Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Spettacolo » “Il male non esiste”, il film sulla pena di morte (censurato in Iran) arriva a Firenze

“Il male non esiste”, il film sulla pena di morte (censurato in Iran) arriva a Firenze

La pellicola ha vinto l'Orso d'Oro a Berlino, ma il regista Mohammad Rasoulof non ha potuto ritirare il premio. Dal 10 marzo il film viene proiettato al Cinema Stensen a Firenze. Ecco trailer e trama

Maurizio Costanzo
9 Marzo 2022
Il male non es

Il male non es

Share on FacebookShare on Twitter

La pena di morte, nel mondo, purtroppo, esiste ancora e fa ancora paura. Il pluripremiato regista iraniano Mohammad Rasoulof ha acceso i riflettori e puntato l’occhio delle telecamere su quattro storie legate alla pena capitale in Iran. Le ha raccontate nel suo ultimo film “Il male non esiste”, vincitore dell’Orso d’Oro come miglior film alla Berlinale 70. Ma, censurato in patria, il regista non ha potuto ritirare personalmente il premio a causa di restrizioni politiche al suo visto, ed è tuttora un film a cui il regime iraniano non permette di circolare in patria.

Il trailer del film “Il male non esiste”

https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2022/03/outputcompress-video-online.com_-1.mp4

“Il male non esiste” dal 10 marzo al Cinema Stensen a Firenze

Arriva però dal 10 marzo al Cinema Stensen, a Firenze, che vanta nel mondo un primato di civiltà. La regione Toscana è stata infatti la prima a decretare l’abolizione della pena capitale. Il Granducato di Toscana, primo Stato al mondo senza pena di morte, il 30 novembre 1786 adottò un nuovo Codice penale, rivoluzionario per l’epoca e fortemente voluto dal lungimirante Granduca Pietro Leopoldo. Che cancellava anche la possibilità di ricorrere alla tortura, e fece da apripista all’ordinamento penale europeo e mondiale. Tuttavia nel mondo, a tutt’oggi, non tutti i Paesi hanno ancora abolito la pena di morte. E l’Iran ostacola chi vuole parlarne, mettendo in atto lo strumento della censura. Ma il maestro Rasoulof c’è riuscito, pur consapevole delle difficoltà che la sua opera avrebbe incontrato.

Il manifesto del film “Il male non esiste” del regista iraniano Mohammad Rasoulof

Le quattro storie che racconta, collegate da un sottile filo rosso, affrontano una questione fondamentale della società iraniana e di tutti quei Paesi costretti, da imposizioni governative, ad accettare la pena di morte come pratica costante e consolidata. “Il male non esiste” è dunque a tutti gli effetti un film simbolo, che solleva dilemmi morali universali che scuotono le coscienze e impongono una riflessione profonda sul tema della pena capitale e della responsabilità delle persone coinvolte nella sua esecuzione. La pellicola, distribuito da Satine Film, arriverà nelle sale italiane il prossimo gennaio.

Di cosa parla “il male non esiste”: la trama del film

Le quattro storie raccontate da Mohammad Rasoulof sono quattro ritratti della fragilità dell’essere umano di fronte a scelte obbligate e alle responsabilità che ne derivano. Il 40enne Heshmat, marito e padre esemplare, è un uomo generoso e accomodante con tutti, ma svolge un lavoro misterioso per il quale ogni notte esce di casa. Pouya ha da poco iniziato il servizio militare e si ritrova subito ad affrontare una scelta drammatica: come obbedire a un ordine dei superiori contro la propria volontà. Javad è un giovane soldato che conquista a caro prezzo tre giorni di licenza per tornare al paese della sua amata e chiederla in sposa. Bharam è un medico interdetto dalla professione, che decide finalmente di rivelare alla nipote un segreto doloroso che lo accompagna da vent’anni. Quattro storie diverse ma inesorabilmente legate che, pur essendo ambientate nella società iraniana, toccano profondamente la coscienza e la storia di ognuno di noi ponendoci di fronte a una domanda alla quale tutti dobbiamo rispondere: al posto loro, tu cosa avresti fatto?

Potrebbe interessarti anche

Sam Neill, attore di Jurassic Park, rivela di essere in cura per un cancro al sangue al terzo stadio
Attualità

Sam Neill: “Ho avuto il cancro al sangue: non ho paura di morire”

18 Marzo 2023
La campagna Mestrusomnia di Nuvenia
Attualità

Giornata mondiale del sonno: gli effetti del ciclo sulle donne

17 Marzo 2023
Le donne continuano a sentirsi chiedere ai colloqui di lavoro: “Lei vuole avere figli?”
Economia

Giovani e occupazione: lavorare per vivere o vivere per lavorare?

20 Marzo 2023

Instagram

  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
La pena di morte, nel mondo, purtroppo, esiste ancora e fa ancora paura. Il pluripremiato regista iraniano Mohammad Rasoulof ha acceso i riflettori e puntato l’occhio delle telecamere su quattro storie legate alla pena capitale in Iran. Le ha raccontate nel suo ultimo film “Il male non esiste”, vincitore dell’Orso d’Oro come miglior film alla Berlinale 70. Ma, censurato in patria, il regista non ha potuto ritirare personalmente il premio a causa di restrizioni politiche al suo visto, ed è tuttora un film a cui il regime iraniano non permette di circolare in patria.

Il trailer del film "Il male non esiste"

https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2022/03/outputcompress-video-online.com_-1.mp4

"Il male non esiste" dal 10 marzo al Cinema Stensen a Firenze

Arriva però dal 10 marzo al Cinema Stensen, a Firenze, che vanta nel mondo un primato di civiltà. La regione Toscana è stata infatti la prima a decretare l’abolizione della pena capitale. Il Granducato di Toscana, primo Stato al mondo senza pena di morte, il 30 novembre 1786 adottò un nuovo Codice penale, rivoluzionario per l’epoca e fortemente voluto dal lungimirante Granduca Pietro Leopoldo. Che cancellava anche la possibilità di ricorrere alla tortura, e fece da apripista all’ordinamento penale europeo e mondiale. Tuttavia nel mondo, a tutt’oggi, non tutti i Paesi hanno ancora abolito la pena di morte. E l’Iran ostacola chi vuole parlarne, mettendo in atto lo strumento della censura. Ma il maestro Rasoulof c’è riuscito, pur consapevole delle difficoltà che la sua opera avrebbe incontrato.
Il manifesto del film "Il male non esiste" del regista iraniano Mohammad Rasoulof
Le quattro storie che racconta, collegate da un sottile filo rosso, affrontano una questione fondamentale della società iraniana e di tutti quei Paesi costretti, da imposizioni governative, ad accettare la pena di morte come pratica costante e consolidata. “Il male non esiste” è dunque a tutti gli effetti un film simbolo, che solleva dilemmi morali universali che scuotono le coscienze e impongono una riflessione profonda sul tema della pena capitale e della responsabilità delle persone coinvolte nella sua esecuzione. La pellicola, distribuito da Satine Film, arriverà nelle sale italiane il prossimo gennaio.

Di cosa parla "il male non esiste": la trama del film

Le quattro storie raccontate da Mohammad Rasoulof sono quattro ritratti della fragilità dell’essere umano di fronte a scelte obbligate e alle responsabilità che ne derivano. Il 40enne Heshmat, marito e padre esemplare, è un uomo generoso e accomodante con tutti, ma svolge un lavoro misterioso per il quale ogni notte esce di casa. Pouya ha da poco iniziato il servizio militare e si ritrova subito ad affrontare una scelta drammatica: come obbedire a un ordine dei superiori contro la propria volontà. Javad è un giovane soldato che conquista a caro prezzo tre giorni di licenza per tornare al paese della sua amata e chiederla in sposa. Bharam è un medico interdetto dalla professione, che decide finalmente di rivelare alla nipote un segreto doloroso che lo accompagna da vent’anni. Quattro storie diverse ma inesorabilmente legate che, pur essendo ambientate nella società iraniana, toccano profondamente la coscienza e la storia di ognuno di noi ponendoci di fronte a una domanda alla quale tutti dobbiamo rispondere: al posto loro, tu cosa avresti fatto?
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto