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Home » Spettacolo » Christina Aguilera dal concerto del Pride denuncia la legge “Don’t Say Gay” della Florida

Christina Aguilera dal concerto del Pride denuncia la legge “Don’t Say Gay” della Florida

Al Brighton and Hove Pride, in Inghilterra, la cantante ha usato la sua presenza sul palco per lanciare un messaggio di "libertà di espressione, unità e amore"

Camilla Prato
8 Agosto 2022
Christina Aguilera

Christina Aguilera ha usato il suo show per protestare contro le ingiustizie LGBTQ+ (Adiam Yemane)

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Christina Aguilera ha usato la sua moda come un mezzo per esprimere la propria posizione, e lo stesso vale per la sua presenza sul palco del Brighton & Hove Pride, il festival annuale dell’orgoglio Lgbt+ che si tiene nella città dell’Inghilterra. Il tema dell’edizione di quest’anno era l’amore, l’unità e la protesta, e l’iconica cantante pop si prestava perfettamente a fare da testimonial al Pride. Dal suo singolo di debutto “Genie in a Bottle” alla famigerata “Dirrty” fino al brano del 2002 “Beautiful” – che è ampiamente considerato uno dei più grandi inni Lgbtq+ di tutti i tempi – la Aguilera ha sempre usato la sua voce a fin di bene.

.@xtina just used her headline set at @PrideBrighton to slam Florida’s ‘Don’t Say Gay’ law. 🏳️‍🌈#BrightonPride pic.twitter.com/yA034QIGAH

— Attitude Magazine (@AttitudeMag) August 6, 2022

Il concerto della cantante statunitense è stato caratterizzato da un toccante passaggio di condanna della legge “Don’t Say Gay”. Aguilera ha lasciato il palco a metà set, mentre i suoi ballerini reggevano cartelli che chiedevano “amore“, “libertà“, “pace“, “identità” e “uguaglianza“. Sullo sfondo, un video ha attaccato la legge sui diritti dei genitori nell’istruzione della Florida, firmata il 28 marzo di quest’anno dal governatore Ron DeSantis e accompagnata da tantissime polemiche e momenti di protesta. Secondo la nuova misura, che è entrata in vigore lo scorso 1° luglio, gli insegnanti delle scuole pubbliche non possono “incoraggiare la discussione in classe sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere nelle classi elementari”, tanto che è stata soprannominata legge “Non dire gay”, come si vede anche nel video.

Lo spettacolo di Christina Aguilera al Pride

Christina Aguilera
Christina Aguilera, oltre alle sue dichiarazioni, ha messo in luce le sue posizioni politiche anche con l’abbigliamento e il trucco

“Quindi oggi, in onore del Pride, gridiamo”. Il set di Aguilera è stato un mix perfetto di dichiarazioni politiche e dei suoi più grandi successi. Quasi 80mila persone si sono unite al Preston Park, ballando e cantando a squarciagola per la principessa del pop. A dividere il palco con lei c’era la drag queen britannica Bimini Bon Boulash che, vestita dalla testa ai piedi con la Union Jack, ha cantato la hit dell’Aguilera “Glam”.
Dall’ombretto color arcobaleno al trench in PVC multicolore, fino al futuristico body verde fluorescente con corna stampate in 3D, la popstar ha conquistato la folla, rendendo omaggio alla comunità LGBTQ+. Ma la parte più “bella” – letteralmente – è stata quando la cantante 41enne ha concluso la serata cantando il suo singolo del 2002 “Beautiful“, per la gioia della folla. Avvolta in una bandiera del Progress Pride, una reinterpretazione della classica bandiera del Pride per riconoscere le comunità LGBTQ+, le persone di colore e la comunità intersex.

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Instagram

  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

Arianna Del Giaccio mostra la timidezza della debuttante. E che lei sia una "nuova persona" portata a cadere nei "soliti vecchi errori" lo racconta parlando del debutto davanti al popolo del Festival con Mare di guai, ballata in cui racconta la fine della relazione con la sua ex.

«Gli squali che si aggirano nella vasca di cui parlo sono le mie insicurezze e le mie ansie. Il peso delle aspettative, anche se non provo sensi di inadeguatezza verso quel che faccio. I pescecani basta conoscerli per sapere che non sono tutti pericolosi.»

 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy
Christina Aguilera ha usato la sua moda come un mezzo per esprimere la propria posizione, e lo stesso vale per la sua presenza sul palco del Brighton & Hove Pride, il festival annuale dell'orgoglio Lgbt+ che si tiene nella città dell'Inghilterra. Il tema dell'edizione di quest'anno era l'amore, l'unità e la protesta, e l'iconica cantante pop si prestava perfettamente a fare da testimonial al Pride. Dal suo singolo di debutto "Genie in a Bottle" alla famigerata "Dirrty" fino al brano del 2002 "Beautiful" – che è ampiamente considerato uno dei più grandi inni Lgbtq+ di tutti i tempi – la Aguilera ha sempre usato la sua voce a fin di bene.

.@xtina just used her headline set at @PrideBrighton to slam Florida’s ‘Don’t Say Gay’ law. 🏳️‍🌈#BrightonPride pic.twitter.com/yA034QIGAH

— Attitude Magazine (@AttitudeMag) August 6, 2022
Il concerto della cantante statunitense è stato caratterizzato da un toccante passaggio di condanna della legge "Don't Say Gay". Aguilera ha lasciato il palco a metà set, mentre i suoi ballerini reggevano cartelli che chiedevano "amore", "libertà", "pace", "identità" e "uguaglianza". Sullo sfondo, un video ha attaccato la legge sui diritti dei genitori nell'istruzione della Florida, firmata il 28 marzo di quest'anno dal governatore Ron DeSantis e accompagnata da tantissime polemiche e momenti di protesta. Secondo la nuova misura, che è entrata in vigore lo scorso 1° luglio, gli insegnanti delle scuole pubbliche non possono "incoraggiare la discussione in classe sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere nelle classi elementari", tanto che è stata soprannominata legge "Non dire gay", come si vede anche nel video.

Lo spettacolo di Christina Aguilera al Pride

Christina Aguilera
Christina Aguilera, oltre alle sue dichiarazioni, ha messo in luce le sue posizioni politiche anche con l'abbigliamento e il trucco
"Quindi oggi, in onore del Pride, gridiamo". Il set di Aguilera è stato un mix perfetto di dichiarazioni politiche e dei suoi più grandi successi. Quasi 80mila persone si sono unite al Preston Park, ballando e cantando a squarciagola per la principessa del pop. A dividere il palco con lei c'era la drag queen britannica Bimini Bon Boulash che, vestita dalla testa ai piedi con la Union Jack, ha cantato la hit dell'Aguilera "Glam". Dall'ombretto color arcobaleno al trench in PVC multicolore, fino al futuristico body verde fluorescente con corna stampate in 3D, la popstar ha conquistato la folla, rendendo omaggio alla comunità LGBTQ+. Ma la parte più "bella" – letteralmente – è stata quando la cantante 41enne ha concluso la serata cantando il suo singolo del 2002 "Beautiful", per la gioia della folla. Avvolta in una bandiera del Progress Pride, una reinterpretazione della classica bandiera del Pride per riconoscere le comunità LGBTQ+, le persone di colore e la comunità intersex.
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