Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Spettacolo » Seducente, volitiva e femminile: la regina della transessualità ha il volto di Eva Robin’s

Seducente, volitiva e femminile: la regina della transessualità ha il volto di Eva Robin’s

Nata dalla fantasia fumettista che la associa alla compagna di Diabolik, Eva Kant, l'attrice showgirl e cantante si racconta senza veli

Guido Guidi Guerrera
29 Giugno 2022
Share on FacebookShare on Twitter

Lei, il mito. Lei la regina dei transessuali. Esplosiva, incantevole, nata dalla fantasia di un fumetto per trasformarsi nell’immagine potente di un poster dai colori acrilici alla Andy Warrol. Psichedelica e attraente, conturbante e sexy. Bella da guastare il sonno a molti. Maschio eppure femmina, esageratamente femmina con forme così pronunciate e ben fatte da fare invidia a ogni donna. Eva Robin’s, lei che ha fatto sognare generazioni, rimasta seducente di un fascino morbido e lelousciano, è stata e rimane il simbolo incontrastato della transessualità. La superficialità dei tempi l’aveva bollata con l’epiteto di ermafrodito, commettendo un errore dal punto di vista scientifico. In realtà Eva è la proiezione onirica e poetico fumettistica di un ragazzino bolognese tradotta in realtà. E che realtà!

Dicevano che somigliasse in modo sorprendente al personaggio di Diabolik Eva Kant, e lei su quell’immagine ci ha lavorato, quasi divertendosi, rendendola viva e facendone una star in carne e ossa. Attrice di cinema e teatro, showgirl e cantante, Eva continua a calcare le scene recitando in ruoli teatrali di grande spessore e impegno. La sua figura di oggi sembra sfumata, il suo volto un po’ flou, l’esuberanza di un tempo addolcita dal tempo. Ma è nel timbro della sua voce che la natura sagittariana si fa largo, imponendosi, non permettendo pause, infilandosi dritta nelle esitazioni di un attimo, andando veloce al punto. È il segno inequivocabile di una personalità volitiva che ha sempre deciso cosa essere e cosa fare. E per questo Eva non vive affatto di rimpianti, non ne ha neppure uno. Forse con qualche eccezione: le volte in cui è stata così femmina da cadere nella trappola dell’amore. Ma solo per imparare quanto fosse necessario guarirne alla svelta e diventare ancora più forte e assai più determinata di prima.

Eva Robin's
Eva Robin’s

Eva,  cosa significa per lei il termine ambiguità?

“Se immaginiamo che questo concetto implichi qualcosa di poco chiaro è una cosa che non mi appartiene affatto. Sono stata sempre una persona fin troppo nota per la mia chiarezza e mi è sempre piaciuto spiattellare tutto senza nessuna remora, a ogni costo. Anche per quanto concerne le mie scelte sessuali ho usato la stessa coerenza, senza la minima esitazione a esibire con orgoglio la mia natura. Ecco, una persona sessualmente ambigua potrebbe essere Amanda Lear, che ha giocato molto sul dire e non dire, sulla vaghezza, proprio per costruire la sua immagine”.

Qual è il rapporto con la Eva di ieri?

“Beh, quando mi rivedo riconosco che ero proprio una bella gnocca. Quella di oggi ha certo più acciacchi ed è molto meno sfrontata perché grazie all’età si cominciano a dare più buoni consigli che cattivi esempi.  Poi bisogna per forza fare i conti con l’ammutinamento degli organi, con l’augurio che la centralina continui a  funzionare al meglio nel suo lavoro di organizzazione fisica e mentale. In ogni caso la Eva di ieri era molto meno saggia rispetto a quella del presente: forse sono diventata più timorosa, o meglio in molti casi assai guardinga e prudente”.

In che modo ha vissuto l’amore?

“Per me innamorarmi è stata sempre una specie di catastrofe. Un abisso in cui sono precipitata con tanta difficoltà a riemergere. Amori che, in ogni caso, mi hanno insegnato molto ma che di solito si sono rivelati parecchio ustionanti, tanto che se qualcuno volesse augurarmi qualcosa di veramente spiacevole potrebbe farlo auspicando un nuovo amore. Diciamo che Eva è adesso innamorata della vita, del suo lavoro, dei suoi amici e della sua micia. Eva ha senz’altro tantissimi amori. La verità è che non mi lascio più coinvolgere”.

Eva Robin's
Eva Robin’s

Erotismo maschile e sensualità femminile, due facce della stessa medaglia?

“Sono sfumature diverse. A volte il movimento di una mano maschile è più erotico per me di un gesto esplicito. Il fascino sensuale in una donna deve essere invece sottile, mai sfacciato e deve fluire come un’onda naturale. La mia percezione dell’erotismo è intrinsecamente maschile anche se a prevalere sono le mie forme esteriori capaci di mitigare questo aspetto della mia natura, a volte nascondendolo del tutto. Quindi in me convivono le due inclinazioni, anche se l’immagine femminile è quella che ho curato meglio perché più aderente al mio ruolo. Diciamo che ho dovuto sempre tenere a freno una certa esuberanza se non prepotenza di marca prettamente maschile per non spaventare gli uomini che in fatto di erotismo non vogliono mai prevaricazioni perché sono convinti che la parte del cacciatore spetti a loro”.

C’è voluto tempo per raggiungere un buon equilibrio interiore?

“Il fatto di essere stata fin da giovanissima una persona fondamentalmente sana soprattutto dal punto di vista mentale mi ha aiutato molto. Mai presi psicofarmaci, né in nessun caso ho fatto ricorso ad artifici di alcun genere. Gestisco me stessa in totale e piena serenità. Solo una volta, quarantenne, mi sono rivolta a una psicoterapeuta in un periodo difficile dopo una terribile esperienza affettiva. Il fatto è che mi ero buttata in modo totale nelle braccia di un manipolatore despota, padrone assoluto del mio cuore. La psicanalista non mi è stata per la verità di grande aiuto perché dopo avermi invitata a raccontare i particolari della mia storia con quel giovane uomo, ne è rimasta letteralmente sconvolta. Rossa in viso per la rabbia ha cominciato a urlare dicendosi indignata, che tutto quello che le stavo dicendo era indecente e scandaloso. Decisamente poco professionale. Me ne sono andata e ho capito che avrei dovuto farcela solo con le mie forze”.

Eva Robin's
Eva Robin’s

In che modo le è stato d’aiuto il fatto di avere fede?

“Mi ha aiutato molto: amo molto il silenzio delle chiese e la loro bellezza spesso opulenta mi incanta. In realtà la mia istruzione l’ho ricevuta da monache e preti, tanto che a un certo punto avevo deciso di vestire l’abito talare. Poi ho capito che ad attrarmi era proprio quella veste lunga, la tonaca. Un abito in qualche modo più femminile che maschile. Non voglio neppure pensare che prete sarei stato, certamente la mia presenza sarebbe stata gradita a molti. Con qualche disappunto!”

Le violenze sulle donne sono in aumento e all’ordine del giorno. C’è, a suo avviso, una ragione?

“Non so se negli ultimi decenni ci sia stata una recrudescenza del fenomeno oppure un tempo non se ne avevano notizie per via della scarsa informazione. A ogni modo credo che l’emancipazione femminile sia ancora una espressione teorica. La donna di questo millennio è ancora troppo legata e sacrificata a causa del  valore eccessivo che le istituzioni attribuiscono al matrimonio, che a mio avviso è null’altro che  una specie di rito funebre della coppia. La montagna di sogni costruiti ad arte attorno a questa usanza contrattuale spesso crolla di fronte alle evidenze della realtà quotidiana. Da qui il patatrac e il possibile scatenarsi di reazioni senza controllo”.

Eva Robin's con Drusilla Foer
Eva Robin’s con Drusilla Foer

Ha vissuto mai episodi del genere in prima persona?

“Sono assolutamente sincera nell’affermare che non ho mai subito violenze, a meno che non le abbia richieste. Ma in quel caso si trattava di un gioco deciso assieme. La mia difesa dipende da quel ‘campanellino d’allarme’ pronto a squillare tutte le volte che anche solo vagamente va delineandosi una situazione potenzialmente pericolosa. Un istinto naturale, quasi animalesco, che mi spinge ad allontanarmi prima che qualcosa di brutto e irreparabile possa accadere. Inoltre mi ha aiutato saper ‘pensare da uomo’ ma anche aver appreso sui set cinematografici aspetti di vita molto verosimili e decisamente istruttivi”.

Che cosa è per lei il sesso?  Prevale sull’amore sentimentale?

“C’è una grande confusione a questo proposito. Il coinvolgimento dovrebbe essere totale ma solo con il tempo puoi renderti rendere conto se eri solo invaghita o realmente innamorata. Io sono attratta sessualmente da un uomo ma la mia affettività è diretta verso le donne. Senza dubbio il maschio che c’è in me pretende la sua parte”.

Eva, come si pensa nel suo futuro?

“Con il pannolone! E forse con un bambino che mi faccia da badante… Scherzo, naturalmente: il mio futuro è questo mio presente. E finché mi reggono le gambe resisto”.

Eva Robin's
Eva Robin’s

A cosa non rinuncerebbe mai?

“Alla creatività. Una qualità troppo legata al mio modo di esprimermi per poterci rinunciare. Ad esempio nello spettacolo ‘Le Troiane’ che stiamo portando in giro ho creato con le mie mani il diadema di Ecuba. A un’altra cosa non potrei mai rinunciare: ad avere un animale in casa, purché non sia un uomo. Io con la mia gatta ho un rapporto morboso”.

Una frase dedicata alle donne e a quelle che si sentono tali…

“Le donne sono uomini che riescono a piangere”.

Potrebbe interessarti anche

Gli studenti delle scuole superiori di Kupang riuniti per l'appello all'alba (Getty Images)
Lifestyle

Indonesia, genitori furiosi per l’inizio della scuola alle 5.30 di mattina

16 Marzo 2023
Il progetto “Mamma segreta” è nato nel 1999
Attualità

Mamma segreta, nuove procedure per partorire in anonimato

17 Marzo 2023
Cristina Scuccia
Spettacolo

L’ex Suor Cristina ha trovato la direzione della felicità

17 Marzo 2023

Instagram

  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
Lei, il mito. Lei la regina dei transessuali. Esplosiva, incantevole, nata dalla fantasia di un fumetto per trasformarsi nell’immagine potente di un poster dai colori acrilici alla Andy Warrol. Psichedelica e attraente, conturbante e sexy. Bella da guastare il sonno a molti. Maschio eppure femmina, esageratamente femmina con forme così pronunciate e ben fatte da fare invidia a ogni donna. Eva Robin’s, lei che ha fatto sognare generazioni, rimasta seducente di un fascino morbido e lelousciano, è stata e rimane il simbolo incontrastato della transessualità. La superficialità dei tempi l’aveva bollata con l’epiteto di ermafrodito, commettendo un errore dal punto di vista scientifico. In realtà Eva è la proiezione onirica e poetico fumettistica di un ragazzino bolognese tradotta in realtà. E che realtà! Dicevano che somigliasse in modo sorprendente al personaggio di Diabolik Eva Kant, e lei su quell’immagine ci ha lavorato, quasi divertendosi, rendendola viva e facendone una star in carne e ossa. Attrice di cinema e teatro, showgirl e cantante, Eva continua a calcare le scene recitando in ruoli teatrali di grande spessore e impegno. La sua figura di oggi sembra sfumata, il suo volto un po’ flou, l’esuberanza di un tempo addolcita dal tempo. Ma è nel timbro della sua voce che la natura sagittariana si fa largo, imponendosi, non permettendo pause, infilandosi dritta nelle esitazioni di un attimo, andando veloce al punto. È il segno inequivocabile di una personalità volitiva che ha sempre deciso cosa essere e cosa fare. E per questo Eva non vive affatto di rimpianti, non ne ha neppure uno. Forse con qualche eccezione: le volte in cui è stata così femmina da cadere nella trappola dell’amore. Ma solo per imparare quanto fosse necessario guarirne alla svelta e diventare ancora più forte e assai più determinata di prima.
Eva Robin's
Eva Robin's
Eva,  cosa significa per lei il termine ambiguità? "Se immaginiamo che questo concetto implichi qualcosa di poco chiaro è una cosa che non mi appartiene affatto. Sono stata sempre una persona fin troppo nota per la mia chiarezza e mi è sempre piaciuto spiattellare tutto senza nessuna remora, a ogni costo. Anche per quanto concerne le mie scelte sessuali ho usato la stessa coerenza, senza la minima esitazione a esibire con orgoglio la mia natura. Ecco, una persona sessualmente ambigua potrebbe essere Amanda Lear, che ha giocato molto sul dire e non dire, sulla vaghezza, proprio per costruire la sua immagine". Qual è il rapporto con la Eva di ieri? "Beh, quando mi rivedo riconosco che ero proprio una bella gnocca. Quella di oggi ha certo più acciacchi ed è molto meno sfrontata perché grazie all’età si cominciano a dare più buoni consigli che cattivi esempi.  Poi bisogna per forza fare i conti con l’ammutinamento degli organi, con l’augurio che la centralina continui a  funzionare al meglio nel suo lavoro di organizzazione fisica e mentale. In ogni caso la Eva di ieri era molto meno saggia rispetto a quella del presente: forse sono diventata più timorosa, o meglio in molti casi assai guardinga e prudente". In che modo ha vissuto l'amore? “Per me innamorarmi è stata sempre una specie di catastrofe. Un abisso in cui sono precipitata con tanta difficoltà a riemergere. Amori che, in ogni caso, mi hanno insegnato molto ma che di solito si sono rivelati parecchio ustionanti, tanto che se qualcuno volesse augurarmi qualcosa di veramente spiacevole potrebbe farlo auspicando un nuovo amore. Diciamo che Eva è adesso innamorata della vita, del suo lavoro, dei suoi amici e della sua micia. Eva ha senz’altro tantissimi amori. La verità è che non mi lascio più coinvolgere".
Eva Robin's
Eva Robin's
Erotismo maschile e sensualità femminile, due facce della stessa medaglia? "Sono sfumature diverse. A volte il movimento di una mano maschile è più erotico per me di un gesto esplicito. Il fascino sensuale in una donna deve essere invece sottile, mai sfacciato e deve fluire come un’onda naturale. La mia percezione dell’erotismo è intrinsecamente maschile anche se a prevalere sono le mie forme esteriori capaci di mitigare questo aspetto della mia natura, a volte nascondendolo del tutto. Quindi in me convivono le due inclinazioni, anche se l’immagine femminile è quella che ho curato meglio perché più aderente al mio ruolo. Diciamo che ho dovuto sempre tenere a freno una certa esuberanza se non prepotenza di marca prettamente maschile per non spaventare gli uomini che in fatto di erotismo non vogliono mai prevaricazioni perché sono convinti che la parte del cacciatore spetti a loro". C'è voluto tempo per raggiungere un buon equilibrio interiore? "Il fatto di essere stata fin da giovanissima una persona fondamentalmente sana soprattutto dal punto di vista mentale mi ha aiutato molto. Mai presi psicofarmaci, né in nessun caso ho fatto ricorso ad artifici di alcun genere. Gestisco me stessa in totale e piena serenità. Solo una volta, quarantenne, mi sono rivolta a una psicoterapeuta in un periodo difficile dopo una terribile esperienza affettiva. Il fatto è che mi ero buttata in modo totale nelle braccia di un manipolatore despota, padrone assoluto del mio cuore. La psicanalista non mi è stata per la verità di grande aiuto perché dopo avermi invitata a raccontare i particolari della mia storia con quel giovane uomo, ne è rimasta letteralmente sconvolta. Rossa in viso per la rabbia ha cominciato a urlare dicendosi indignata, che tutto quello che le stavo dicendo era indecente e scandaloso. Decisamente poco professionale. Me ne sono andata e ho capito che avrei dovuto farcela solo con le mie forze".
Eva Robin's
Eva Robin's
In che modo le è stato d'aiuto il fatto di avere fede? "Mi ha aiutato molto: amo molto il silenzio delle chiese e la loro bellezza spesso opulenta mi incanta. In realtà la mia istruzione l’ho ricevuta da monache e preti, tanto che a un certo punto avevo deciso di vestire l’abito talare. Poi ho capito che ad attrarmi era proprio quella veste lunga, la tonaca. Un abito in qualche modo più femminile che maschile. Non voglio neppure pensare che prete sarei stato, certamente la mia presenza sarebbe stata gradita a molti. Con qualche disappunto!" Le violenze sulle donne sono in aumento e all'ordine del giorno. C'è, a suo avviso, una ragione? "Non so se negli ultimi decenni ci sia stata una recrudescenza del fenomeno oppure un tempo non se ne avevano notizie per via della scarsa informazione. A ogni modo credo che l’emancipazione femminile sia ancora una espressione teorica. La donna di questo millennio è ancora troppo legata e sacrificata a causa del  valore eccessivo che le istituzioni attribuiscono al matrimonio, che a mio avviso è null’altro che  una specie di rito funebre della coppia. La montagna di sogni costruiti ad arte attorno a questa usanza contrattuale spesso crolla di fronte alle evidenze della realtà quotidiana. Da qui il patatrac e il possibile scatenarsi di reazioni senza controllo".
Eva Robin's con Drusilla Foer
Eva Robin's con Drusilla Foer
Ha vissuto mai episodi del genere in prima persona? "Sono assolutamente sincera nell’affermare che non ho mai subito violenze, a meno che non le abbia richieste. Ma in quel caso si trattava di un gioco deciso assieme. La mia difesa dipende da quel ‘campanellino d’allarme’ pronto a squillare tutte le volte che anche solo vagamente va delineandosi una situazione potenzialmente pericolosa. Un istinto naturale, quasi animalesco, che mi spinge ad allontanarmi prima che qualcosa di brutto e irreparabile possa accadere. Inoltre mi ha aiutato saper ‘pensare da uomo’ ma anche aver appreso sui set cinematografici aspetti di vita molto verosimili e decisamente istruttivi". Che cosa è per lei il sesso?  Prevale sull'amore sentimentale? "C’è una grande confusione a questo proposito. Il coinvolgimento dovrebbe essere totale ma solo con il tempo puoi renderti rendere conto se eri solo invaghita o realmente innamorata. Io sono attratta sessualmente da un uomo ma la mia affettività è diretta verso le donne. Senza dubbio il maschio che c’è in me pretende la sua parte". Eva, come si pensa nel suo futuro? "Con il pannolone! E forse con un bambino che mi faccia da badante… Scherzo, naturalmente: il mio futuro è questo mio presente. E finché mi reggono le gambe resisto".
Eva Robin's
Eva Robin's
A cosa non rinuncerebbe mai? "Alla creatività. Una qualità troppo legata al mio modo di esprimermi per poterci rinunciare. Ad esempio nello spettacolo ‘Le Troiane’ che stiamo portando in giro ho creato con le mie mani il diadema di Ecuba. A un’altra cosa non potrei mai rinunciare: ad avere un animale in casa, purché non sia un uomo. Io con la mia gatta ho un rapporto morboso". Una frase dedicata alle donne e a quelle che si sentono tali… "Le donne sono uomini che riescono a piangere".
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto