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Home » Spettacolo » Emma, una storia per rispondere al body shaming: “È ancora necessario parlare di femminismo”

Emma, una storia per rispondere al body shaming: “È ancora necessario parlare di femminismo”

“Quando hai una gamba importante eviti di mettere le calze a rete“, sentenzia un utente Instagram. La cantante, reduce dal successo di Sanremo, non ci sta e lancia un appello: "Ragazze non ascoltate questo genere di commenti e siate orgogliose del vostro corpo"

Lucia Lapi
8 Febbraio 2022
Non ci sta Emma, e dopo i bel messaggi in musica e parole mandati dal palco dell’Ariston durante il 72esimo festival di Sanremo, risponde in modo molto chiaro sulle sue storie di Instragram a un commento ricevuto sul suo abbigliamento,parole condite da pesanti critiche sulla sua fisicità

Non ci sta Emma, e dopo i bel messaggi in musica e parole mandati dal palco dell’Ariston durante il 72esimo festival di Sanremo, risponde in modo molto chiaro sulle sue storie di Instragram a un commento ricevuto sul suo abbigliamento,parole condite da pesanti critiche sulla sua fisicità

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Non ci sta Emma, e dopo i bel messaggio in musica e parole trasmesso dal palco dell’Ariston durante il 72esimo festival di Sanremo, risponde in modo molto chiaro sulle sue storie di Instagram a un commento ricevuto sul suo abbigliamento, parole condite da pesanti critiche sulla sua fisicità. “Quando hai una gamba importante eviti di mettere le calze a rete“, recita il commento del post video.

Non ci sta Emma, e dopo i bel messaggi in musica e parole mandati dal palco dell’Ariston durante il 72esimo festival di Sanremo, risponde in modo molto chiaro sulle sue storie di Instragram a un commento ricevuto sul suo abbigliamento,parole condite da pesanti critiche sulla sua fisicità
Non ci sta Emma, 37 anni, che, risponde in modo molto chiaro sulle sue storie di Instagram alle critiche ricevute in un post al suo abbigliamento a Sanremo e alla sua fisicità

“Buongiorno a tutti dal Medioevo – le parole della cantante romana – . Ecco… il body shaming con linguaggio politically correct non so se è più imbarazzante o noioso, ma non commentiamo questo. Mi rivolgo soprattutto alle ragazze a quelle giovanissime: evitate di ascoltare e di leggere commenti come questo: il vostro corpo è perfetto così com’è e dovete amarlo, rispettarlo e soprattutto vi dovete vestire come vi pare, sia che abbiate le gambe importante o meno”.

Il messaggio alle ragazze

Il gesto femminista di Emma sul palco di Sanremo 2022
Il gesto femminista di Emma sul palco di Sanremo 2022

“Questo mi fa rendere conto che la canzone che ho portato a Sanremo, oltre ad essere bellissima, a quanto pare era anche importante, sì perché è ancora necessario parlare di femminismo di donne e di rispetto delle donne – prosegue il messaggio di Emma – . Mi raccomando ragazze non ascoltate questo genere di commenti e siate orgogliose del vostro corpo, mostratelo per quello che è perché è bellissimo”.

La condanna al body shaming

Emma e Francesca Michielin sul palco di Sanremo 2022
Emma e Francesca Michielin sul palco di Sanremo 2022

“Le persone si dimenticano che le parole hanno un peso specifico, un peso importante: c’è chi le sa reggere con ironia e c’è chi, purtroppo, non ce la fa – conclude la cantante – . Dietro questo questo modo di fare – soprattutto sui social dove tutti parlano, giudicano, insultano – ci sono persone che non si rendono conto che magari c’è qualcuno che legge ed è molto fragile e a rischio di cadere in un buco nero senza fine“.

Il gesto femminista a Sanreno

Il gesto femminista sul palco mi è venuto spontaneo. Lo facevano negli anni Settanta ed è un modo per dire grazie: se siamo libere è grazie a voi che avete fatto quella battaglia“, aveva spiegato Emma. “Nonostante quelle lotte oggi si deve ancora lavorare molto. C’è ancora differenza tra uomini e donne, bisogna smuovere un sacco di cose. Ma io sono dodici anni che faccio gestacci, che porto la bandiera Lgbt sui palchi. Non ho un retropensiero e dico grazie a Dio che non ce l’ho: questo mi rende una persona libera. Non sono mai scesa a compromessi“, sottolinea la cantante.

Il look di Emma a Sanremo 2022 criticato: "Gambe importanti"
Il look di Emma a Sanremo 2022 criticato: “Gambe importanti”

Emma, durante l’esibizione, ha posizionato le mani ‘citando’ un gesto molto in voga nel femminismo anni ’70. Il testo di Ogni volta è così recita: “Ogni volta è così, siamo sante o puttane. E non vuoi restare qui e neanche scappare” che, come lei stessa ha spiegato, “sottolinea che non parla di relazioni tossiche bensì di relazioni complesse. Molti amici stanno insieme in una bolla di finzione e per non stare da soli. Non si rischia. Io mi rivolgo alle donne ma il messaggio è per tutti“.

Il gesto femminista di una vagina che ha accompagnato quel particolare passaggio ha colpito il pubblico dell’Ariston e dei social, che hanno apprezzato ancora una volta il modo in cui Emma si è spesa a favore della causa di genere. La cantante, infatti, da tempo, si è schierata contro il sessismo e in difesa delle donne. E nel suo commento sulle storie si Instagram contro il  body shaming ha ribadito il concetto.

 

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

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  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Non ci sta Emma, e dopo i bel messaggio in musica e parole trasmesso dal palco dell’Ariston durante il 72esimo festival di Sanremo, risponde in modo molto chiaro sulle sue storie di Instagram a un commento ricevuto sul suo abbigliamento, parole condite da pesanti critiche sulla sua fisicità. “Quando hai una gamba importante eviti di mettere le calze a rete“, recita il commento del post video.
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“Buongiorno a tutti dal Medioevo - le parole della cantante romana - . Ecco... il body shaming con linguaggio politically correct non so se è più imbarazzante o noioso, ma non commentiamo questo. Mi rivolgo soprattutto alle ragazze a quelle giovanissime: evitate di ascoltare e di leggere commenti come questo: il vostro corpo è perfetto così com’è e dovete amarlo, rispettarlo e soprattutto vi dovete vestire come vi pare, sia che abbiate le gambe importante o meno".

Il messaggio alle ragazze

Il gesto femminista di Emma sul palco di Sanremo 2022
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"Questo mi fa rendere conto che la canzone che ho portato a Sanremo, oltre ad essere bellissima, a quanto pare era anche importante, sì perché è ancora necessario parlare di femminismo di donne e di rispetto delle donne - prosegue il messaggio di Emma - . Mi raccomando ragazze non ascoltate questo genere di commenti e siate orgogliose del vostro corpo, mostratelo per quello che è perché è bellissimo".

La condanna al body shaming

Emma e Francesca Michielin sul palco di Sanremo 2022
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"Le persone si dimenticano che le parole hanno un peso specifico, un peso importante: c’è chi le sa reggere con ironia e c’è chi, purtroppo, non ce la fa - conclude la cantante - . Dietro questo questo modo di fare - soprattutto sui social dove tutti parlano, giudicano, insultano - ci sono persone che non si rendono conto che magari c’è qualcuno che legge ed è molto fragile e a rischio di cadere in un buco nero senza fine“.

Il gesto femminista a Sanreno

Il gesto femminista sul palco mi è venuto spontaneo. Lo facevano negli anni Settanta ed è un modo per dire grazie: se siamo libere è grazie a voi che avete fatto quella battaglia“, aveva spiegato Emma. “Nonostante quelle lotte oggi si deve ancora lavorare molto. C’è ancora differenza tra uomini e donne, bisogna smuovere un sacco di cose. Ma io sono dodici anni che faccio gestacci, che porto la bandiera Lgbt sui palchi. Non ho un retropensiero e dico grazie a Dio che non ce l’ho: questo mi rende una persona libera. Non sono mai scesa a compromessi“, sottolinea la cantante.
Il look di Emma a Sanremo 2022 criticato: "Gambe importanti"
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Emma, durante l'esibizione, ha posizionato le mani 'citando' un gesto molto in voga nel femminismo anni ’70. Il testo di Ogni volta è così recita: "Ogni volta è così, siamo sante o puttane. E non vuoi restare qui e neanche scappare" che, come lei stessa ha spiegato, "sottolinea che non parla di relazioni tossiche bensì di relazioni complesse. Molti amici stanno insieme in una bolla di finzione e per non stare da soli. Non si rischia. Io mi rivolgo alle donne ma il messaggio è per tutti". Il gesto femminista di una vagina che ha accompagnato quel particolare passaggio ha colpito il pubblico dell'Ariston e dei social, che hanno apprezzato ancora una volta il modo in cui Emma si è spesa a favore della causa di genere. La cantante, infatti, da tempo, si è schierata contro il sessismo e in difesa delle donne. E nel suo commento sulle storie si Instagram contro il  body shaming ha ribadito il concetto.  
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