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Home » Spettacolo » Lina Siciliano, dall’abbandono al successo al cinema: “Donne ribellatevi contro il maschilismo”

Lina Siciliano, dall’abbandono al successo al cinema: “Donne ribellatevi contro il maschilismo”

La 25enne, oggi bravissima attrice, è cresciuta coi 7 fratelli in una casa famiglia a Cosenza: "I mostri li avevo dentro. La guerra più brutta è stata con me stessa"

Giovanni Bogani
22 Luglio 2022
Lina Siciliano

Lina Siciliano all'Ortigia Film Festival

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Lina ha uno sguardo intenso e fiero, pieno di energia. Lina ha dovuto combattere, tutta la vita. Lina è stata premiata martedì sera, 19 luglio, all’Ortigia film festival, come attrice protagonista del film ‘Una femmina‘. Interpreta Rosa, una ragazza che si ribella alla ‘Ndrangheta, alla criminalità organizzata della Calabria, ai suoi uomini – e anche alle sue donne – che portano avanti da secoli una cultura di prepotenza maschile, di crimine, di omertà. Lina è stata premiata anche ai Nastri d’argento con il riconoscimento intitolato a Guglielmo Biraghi; il film è già stato applaudito ai festival di Berlino e di Karlovy Vary. Nella cittadina ceca, l’attrice ha ricevuto i complimenti di un premio Oscar come Geoffrey Rush, l’attore australiano di ‘Shine‘ e di una star assoluta come Benicio Del Toro. “Tu sei bravissima, sembri latino-americana”, le ha detto, in italiano.

Ma la storia della vita di Lina Siciliano, 25 anni, è ancora più straordinaria di quella del film. Fino a un anno fa, lei non pensava affatto a fare l’attrice. E la sua vita, la sua libertà, la sua dignità, se le è dovute conquistare centimetro per centimetro.

Lina Siciliano
Lina Siciliano, 25 anni, è cresciuta in una casa famiglia in Calabria. È stata abbandonata dalla madre con i suoi sette fratelli piccoli

Lina, martedì sera era sul palco, fra gli applausi. Ma la sua vita ha avuto anche momenti molto difficili
“Molto. Tutto è cominciato quando mia madre se n’è andata di casa, abbandonando me e i miei sette fratellini, per non tornare più. Ci hanno affidati ad una casa famiglia, in Calabria. Io sono cresciuta lì”.

Anni in una casa famiglia vicino a Cosenza: è stata costretta a crescere presto
“Assolutamente. Non ho mai avuto un’infanzia vera e propria. Poi, quando sono divenuti adolescenti, i miei fratelli sono stati trasferiti, perché diventava poco appropriato far convivere maschi e femmine insieme. Così, mi sono mancati anche loro”.

Che cosa le ha portato la casa famiglia?
“Devo ringraziare Dio, o chi sia lassù, perché mi ha permesso di affacciarmi alla vita conoscendone le regole. Sono diventata più forte. Certo, le mancanze sono brucianti, l’assenza dei genitori si sente fortissimo, soprattutto a Natale e a Pasqua. Tornavi nella casa famiglia e non trovavi la mamma, il papà. E abbiamo abbandonato la speranza che un giorno ci venissero a prendere”.

Lina SIciliano
Lina SIciliano in una scena di “Una femmina” in cui interpreta Rosa, la protagonista, una giovane che si ribella alla ‘ndrangheta

Il regista del film la ha trovata nella casa famiglia?
“Proprio così. Francesco Costabile mi ha trovata nella casa famiglia: è andato in questi contesti, in cui era sicuro che avrebbe trovato la rabbia. Perché ce n’è tanta, di rabbia, in questi luoghi. E l’ha trovata in me. Appena ci siamo visti mi ha detto: tu devi diventare Rosa, la protagonista del film”.

Non aveva mai fatto scuole di recitazione?
“Assolutamente, mai. Potevo avere sognato di fare l’attrice come lo sognano tutte le bambine: ma non sapevo neanche da dove si comincia. Francesco mi ha detto soltanto: tu non guardare mai la telecamera. Per il resto, sii te stessa. E così ho fatto”.

Un’esperienza andata molto bene. Farà presto un altro film
“Sì: un altro film da protagonista. Un altro passo di questo cammino cominciato per me così in salita”.

Lina in una scena di “Una femmina”. La 25enne non ha mai frequentato scuole di recitazione ma è stata scoperta dal regista Francesco Costabile

Che sentimenti ha provato verso sua madre?
“Posso forse capirla: lei ha avuto il primo figlio che aveva quindici anni, è vissuta in una cultura in cui la donna deve solo fare figli, era giovane e si sentiva schiacciata. Posso capirla, ma non sono riuscita a perdonarla”.

Anche lei, a soli venticinque anni, è madre. Ma ha fatto una scelta completamente opposta
“Io ho un bambino di un anno e mezzo che non lascerei mai, per nessun motivo al mondo. Vengo ai festival, ma penso continuamente a lui: l’ho appena visto in videochiamata e mi veniva da piangere, proprio prima di salire sul palco”.

Quale pensa siano le battaglie più necessarie per le donne oggi?
“Le donne si devono ribellare. Più hai paura, più ti mangiano. È importante che la donna prenda posizione, che combatta il maschilismo che ancora impera in tanti luoghi soprattutto del Sud”.

Lina Siciliano
Lina Siciliano all’Ortigia Film Festival. La giovane ha ricevuto premi anche ai Nastri d’Argento e il film di cui è protagonista è stato applaudito al festival di Berlino e a quello di Karlovy Vary (Rep. Ceca)

Per lei qual è stata la battaglia più dura?
“Quella con me stessa: io ho sofferto molto di depressione, di violenze psicologiche subite. I mostri li avevo dentro. E quando combatti con te stessa è la guerra più brutta”.

Che cosa va combattuto, nella mentalità maschile?
“Il fatto che possano pensare che la donna sia un oggetto loro. Questo mi fa arrabbiare moltissimo: perché la donna deve essere comandata su come si deve vestire, sul lavoro che deve fare, perché deve essere relegata a fare la casalinga e a pensare solo ai figli? Ma dove sta scritto?”.

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  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
  • Paese che vai inquinamento che trovi. O, se volete, un mal comune che non diventa affatto un mezzo gaudio. Secondo uno studio pubblicato su “The Lancet Planetary Health”, primo autore il professore Yuming Guo, sono infatti a appena 8 milioni le persone che possono dire di respirare aria pulita: lo 0,001% della popolazione mondiale, che vive su una percentuale irrisoria del globo terraqueo, lo 0,18%.

Per i rimanenti 7 miliardi e passa la situazione è grama, se non critica, con la concentrazione annuale di polveri sottili che è costantemente al di sopra della soglia di sicurezza indicata dall’Oms, Organizzazione mondiale della sanità (PM2.5 inferiori a 5 µg/m3), un limite oltre il quale il rischio per la salute diventa considerevole. E come se non bastasse la concentrazione media giornaliera globale è di 32,8 µg/m3, più del doppio della soglia Oms.

Lo studio pubblicato su “Lancet” è il primo al mondo ad aver ricostruito i valori giornalieri di polveri sottili, ovvero smog, su tutto il Pianeta, attraverso un metodo complesso e multifattoriale che ha permesso di ottenere dei valori anche nelle regioni non monitorate, grazie a un mix fatto di osservazioni tradizionali di monitoraggio della qualità dell’aria, rilevatori meteorologici e di inquinamento atmosferico via satellite, metodi statistici e di apprendimento automatico (machine learning).

Dati allarmanti, dunque. Per quanto qualche segnale di miglioramento comincia a intravvedersi, con il totale dei giorni con concentrazioni eccessive che sta diminuendo nel complesso. I dati degli ultimi 20 anni rivelano delle tendenze positive in Europa e Nord America, dove l’inquinamento da PM2.5 è sceso, ma non in Asia meridionale, Australia e Nuova Zelanda, America Latina e Caraibi, dove il trend è invece di crescita. Le concentrazioni più elevate di PM2.5 sono state rilevate nelle regioni dell’Asia orientale (50 µg/m3) e meridionale (37,2 µg/m3), seguite dall’Africa settentrionale (30,1 µg/m3). Poco da gioire, dunque e molto da lavorare.

#lucenews #inquinamento
  • L’arrivo della bella stagione ha il sapore del gelato 🍦

Golosi ma di qualità. È il rapporto degli italiani con il gelato artigianale secondo un’indagine di Glovo. Piattaforma di consegne, e Gusto17, brand gourmet, in vista del Gelato Day del prossimo 24 marzo.

Nel 2022 solo sull’app di Glovo gli italiani hanno ordinato più di 2 milioni di gelati, il 16% in più rispetto al 2021, con una media di 5.500 gelati al giorno, principalmente dalle gelaterie di quartiere, facendo aumentare le vendite del 138% per i piccoli esercenti. In particolare, il picco di ordini si registra alle 21.

Tra i gusti più amati dagli italiani ci sono: crema, pistacchio, nocciola e Nutella. Questa la Top 10 delle città più golose di gelato: Roma, Milano, Torino, Palermo, Napoli, Firenze, Catania, Bologna, Bari e Verona.

🍨E voi, amanti del gelato, qual è il vostro gusto preferito? 

📸 Credits: @netflixit 

#lucenews #lucelanazione #gelatoday
  • 🗣«Persi undici chili in poco tempo. Per cercare di rialzarmi iniziai un percorso con uno psicologo, ma ho capito presto qual era il motivo per cui ero caduta dentro quel tunnel. E ho iniziato presto a lavorare su di me, da sola.

Nel 2014 avevo ripreso ad allenarmi da pochissimo tempo, quando ho incontrato una donna, Luana Angeletti. Ho scoperto dopo che era la mamma di un amico, ma la cosa importante è quello che lei mi disse quella volta.

Che avevo una struttura fisica adatta a competere nella categoria bikini, nel body-building. Mi è scattato dentro qualcosa, ho iniziato a lavorare perché volevo migliorare e finalmente farmi vedere dagli altri, dopo che per otto anni non ero andata neanche al mare perché mi vergognavo del mio fisico e della mia scoliosi. Grazie a Luana sono passata dal nascondermi allo stare su un palco guardata da tante persone. È stata decisiva.

Imparate a volervi bene, e se non ci riuscite con le vostre forze, non abbiate paura di farvi aiutare e seguire da altri. È importantissimo».

Dai disturbi alimentari al body building, l
Lina ha uno sguardo intenso e fiero, pieno di energia. Lina ha dovuto combattere, tutta la vita. Lina è stata premiata martedì sera, 19 luglio, all’Ortigia film festival, come attrice protagonista del film 'Una femmina'. Interpreta Rosa, una ragazza che si ribella alla ‘Ndrangheta, alla criminalità organizzata della Calabria, ai suoi uomini – e anche alle sue donne – che portano avanti da secoli una cultura di prepotenza maschile, di crimine, di omertà. Lina è stata premiata anche ai Nastri d'argento con il riconoscimento intitolato a Guglielmo Biraghi; il film è già stato applaudito ai festival di Berlino e di Karlovy Vary. Nella cittadina ceca, l'attrice ha ricevuto i complimenti di un premio Oscar come Geoffrey Rush, l’attore australiano di 'Shine' e di una star assoluta come Benicio Del Toro. “Tu sei bravissima, sembri latino-americana”, le ha detto, in italiano. Ma la storia della vita di Lina Siciliano, 25 anni, è ancora più straordinaria di quella del film. Fino a un anno fa, lei non pensava affatto a fare l’attrice. E la sua vita, la sua libertà, la sua dignità, se le è dovute conquistare centimetro per centimetro.
Lina Siciliano
Lina Siciliano, 25 anni, è cresciuta in una casa famiglia in Calabria. È stata abbandonata dalla madre con i suoi sette fratelli piccoli
Lina, martedì sera era sul palco, fra gli applausi. Ma la sua vita ha avuto anche momenti molto difficili "Molto. Tutto è cominciato quando mia madre se n’è andata di casa, abbandonando me e i miei sette fratellini, per non tornare più. Ci hanno affidati ad una casa famiglia, in Calabria. Io sono cresciuta lì". Anni in una casa famiglia vicino a Cosenza: è stata costretta a crescere presto "Assolutamente. Non ho mai avuto un’infanzia vera e propria. Poi, quando sono divenuti adolescenti, i miei fratelli sono stati trasferiti, perché diventava poco appropriato far convivere maschi e femmine insieme. Così, mi sono mancati anche loro". Che cosa le ha portato la casa famiglia? "Devo ringraziare Dio, o chi sia lassù, perché mi ha permesso di affacciarmi alla vita conoscendone le regole. Sono diventata più forte. Certo, le mancanze sono brucianti, l’assenza dei genitori si sente fortissimo, soprattutto a Natale e a Pasqua. Tornavi nella casa famiglia e non trovavi la mamma, il papà. E abbiamo abbandonato la speranza che un giorno ci venissero a prendere".
Lina SIciliano
Lina SIciliano in una scena di "Una femmina" in cui interpreta Rosa, la protagonista, una giovane che si ribella alla 'ndrangheta
Il regista del film la ha trovata nella casa famiglia? "Proprio così. Francesco Costabile mi ha trovata nella casa famiglia: è andato in questi contesti, in cui era sicuro che avrebbe trovato la rabbia. Perché ce n’è tanta, di rabbia, in questi luoghi. E l'ha trovata in me. Appena ci siamo visti mi ha detto: tu devi diventare Rosa, la protagonista del film". Non aveva mai fatto scuole di recitazione? "Assolutamente, mai. Potevo avere sognato di fare l’attrice come lo sognano tutte le bambine: ma non sapevo neanche da dove si comincia. Francesco mi ha detto soltanto: tu non guardare mai la telecamera. Per il resto, sii te stessa. E così ho fatto". Un’esperienza andata molto bene. Farà presto un altro film "Sì: un altro film da protagonista. Un altro passo di questo cammino cominciato per me così in salita".
Lina in una scena di "Una femmina". La 25enne non ha mai frequentato scuole di recitazione ma è stata scoperta dal regista Francesco Costabile
Che sentimenti ha provato verso sua madre? "Posso forse capirla: lei ha avuto il primo figlio che aveva quindici anni, è vissuta in una cultura in cui la donna deve solo fare figli, era giovane e si sentiva schiacciata. Posso capirla, ma non sono riuscita a perdonarla". Anche lei, a soli venticinque anni, è madre. Ma ha fatto una scelta completamente opposta "Io ho un bambino di un anno e mezzo che non lascerei mai, per nessun motivo al mondo. Vengo ai festival, ma penso continuamente a lui: l’ho appena visto in videochiamata e mi veniva da piangere, proprio prima di salire sul palco". Quale pensa siano le battaglie più necessarie per le donne oggi? "Le donne si devono ribellare. Più hai paura, più ti mangiano. È importante che la donna prenda posizione, che combatta il maschilismo che ancora impera in tanti luoghi soprattutto del Sud".
Lina Siciliano
Lina Siciliano all'Ortigia Film Festival. La giovane ha ricevuto premi anche ai Nastri d'Argento e il film di cui è protagonista è stato applaudito al festival di Berlino e a quello di Karlovy Vary (Rep. Ceca)
Per lei qual è stata la battaglia più dura? "Quella con me stessa: io ho sofferto molto di depressione, di violenze psicologiche subite. I mostri li avevo dentro. E quando combatti con te stessa è la guerra più brutta". Che cosa va combattuto, nella mentalità maschile? "Il fatto che possano pensare che la donna sia un oggetto loro. Questo mi fa arrabbiare moltissimo: perché la donna deve essere comandata su come si deve vestire, sul lavoro che deve fare, perché deve essere relegata a fare la casalinga e a pensare solo ai figli? Ma dove sta scritto?".
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