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Chi era Lidia Poët, la storia della prima avvocata d’Italia. La serie Netflix con Matilda De Angelis

Un’eroina protofemminista di fine Ottocento. La regista: "Racchiude in sé le lotte generazionali di donne che hanno combattuto la mentalità prevaricatrice di chi le voleva sottomesse e prigioniere di stereotipi"

di BARBARA BERTI -
14 febbraio 2023
Matilda De Angelis nella serie "La legge di Lidia Poët”

Matilda De Angelis nella serie "La legge di Lidia Poët”

Un’eroina protofemminista di fine Ottocento, ovvero la prima donna italiana a essere iscritta all’Ordine degli avvocati. E’ il nuovo ruolo di Matilda De Angelis (27 anni), l’attrice bolognese che è la protagonista di “La legge di Lidia Poët”, la nuova serie Netflix disponibile dal 15 febbraio. La serie, in sei episodi, è diretta da Matteo Rovere e Letizia Lamartire e scritta da Guido Iuculano, Davide Orsini, Elisa Dondi, Daniela Gambaro e Paolo Piccirillo. Nel cast, oltre alla De Angelis, ci sono Eduardo Scarpetta nei panni del giornalista Jacopo Barberis mentre Pier Luigi Pasino è Enrico Poët, fratello di Lidia, Sara Lazzaro e Sinéad Thornhill sono rispettivamente Teresa Barberis, moglie di Enrico, e Marianna Poët, la loro figlia. Dario Aita è Andrea Caracciolo.
 
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Un po’ Sherlock Holmes e un po’ Perry Mason, la serie è un giallo storico che racconta una vera pioniera della Torino di fine Ottocento. La storia parte dalla sentenza della Corte d’Appello di Torino che dichiara illegittima l’iscrizione di Lidia Poët all’albo degli avvocati, impedendole così di esercitare la professione solo perché donna. Senza un quattrino ma piena di orgoglio, Lidia trova un lavoro presso lo studio legale del fratello Enrico, mentre prepara il ricorso per ribaltare le conclusioni della Corte. Attraverso uno sguardo che va oltre il suo tempo, Lidia assiste gli indagati ricercando la verità dietro le apparenze e i pregiudizi. La sua stella polare sono l’indipendenza e l’emancipazione, per cui lotterà tutta la vita e che la portano a diffidare totalmente dell’amore e del matrimonio. Almeno finché non conosce l’affascinante Jacopo Barberis, un misterioso giornalista che le passa informazioni e la guida nei mondi nascosti di una Torino magniloquente.
Una scena di “La legge di Lidia Poët”, la nuova serie Netflix disponibile dal 15 febbraio (Netflix)

Una scena di “La legge di Lidia Poët”, la nuova serie Netflix disponibile dal 15 febbraio (Netflix)

Chi è Lidia Poët

La prima avvocata della storia d'Italia si chiama Lidia Poët, è vissuta a cavallo tra Ottocento e Novecento a Torino, ha combattuto nei tribunali per 36 anni prima di vedere la sua laurea in legge convertita in iscrizione all'albo. Nel frattempo ha continuato a battersi per molte cause, compresa quella del voto alle donne.
La vera Lidia Poët (Wikipedia)

La vera Lidia Poët (Wikipedia)

E’ una donna ipermoderna nata nel secolo sbagliato” commenta lo showrunner Davide Orsini spiegando che durante un lavoro di ricerca sulla Torino di fine Ottocento è venuto fuori il nome di Lidia. “Ce ne siamo completamente innamorati. Abbiamo visto in lei questa scintilla di anticonformismo e allo stesso tempo di velleità la quale ha fatto in modo che, nonostante qualcuno le dicesse di non poter fare una cosa, lei continuasse a farla. Facendo compromessi di ogni genere, senza urlare”. Eppure, Lidia "è un ciclone, che influenza le vite degli altri e che in qualche modo, piano piano, come una goccia cinese, ha smussato, è entrata, ha scavato la roccia. E siamo qui oggi a parlarne perché è un personaggio perfettamente simbolo dei tempi che stiamo vivendo”. Non è però una biografia: “La legge di Lidia Poët” è un giallo storico leggero in cui ogni puntata segue un caso diverso mentre si addentra nella vita della protagonista, immaginandone appunto le difficoltà, le sfide e anche le dinamiche familiari e sentimentali. “Un grande inno alla libertà di spirito, un’ode a una donna, Lidia Poët, che sa essere allo stesso tempo tutte queste cose: determinata, testarda, coraggiosa, ma anche goffa, strana, ostinata e buffa. È lei la nostra protagonista, e di lei parliamo nel corso di tutti gli episodi. Potevamo sceglierle un nome qualsiasi, in fondo è un personaggio d’invenzione, ma abbiamo voluto chiamarla Lidia Poët, e non per caso” dice ancora lo sceneggiatore.
Una scena de “La legge di Lidia Poët”, la nuova serie Netflix disponibile dal 15 febbraio (Netflix)

Una scena de “La legge di Lidia Poët”, la nuova serie Netflix disponibile dal 15 febbraio (Netflix)

Questa donna che ha dovuto aspettare oltre trent’anni per l’iscrizione all’ordine degli avvocatiracchiude in sé le lotte generazionali di donne che per secoli hanno combattuto, anche attraverso una sofferenza silenziosa e privata, la mentalità prevaricatrice di chi le voleva sottomesse e prigioniere di stereotipi, difficili da sradicare” commenta la regista Letizia Lamartire. E aggiunge: “Lidia scompone i tasselli di questo mondo costruito dagli uomini per gli uomini e lo fa con assoluta genialità, spiazzando l’avversario con intelligenza, ironia e talvolta senza mezzi termini. Le sue scelte e la sua voce tagliente graffiano un sistema di esclusione, lo minano alla base e indicano nello stesso tempo una visione di parità, che non è mera utopia, bensì obiettivo condiviso e segnato a caratteri forti dalla parola insieme”.