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Home » Spettacolo » Disabilità, un film sulla storia di un’atleta e poliziotta non vedente

Disabilità, un film sulla storia di un’atleta e poliziotta non vedente

Al festival "Cortinametraggio" la presentazione di "Segni molto particolari" sui temi dell'inclusione e del rispetto della diversità

Giovanni Bogani
4 Marzo 2023
Il primo ciak per il corto "Segni molto particolari", realizzato in collaborazione con la Polizia di Stato (Ansa)

Il primo ciak per il corto "Segni molto particolari", realizzato in collaborazione con la Polizia di Stato (Ansa)

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Maddalena Mayneri dirige da anni, con successo, un festival di corti a Cortina d’Ampezzo: il festival si chiama “Cortinametraggio” e ha lanciato, nel corso degli anni, molti talenti. Uno su tutti: Paolo Genovese, l’autore di “Perfetti sconosciuti”. Maddalena ha avuto, fra i suoi ospiti, tutti gli attori più importanti del panorama italiano, da Pierfrancesco Favino a Beppe Fiorello: ed è da un video improvvisato durante un pranzo all’aperto, un video divenuto virale, che è esploso il talento di Pilar Fogliati.

Adesso, però, dopo aver visto migliaia di cortometraggi, Maddalena Mayneri ne ha prodotto uno tutto suo insieme a Roberto Ciufoli. Che pone al centro del racconto una riflessione sull’handicap, sull’inclusione, sul rispetto della diversità. Il cortometraggio si chiama “Segni molto particolari“, e verrà proiettato il 25 marzo a Cortina, come evento speciale della serata di chiusura del festival.

Maddalena Mayneri (Instagram)
Maddalena Mayneri (Instagram)

“Segni molto particolari” – prodotto da Maddalena Mayneri e Alessandro Parrello – parla di inclusione e di handicap portando sullo schermo il personaggio fittizio di una atleta non vedente che passa il concorso per entrare in Polizia. La ragazza ha doti molto speciali: riesce a capire se le persone raccontano la verità o meno, grazie alle sensazioni che prova. Dal 27 settembre scorso, le forze dell’ordine possono assumere nei loro reparti atleti paralimpici. La Polizia di Stato è il primo reparto che ha effettivamente utilizzato questa possibilità. Nel film, la ragazza è una nuotatrice non vedente di grande intuito. Nella realtà, casi simili si sono verificati di recente.

 

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Un post condiviso da Maddalena Mayneri (@mayneri)

Il cortometraggio è interpretato da Roberto Ciufoli, Niccolò Gentili, Lidia Vitale e Federica De Benedictis. La Polizia ha dato un costante supporto logistico, permettendo riprese all’interno del commissariato di Roma Ponte Milvio e in una piscina utilizzata dalle forze dell’ordine. “Il film andrà poi in tutti i festival che lo vorranno – dice Maddalena Mayneri -. E sono molto orgogliosa del fatto che, insieme alla Polizia di Stato, lo porteremo nelle scuole italiane, con un lungo ciclo di proiezioni e di incontri con i ragazzi. Poi sarà acquistato da Raicinema e quindi reso disponibile alla visione del pubblico televisivo”. Non sarà l’unico progetto cinematografico che Maddalena Mayneri dedicherà alle fragilità umane e alle nostre responsabilità: “Sto preparando un cortometraggio sul tema dell’Alzheimer e sul comportamento degli altri verso chi ne è affetto”, spiega Maddalena, sorriso irresistibile e tanta, tanta voglia di fare e di condividere emozioni.

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  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Maddalena Mayneri dirige da anni, con successo, un festival di corti a Cortina d’Ampezzo: il festival si chiama "Cortinametraggio" e ha lanciato, nel corso degli anni, molti talenti. Uno su tutti: Paolo Genovese, l’autore di "Perfetti sconosciuti". Maddalena ha avuto, fra i suoi ospiti, tutti gli attori più importanti del panorama italiano, da Pierfrancesco Favino a Beppe Fiorello: ed è da un video improvvisato durante un pranzo all’aperto, un video divenuto virale, che è esploso il talento di Pilar Fogliati. Adesso, però, dopo aver visto migliaia di cortometraggi, Maddalena Mayneri ne ha prodotto uno tutto suo insieme a Roberto Ciufoli. Che pone al centro del racconto una riflessione sull’handicap, sull’inclusione, sul rispetto della diversità. Il cortometraggio si chiama "Segni molto particolari", e verrà proiettato il 25 marzo a Cortina, come evento speciale della serata di chiusura del festival.
Maddalena Mayneri (Instagram)
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Il cortometraggio è interpretato da Roberto Ciufoli, Niccolò Gentili, Lidia Vitale e Federica De Benedictis. La Polizia ha dato un costante supporto logistico, permettendo riprese all’interno del commissariato di Roma Ponte Milvio e in una piscina utilizzata dalle forze dell’ordine. "Il film andrà poi in tutti i festival che lo vorranno - dice Maddalena Mayneri -. E sono molto orgogliosa del fatto che, insieme alla Polizia di Stato, lo porteremo nelle scuole italiane, con un lungo ciclo di proiezioni e di incontri con i ragazzi. Poi sarà acquistato da Raicinema e quindi reso disponibile alla visione del pubblico televisivo". Non sarà l’unico progetto cinematografico che Maddalena Mayneri dedicherà alle fragilità umane e alle nostre responsabilità: "Sto preparando un cortometraggio sul tema dell’Alzheimer e sul comportamento degli altri verso chi ne è affetto", spiega Maddalena, sorriso irresistibile e tanta, tanta voglia di fare e di condividere emozioni.
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