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Frankie hi-nrg mc: "Il mio Erode in 'Jesus Christ Superstar'? Perfido, come la guerra"

di GIOVANNI BALLERINI -
22 aprile 2022
JesusChristSuperStar

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"Ho accettato di fare Erode perché ho capito che avrei potuto rendere questo ruolo mio". E’ felice di dare vita a un Erode rapper Frankie hi-nrg mc, lo storyteller torinese, classe 1969 antesignano dell’hip hop in Italia, che è fra i protagonisti della nuova stagione di Jesus Christ Superstar l’Opera Rock di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, che torna in teatro nella versione di Massimo Romeo Piparo e da venerdì 22 alle 20,45 a domenica 24 aprile (16,45) sarà in scena al Teatro Verdi di Firenze.
Frankie Hi-nrg mc, rapper classe 1969, è Erode in “Jesus Christ Superstar“ di Andrew Lloyd Webber e Tim Ric

Frankie Hi-nrg mc, rapper classe 1969, interpreta Erode in 'Jesus Christ Superstar'di Andrew Lloyd Webber e Tim Ric

Con il mitico Ted Neeley nel ruolo di Gesù, Feysal Bonciani in quello di Giuda e due Maria Maddalena, la soprano ucraina Sofiia Chaika e la russa Anna Koshkina che, avvolte dalle loro bandiere, suggelleranno con il loro canto il nuovo finale. Frankie, come ha trasformato Kinh Herod song? "E’ un brano articolato, che nella mia versione è molto ritmico, più rappato e altre parti anche un po’ charleston e un po’ ragga, visto che hanno lo stesso tipo di battuta e di scansione. Entrambi sono un ballo di trasgressione, di svago sublime e fine a se stesso". Questo è il primo musical che interpreta? "Sì. Non è nemmeno il mio musical preferito, anche se mi è sempre piaciuto. Ma mi sono innamorato pazzamente del Rocky Horror Show, che ancora oggi ho nel cuore. E, se dovessero rifarne una nuova versione mi piacerebbe essere coinvolto, magari nel ruolo del narratore". Continua a fare pochi dischi?
Frankie Hi-nrg mc, rapper classe 1969, è Erode in “Jesus Christ Superstar“ di Andrew Lloyd Webber e Tim Ric

Frankie Hi-nrg mc, rapper classe 1969, è Erode in 'Jesus Christ Superstar' di Andrew Lloyd Webber e Tim Ric, nel ruolo di Gesù torna il mitico Ted Neeley

"Come sempre, li faccio con cadenza lunghissima. Nel frattempo mi piace fare altre cose. Non posso fare un album e contemporaneamente un tour con Marco Paolini, preferisco scrivere un oratorio per orchestra, che magari non diventa un disco e non attira like o follower, ma rappresenta un’esperienza straordinaria. Chi fa il mio mestiere vive di queste cose". Oltre che della gratificazione che possono dare i social?
“Jesus Christ Superstar“ di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, l’Opera Rock più amata di tutti i tempi torna in teatro nella versione di Massimo Romeo Piparo e da questa sera alle 20,45 a domenica 24 aprile (16,45) sarà in scena al Teatro Verdi di Firenze

'Jesus Christ Superstar' di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, l’Opera Rock più amata di tutti i tempi torna in teatro nella versione di Massimo Romeo Piparo

"Appartengo a una generazione con una scala valoriale con un assetto diverso rispetto alla contemporanea. Non c’è un giudizio in questo, ma continuo a preferire delle cose ad altre". Attualmente, cosa fa, oltre a Jesus Christ Superstar? "Sto scrivendo la fine del mio primo romanzo, che spero diventi il mio secondo libro, dopo l’esperienza con Faccio la mia cosa. Poi giro con il monologo tratto da questo libro del 2019, portando in scena un racconto in cui racconto come mi sono avvicinato al rap, da quando sono nato a Fight the faida, la prima canzone rap che ho pubblicato nel 1992. Racconto come certi avvenimenti che hanno coinvolto la società negli anni ‘80, da Ustica a Moro, al terremoto, ma contemporaneamente la nascita dell’hip hop negli States, lo scratch, i bassi, le batterie elettroniche. Faccio anche gli show case con Dj Bandaid e i miei dj set, che finalmente dopo due anni di stop forzato stanno ripartendo. Sto anche lanciando una mia linea di abbigliamento di cui sono designer e mi sta incuriosendo l’universo della cripto arte". Insomma si annoierebbe a fare una cosa e basta? "Certo, anche in questo musical così famoso sono l’unico che sta introducendo l’hip hop un elemento che ha contaminato tutti gli ambiti culturali, dall’architettura alla musica. Il fatto di poter essere io, italiano, bianco, di estrazione medio borghese ad aver l’onore di poter introdurre questa cultura così importante, di poter contaminare col rap questo musical è una responsabilità e un onore straordinario".
Frankie Hi-nrg mc, rapper classe 1969, è Erode in “Jesus Christ Superstar“ di Andrew Lloyd Webber e Tim Ric

Frankie Hi-nrg mc, rapper classe 1969, è Erode in 'Jesus Christ Superstar' di Andrew Lloyd Webber e Tim Ric

In un periodo in cui anche in Italia tutti fanno rap o trap, come si sente chi è stato il primo a rappare? "La tecnologia offre oggi una finestra a tutti e in molti ne approfittano per affacciarsi e mostrare quello che hanno. Parecchi sono improvvisati, scadenti, altri trasformano il loro spazio in un bell’attico, come Tha Supreme, che è un artista straordinario: un autore, compositore, arrangiatore e produttore di prima qualità, giovanissimo, con un gusto eccellente e talento per i prossimi 40 anni. Gli artisti che fanno il botto quando escono con nuove cose non sono comunque giovanissimi: Fabri Fibra, Marracash, Caparezza e lo stesso Salmo non sono ragazzini, hanno lavorato, hanno esperienza, un seguito che motiva il loro successo. C’è tanta fuffa in giro, ma si trova anche della bella roba, come J Lord che è un rapper nero di Casoria e rappa divinamente in napoletano. Insomma bisogna stare attenti alle generalizzazioni". Che ne dice del nuovo finale creato da Piparo per Jesus Christ Superstar? "E’ figlio di una situazione contingente. Da sempre Massimo Romeo ha scelto di sottolineare la sequenza delle trentanove frustate con immagini che si riferiscono a tragedie collettive che hanno segnato l’intera umanità, dall’olocausto al Vietnam, alle torri gemelle. In questo momento c’è un’ulteriore ferita che si infligge al pianeta ed è più profonda di altre perché è così vicina. L’attualità dell’Ucraina è quindi entrata di diritto in Jesus Christ Superstar perché questa opera rock parla di oggi. Qualunque sia l’oggi e lo fa esprimendo un potente messaggio di pace amore, inclusione e amicizia nel senso più laico del termine. E’ l’incarnazione dell’amicizia, della possibilità di pace che l’arte offre. Sarebbe bello sfidarsi a suon di affreschi, come l’hip hop che è nato come alternativa alle coltellate fra gang. La sfida si è spostata dalle pistole e i coltelli agli spray, ai marciapiedi, ai giradischi, ai bassi e alle rime".