) e Gomez (Luis Guzmán) alla scuola che avevano frequentato anche loro, la Nevermore Academy, specializzata nell'educare “mostri, freaks e reietti” (tra gli studenti famosi del passato Edgar Allan Poe) diretta dalla preside Larissa Weems (Gwendoline Christie). Per la laconica teenager è l’occasione di fare una serie di bizzarri incontri ma anche di iniziare a indagare su una serie di violenti e inspiegabili omicidi. Nel cast, fra gli altri, anche Isaac Ordonez (Pugsley Addams), Emma Myers, Hunter Doohan, Joy Sunday, Naomi J Ogawa, Riki Lindhome e Christina Ricci, qui professoressa della scuola, e già straordinaria interprete di Mercoledì nei film del 1991 e 1993.
Il poster della nuova serie Netflix "Mercoledì" firmata da Tim Burton

Il poster della nuova serie Netflix "Mercoledì" firmata da Tim Burton

“Mercoledì va in una scuola per reietti e si sente reietta fra i reietti - aggiunge Burton - è quello che ho provato tutta la mia vita, nei confronti della scuola, dei genitori, degli altri. Questo progetto mi corrisponde”. È “un personaggio iconico e non ci sarebbe stata la serie senza Jenna - sottolinea ancora -. Non era facile trovare chi potesse incarnarla, lei lo fa molto anche attraverso i suoi occhi. Jenna è una persona con molta forza di carattere e riflette il personaggio che è in bianco e nero, ma fa trasparire qualche lato umano, senza tradire la sua essenza”. Tra gli aspetti che Burton ha in comune con Mercoledì c'è anche la diffidenza per web e social. “Io ho paura di internet - dice sorridendo -. Ogni volta che vado a cercare qualcosa mi ritrovo in qualche buco nero come video con inquietanti gatti... È uno strumento nato per il bene, ma mi sembra spesso spesso venga utilizzato per il male”. Il debutto come regista di serie l'ha vissuto con naturalezza. “Era interessante lavorare a un ritmo diverso, qui c'è una cottura più lenta, è stato molto piacevole. Ho dato la linea generale e gli altri registi l'hanno portata avanti” dice Burton ricordando che, però, “il mio primo primo amore sono i film, e penso, spero che ci sia ancora spazio per il cinema”.