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Infermieri di giorno, drag queen di notte: la passione scintillante di Daniele e Domenico oltre i tabù

di BARBARA BERTI -
9 gennaio 2022
gemelli

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"Sotto il camice? I lustrini. Ma c'è di più". Parola di Daniel e Domenico Roberto, 33 anni, gemelli omozigoti di Santeramo in Colle, in provincia di Bari. Bravi infermieri d'ospedale di giorno, scatenate drag queen di notte, quando diventano le "Sorelle Pompadur". Sono loro le protagoniste di Sisters - Una vita da sogno, il docufilm prodotto da "Darallouche" per Discovery Italia (dal 9 gennaio sulla piattaforma Discovery+), per la regia di Andrea Ferrante.

Domenico e Daniel Roberto

Già noti al pubblico televisivo per la partecipazione ad alcuni game show, tra cui Guess My Age, i due gemelli sono entrambi infermieri ma la notte si trasformano e si dedicano all'arte delle drag queen, una passione cresciuta con il tempo. "Fin da piccoli adoravamo cantare – raccontano i due –, facevamo parte del coro parrocchiale, poi abbiamo preso anche lezioni private e ci siamo esibiti in alcune manifestazioni di piazza, locali del paese. Ma sentivamo che cantare non ci bastava". Accanto al divertimento, i fratelli condividono fin da piccoli il percorso di studi. "Dall'asilo all'università sempre insieme. A scuola i professori ci interrogavano in coppia perché temevano che ci scambiassimo tra di noi" raccontano Daniel e Domenico, che nel 2012 si sono laureati in Infermieristica all'università di Bologna. "Ed è proprio qui che abbiamo scoperto l'arte delle drag queen" ammettono. Una volta tornati in Puglia, Domenico ha iniziato a lavorare in un hospice, Daniel in una Rsa. Ma insieme hanno continuato a frequentare il mondo delle drag, inizialmente in modo amatoriale poi hanno partecipato al concorso "Drag Factor" e sono diventate le "Sorelle Pompadur". "La nostra prima esibizione si è ispirata alle tisane, di cui andiamo pazzi, e così abbiamo scelto il nome d'arte" dicono. "I pregiudizi? Inizialmente tanti e, infatti, abbiamo tenuto nascosto la nostra seconda vita a familiari, amici e colleghi. Viviamo in un paesino del Sud dove non è facile accettare differenze sociali e culturali" ammettono i gemelli. Ma grazie ai riscontri positivi del pubblico, Daniel e Domenico hanno coinvolto la famiglia nella loro avventura e i colleghi sono diventati i primi fan. "Certo, qualcuno ancora in paese si chiede come mai ci travestiamo da donne – continuano –. In Italia l'universo delle drag è considerato un tabù. Ultimamente anche in tv si vedono ma il livello culturale è ancora basso. Spesso si associa la drag al mondo Lgbt, che è anche vero in parte. Però noi facciamo spettacoli anche per compleanni, feste private, insomma per un pubblico vario: balliamo, cantiamo, facciamo gag comiche in modo elegante e mai volgare". La loro doppia vita piena di passione e di contraddizioni, al centro di una fitta rete di relazioni familiari, lavorative e artistiche, contraddistinte dal calore del Sud, da tabù difficili da sfatare e dai sogni di un futuro cosparso di lustrini, è la trama del docu-film che vuole abbattere ogni tipo di pregiudizio. "Abbiamo accettato ben volentieri questa produzione proprio per far capire che il lavoro di infermiere è conciliabile con le performance da drag queen, una 'maschera' dietro cui si racchiudono ore e ore di prove, di trucco, parrucco, di vestiti creati su misura per noi" dicono i gemelli che con il "Sisters" hanno anche un'altra missione: convincere mamma Maria e papà Gino a presenziare a un loro spettacolo, toccando con mano la loro eccentrica creatività che sicuramente non finirà con questa produzione. "Il sogno nel cassetto? Portare un nostro show in giro per i teatri" dicono e, poi, sognando in grande mandano un messaggio ad Amadeus: "Prendici come vallette drag per il prossimo Sanremo".