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Home » Spettacolo » Filmmaker Festival, il mélo queer “Fogo Fatuo” e tanti altri film dedicati ai temi sociali del nostro tempo

Filmmaker Festival, il mélo queer “Fogo Fatuo” e tanti altri film dedicati ai temi sociali del nostro tempo

La rassegna del cinema documentario e di ricerca è diretta da Cristina Mezzadri e Regina Tronconi. "Si progetta e si sostiene economicamente il futuro del settore"

Giovanni Bogani
18 Novembre 2022
Una scena del film "Fogo Fatuo", in anteprima italiana il 23 novembre al Cinema Arlecchino di Milano

Una scena del film "Fogo Fatuo", in anteprima italiana il 23 novembre al Cinema Arlecchino di Milano

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Si apre il 18 novembre a Milano, per concludersi il 28, Filmmaker festival. Una rassegna internazionale dedicata al cinema documentario e di ricerca dove insieme alla visione dei film, si pensa, si progetta e si sostiene economicamente il nuovo cinema. Ecologia, ambiente, migrazioni, lavoro, storie intime i temi focali del festival. Ma anche storie queer: come “Fogo fatuo“, il film del regista portoghese Joao Pedro Rodrigues che verrà proiettato in anteprima italiana mercoledì 23 novembre. Presentato alla Quinzaine des réalisateurs di Cannes, “Fogo fatuo” è un mélo coloratissimo e folle sulla passione fra due ragazzi. Una storia di amour fou sotto la quale appaiono, in controluce, l’omofobia, il razzismo e il passato conservatore del Portogallo, che affiorano sotto la superficie.

Il festival è diretto da  Luca Mosso. Le proiezioni avranno luogo all’Arcobaleno film center di Milano, alla Cineteca Milano Arlecchino e all’Università degli studi di Milano. Nel programma, anche “Rock Hudson’s Home Movies“, sui film privati della prima star hollywoodiana – protagonista di tanti melodrammi di Douglas Sirk, nel ruolo del bel seduttore – a fare coming out sulla propria omosessualità. In totale, 78 titoli provenienti da venti paesi. Venticinque saranno le proiezioni in anteprima mondiale. Evento speciale di apertura, il 18 novembre alle 21 al cinema Arcobaleno, “The Natural History of Destruction” di Sergei Lonitsa: un film sulla distruzione delle città tedesche, e della popolazione civile al loro interno, da parte dei bombardamenti aerei delle forze alleate. Una riflessione, più che mai toccante oggi, sugli effetti devastanti della guerra sulla popolazione civile. Il film viene presentato in anteprima italiana.

Si parla di migranti nelle quattro ore in bianco e nero di “Nuit obscure – Feuillet sauvages” di Sylvain George, che filma l’enclave di Melilla, alla frontiera fra Marocco e Spagna, dove nel giugno scorso sono morti 23 uomini, durante il tragico tentativo di circa duemila persone di entrare in Spagna circondando le alte recinzioni di rete che circondano la città, enclave spagnola in Nordafrica. Fra gli altri film in programma, “Ctrl+Z” di Giulia Olivieri, di cui sono protagonisti alcuni giovani Hikikomori, le persone che hanno scelto di chiudersi nelle proprie case delegando alla tecnologia ogni relazione. In “Ama Osa” di Marija Stefanija Linuza, la protagonista è una giovanissima performer che guadagna facendo dirette su Onlyfans.

Elettra Gallone in “Incontrando Samir la sera” segue la vita di un senza fissa dimora, che le fa scoprire una Milano segreta. Fra i grandi del cinema documentario d’autore, Frederick Wiseman ne è il decano, e forse il più importante rappresentante. Di lui, già vincitore di un Oscar alla carriera, viene presentato “Un couple”, passato in concorso a Venezia. Il film mette in scena le lettere che Sofia Tolsttaja scriveva al marito Lev Tolstoj, e ricostruisce la vita di una donna che ha sacrificato alla fama del marito le proprie ambizioni artistiche. È, infine, una riflessione sugli anni di piombo e sull’eversione nera il documentario “L’irriducibile” di Morgan Menegazzo e Mariachiara Pernisa. L’irriducibile è Vincenzo Vinciguerra, terrorista nero, militante di Avanguardia Nazionale e di Ordine nuovo, condannato all’ergastolo per la strage di Peteano del 1972. Vinciguerra viene intervistato nel carcere dove sta scontando la sua condanna, e dove continua a sostenere la sua verità e la sua battaglia contro lo Stato.

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  • "È passato un mese dall’incidente, e ogni giorno, penso costantemente a come le cose possano cambiare rapidamente e drasticamente, in un batter d’occhio, e in modi che non avrei mai potuto immaginare.”

Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
Si apre il 18 novembre a Milano, per concludersi il 28, Filmmaker festival. Una rassegna internazionale dedicata al cinema documentario e di ricerca dove insieme alla visione dei film, si pensa, si progetta e si sostiene economicamente il nuovo cinema. Ecologia, ambiente, migrazioni, lavoro, storie intime i temi focali del festival. Ma anche storie queer: come "Fogo fatuo", il film del regista portoghese Joao Pedro Rodrigues che verrà proiettato in anteprima italiana mercoledì 23 novembre. Presentato alla Quinzaine des réalisateurs di Cannes, "Fogo fatuo" è un mélo coloratissimo e folle sulla passione fra due ragazzi. Una storia di amour fou sotto la quale appaiono, in controluce, l’omofobia, il razzismo e il passato conservatore del Portogallo, che affiorano sotto la superficie. Il festival è diretto da  Luca Mosso. Le proiezioni avranno luogo all’Arcobaleno film center di Milano, alla Cineteca Milano Arlecchino e all’Università degli studi di Milano. Nel programma, anche "Rock Hudson’s Home Movies", sui film privati della prima star hollywoodiana – protagonista di tanti melodrammi di Douglas Sirk, nel ruolo del bel seduttore – a fare coming out sulla propria omosessualità. In totale, 78 titoli provenienti da venti paesi. Venticinque saranno le proiezioni in anteprima mondiale. Evento speciale di apertura, il 18 novembre alle 21 al cinema Arcobaleno, "The Natural History of Destruction" di Sergei Lonitsa: un film sulla distruzione delle città tedesche, e della popolazione civile al loro interno, da parte dei bombardamenti aerei delle forze alleate. Una riflessione, più che mai toccante oggi, sugli effetti devastanti della guerra sulla popolazione civile. Il film viene presentato in anteprima italiana. Si parla di migranti nelle quattro ore in bianco e nero di "Nuit obscure – Feuillet sauvages" di Sylvain George, che filma l’enclave di Melilla, alla frontiera fra Marocco e Spagna, dove nel giugno scorso sono morti 23 uomini, durante il tragico tentativo di circa duemila persone di entrare in Spagna circondando le alte recinzioni di rete che circondano la città, enclave spagnola in Nordafrica. Fra gli altri film in programma, "Ctrl+Z" di Giulia Olivieri, di cui sono protagonisti alcuni giovani Hikikomori, le persone che hanno scelto di chiudersi nelle proprie case delegando alla tecnologia ogni relazione. In "Ama Osa" di Marija Stefanija Linuza, la protagonista è una giovanissima performer che guadagna facendo dirette su Onlyfans. Elettra Gallone in "Incontrando Samir la sera" segue la vita di un senza fissa dimora, che le fa scoprire una Milano segreta. Fra i grandi del cinema documentario d’autore, Frederick Wiseman ne è il decano, e forse il più importante rappresentante. Di lui, già vincitore di un Oscar alla carriera, viene presentato "Un couple", passato in concorso a Venezia. Il film mette in scena le lettere che Sofia Tolsttaja scriveva al marito Lev Tolstoj, e ricostruisce la vita di una donna che ha sacrificato alla fama del marito le proprie ambizioni artistiche. È, infine, una riflessione sugli anni di piombo e sull’eversione nera il documentario "L’irriducibile" di Morgan Menegazzo e Mariachiara Pernisa. L’irriducibile è Vincenzo Vinciguerra, terrorista nero, militante di Avanguardia Nazionale e di Ordine nuovo, condannato all’ergastolo per la strage di Peteano del 1972. Vinciguerra viene intervistato nel carcere dove sta scontando la sua condanna, e dove continua a sostenere la sua verità e la sua battaglia contro lo Stato.
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