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Home » Spettacolo » Emmy Awards: MJ Rodriguez prima donna transgender nominata tra le migliori attrici protagoniste

Emmy Awards: MJ Rodriguez prima donna transgender nominata tra le migliori attrici protagoniste

La 73esima edizione degli Oscar della Tv si preannuncia come la più inclusiva i sempre: a condurre la serata finale sarà Cedric the Entertainer, artista comico di colore. Anche le nomination si aprono al gender fluid

Marianna Grazi
16 Luglio 2021
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Per conoscere il nome dei vincitori bisognerà attendere ancora qualche mese, ma già con le nomination la 73esima edizione degli Emmy Awards si preannuncia come una di quelle che entreranno nella storia. Agli Oscar della tv di quest’anno, a farla da padrone, sembra che sarà l’inclusione e l’assoluta non discriminazione.

A condurre (in solitaria) la serata finale in cui verranno annunciati i premi, il prossimo 19 settembre, sarà Cedric the Entertainer, artista di colore e star della commedia “The Neighborhood” in onda su Cbs. Una scelta strategica, influenzata anche dalle polemiche che stanno travolgendo gli altri premi dello spettacolo, come gli Academy Awards e i Golden Globes, accusati di dare poco o nessuno spazio all’inclusività. In questo dibattito si inseriscono le richieste di coloro che desideravano eliminare la distinzione di genere nelle categorie dedicate ai migliori attori e alle migliori attrici. Al momento queste continueranno a chiamarsi così, ma chi riceverà una nomination o risulterà vincitore potrà scegliere di essere identificato con la parola performer al posto di actor o actress.

Insomma, per la prima volta gli Emmy si aprono alle richieste delle persone non binarie, che non si identificano nello schema del genere maschile o femminile, compiendo un passo significativo nella rappresentanza della fluidità. E non si tratta solo di un annuncio, come testimonia la nomination nella categoria delle migliori attrici protagoniste in una serie drammatica di MJ Rodriguez, l’interprete di Blanca Evangelista nella serie “Pose” di Netflix, prima donna transgender a riceverla.

“È un momento rivoluzionario. Non c’è mai stata una donna transgender nominata in questa categoria e credo che questo possa alzare l’asticella e permettere a molte altre persone – che siano donne o uomini trans, non-conforming, LGBTQIA+, non importa – di bussare a questa porta”, ha dichiarato Rodriguez. Una ‘rivoluzione gender fluid’ che coinvolge per la prima volta una categoria attoriale principale. Negli anni, infatti, agli Emmy ci sono stati comunque dei precedenti illustri: nel 2014 Laverne Cox era stata nominata come miglior guest star in una serie drammatica, mentre nell’ultima edizione Rain Valdez era stata candidata come attrice in una serie cortometraggio per “Razor Tongue”.

La stessa serie Netflix dove recita MJ Rodriguez, a sua volta, ha ‘fatto la storia’ grazie ad un cast con più alta rappresentazione di persone transgender mai visto, ottenendo per la sua ultima stagione ben 9 nomination, di cui una anche a Billy Porter come miglior attore protagonista.

 

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  • Aumentano, purtroppo, gli episodi di bullismo e cyberbullismo. 

I minori vittime di prepotenze nella vita reale, o che le abbiano subite qualche volta sono il 54%, contro il 44% del 2020. Un incremento significativo, di ben 10 punti, che deve spingerci a riflettere. 

Per quanto riguarda il cyber bullismo, il 31% dei minori ne è stato vittima almeno una volta, contro il 23% del 2020. Il fenomeno sembra interessare più i ragazzi delle ragazze sia nella vita reale (il 57% dei maschi è stato vittima di prepotenze, contro il 50% delle femmine) sia in quella virtuale (32% contro 29%). Nel 42% si tratta di offese verbali, ma sono frequenti anche violenze fisiche (26%) e psicologiche (26%).

Il 52% è pienamente consapevole dei reati che commette se intraprende un’azione di bullismo usando internet o lo smartphone, il 14% lo è abbastanza, ma questo non sembra un deterrente. Un 26%, invece, dichiara di non saperne nulla della gravità del reato. Intervistati, con risposte multiple, sui motivi che spingono ad avere comportamenti di prepotenza o di bullismo nei confronti degli altri, il 54% indica il body shaming. 

Mentre tra i motivi che spingono i bulli ad agire in questo modo, il 50% afferma che così dimostra di essere più forte degli altri, il 47% si diverte a mettere in ridicolo gli altri, per il 37% il bullo si comporta in questo modo perché gli piace che gli altri lo temano.

Ma come si comportano se assistono a episodi di bullismo? Alla domanda su come si comportano i compagni quando assistono a queste situazioni, solo il 34% risponde “aiutano la vittima”, un dato che nel 2020 era il 44%. 

Un calo drastico, che forse potrebbe essere spiegato con una minore empatia sociale dovuta al distanziamento sociale e al lockdown, che ha impedito ai minori di intessere relazioni profonde. Migliora, invece, la percentuale degli insegnanti che, rendendosi conto di quanto accaduto, intervengono prontamente (46% contro il 40% del 2020). Un 7%, però, dichiara che i docenti, sebbene si rendano conto di quanto succede, non fanno nulla per fermare le prepotenze.

I giovanissimi sono sempre più iperconessi, ma sono ancora in grado di legarsi?

#lucenews #giornatacontroilbullismo
  • “Non sono giorni facilissimi, il dolore va e viene: è molto difficile non pensare a qualcosa che ti fa male”. Camihawke, al secolo Camilla Boniardi, una delle influencer più amate del web si mette ancora una volta a nudo raccontando le sue insicurezze e fragilità. In un post su Instagram parla della tricodinia. 

“Se fosse tutto ok, per questa tricodinia rimarrebbe solo lo stress come unica causa e allora dovrò modificare qualcosa nella mia vita. Forse il mio corpo mi sta parlando e devo dargli ascolto."

La tricodinia è una sensazione dolorosa al cuoio capelluto, accompagnata da un bruciore o prurito profondo che, in termini medici, si chiama disestesia. Può essere transitoria o diventare cronica, a volte perfino un gesto quotidiano come pettinarsi o toccarsi i capelli può diventare molto doloroso. Molte persone – due pazienti su tre sono donne – lamentano formicolii avvertiti alla radice, tra i follicoli e il cuoio capelluto. Tra le complicazioni, la tricodinia può portare al diradamento e perfino alla caduta dei capelli. 

#lucenews #lucelanazione #camihawke #tricodinia
  • Dai record alle prime volte all’attualità, la 65esima edizione dei Grammy Awards non delude quanto a sorprese. 

Domenica 5 febbraio, in una serata sfavillante a Los Angeles, la cerimonia dell’Oscare della musica della Recording Academy ha fatto entusiasmare sia per i big presenti sia per i riconoscimenti assegnati. 

Intanto ad essere simbolicamente premiate sono state le donne e i manifestanti contro la dittatura della Repubblica Islamica: “Baraye“, l’inno delle proteste in Iran, ha vinto infatti il primo Grammy per la canzone che ispira cambiamenti sociali nel mondo. Ad annunciarlo dal palco è stata nientemeno che  la first lady americana Jill Biden.

L’autore, il 25enne Shervin Hajipour, era praticamente sconosciuto quando è stato eliminato dalla versione iraniana di American Idol, ma la sua canzone è diventata un simbolo delle proteste degli ultimi mesi in Iran evocando sentimenti di dolore, rabbia, speranza e desiderio di cambiamento. Hajipour vive nel Paese in rivolta ed è stato arrestato dopo che proprio questo brano, a settembre, è diventata virale generando oltre 40 milioni di click sul web in 48 ore.

#lucenews #grammyawards2023 #shervinhajipour #iran
Per conoscere il nome dei vincitori bisognerà attendere ancora qualche mese, ma già con le nomination la 73esima edizione degli Emmy Awards si preannuncia come una di quelle che entreranno nella storia. Agli Oscar della tv di quest'anno, a farla da padrone, sembra che sarà l'inclusione e l'assoluta non discriminazione. A condurre (in solitaria) la serata finale in cui verranno annunciati i premi, il prossimo 19 settembre, sarà Cedric the Entertainer, artista di colore e star della commedia "The Neighborhood" in onda su Cbs. Una scelta strategica, influenzata anche dalle polemiche che stanno travolgendo gli altri premi dello spettacolo, come gli Academy Awards e i Golden Globes, accusati di dare poco o nessuno spazio all'inclusività. In questo dibattito si inseriscono le richieste di coloro che desideravano eliminare la distinzione di genere nelle categorie dedicate ai migliori attori e alle migliori attrici. Al momento queste continueranno a chiamarsi così, ma chi riceverà una nomination o risulterà vincitore potrà scegliere di essere identificato con la parola performer al posto di actor o actress. Insomma, per la prima volta gli Emmy si aprono alle richieste delle persone non binarie, che non si identificano nello schema del genere maschile o femminile, compiendo un passo significativo nella rappresentanza della fluidità. E non si tratta solo di un annuncio, come testimonia la nomination nella categoria delle migliori attrici protagoniste in una serie drammatica di MJ Rodriguez, l’interprete di Blanca Evangelista nella serie "Pose" di Netflix, prima donna transgender a riceverla. "È un momento rivoluzionario. Non c’è mai stata una donna transgender nominata in questa categoria e credo che questo possa alzare l’asticella e permettere a molte altre persone - che siano donne o uomini trans, non-conforming, LGBTQIA+, non importa - di bussare a questa porta", ha dichiarato Rodriguez. Una 'rivoluzione gender fluid' che coinvolge per la prima volta una categoria attoriale principale. Negli anni, infatti, agli Emmy ci sono stati comunque dei precedenti illustri: nel 2014 Laverne Cox era stata nominata come miglior guest star in una serie drammatica, mentre nell'ultima edizione Rain Valdez era stata candidata come attrice in una serie cortometraggio per “Razor Tongue”. La stessa serie Netflix dove recita MJ Rodriguez, a sua volta, ha 'fatto la storia' grazie ad un cast con più alta rappresentazione di persone transgender mai visto, ottenendo per la sua ultima stagione ben 9 nomination, di cui una anche a Billy Porter come miglior attore protagonista.  
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