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Home » Spettacolo » Let’s Kiss, la rivoluzione gentile di Franco Grillini arriva in televisione

Let’s Kiss, la rivoluzione gentile di Franco Grillini arriva in televisione

Su Sky il documentario sul politico e attivista bolognese da sempre impegnato nella lotta per il riconoscimento dei diritti civili LGBT

Barbara Berti
24 Giugno 2022
Franco Grillini in una scena di "Let's Kiss"

Franco Grillini in una scena di "Let's Kiss"

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La lotta dura e gentile nel nome della dignità e dell’uguaglianza di Franco Grillini arriva su Sky. Il 25 giugno alle 21,15 su Sky Documentaries (e disponibile anche on demand e in streaming su Now) va in onda il docufilm “Let’s Kiss – Franco Grillini Storia di una rivoluzione gentile“, co-produzione Genoma Films di Paolo Rossi Pisu con Albedo Productions di Cinzia Salvioli, per la regia di Filippo Vendemmiati.
Il film biografico è incentrato sulla figura di Franco Grillini, bolognese, figlio di contadini laureato in pedagogia, uomo politico e gay ‘tardivo’, da sempre impegnato nella lotta per il riconoscimento dei diritti civili LGTB.
Impegnato politicamente dall’età di 15 anni, Grillini è protagonista del movimento studentesco bolognese negli anni Settanta fino a diventare parlamentare alla Camera dei deputati dal dal 2001 al 2008, senza dimenticare il ruolo di consigliere regionale in Emilia-Romagna.

Franco Grillini in una scena di "Let's Kiss"
Franco Grillini in una scena di “Let’s Kiss”

La militanza omosessuale di Grillini, invece, inizia nel 1982 con l’inaugurazione della sede del “Circolo di cultura omosessuale 28 giugno” nel cassero di Porta Saragozza a Bologna e che poi prenderà poi il nome de “Il Cassero”. Nel 1985 fonda, insieme ad altri, Arcigay Nazionale (di cui è l’ideatore) diventando prima segretario e poi presidente (al congresso di Rimini nel dicembre 1987 e resterà in carica fino al 1998). Nel programma da lui elaborato e approvato dall’associazione ci sono la costruzione della rete nazionale dei consultori autogestiti per la salute delle lesbiche e degli omosessuali e la proposta di riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali.
Nel 1987 fonda con altri la Lila, “Lega italiana per la lotta contro l’Aids”. Nel maggio 1997 è ideatore e fondatore della Liff, “Lega Italiana delle Famiglie di Fatto”. Nella sua qualità di giornalista dà vita nel 1989 alla rivista “CON/TATTO”, di cui era direttore responsabile, e collabora a numerosi giornali e periodici. Il 29 maggio 1998 su Internet apre il quotidiano telematico N.O.I., “Notizie Omosessuali Italiane” che, come primo impegno, dà il resoconto del nono Congresso Arcigay in diretta. Nel 2004 “N.O.I.” si trasforma in Gaynews.it. Al congresso nazionale di Arcigay (Roma, 5-6-7 giugno 1998) è stato designato alla presidenza onoraria dell’associazione, riconfermata nel 2002 al congresso di Riccione e nel 2007 a quello di Milano, carica che ricopre insieme a Sergio Lo Giudice.

Franco Grillini in una scena di "Let's Kiss"
Franco Grillini in una scena di “Let’s Kiss”

Il biopic

Attraverso il racconto del protagonista e materiale inedito, la pellicola ricostruisce oltre trent’anni di storia politica e testimonia una lotta dura e gentile nel nome della dignità e dell’uguaglianza. Un viaggio anche sentimentale lungo i luoghi della vita: dalla casa natale in campagna all’università, dalle vecchie sedi di partiti scomparsi fino al parlamento, passando per le strade e le piazze dei Gay Pride, da Roma a New York. Grillini racconta tra pubblico e privato con serenità e umorismo, con un linguaggio che la cadenza bolognese rende musicale, la sua pur sorridente trincea per un futuro senza vite vissute nella paura dello stigma sociale, per il diritto alla salute e all’affettività completa.
Il documentario, uscito al cinema il 31 gennaio 2022, vincitore all’Italian film festival di Berlino e del Nastro d’argento 2022, riprende il titolo da un libro scritto dallo stesso Grillini insieme a Laura Maragnani: “Ecce omo: 25 anni di rivoluzione gentile”, pubblicato nel 2008.

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  • Serena Williams, una delle più grandi atlete di tutti i tempi e 23 volte campionessa del Grande Slam, ha annunciato che si ritirerà dal tennis professionistico al termine i prossimi US Open dopo una carriera leggendaria. 

“Non mi mai piaciuta la parola ritiro, forse la parola migliore per descrivere quello che sto facendo è evoluzione. Sono qui per dirvi che sto evolvendo dal tennis verso altre cose che sono importate per me. Nell’ultimo anno, io e mio marito Alexis, abbiamo cercato di avere un altro figlio. Sicuramente non voglio essere di nuovo mamma dividendomi con la carriera di atleta. Ho bisogno di essere con entrambi i piedi nel tennis oppure fuori.”

Serena è diventata professionista all’età di 14 anni nel 1995 ed è stata un fenomeno adolescenziale, vincendo il suo primo titolo del Grande Slam all’età di 17 anni.

“Lo odio. Odio dover essere a questo bivio. Continuo a dirmi: vorrei che fosse facile per me, ma non lo è. Sono lacerata: non voglio che finisca, ma allo stesso tempo sono pronta per il futuro. Arriva un momento nella vita in cui dobbiamo decidere di muoverci in una direzione diversa. Quel momento è sempre difficile quando ami qualcosa così tanto. Mio Dio, mi piace il tennis. Ma ora il conto alla rovescia è iniziato. Devo concentrarmi sull’essere mamma."

Di Edoardo Martini ✍

#lucenews #lucelanazione #serenawilliams #family #tennis
  • Gianni Reinetti, di 85 anni, insieme al compagno Franco Perrello, morto nel gennaio 2017, sono stati la prima coppia a unirsi civilmente a Torino nel 2016, poco tempo dopo l’entrata in vigore della legge Cirinnà sulle unioni civili.

Se l’unione civile era durata soltanto cinque mesi, la loro vita insieme era invece stata lunga 52 anni, un legame fortissimo che li aveva spinti a battersi per i diritti civili e a chiedere il riconoscimento della loro unione non appena la legge lo aveva concesso. La sindaca Chiara Appendino aveva adottato una procedura d’urgenza e la cerimonia si era svolta in forma privata, riservata ai soli invitati. 

“È stato faticoso, ma alla fine ce l’abbiamo fatta ed è stato molto emozionante. Non siamo mai stati così felici e non ci aspettavamo così tante telecamere.”

Franco e Gianni, nella loro lunga vita, hanno portato avanti piccole e grandi battaglie. “Speriamo che la nostra storia sia di esempio alle nuove generazioni. È stato faticoso, ma alla fine ce l’abbiamo fatta ed è stato molto emozionante. Un percorso difficile, ma felicissimo”, aveva detto Franco il giorno del sì. “Voglio dire a tutti i ragazzi, eterosessuali e omosessuali, di credere nei loro amori e avere il coraggio di non tradirli.”

La storia della coppia è diventata un documentario, nel 2019, dal titolo ‘Franco e Gianni – Una storia di Torino’, di Angelo D’Agostino e Marta Lombardelli. Il documentario raccoglie la testimonianza di Gianni Reinetti che ripercorre gli oltre 50 anni della sua storia d’amore con Franco fino al momento della loro unione civile.

Non sono mancati i messaggi d’addio. “Buon viaggio Gianni, abbraccia forte Franco da parte mia”. Così così l’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, in un post su Facebook saluta Gianni, seguita da Marco Giusta, ex assessore ai Diritti della giunta Appendino, oggi coordinatore del Torino Pride: “Buon viaggio Gianni voglio ringraziarti per la tua disponibilità e generosità a esserci e a fare la differenza per le nuove generazioni. La città dei diritti non dimenticherà te e Franco”.

Di Edoardo Martini ✍

#lucenews #lucelanaione #giannireinetti #unionicivili #torinopride
  • Francesca Feramis ha una voce delicata come un sussurro, ma anche due occhi penetranti e fieri come quelli di una leonessa. Si muove piano, sa che al minimo gesto improvviso le sue ossa potrebbero spezzarsi. Letteralmente. 

“Ho il collagene che non funziona ma nessun medico è ancora riuscito a spiegarmi perché. Oggi ho 32 anni, sono malata da sempre, eppure la diagnosi ancora non c’è.”

La sua condizione potrebbe essere comunque assimilabile a una osteogenesi imperfetta, ma le caratteristiche sintomatiche che Feramis presenta sono diverse da quelle ascrivibili alle patologie conosciute. 

“Dicevano che non avrei superato lo stress della crescita. La vita non mi ha regalato niente. Ho dovuto superare molti tipi di barriere, soprattutto psicologiche. La società, le persone in generale si vergognano della gente come me, la diversità fa paura. Sui social cerco di spingere le persone a capire che i corpi umani sono tutti diversi tra loro per natura. Se non rientri negli standard non sei sbagliato.”

L’intervista completa a cura di Caterina Ceccuti è disponibile sul sito ✍

#lucenews #lucelanazione #francescaferramis #disabilityinclusion
  • Si possono ereditare 4 miliardi e rifiutarli? 

A quanto pare nel mondo di oggi è successo anche questo. È la storia della 29enne Marlene Engelhorn, austriaca e discendente di Friedrich Engelhorn, che ha fondato il colosso della chimica Basf. 

“Questa non è una questione di volontà, ma di correttezza. Non ho fatto nulla per ricevere questa eredità.”

Sua nonna figura al 687esimo posto nella classifica delle persone più ricche del mondo stilata dalla rivista Forbes e l’eredità rifiutata rappresenta il 90% di quanto le spetta. Ma a Marlene poco importa: non è questo a fare la felicità. Anzi.

Di Edoardo Martini ✍

#lucenews #lucelanazione #marleneengelhorn #basf #eredità
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Franco Grillini in una scena di "Let's Kiss"
Franco Grillini in una scena di "Let's Kiss"

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Attraverso il racconto del protagonista e materiale inedito, la pellicola ricostruisce oltre trent'anni di storia politica e testimonia una lotta dura e gentile nel nome della dignità e dell'uguaglianza. Un viaggio anche sentimentale lungo i luoghi della vita: dalla casa natale in campagna all’università, dalle vecchie sedi di partiti scomparsi fino al parlamento, passando per le strade e le piazze dei Gay Pride, da Roma a New York. Grillini racconta tra pubblico e privato con serenità e umorismo, con un linguaggio che la cadenza bolognese rende musicale, la sua pur sorridente trincea per un futuro senza vite vissute nella paura dello stigma sociale, per il diritto alla salute e all'affettività completa. Il documentario, uscito al cinema il 31 gennaio 2022, vincitore all'Italian film festival di Berlino e del Nastro d'argento 2022, riprende il titolo da un libro scritto dallo stesso Grillini insieme a Laura Maragnani: "Ecce omo: 25 anni di rivoluzione gentile", pubblicato nel 2008.
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