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Home » Spettacolo » I Manitoba, da X Factor al secondo disco: “Nella musica ci guida l’istinto. E noi siamo pieni di speranza e pazienza”

I Manitoba, da X Factor al secondo disco: “Nella musica ci guida l’istinto. E noi siamo pieni di speranza e pazienza”

Filippo Santini e Giorgia Rossi Monti sono legati nella vita e nell'arte. Di nuovo a Firenze dopo X Factor, lavorano al secondo disco. "Componiamo d'istinto, poi il nostro 'artigiano interiore' leviga l'opera. In questo periodo c'è anche Dante fra le nostre fonti d'ispirazione. Ciò che pensiamo è nascosto nei brani"

Domenico Guarino
20 Aprile 2021
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Parafrasando un noto film di qualche anno fa, potremmo titolare il pezzo ‘Giovani, carini e pienamente occupati’. Perché i Manitoba, pur essendo sulla breccia oramai da qualche anno, sono ancora giovani, di bell’aspetto e, soprattutto, molto impegnati a costruire la loro storia personale e professionale. Nel segno dell’amore. Quello con la A maiuscola, universale, rivolto al mondo come a se stessi ed alle proprie passioni. Al punto che, sei chiedi loro su cosa debbano puntare i giovani musicisti per tentare il ‘grande salto’, ti rispondono senza pensarci su, parafrasando Sant’Agostino: “Sull’amore, lui che tutto muove: amate (voi stessi, gli altri, il vostro lavoro) e poi fate come e cosa volete”.

Filippo Santini e Giorgia Rossi Monti sono i Manitoba. I due sono una coppia sia nella vita che nel percorso artistico

Il secondo consiglio dei Manitoba  è “tenete duro. Anzi, teniamo duro. In fondo anche noi siamo solo all’inizio”. Filippo Santini e Giorgia Rossi Monti, 29 anni lui e 26 lei,  entrambi fiorentini, sono reduci dall’avventura milanese di X Factor. Stanno lavorando al loro secondo disco, dopo Divorami (2018), prodotto dalla mitica Sugar di Caterina Caselli, vera e propria fucina degli ultimi talenti musicali italiani provenienti dal cosiddetto underground, in grado però di scalare immediatamente  le vette del mainstream.
“Per noi X Factor è stato un passaggio – precisano Filippo e Giorgia – Avevamo bisogno di farci sentire e loro davano l’opportunità di fare un proprio pezzo. Non ragioniamo in termini di mainstream o underground. Ma in termini di possibilità: vogliamo avere la possibilità di farci sentire, e lotteremo sempre per farlo. Con il nostro stile e la nostra verità”.
Li abbiamo intervistati, a cavallo tra vita di coppia, pandemia e… Luce!

A proposito di verità, voi siete una coppia nella musica e nella vita, come incide questo sulla vostra creatività? 
“Abbiamo un equilibrio, dopo 8 anni insieme. Se così non fosse, non saremmo qui. È dura amarsi e creare, non lo nascondiamo, ma è anche bello cadere e rialzarsi insieme.”

Avete un metodo di lavoro o vi affidate all’istinto?
“Istinto, che poi viene lavorato. Ci lasciamo guidare dalle melodie e poi arriva il nostro artigiano interiore che leviga la pietra. ‘Divorami’, il nostro album, è proprio ‘istinto levigato’, diciamo così”.

La vostra generazione è naturalmente cosmopolita, voi invece avete un solido rapporto con le vostre radici fiorentine, perché?
“Ti diciamo la verità: siamo anche milanesi, dentro. Milano per noi è importante quanto Firenze. Diciamo però che sì… amiamo molto queste due città, e non ci piace lamentarci. Firenze ad esempio non è New York, lo sappiamo, ma ha la sua grande storia. E siamo sicuri che la storia di una città come Firenze non è solo passato, ma anche futuro. Basta avere speranza, e pazienza. E noi siamo pieni di speranza, e ancora di più di pazienza”.

Che riflessioni vi ha portato a fare questa pandemia dal punto di vista personale?
“Che c’è bisogno di fare quando c’è l’opportunità di fare. O meglio: ci mancano le persone e la possibilità di parlarci da vicino. Niente è scontato”.

E da quello artistico?
“Ogni frase e ogni nota hanno un bellissimo senso profondo e misterioso, e questa pandemia effettivamente ce lo ha ricordato”.

C’è un dibattito sull’opportunità o meno che personaggi del mondo dello spettacolo o dello sport  intervengano in questioni che hanno a che fare con l’attualità politica. Qual è il vostro parere al riguardo?
“Entrambi abbiamo delle opinioni: politiche, religiose, e anche sociali. Preferiamo non dirle in modo diretto, ma piuttosto raccontarle in modo quasi ermetico nelle nostre canzoni. Anche nelle nostre dirette Instagram qualcosa di tutto questo dibattito politico e sociale viene fuori. Basta guardarle o ascoltarle (sul nostro canale o su Controardio) per capire cosa intendiamo. Gli ospiti che abbiamo avuto sono indicativi”.

A proposito, il vostro rapporto con i social, quanto sono importanti?
“Molto. Ma non perché ci piace farci le ‘fotuzze’, ma perché ci piace usare i social come parte della nostra creatività, del nostro messaggio”.

Quali sono i vostri ascolti al momento?
“Battiato, Bianconi, Gorillaz, Georgia, Dua Lipa, Dante Alighieri…”.

Per finire, la parola luce cosa vi ispira?
“Un bel finale. Luce per noi è sinonimo di un gran bel finale. Speriamo sia così per noi e per tutti. Un finale che sia anche un po’ un nuovo inizio…”.

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Instagram

  • Passa anche da un semplice tasto la possibilità per una donna, vittima di stalking, di salvarsi da chi vuole farle del male. Il tasto di uno smartwatch che, una volta premuto, lancia un’immediata richiesta di aiuto alle forze di polizia. E grazie a questo orologio, Marta (il nome è di fantasia) potrà ora vedere la sua vita cambiata in meglio. La donna aveva smesso di vivere, a causa della relazione asfissiante e malata con il suo ex marito violento che aveva promesso di sfregiarla con l’acido e poi ucciderla e seppelire il suo corpo in un terreno. Ma venerdì scorso a Marta è stato consegnato il primo di 45 smartwatch che saranno distribuiti ad altrettante vittime. L’orologio è collegato con la centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Napoli: appena arriva l’Sos, la vittima viene geolocalizzata e arrivano i soccorsi.

E così Marta ha ripreso la sua vita interrotta per paura dell’ex e delle sue minacce. «Posso uscire più serena e tranquilla dopo mesi e mesi trascorsi rintanata in casa. Grazie a questo orologio mi sento protetta. È vero, devo rinunciare alla mia privacy, ma è un prezzo che sono disposta a pagare.»

Lo scorso 30 novembre i carabinieri del Comando provinciale di Napoli, la sezione fasce deboli della Procura partenopea coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, la Fondazione Vodafone Italia e la Soroptimist international club Napoli hanno annunciato l’avvio del progetto pilota "Mobile Angel", che prevede, appunto, la consegna di questo orologio salvavita alle vittime di maltrattamenti. Il progetto è stato esteso anche alle città di Milano e Torino. Lo smartwatch affidato a Marta è il primo nel Sud Italia. Il mobile angel, spiegano i Carabinieri, rientra in un progetto ad ampio respiro che ha come punto focale le vittime di violenza. Un contesto di tutela all’interno del quale è stata istituita anche la "stanza tutta per sé", un ambiente dove chi ha subìto vessazioni può sentirsi a suo agio nel raccontare il proprio vissuto. 

#lucenews #lucelanazione #mobileangel #napoli
  • Se nei giorni scorsi l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, papà single di Alba, bambina affetta da Sindrome di Down, aveva ri-scritto pubblicamente alla premier Giorgia Meloni per avere un confronto sull’idea di famiglia e sul tema delle adozioni, stavolta commenta quanto sta accadendo in Italia in relazione ai diritti dei figli delle famiglie arcobaleno. 

Ricordiamo, infatti, che lo scorso 12 marzo il Governo ha ordinato, in merito ad una richiesta pervenuta al Comune di Milano di una coppia dello stesso sesso, lo stop a procedere alla registrazione del loro figlio appena nato e impedendo, di fatto, la creazione di una famiglia omogenitoriale. Il veto della destra compatta boccia il certificato europeo di filiazione che propone agli Stati membri di garantire ai genitori residenti in Unione Europea il diritto ad essere riconosciuti come madri e padri dei propri figli nello stesso modo in tutti i Paesi Ue.

“In tutta Europa i figli di coppie gay avranno il riconoscimento degli stessi diritti degli altri bambini. In Italia il Senato, trascinato da Fratelli d’Italia, fortemente contrario, ha appena bocciato la proposta – dice Trapanese in un lungo post sulla sua pagina Instagram -. Quindi, i figli delle coppie omosessuali non sono, per il nostro Paese, figli come gli altri. Questo hanno deciso e detto chiaramente”. Così facendo, “resteranno bambini privi di tutele complete, i cui genitori dovranno affrontare battaglie giudiziarie, sfiniti da tempi lunghissimi, solo perché il loro bimbo venga considerato semplicemente un figlio”. 

Trapanese attacca chiaramente questa decisione: “L’Italia è l’unico paese europeo con un governo che lavora per togliere diritti invece che per aggiungerli. Se la prende con bambini che esistono e vivono la loro quotidianità serenamente in famiglie piene d’amore, desiderati sopra ogni cosa, ma considerati in Italia figli di un dio minore”. Per Trapanese “stiamo continuando a parlare di ciò che dovrebbe essere semplicemente attuato. I diritti non si discutono, si riconoscono e basta. Ma come fate a non rendervene conto?”.

#lucenews #diritti #coppieomogenitoriali
  • Il nuovo progetto presentato dal governatore Viktor Laiskodat a Kupang, in Indonesia, prevede l’entrata degli alunni a scuola alle 5.30 del mattino. Secondo l’alto funzionario il provvedimento servirebbe per rafforzare la disciplina dei bambini.

Solitamente nelle scuole del Paese le lezioni iniziavano tra le 7 e le 8 del mattino: anticipando l’orario d’ingresso i bambini sono apparsi esausti quando tornano a casa. La madre di una 16enne, infatti, è molto preoccupata da questa nuova iniziativa: “È estremamente difficile, ora devono uscire di casa mentre è ancora buio pesto. Non posso accettarlo. La loro sicurezza non è garantita quando è ancora notte. Inoltre mia figlia, ogni volta che arriva a casa, è esausta e si addormenta immediatamente.”

Sulla vicenda è intervenuto anche Marsel Robot, esperto di istruzione dell’Università di Nusa Cendana, che ha spiegato come a lungo termine la privazione del sonno potrebbe mettere in pericolo la salute degli studenti e causare un cambiamento nei loro comportamenti: “Non c’è alcuna correlazione con lo sforzo per migliorare la qualità dell’istruzione. Gli studenti dormiranno solo per poche ore e questo è un grave rischio per la loro salute. Inoltre, questo causerà loro stress e sfogheranno la loro tensione in attività magari incontrollabili”. Anche il Ministero per l’emancipazione delle donne e la Commissione indonesiana per la protezione dei minori hanno espresso richieste di revisione della politica. Il cambiamento delle regole di Kupang è stato anche contestato dai legislatori locali, che hanno chiesto al governo di annullare quella che hanno definito una politica infondata.

Tuttavia il governo centrale ha mantenuto il suo esperimento rincarando la dose ed estendendolo anche all’agenzia di istruzione locale, dove anche i dipendenti pubblici ora inizieranno la loro giornata alle 5.30 del mattino.

#lucenews #lucelanazione #indonesia #scuola
  • Quante ore dormi? È difficile addormentarsi? Ti svegli al minimo rumore o al mattino rimandi tutte le sveglie per dormire un po’ di più? Soffri d’insonnia?

Sono circa 13,4 milioni gli italiani che soffrono di insonnia, secondo le ultime rilevazioni di Aims - l
Parafrasando un noto film di qualche anno fa, potremmo titolare il pezzo 'Giovani, carini e pienamente occupati'. Perché i Manitoba, pur essendo sulla breccia oramai da qualche anno, sono ancora giovani, di bell'aspetto e, soprattutto, molto impegnati a costruire la loro storia personale e professionale. Nel segno dell’amore. Quello con la A maiuscola, universale, rivolto al mondo come a se stessi ed alle proprie passioni. Al punto che, sei chiedi loro su cosa debbano puntare i giovani musicisti per tentare il 'grande salto’, ti rispondono senza pensarci su, parafrasando Sant’Agostino: "Sull'amore, lui che tutto muove: amate (voi stessi, gli altri, il vostro lavoro) e poi fate come e cosa volete".
Filippo Santini e Giorgia Rossi Monti sono i Manitoba. I due sono una coppia sia nella vita che nel percorso artistico
Il secondo consiglio dei Manitoba  è "tenete duro. Anzi, teniamo duro. In fondo anche noi siamo solo all’inizio". Filippo Santini e Giorgia Rossi Monti, 29 anni lui e 26 lei,  entrambi fiorentini, sono reduci dall’avventura milanese di X Factor. Stanno lavorando al loro secondo disco, dopo Divorami (2018), prodotto dalla mitica Sugar di Caterina Caselli, vera e propria fucina degli ultimi talenti musicali italiani provenienti dal cosiddetto underground, in grado però di scalare immediatamente  le vette del mainstream. "Per noi X Factor è stato un passaggio - precisano Filippo e Giorgia - Avevamo bisogno di farci sentire e loro davano l'opportunità di fare un proprio pezzo. Non ragioniamo in termini di mainstream o underground. Ma in termini di possibilità: vogliamo avere la possibilità di farci sentire, e lotteremo sempre per farlo. Con il nostro stile e la nostra verità”. Li abbiamo intervistati, a cavallo tra vita di coppia, pandemia e… Luce! A proposito di verità, voi siete una coppia nella musica e nella vita, come incide questo sulla vostra creatività?  "Abbiamo un equilibrio, dopo 8 anni insieme. Se così non fosse, non saremmo qui. È dura amarsi e creare, non lo nascondiamo, ma è anche bello cadere e rialzarsi insieme.” Avete un metodo di lavoro o vi affidate all'istinto? "Istinto, che poi viene lavorato. Ci lasciamo guidare dalle melodie e poi arriva il nostro artigiano interiore che leviga la pietra. 'Divorami', il nostro album, è proprio 'istinto levigato', diciamo così". La vostra generazione è naturalmente cosmopolita, voi invece avete un solido rapporto con le vostre radici fiorentine, perché? "Ti diciamo la verità: siamo anche milanesi, dentro. Milano per noi è importante quanto Firenze. Diciamo però che sì... amiamo molto queste due città, e non ci piace lamentarci. Firenze ad esempio non è New York, lo sappiamo, ma ha la sua grande storia. E siamo sicuri che la storia di una città come Firenze non è solo passato, ma anche futuro. Basta avere speranza, e pazienza. E noi siamo pieni di speranza, e ancora di più di pazienza". Che riflessioni vi ha portato a fare questa pandemia dal punto di vista personale? "Che c'è bisogno di fare quando c'è l'opportunità di fare. O meglio: ci mancano le persone e la possibilità di parlarci da vicino. Niente è scontato”. E da quello artistico? "Ogni frase e ogni nota hanno un bellissimo senso profondo e misterioso, e questa pandemia effettivamente ce lo ha ricordato”. C'è un dibattito sull'opportunità o meno che personaggi del mondo dello spettacolo o dello sport  intervengano in questioni che hanno a che fare con l'attualità politica. Qual è il vostro parere al riguardo? "Entrambi abbiamo delle opinioni: politiche, religiose, e anche sociali. Preferiamo non dirle in modo diretto, ma piuttosto raccontarle in modo quasi ermetico nelle nostre canzoni. Anche nelle nostre dirette Instagram qualcosa di tutto questo dibattito politico e sociale viene fuori. Basta guardarle o ascoltarle (sul nostro canale o su Controardio) per capire cosa intendiamo. Gli ospiti che abbiamo avuto sono indicativi". A proposito, il vostro rapporto con i social, quanto sono importanti? "Molto. Ma non perché ci piace farci le 'fotuzze', ma perché ci piace usare i social come parte della nostra creatività, del nostro messaggio". Quali sono i vostri ascolti al momento? "Battiato, Bianconi, Gorillaz, Georgia, Dua Lipa, Dante Alighieri...". Per finire, la parola luce cosa vi ispira? "Un bel finale. Luce per noi è sinonimo di un gran bel finale. Speriamo sia così per noi e per tutti. Un finale che sia anche un po' un nuovo inizio…".
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