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Forrest Bess, la tensione sessuale nell'arte e l'ermafroditismo: storia di una meteora

Scomparso a 66 anni è stato un pittore e pescatore statunitense. Fu scoperto e promosso dalla gallerista Betty Parsons per i suoi dipinti astratti, carichi di simboli e basati su quelle che lui chiamava "visioni"

di LUCA SCARLINI -
16 agosto 2022
ph_ForrestBess_portrait

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Forrest Clemenger Bess (1911-1977) emerge sempre più come meteora fiammeggiante nel panorama dell’arte statunitense del Novecento. Per tutta l’esistenza, a parte un periodo trascorso in Messico per vedere le opere di Diego Rivera e David Alfaro Siqueiros, e il tempo del servizio militare, visse come pescatore, proseguendo il mestiere familiare.

L'arte intrisa di tensione sessuale

Forrest Bess, Untitled 1957 

Nascosto in un’isoletta nell’ansa di un fiume in Texas, nella natìa Bay City, visse un'esistenza segreta che però spesso cercava conferme nelle relazioni epistolari con corrispondenti in giro per il mondo. Nelle sue opere collocava quelle che chiamava le sue 'visioni', sempre rese nella dimensione di tele piccole dai colori spesso accesi. In vita ebbe attenzione dagli addetti ai lavori, ma mai un successo ampio e indiscusso. Lo scoprì Betty Parsons, che fu tra i pionieri dell’espressionismo astratto e comprese il talento dell’artista e i suoi riferimenti a favole mitologiche antiche, di cui leggeva con passione, in una esistenza votata per lo più all’isolamento. Le storie dell’arte americana, che ora lo riscoprono in modo sempre più massiccio, gli dedicavano finora di solito un paragrafo, descrivendolo come esempio di una specifica, personale e idiosincratica visione dell’espressionismo astratto, ibridato con segni derivanti da un suo universo iconografico segreto. Le sue tele sono invece segnate a sangue da una fortissima tensione sessuale, che dà corpo a una personale mitologia di figure contorte, su sfondi a colori accesi marcati da forme elementari.

La metamorfosi e l'ermafroditismo

Forrest Bess

Forrest Bess si sottopose a dolorose operazioni per raggiungere l'ermafroditismo

Emblema di una dolente figura di profeta del cambiamento nell’America bigotta delle province estreme, egli trovò una propria personalissima via al trionfo, con un atto definitivo che nella sua visione lo avrebbe per sempre trasformato in un ermafrodito. Si sottopose infatti a dolorose e rischiosissime chirurgie di propria invenzione per connettere il pene all’uretra, cercando di dimostrare le sue teorie sulla necessità di un orgasmo totale maschile e femminile, che necessitava di una radicale manipolazione del corpo, tema a cui dedicava studi complessi e assai intensi. La sua trasformazione per via medica ebbe testimonianza in una serie di immagini assai puntuali inviate all’amica Betty Parsons. Il pene venne reciso in basso, per dare spazio a una vagina immaginaria: il risultato di questo atto sul corpo fu, come era prevedibile, assai violento. Lo scopo però non era la transessualità, ma proprio l’ermafroditismo, perseguito in ogni modo. Forrest credeva nel potere magico delle creature con due sessi, e seguiva rituali degli aborigeni australiani che vedevano in quella operazione la via certa per l’immortalità. A sovrintendere al lato "intellettuale" del procedimento furono Meyer Schapiro e il sessuologo John Money, con cui carteggiò dal 1950. Egli scelse anche un consulente sui simboli della sua azione del calibro di Carl Gustav Jung, con cui intratteneva un fittissimo carteggio. Lo psicanalista divenne di fatto il consulente intellettuale della sua cruenta metamorfosi, ottenuta con l’aiuto di un medico locale.