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Home » Spettacolo » Demi Moore: “60 anni? Mi sento più viva che mai”. E guai a toccarle la lunga chioma di capelli

Demi Moore: “60 anni? Mi sento più viva che mai”. E guai a toccarle la lunga chioma di capelli

L'ex "Soldato Jane" oggi anche stilista di moda parla dell'hair look: "Chi l'ha detto che con l'età una donna farebbe meglio a tagliarli?"

Barbara Berti
25 Luglio 2022
L'attrice Demi Moore, 60 anni il prossimo 11 novembre Instagram)

L'attrice Demi Moore, 60 anni il prossimo 11 novembre Instagram)

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I capelli lunghi si possono portare anche a sessant’anni? Sì, secondo l’attrice Demi Moore che il prossimo 11 novembre spegnerà 60 candeline ma non vuole essere essere “definita da un numero ma dalla mia esperienza“. La star di Hollywood sta vivendo una seconda giovinezza: sul piano lavorativo sta girando un nuovo film in Europa, l’horror “The Substance” la cui trama è ancora top secret ma viene già definito “un’interpretazione femminista esplosiva del Body Horror”. L’amore va a gonfie vele tanto che da da tempo ha ritrovato la serenità affettiva accanto allo chef Daniel Humm, 13 anni meno di lei. E si è appena reinventata stilista di moda e modella per una linea di costumi da bagno. L’attrice ha disegnato una capsule di dieci modelli per il brand “Andie” riportando in voga modelli vintage dal sapore retrò, con slip a vita alta, top e bikini.

Demi Moore, stilista e modella per una linea di costumi da bagno (Instagram)
Demi Moore, stilista e modella per una linea di costumi da bagno (Instagram)

“Negli ultimi anni ho visto abiti con sempre meno tessuto. Ma possiamo sentirci sexy e a nostro agio senza dover necessariamente mostrare molta pelle” racconta a “People Magazine” proprio in occasione del lancio dei costumi. E sulla sua bellezza senza tempo, la diva dichiara: “Hai raggiunto i 59 e stai già pensando: ‘Beh, avrò 60 anni’. Sembra molto liberatorio. Quando penso a mia nonna a 60 anni, in un certo senso sembrava essere già rassegnata ad essere vecchia. Ma io mi sento più viva e presente che mai. Sdogando il tabù della bellezza non definita dal numero degli anni, la Moore comunque ammette che le sembra strano sentire il proprio nome accanto alla parola “icona”. “Per me “icona” ha sempre significato qualcuno che ha spianato una strada e segnato qualcosa. Che ha commosso le persone o ha avuto un impatto positivo. Mi sento davvero orgogliosa di essere inserita in una categoria legata a tutto questo”.

L'attrice Demi Moore (Instagram)
L’attrice Demi Moore (Instagram)

A quasi sessant’anni, poi, si trova perfettamente a suo agio con la lunga chioma di capelli neri e tanto che anche in ambito professionale non è disposta a rinunciarci. “Ho fatto di tutto ai miei capelli. Li ho rasati. Li ho tinti. Ho portato il caschetto. Quando non lavoro, cerco di fare il meno possibile. Trovo stressante anche se qualcuno li tocca. Se non ho un posto dove andare, non li asciugo con il calore ma al naturale. E non li lavo troppo spesso” spiega a “People” l’attrice che ha vinto il Golden Globe per “Ghost – Fantasma“.

Demi Moore in posa con il costume da bagno da lei disegnato (Instagram)
Demi Moore in posa con il costume da bagno da lei disegnato (Instagram)

Dopo aver sfoggiato con disinvoltura la testa rasata in “Soldato Jane“, promuovendo un ruolo e un look genderless, adesso guai a toccarle la chioma. “Penso che ora che sono cresciuta, non ho nulla da dimostrare. Quindi se hanno davvero bisogno che i miei capelli siano diversi, possono darmi una parrucca” dice ancora “People”. Sempre sul tema dell’hair look sostiene: “Mi ricordo di aver sentito qualcuno dire che quando le donne invecchiano, non dovrebbero avere i capelli lunghi. E questo modo di pensare mi è rimasto impresso. Ma chi lo dice? Per me, beh, se possono crescere e stanno bene, allora perché non dovremmo averli lunghi? Non mi sento a mio agio con regole che non sembrano avere alcun significato o giustificazione reale”. Del resto, l’attrice è sempre stata anticonformista e senza paura di osare. Lo ha dimostrato più volte in passato come quando si è fatta immortalare incinta e senza veli per una cover, anticipando il trend in voga oggi tra le mamma star.

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

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  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
I capelli lunghi si possono portare anche a sessant'anni? Sì, secondo l'attrice Demi Moore che il prossimo 11 novembre spegnerà 60 candeline ma non vuole essere essere "definita da un numero ma dalla mia esperienza". La star di Hollywood sta vivendo una seconda giovinezza: sul piano lavorativo sta girando un nuovo film in Europa, l'horror "The Substance" la cui trama è ancora top secret ma viene già definito "un'interpretazione femminista esplosiva del Body Horror". L’amore va a gonfie vele tanto che da da tempo ha ritrovato la serenità affettiva accanto allo chef Daniel Humm, 13 anni meno di lei. E si è appena reinventata stilista di moda e modella per una linea di costumi da bagno. L’attrice ha disegnato una capsule di dieci modelli per il brand "Andie" riportando in voga modelli vintage dal sapore retrò, con slip a vita alta, top e bikini.
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L'attrice Demi Moore (Instagram)
L'attrice Demi Moore (Instagram)
A quasi sessant'anni, poi, si trova perfettamente a suo agio con la lunga chioma di capelli neri e tanto che anche in ambito professionale non è disposta a rinunciarci. "Ho fatto di tutto ai miei capelli. Li ho rasati. Li ho tinti. Ho portato il caschetto. Quando non lavoro, cerco di fare il meno possibile. Trovo stressante anche se qualcuno li tocca. Se non ho un posto dove andare, non li asciugo con il calore ma al naturale. E non li lavo troppo spesso" spiega a "People" l'attrice che ha vinto il Golden Globe per "Ghost - Fantasma".
Demi Moore in posa con il costume da bagno da lei disegnato (Instagram)
Demi Moore in posa con il costume da bagno da lei disegnato (Instagram)
Dopo aver sfoggiato con disinvoltura la testa rasata in "Soldato Jane", promuovendo un ruolo e un look genderless, adesso guai a toccarle la chioma. "Penso che ora che sono cresciuta, non ho nulla da dimostrare. Quindi se hanno davvero bisogno che i miei capelli siano diversi, possono darmi una parrucca" dice ancora "People". Sempre sul tema dell'hair look sostiene: "Mi ricordo di aver sentito qualcuno dire che quando le donne invecchiano, non dovrebbero avere i capelli lunghi. E questo modo di pensare mi è rimasto impresso. Ma chi lo dice? Per me, beh, se possono crescere e stanno bene, allora perché non dovremmo averli lunghi? Non mi sento a mio agio con regole che non sembrano avere alcun significato o giustificazione reale". Del resto, l'attrice è sempre stata anticonformista e senza paura di osare. Lo ha dimostrato più volte in passato come quando si è fatta immortalare incinta e senza veli per una cover, anticipando il trend in voga oggi tra le mamma star.
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