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Home » Spettacolo » Jane Fonda sui social: “Ho un cancro trattabile, sono privilegiata per le cure sanitarie”

Jane Fonda sui social: “Ho un cancro trattabile, sono privilegiata per le cure sanitarie”

L'attrice è alla sua terza battaglia contro un tumore: "Non lascerò che ciò interferisca con il mio attivismo climatico”

Barbara Berti
3 Settembre 2022
L'attrice Jane Fonda (Instagram)

L'attrice Jane Fonda (Instagram)

Share on FacebookShare on Twitter

“Allora, miei cari amici, ho qualcosa di personale che voglio condividere. Mi è stato diagnosticato un linfoma non-Hodgkin e ho iniziato la chemio”. Inizia così il lungo post Instagram di Jane Fonda (84 anni), la leggendaria attrice e attivista che si ritrova a dover lottare ancora una volta contro un tumore. “Questo è un cancro molto trattabile. L’80% delle persone sopravvive, quindi mi sento molto fortunata” si legge nel post dove non mancano frecciatine al sistema sanitario americano. “Sono molto fortunata anche perché ho un’assicurazione sanitaria e accesso ai migliori medici e trattamenti. Mi rendo conto, ed è doloroso, che sono una privilegiata in questo. Quasi ogni famiglia in America ha avuto a che fare col cancro in un modo o nell’altro e troppe persone non hanno accesso alla qualità del servizio sanitario che sto ricevendo, e questo non è giusto” aggiunge Jane Fonda.

L'attrice Jane Fonda, 84 anni (Instagram)
L’attrice Jane Fonda, 84 anni (Instagram)

L’attrice due volte premio Oscar – per “Una squillo per l’ispettore Klute” e “Tornando a casa” – non si limita a parlare della malattia ma supera la sua storia personale per lasciare spazio al suo impegno da attivista. “Bisogna anche parlare molto di più non solo di cure ma di cause per poterle eliminare. Ad esempio, la gente deve sapere che i combustibili fossili causano il cancro. Anche i pesticidi, molti dei quali sono a base di combustibili fossili, come il mio. Sto facendo chemio per 6 mesi e sto gestendo le cure abbastanza bene e, credetemi, non lascerò che nulla di tutto questo interferisca con il mio attivismo climatico” dice l’attrice nota anche per le battaglie con “Fire Drill Fridays”.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Jane Fonda (@janefonda)

 

Poi la protagonista della serie tv “Grace and Frankie” (insieme Lily Tomlin) torna a parlare delle sue battaglie contro i tumori. “Il cancro è un insegnante e sto attenta alle lezioni che mi riserva. Una cosa che mi ha già dimostrato è l’importanza della comunità. Di crescere e approfondire la propria comunità per non essere soli. E il cancro, insieme alla mia età – quasi 85 anni – insegna sicuramente l’importanza di adattarsi alle nuove realtà. Stiamo vivendo il periodo più consequenziale della storia umana perché ciò che facciamo o non facciamo in questo momento determinerà che tipo di futuro ci sarà e non permetterò che il cancro mi impedirà di fare tutto ciò che posso, utilizzando ogni strumento nella mia cassetta degli attrezzi che include continuare a costruire questa comunità del venerdì e trovare nuovi modi per usare la nostra forza collettiva per fare cambiamento” scrive ancora l’attivista e sostenitrice dei movimenti per i diritti civili, già in prima linea contro le guerre in Vietnam e Iraq.

ne Fonda, 84 anni, alla sua terza battaglia contro il cancro (Instagram)
ne Fonda, 84 anni, alla sua terza battaglia contro il cancro (Instagram)

Alla soglia degli 85 anni, quindi, oltre alla battaglia per il clima, l’attrice deve fare i conti con il suo terzo cancro. Nel 2010 le era stato diagnosticato un cancro al seno e nel 2018 è stata operata per un tumore alla pelle ed era stata la stessa attrice a svelarlo in tv, dicendo con semplicità “Voglio solo spiegare perché ho una benda sul labbro inferiore. Mi è stato appena rimosso un cancro della pelle”.

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"Ve lo risparmio ragazzi, non è proprio il mio forte" ha risposto l
  • Aumentano, purtroppo, gli episodi di bullismo e cyberbullismo. 

I minori vittime di prepotenze nella vita reale, o che le abbiano subite qualche volta sono il 54%, contro il 44% del 2020. Un incremento significativo, di ben 10 punti, che deve spingerci a riflettere. 

Per quanto riguarda il cyber bullismo, il 31% dei minori ne è stato vittima almeno una volta, contro il 23% del 2020. Il fenomeno sembra interessare più i ragazzi delle ragazze sia nella vita reale (il 57% dei maschi è stato vittima di prepotenze, contro il 50% delle femmine) sia in quella virtuale (32% contro 29%). Nel 42% si tratta di offese verbali, ma sono frequenti anche violenze fisiche (26%) e psicologiche (26%).

Il 52% è pienamente consapevole dei reati che commette se intraprende un’azione di bullismo usando internet o lo smartphone, il 14% lo è abbastanza, ma questo non sembra un deterrente. Un 26%, invece, dichiara di non saperne nulla della gravità del reato. Intervistati, con risposte multiple, sui motivi che spingono ad avere comportamenti di prepotenza o di bullismo nei confronti degli altri, il 54% indica il body shaming. 

Mentre tra i motivi che spingono i bulli ad agire in questo modo, il 50% afferma che così dimostra di essere più forte degli altri, il 47% si diverte a mettere in ridicolo gli altri, per il 37% il bullo si comporta in questo modo perché gli piace che gli altri lo temano.

Ma come si comportano se assistono a episodi di bullismo? Alla domanda su come si comportano i compagni quando assistono a queste situazioni, solo il 34% risponde “aiutano la vittima”, un dato che nel 2020 era il 44%. 

Un calo drastico, che forse potrebbe essere spiegato con una minore empatia sociale dovuta al distanziamento sociale e al lockdown, che ha impedito ai minori di intessere relazioni profonde. Migliora, invece, la percentuale degli insegnanti che, rendendosi conto di quanto accaduto, intervengono prontamente (46% contro il 40% del 2020). Un 7%, però, dichiara che i docenti, sebbene si rendano conto di quanto succede, non fanno nulla per fermare le prepotenze.

I giovanissimi sono sempre più iperconessi, ma sono ancora in grado di legarsi?

#lucenews #giornatacontroilbullismo
  • “Non sono giorni facilissimi, il dolore va e viene: è molto difficile non pensare a qualcosa che ti fa male”. Camihawke, al secolo Camilla Boniardi, una delle influencer più amate del web si mette ancora una volta a nudo raccontando le sue insicurezze e fragilità. In un post su Instagram parla della tricodinia. 

“Se fosse tutto ok, per questa tricodinia rimarrebbe solo lo stress come unica causa e allora dovrò modificare qualcosa nella mia vita. Forse il mio corpo mi sta parlando e devo dargli ascolto."

La tricodinia è una sensazione dolorosa al cuoio capelluto, accompagnata da un bruciore o prurito profondo che, in termini medici, si chiama disestesia. Può essere transitoria o diventare cronica, a volte perfino un gesto quotidiano come pettinarsi o toccarsi i capelli può diventare molto doloroso. Molte persone – due pazienti su tre sono donne – lamentano formicolii avvertiti alla radice, tra i follicoli e il cuoio capelluto. Tra le complicazioni, la tricodinia può portare al diradamento e perfino alla caduta dei capelli. 

#lucenews #lucelanazione #camihawke #tricodinia
  • Dai record alle prime volte all’attualità, la 65esima edizione dei Grammy Awards non delude quanto a sorprese. 

Domenica 5 febbraio, in una serata sfavillante a Los Angeles, la cerimonia dell’Oscare della musica della Recording Academy ha fatto entusiasmare sia per i big presenti sia per i riconoscimenti assegnati. 

Intanto ad essere simbolicamente premiate sono state le donne e i manifestanti contro la dittatura della Repubblica Islamica: “Baraye“, l’inno delle proteste in Iran, ha vinto infatti il primo Grammy per la canzone che ispira cambiamenti sociali nel mondo. Ad annunciarlo dal palco è stata nientemeno che  la first lady americana Jill Biden.

L’autore, il 25enne Shervin Hajipour, era praticamente sconosciuto quando è stato eliminato dalla versione iraniana di American Idol, ma la sua canzone è diventata un simbolo delle proteste degli ultimi mesi in Iran evocando sentimenti di dolore, rabbia, speranza e desiderio di cambiamento. Hajipour vive nel Paese in rivolta ed è stato arrestato dopo che proprio questo brano, a settembre, è diventata virale generando oltre 40 milioni di click sul web in 48 ore.

#lucenews #grammyawards2023 #shervinhajipour #iran
“Allora, miei cari amici, ho qualcosa di personale che voglio condividere. Mi è stato diagnosticato un linfoma non-Hodgkin e ho iniziato la chemio”. Inizia così il lungo post Instagram di Jane Fonda (84 anni), la leggendaria attrice e attivista che si ritrova a dover lottare ancora una volta contro un tumore. “Questo è un cancro molto trattabile. L'80% delle persone sopravvive, quindi mi sento molto fortunata” si legge nel post dove non mancano frecciatine al sistema sanitario americano. “Sono molto fortunata anche perché ho un'assicurazione sanitaria e accesso ai migliori medici e trattamenti. Mi rendo conto, ed è doloroso, che sono una privilegiata in questo. Quasi ogni famiglia in America ha avuto a che fare col cancro in un modo o nell'altro e troppe persone non hanno accesso alla qualità del servizio sanitario che sto ricevendo, e questo non è giusto” aggiunge Jane Fonda.
L'attrice Jane Fonda, 84 anni (Instagram)
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ne Fonda, 84 anni, alla sua terza battaglia contro il cancro (Instagram)
ne Fonda, 84 anni, alla sua terza battaglia contro il cancro (Instagram)
Alla soglia degli 85 anni, quindi, oltre alla battaglia per il clima, l’attrice deve fare i conti con il suo terzo cancro. Nel 2010 le era stato diagnosticato un cancro al seno e nel 2018 è stata operata per un tumore alla pelle ed era stata la stessa attrice a svelarlo in tv, dicendo con semplicità “Voglio solo spiegare perché ho una benda sul labbro inferiore. Mi è stato appena rimosso un cancro della pelle”.
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