Dagli
Oscar ai
Grammy, in una settimana: domenica 27 marzo si è svolta la cerimonia più attesa dal mondo del cinema internazionale; sette giorni dopo, il 2 aprile, sono stati icoronat*
i re e le regine della musica a stelle e strisce. Alla Gran Garden Arena Mgm di Las Vegas, dopo il rinvio di fine gennaio a causa del Covid, una serata dedicata ai brani, agli album, alle melodie più amate dell'ultimo anno, non senza sorprese. Questa volta nessuno
schiaffo tra vip in diretta, ma un messaggio positivo quanto inaspettato: l'appello video-registrato del presidente ucraino Volodymyr Zelenski, snobbato dagli Oscar, che ha chiesto ai fan della musica americani e non di usare i social per "dire la verità sulla guerra" e di sostenere la causa dell'Ucraina "in ogni modo possibile, ma non col silenzio. Riempite il silenzio della morte con la vostra
musica".
Volodymyr Zelensky in un video messaggio registrato fa la sua comparsa ai Grammy e invita tutti fan e i protagonisti ad aiutare l'Ucraina "riempiendo il silenzio della morte con la vostra musica" (ANSA)
I vincitori
Olivia Rodrigo, 19 anni, si aggiudica le statuette come "miglior artista emergente", "miglior album pop" e "miglior performance individuale pop"
Il duo soul-funk
Silk Sonic, composto da
Bruno Mars e Anderson Paak, si aggiudica tre statuette: per il "Record of the Year", per la canzone dell'anno e per la migliore canzone R&B con
Leave the Door Open. La "migliore artista emergente" è invece la giovanissima star televisiva della Disney
Olivia Rodrigo, 19 anni, che da il pieno nella categoria pop portando a casa anche i premi per il "miglior album" con S
our e quello per la "migliore performance individuale" con
Drivers Licence. È di
Lady Gaga e Tony Bennett il "miglior album vocale pop tradizionale", per l'album di canzoni di Cole Porter
Love for Sale. Per il 95enne crooner, rimasto a casa perché malato di Alzheimer, è stato il 14esimo Grammy in una lunghissima carriera. La rapper
Doja Cat e SZA invece sono state onorate per
Kiss Me More, giudicata la "migliore performance pop non individuale". "Non ho mai fatto una pipì così veloce in vita mia", ha scherzato Doja, alludendo forse al fatto di essere stata raggiunta dall'annuncio del premio mentre era in bagno. La celebrazione "in memoriam", infine, ha ricordato tra gli altri
Taylor Hawkins, il batterista dei Foo Fighters morto in tournee il 25 marzo scorso, e il compositore Stephen Sondheim.
Il miglior album 2021
Tony Bennett e Lady Gaga si aggiudicano il "miglior album vocale pop tradizionale", per l'album di canzoni di Cole Porter Love for Sale
Il trionfatore di questa edizione è stato il jazzman
Jon Batiste, arrivato da favorito alla vigilia dei premi con ben undici candidature e alla fine con cinque di queste conquistate. A Batiste va infatti la statuetta più ambita, quella per il
"miglior album" del 2021 con il suo We are e tra gli altri Grammy conquistati ci sono quello per "il miglior video", battendo una concorrenza agguerrita che includeva la Rodrigo, Lil Nas X e
Billie Eilish. Quest'ultima ha ricevuto l'abbraccio commosso del pianista, che è apparso sinceramente stupefatto del successo mentre saliva sul palco per ricevere il riconoscimento più prestigioso. Il talentuoso compositore è anche un attivista sociale, la cui musica è stata descritta come positiva ed edificante: dal palco, nel discorso di ringraziamento, ha disegnato un metaforico cerchio di salvezza intorno alla sala, dicendo: "Non c'è un miglior musicista, un miglior artista, un miglior ballerino, un miglior attore. Le
arti creative sono soggettive e
raggiungono le persone in un momento della loro vita in cui ne hanno più bisogno. È come se una canzone o un album fosse fatto e avesse quasi un radar per trovare la persona quando ne ha più bisogno". Batiste ha poi ricordato che le categorie dei premi, così come l'arte, sono soggettive: "La musica per me è più che entertainment. È una
pratica spirituale", ha detto il musicista, che suona il piano fin da quando era bambino e che alla Cbs (la rete in cui è stata trasmessa la cerimonia) è di casa, in quanto bandleader dello "Stephen Colbert Show" della notte.
Il video messaggio del presidente Zelensky
L'idea della musica come pratica spirituale, quasi salvifica, richiama anche l'appassionato e commovente appello lanciato a sorpresa dal presidente ucraino
Volodymyr Zelensky in un video messaggio alla notte dei Grammy a Los Angeles.
Con l'ormai consueta maglietta verde militare, parlando in inglese, Zelensky ha
contrapposto l'orrore della guerra alla bellezza della musica. "La guerra? Cosa ci può essere di più opposto alla musica? I nostri musicisti mettono il giubbotto antiproiettile invece dello smoking. Cantano per i feriti. Negli ospedali. Anche per quelli che non li possono sentire. Ma la musica riesce a sfondare comunque - ha raccontato il leader ucraino nel filmato registrato -. Sulla nostra terra combattiamo la Russia che ha portato un orribile silenzio con le sue bombe.
Riempite il silenzio della morte con la vostra musica. Riempitelo oggi con la vostra storia. Aiutateci in ogni modo, in ogni modo ma non con il silenzio. E verrà la pace", ha aggiunto. Sul palco, dopo il video messaggio registrato, è salito il produttore discografico e cantautore
John Legend, accompagnato da due artiste ucraine e una poetessa loro connazionale, Lyuba Yakimchuk (tutte vestite con i colori della bandiera nazionale), in uno dei momenti più emozionanti della serata degli Oscar americani per la musica.