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Home » Spettacolo » Choc al concerto di Cristina D’Avena: si toglie i vestiti e molesta le ragazzine

Choc al concerto di Cristina D’Avena: si toglie i vestiti e molesta le ragazzine

L'uomo è stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale dopo che ha rischiato il linciaggio da parte del pubblico dello show

Edoardo Martini
2 Settembre 2022
Cristina D'Avena

Cristina D'Avena

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Scioccante quello che è accaduto durante il concerto di Cristina D’avena a Ladispoli. Un uomo, come se non bastasse nudo, si è inserito tra il pubblico della cantante delle sigle dei cartoni animati e ha cominciato a molestare donne e ragazzine.

Cristina D’Avena durante il concerto a Ladispoli. Fonte: Il Messaggero

“C’è un uomo nudo, lo abbiamo anche fotografato”

Martedì 30 agosto la regina dei cartoni animati si trovava sul palco di piazza Rossellini, a Ladispoli, insieme ai GemBoy per un concerto. Improvvisamente tra il pubblico un uomo si è abbassato i pantaloni e il boxer restando, quindi, con i genitali in vista.

Nella zona del sottopalco il molestatore, un italiano di 65 anni, mentre cantava a squarciagola le canzoni di Cristina D’Avena ha cominciato a molestare diverse donne presenti. Secondo le testimonianze, l’uomo si sarebbe accanito specialmente su due sorelle, in particolare su una donna di 40 anni. Per questo motivo le due sorelle hanno avvisato subito gli agenti del commissariato di via Vilnius presenti sul posto per garantire la sicurezza. “C’è un uomo nudo, lo abbiamo anche fotografato”. I poliziotti si sono subito attivati in borghese per rintracciare il molestatore. Il 65enne, fiutato il pericolo, si è rivestito e ha tentato di confondersi tra i presenti.

L’accusa di violenza sessuale

Nonostante la fuga però la polizia, giunta immediatamente sul posto, ha fermato l’uomo in piazza Rossellini. La folla, nella quale sperava di disperdersi, voleva linciarlo: gli agenti lo hanno portato via, evitando che venisse aggredito accompagnandolo in commissariato per le operazioni di riconoscimento.

Sono molte le ragazze che hanno testimoniato contro di lui, dicendo di averlo visto svestito in mezzo al concerto. E, dato che alcune sono state anche molestate con palpeggiamenti, è scattata per il 65enne l’accusa di violenza sessuale. Rischia un processo e una condanna severa.

Dal palco nessuno si è accorto dell’accaduto e per il momento neanche Cristina D’Avena ha commentato la notizia.

 

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Instagram

  • Stando alle ultime stime, in Italia vivono almeno 88mila donne vittima di mutilazioni genitali femminili, con tutti i gravi problemi fisici, funzionali, psicologici che ne derivano. In base ai dati diffusi dal Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (Unfpa) e dall’Unicef, nel mondo ammonterebbero ad almeno 200 milioni donne e ragazze che hanno subito mutilazioni genitali. Nel 2023, circa 4,2 milioni di bambine e ragazze nel mondo sono a rischio di subire queste pratiche.

Attraverso la testimonianza di Ayaan Hirsi Ali, autrice de “L’infedele", proviamo a spiegare con le giuste parole in tutta la sua cruda realtà cosa racchiuda veramente:

“Mi afferrò e mi bloccò la parte superiore del corpo… Altre due donne mi tennero le gambe divaricate. L’uomo che era un cinconcisore tradizionale appartenente al clan dei fabbri, prese un paio di forbici. Con l’altra mano afferrò quel punto misterioso e cominciò a tirare… Sentii il rumore, come un macellaio che rifila il grasso da un pezzo di carne.”

Nella Giornata Internazionale contro le mutilazioni genitali femminili il presidente della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva-rigenerativa ed estetica Sicpre, il professor Francesco Stagno d’Alcontres, dichiara: 

“Spesso l’evento della mutilazione viene rimosso dai ricordi, mentre restano i dolori nei rapporti sessuali, le difficoltà nella minzione e durante il parto. La mutilazione genitale è un evento che modifica il corso della vita e noi lo dobbiamo contrastare sul piano della cultura e affrontare sul piano medico e scientifico”.

L’edizione 2023 del Summit Itinerante contro la mutilazioni genitali femminili, l’evento che si svolge in data odierna a Roma, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustininani, sede della Presidenza del Senato della Repubblica, vede il saluto di esponenti del Governo, la testimonianza di una vittima e la partecipazione di importanti personalità, tra cui gli esperti della chirurgia plastica italiana chiamati a raccolta dalla Sicpre.

Letizia Cini ✨

#lucenews #lucelanazione #giornatamutilazionigenitalifemminili #linfedele
  • "Vorrei ringraziare la comunità queer per il vostro amore e per aver inventato un genere". 👑

Con queste parole di ringraziamento, Queen Bay riscrive la storia dei Grammy Awards. Beyoncé ier sera ha battuto tutti i record: con la 32esima vittoria incassata, è la star più premiata della storia degli Oscar della musica.

Con altri quattro grammofoni d’oro, la star americana, icona mondiale e paladina dei diritti civili e della body positivity, ha così superato il primato del direttore d’orchestra Georg Solti scomparso nel ‘97 e che, fino a stanotte, era rimasto imbattuto per due decenni con 31 vittorie. Queen Bay ha voluto dedicare la vittoria alla comunità Lgbtq+.

#lucenews #lucelanazione #qn #beyoncé #grammyawards2023
  • Stava regalando libri alle ragazze quando è stato arrestato a Kabul, giovedì 3 febbraio. Ismail Mashal, un professore universitario afghano, 37 anni, in aperta critica con il bando posto dai Talebani all’istruzione femminile, andava in giro con un carretto pieno di volumi gratuiti che distribuiva a donne e bambine, quando le forze di sicurezza lo hanno accusato di “azioni provocatorie” dalle autorità che lo hanno portato in carcere. Lo riferisce la Bbc.

Alcuni testimoni hanno riferito che il professore è stato schiaffeggiato, preso a pugni e a calci dalle forze di sicurezza locali durante l’arresto. Tuttavia Abdul Haq Hammad, un funzionario del ministero dell’Informazione e della Cultura talebani, ha dichiarato che il docente è stato trattato bene mentre era in custodia. 

Mashal è salito alla ribalta dopo aver strappato i documenti accademici in diretta tv per protestare contro il divieto dei talebani all’istruzione universitaria e secondaria per le donne. Il video in diretta televisiva è diventato virale. 

Ex giornalista, il 37enne dirigeva un’università privata a Kabul, frequentata da 450 studentesse che seguivano i corsi di giornalismo, ingegneria e informatica, tutte discipline che il ministro dell’Istruzione afghano sosteneva non dovessero essere insegnate alle ragazze in quanto contrarie all’islam e la cultura afghana. Quando a dicembre i Talebani hanno annunciato che alle studentesse universitarie non sarebbe più stato permesso di tornare a studiare fino a nuovo ordine, il professor Mashal ha chiuso definitivamente la sua scuola, affermando che “l’istruzione o si offre a tutti o a nessuno“.

“L’unico potere che ho è la mia penna, anche se mi uccidono, anche se mi fanno a pezzi, non resterò in silenzio“, ha dichiarato il mese scorso il professore. Ha anche affermato che un maggior numero di uomini deve insorgere per protestare contro le restrizioni imposte alle donne. Durante il loro incontro a Kabul, Mahsal, padre di due figli, ha precisato che non temeva di essere arrestato o ucciso. Si è detto invece certo che alla fine i Talebani avrebbero cercato di metterlo a tacere, ma è rimasto convinto che fosse un prezzo onesto da pagare.

#lucenews #kabul
  • ✨"Sento ancora la vertigine". Si intitola così il primo documentario dedicato a Elodie, la bellissima e talentuosa cantante romana, che la prossima settimana sarà in gara al Festival di Sanremo. Affascinante e ironica, sensuale e pungente, ma anche fragile e con i piedi per terra: la 32enne si mostra a 360 gradi e senza filtri in un documento reale di quello che l
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L'accusa di violenza sessuale

Nonostante la fuga però la polizia, giunta immediatamente sul posto, ha fermato l'uomo in piazza Rossellini. La folla, nella quale sperava di disperdersi, voleva linciarlo: gli agenti lo hanno portato via, evitando che venisse aggredito accompagnandolo in commissariato per le operazioni di riconoscimento. Sono molte le ragazze che hanno testimoniato contro di lui, dicendo di averlo visto svestito in mezzo al concerto. E, dato che alcune sono state anche molestate con palpeggiamenti, è scattata per il 65enne l'accusa di violenza sessuale. Rischia un processo e una condanna severa. Dal palco nessuno si è accorto dell'accaduto e per il momento neanche Cristina D’Avena ha commentato la notizia.  
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