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Home » Spettacolo » La Versione di Fiorella: “Noi donne più coraggiose degli uomini nell’esprimere le proprie posizioni”

La Versione di Fiorella: “Noi donne più coraggiose degli uomini nell’esprimere le proprie posizioni”

Tra il sogno di un tour con Brunori Sas e il nuovo disco, la Mannoia sulle prossime elezioni politiche: "Meloni? Se viene eletta incrociamo le dita"

Andrea Spinelli
11 Settembre 2022
La cantante Fiorella Mannoia

La cantante Fiorella Mannoia

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“Un’interprete, quando pesca nei repertori altrui, innanzitutto non deve fare danni e poi, se può, è tenuta a dare un valore aggiunto” spiega Fiorella Mannoia (64 anni) commentando le tante cover dello spettacolo con cui, dopo le fatiche estive, si regala ad ottobre una piccola appendice teatrale recuperando il 5, il 7 e l’8 le tappe al Verdi di Montecatini, al Moderno di Grosseto e al Goldoni di Livorno rinviate in primavera. L’impianto dello spettacolo è lo stesso di quel “La Versione di Fiorella Tour” portato al debutto a Cascina a fine febbraio sulla scia dei consensi riscossi dall’omonima esperienza televisiva. “Da interprete, approfitto del mio ruolo per cantare le canzoni che mi va di cantare. Non ci penso sopra un granché. E, se devo sacrificarne un pezzo mio per mettere in scaletta quella ‘Io vivrò (senza te)’ di Battisti eseguita pure in trasmissione, lo faccio col cuore leggero pensando del piacere che darà poi sul palco. Stesso discorso per ‘Prinçesa’ di De André o quella ‘Amore fermati’ di Fred Bongusto che m’ha tanto divertita davanti alle telecamere” dice la cantante sempre in prima linea per la difesa dei diritti, come con il concerto “Una, nessuna, centomila“.

Fiorella Mannoia è già al lavoro sul nuovo disco
Fiorella Mannoia è già al lavoro sul nuovo disco

Stagione dura, questa, per voi artisti…

“Da quando faccio questo mestiere non avevo mai visto un’estate così gremita di concerti. Con tutti noi, o quasi, in tournée. A pensarci, però, era inevitabile. Dopo due anni di fermo, la gente deve lavorare. Certo, con tanti spettacoli in circolazione un calo d’affluenza l’abbiamo accusato tutti, anche se io, per fortuna, sono rimasta abbastanza nei miei standard”.

Dell’ultimo album “Padroni di niente” propone solo un paio di brani?

“Non c’è una ragione precisa. Magari lo riprenderò in inverno se deciderò di tornare nei teatri”.

Prossimo traguardo?

“‘Padroni di niente’ è uscito quasi due anni fa; quindi, stiamo già pensando ad un nuovo disco. Ma senza fretta”.

Fra le colleghe con chi si trova più in sintonia?

“Con Amara. È l’autrice che sento più vicina al momento; profonda e capace di muoverti sempre dentro qualcosa con le sue parole. Sono andata a vederla cantare con Cristicchi le canzoni di Battiato e li ho trovati meravigliosi. Io che l’ho fatto con Lucio (Dalla, ndr), so bene quanto rispetto occorra nell’avvicinarsi a certi repertori. Il loro è uno degli spettacoli più belli a cui mi sia capitato di assistere negli ultimi tempi. Una carezza sull’anima”.

A proposito di donne, contenta di vedere una, forse, a Palazzo Chigi?

“Se parla della Meloni, dico che noi di sinistra finora non siamo stati capaci di proporne una. E poi non conta il sesso, ma il bene del Paese. Quindi, se viene eletta, incrociamo le dita e vediamo come si comporta”.

Dipende chi chiama poi al governo…

“Come diceva De André, citando Aristofane: ‘vanno, vengono, ogni tanto si fermano’. E pure stavolta sento girare i soliti nomi”.

Una curiosità, perché sui media siete soprattutto sempre voi “ragazze” a non farvi problemi nel dire come la pensate?

“Diciamo la verità, le donne sono state sempre più coraggiose degli uomini nell’esprimere le proprie posizioni. Con alcune colleghe mi trovo d’accordo, con altre meno, ma sono comunque contenta che dicano la loro, perché ultimamente ho notato una certa latitanza nell’esposizione politica”.

Sono passati vent’anni dal tour a quattro assieme a Ron, De Gregori e Pino Daniele. Con chi le piacerebbe andarsene in giro per concerti oggi?

“Con Brunori Sas. Anche se ha superato la quarantina, lo vedo ancora come un giovane autore. Oggi che i testi nelle canzoni hanno un peso relativo, ce ne sono tante a cui una bisognosa di storie e di contenuti come me non si può neppure avvicinare”.

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  • Aumentano, purtroppo, gli episodi di bullismo e cyberbullismo. 

I minori vittime di prepotenze nella vita reale, o che le abbiano subite qualche volta sono il 54%, contro il 44% del 2020. Un incremento significativo, di ben 10 punti, che deve spingerci a riflettere. 

Per quanto riguarda il cyber bullismo, il 31% dei minori ne è stato vittima almeno una volta, contro il 23% del 2020. Il fenomeno sembra interessare più i ragazzi delle ragazze sia nella vita reale (il 57% dei maschi è stato vittima di prepotenze, contro il 50% delle femmine) sia in quella virtuale (32% contro 29%). Nel 42% si tratta di offese verbali, ma sono frequenti anche violenze fisiche (26%) e psicologiche (26%).

Il 52% è pienamente consapevole dei reati che commette se intraprende un’azione di bullismo usando internet o lo smartphone, il 14% lo è abbastanza, ma questo non sembra un deterrente. Un 26%, invece, dichiara di non saperne nulla della gravità del reato. Intervistati, con risposte multiple, sui motivi che spingono ad avere comportamenti di prepotenza o di bullismo nei confronti degli altri, il 54% indica il body shaming. 

Mentre tra i motivi che spingono i bulli ad agire in questo modo, il 50% afferma che così dimostra di essere più forte degli altri, il 47% si diverte a mettere in ridicolo gli altri, per il 37% il bullo si comporta in questo modo perché gli piace che gli altri lo temano.

Ma come si comportano se assistono a episodi di bullismo? Alla domanda su come si comportano i compagni quando assistono a queste situazioni, solo il 34% risponde “aiutano la vittima”, un dato che nel 2020 era il 44%. 

Un calo drastico, che forse potrebbe essere spiegato con una minore empatia sociale dovuta al distanziamento sociale e al lockdown, che ha impedito ai minori di intessere relazioni profonde. Migliora, invece, la percentuale degli insegnanti che, rendendosi conto di quanto accaduto, intervengono prontamente (46% contro il 40% del 2020). Un 7%, però, dichiara che i docenti, sebbene si rendano conto di quanto succede, non fanno nulla per fermare le prepotenze.

I giovanissimi sono sempre più iperconessi, ma sono ancora in grado di legarsi?

#lucenews #giornatacontroilbullismo
  • “Non sono giorni facilissimi, il dolore va e viene: è molto difficile non pensare a qualcosa che ti fa male”. Camihawke, al secolo Camilla Boniardi, una delle influencer più amate del web si mette ancora una volta a nudo raccontando le sue insicurezze e fragilità. In un post su Instagram parla della tricodinia. 

“Se fosse tutto ok, per questa tricodinia rimarrebbe solo lo stress come unica causa e allora dovrò modificare qualcosa nella mia vita. Forse il mio corpo mi sta parlando e devo dargli ascolto."

La tricodinia è una sensazione dolorosa al cuoio capelluto, accompagnata da un bruciore o prurito profondo che, in termini medici, si chiama disestesia. Può essere transitoria o diventare cronica, a volte perfino un gesto quotidiano come pettinarsi o toccarsi i capelli può diventare molto doloroso. Molte persone – due pazienti su tre sono donne – lamentano formicolii avvertiti alla radice, tra i follicoli e il cuoio capelluto. Tra le complicazioni, la tricodinia può portare al diradamento e perfino alla caduta dei capelli. 

#lucenews #lucelanazione #camihawke #tricodinia
  • Dai record alle prime volte all’attualità, la 65esima edizione dei Grammy Awards non delude quanto a sorprese. 

Domenica 5 febbraio, in una serata sfavillante a Los Angeles, la cerimonia dell’Oscare della musica della Recording Academy ha fatto entusiasmare sia per i big presenti sia per i riconoscimenti assegnati. 

Intanto ad essere simbolicamente premiate sono state le donne e i manifestanti contro la dittatura della Repubblica Islamica: “Baraye“, l’inno delle proteste in Iran, ha vinto infatti il primo Grammy per la canzone che ispira cambiamenti sociali nel mondo. Ad annunciarlo dal palco è stata nientemeno che  la first lady americana Jill Biden.

L’autore, il 25enne Shervin Hajipour, era praticamente sconosciuto quando è stato eliminato dalla versione iraniana di American Idol, ma la sua canzone è diventata un simbolo delle proteste degli ultimi mesi in Iran evocando sentimenti di dolore, rabbia, speranza e desiderio di cambiamento. Hajipour vive nel Paese in rivolta ed è stato arrestato dopo che proprio questo brano, a settembre, è diventata virale generando oltre 40 milioni di click sul web in 48 ore.

#lucenews #grammyawards2023 #shervinhajipour #iran
“Un’interprete, quando pesca nei repertori altrui, innanzitutto non deve fare danni e poi, se può, è tenuta a dare un valore aggiunto” spiega Fiorella Mannoia (64 anni) commentando le tante cover dello spettacolo con cui, dopo le fatiche estive, si regala ad ottobre una piccola appendice teatrale recuperando il 5, il 7 e l’8 le tappe al Verdi di Montecatini, al Moderno di Grosseto e al Goldoni di Livorno rinviate in primavera. L’impianto dello spettacolo è lo stesso di quel “La Versione di Fiorella Tour” portato al debutto a Cascina a fine febbraio sulla scia dei consensi riscossi dall’omonima esperienza televisiva. “Da interprete, approfitto del mio ruolo per cantare le canzoni che mi va di cantare. Non ci penso sopra un granché. E, se devo sacrificarne un pezzo mio per mettere in scaletta quella ‘Io vivrò (senza te)’ di Battisti eseguita pure in trasmissione, lo faccio col cuore leggero pensando del piacere che darà poi sul palco. Stesso discorso per ‘Prinçesa’ di De André o quella ‘Amore fermati’ di Fred Bongusto che m’ha tanto divertita davanti alle telecamere” dice la cantante sempre in prima linea per la difesa dei diritti, come con il concerto "Una, nessuna, centomila".
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