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Home » Spettacolo » Jane Fonda batte il cancro con una nuova commedia e sostenendo la cultura afroamericana

Jane Fonda batte il cancro con una nuova commedia e sostenendo la cultura afroamericana

L'attrice mette all'asta delle sue opere per promuove la giustizia sociale e l'emancipazione economica di artisti neri autodidatti

Barbara Berti
15 Gennaio 2023
L'attrice Jane Fonda (Instagram)

L'attrice Jane Fonda (Instagram)

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Come si lotta contro il cancro? Mettendo all’asta una collezione di opere firmate da una famiglia di artisti afroamericani e preparandosi al meglio per debuttare in una nuova commedia. Forse non è un metodo valido per tutti, sicuramente lo è per l’attrice statunitense Jane Fonda (85 anni).

La dona, nota attivista per i diritti civili, ha messo all’asta un gruppo di 14 oggetti, tra dipinti, sculture, disegni e assemblaggi, che sarà offerto mercoledì 18 gennaio da Christie’s a New York durante la vendita “Outsider and Vernacular Art”, nel corso dell’Americana Week. Le opere sono firmate da artisti afroamericani, Thornton Dial, Arthur Dial e Thornton Dial Jr, e fanno parte del catalogo dal titolo “Things Grow in the United States: Works from the Collection of Jane Fonda”.

L'attrice Jane Fonda (85 anni)
L’attrice Jane Fonda (85 anni)

Fonda è un’appassionata collezionista e sostenitrice dell’arte della famiglia Dial. L’attrice fa parte del consiglio di amministrazione della “Souls Grown Deep Foundation & Community Partnership”, un’organizzazione dedicata alla promozione del lavoro degli artisti neri e al sostegno delle loro comunità, promuovendo l’emancipazione economica, la giustizia razziale e sociale e l’avanzamento dell’istruzione. Rappresentando due generazioni di artisti del Sud degli Usa, le opere in vendita comprendono esempi sia figurativi che astratti, che affrontano una serie di questioni storiche e sociopolitiche. “Quando si osservano le opere d’arte realizzate da questi uomini di talento degli stati del sud, ci si rende conto che sono veramente grandi, veramente originali, veramente americane” dice l’attrice. E aggiunge: “Non possiamo permettere che il razzismo e la discriminazione impediscano a quest’arte di essere inclusa nella nostra famiglia nazionale di opere d’arte, come è stato per troppo tempo. Thornton Dial ha utilizzato oggetti trovati nel loro ambiente, cosa che ritengo molto bella. Ha dato una seconda vita alle cose scartate, riutilizzando brillantemente il materiale con un impatto che pochi artisti hanno avuto”.

L’asta è guidata da due dinamici assemblaggi di Thornton Dial, ciascuno stimato per 50.000-100.000 dollari. Dial è stato un artista innovativo che si è fatto conoscere negli ultimi quarant’anni per le sue opere massicce composte da materiali abbandonati e riutilizzati. La pratica di Dial indaga una vasta gamma di argomenti toccanti, tra cui la giustizia sociale e i diritti umani. Le opere di Dial sono state acquistate dal Metropolitan Museum of Art di New York, dallo Smithsonian American Art Museum e da altre importanti istituzioni americane. “Siamo onorati di offrire le opere di questi importanti artisti nella nostra prossima asta di gennaio durante l’Americana Week. I pezzi offrono, attraverso il soggetto e i media, uno sguardo intensamente potente sulle esperienze dei loro creatori come artisti neri nel Sud americano. Le opere dei membri della famiglia Dial sono ora conservate in molte collezioni museali e la loro crescente presenza nel canone storico dell’arte americana è attesa da tempo” è il commento di Cara Zimmerman, curatrice “Outsider Art” di Christie’s.

L’attrice statunitense Jane Fonda (85 anni) vende all’asta una collezione di opere firmate da una famiglia di artisti afroamericani (Instagram)
L’attrice statunitense Jane Fonda (85 anni) vende all’asta una collezione di opere firmate da una famiglia di artisti afroamericani (Instagram)

L’attrice, che prima di Natale aveva dichiarato di sentirsi “benedetta e fortunata” perché il suo tumore – il linfoma non-Hodgkin, un tipo di cancro che si sviluppa nel sistema linfatico – è in remissione al punto da poter interrompere la chemioterapia, è in grande forma. A febbraio sulla piattaforma Paramount+ debutta la commedia sportiva “80 for Brady” che parla di un gruppo di quattro energetiche ottantenni il cui sogno è guardare dal vivo il Super Bowl con Tom Brady. E proprio durante la promozione del film ha dato aggiornamenti sulla sua salute. “Sto alla grande! Ho finito tutti i cicli di chemio e sto bene” spiega Fonda descrivendo la sua ennesima battaglia contro il cancro (è stata colpita dal tumore al seno nel 2010, mentre nel 2018 le venne scoperta una massa cancerogena nel labbro inferiore) come “un’avventura”.

Il cast della nuova commedia “80 for Brady”
Il cast della nuova commedia “80 for Brady”

Oltre a Jane Fonda, il cast di “80 for Brady” è composto da Lily Tomlin (già compagna di set della Fonda in ‘Grace & Frankie’), Sally Field e Rita Moreno, con la partecipazione speciale di Tom Brady, leggenda del football americano. “Mi tremavano le ginocchia quando è entrato nella mia roulotte. Sono rimasta sbalordita. Quando qualcuno è il migliore in quello che fa, devi soltanto onorarlo e portare rispetto. Ed io in quel momento ero semplicemente senza parole. Era così gentile ed umile, il che è difficile da credere considerando quanto sia brillante in quello che fa, eppure è così. Era anche molto dolce ed educato” sono le parole di Fonda ricordando la prima volta che lo ha visto arrivare sul set.

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  • Nino Gennaro cresce in un paese complesso, difficile, famigerato per essere stato il regno del boss Liggio, impegnandosi attivamente in politica; nel 1975 è infatti responsabile dell’organizzazione della prima Festa della Donna, figura tra gli animatori del circolo Placido Rizzotto, presto chiuso e, sempre più emarginato dalla collettività, si trova poi coinvolto direttamente nel caso di una sua amica, percossa dal padre perché lo frequentava e che sporse denuncia contro il genitore, fatto che ebbe grande risonanza sui media. Con lei si trasferì poi a Palermo e qui comincia la sua attività pubblica come scrittore; si tratta di una creatività onnivora, che si confronta in diretta con la cronaca, lasciando però spazio alla definizione di mitologie del corpo e del desiderio, in una dimensione che vuole comunque sempre essere civile, di testimonianza.

Nel 1980 a Palermo si avviano le attività del suo gruppo teatrale “Teatro Madre”, che sceglie una dimensione urbana, andando in scena nei luoghi più diversi e spesso con attori non professionisti (i testi si intitolano “Bocca viziosa”, “La faccia è erotica”, “Il tardo mafioso Impero”), all’inseguimento di un cortocircuito scena/vita. Già il logo della compagnia colpisce l’attenzione: un cuore trafitto da una svastica, che vuole alludere alla pesantezza dei legami familiari, delle tradizioni vissute come gabbia. Le sue attività si inscrivono, quindi, in uno dei periodi più complessi della storia della città siciliana, quando una sequenza di delitti efferati ne sconvolge la quotidianità e Gennaro non è mai venuto meno al suo impegno, fondando nel 1986 il Comitato Cittadino di Informazione e Partecipazione e legandosi al gruppo che gestiva il centro sociale San Saverio, dedicandosi quindi a numerosi progetti sociali fino alla morte per Aids nel 1995.

La sua drammaturgia si alimenta di una poetica del frammento, del remix, con brani che spesso vengono montati in modo diverso rispetto alla loro prima stesura.

Luca Scarlini ✍

#lucenews #lucelanazione #ninogennaro #queer
  • -6 a Sanremo 2023!

Questo Festival ha però un sapore dolceamaro per l
  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

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  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

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L’attrice statunitense Jane Fonda (85 anni) vende all’asta una collezione di opere firmate da una famiglia di artisti afroamericani (Instagram)
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Il cast della nuova commedia “80 for Brady”
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Oltre a Jane Fonda, il cast di “80 for Brady” è composto da Lily Tomlin (già compagna di set della Fonda in ‘Grace & Frankie’), Sally Field e Rita Moreno, con la partecipazione speciale di Tom Brady, leggenda del football americano. “Mi tremavano le ginocchia quando è entrato nella mia roulotte. Sono rimasta sbalordita. Quando qualcuno è il migliore in quello che fa, devi soltanto onorarlo e portare rispetto. Ed io in quel momento ero semplicemente senza parole. Era così gentile ed umile, il che è difficile da credere considerando quanto sia brillante in quello che fa, eppure è così. Era anche molto dolce ed educato” sono le parole di Fonda ricordando la prima volta che lo ha visto arrivare sul set.
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