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Litfiba, con "L’ultimo Girone" si chiude l'era del rock all'italiana. Il tour di addio con l'energia degli esordi

di GIOVANNI BALLERINI -
16 maggio 2022
Litfiba

Litfiba

Litfiba, "L’ultimo Girone", sembra il titolo di un film mitologico o distopico, ma è invece il tour d’addio, l’ultima avventura di una band con 40 (+2) anni di rock alle spalle. Una formazione di precursori del rock cantato in italiano, che dal 1980 a oggi ha venduto oltre 10 milioni di dischi e fatto migliaia di concerti in Italia, Europa e nel resto del mondo si avvia al gran finale. A suon di sold out. Biglietti esauriti in prevendita anche le due date di Napoli, le due di Roma, le due di Firenze (al Tuscany Hall Lunedì 16 e martedì 17 maggio 2022 alle 21) e le due di Milano. Il vulcanico vocalist Piero Pelù e lo scatenato chitarrista Ghigo Renzulli per "L’ultimo Girone Tour" saranno accompagnati sul palco da Luca 'Luc Mitraglia' Martelli alla batteria, Fabrizio 'Simoncia' Simoncioni alle tastiere e Dado 'Black Dado' Neri al basso.

Bisogna mettersi l’animo in pace? Questo sarà davvero il vostro ultimo tour?

"Solo quando ci sono grandi momenti come questo che si scatenano le energie migliori. Altrimenti sarebbe stato il solito tour per il quarantennale e il pubblico avrebbe visto uno dei consueti live che abbiamo proposto dalla reunion in poi. Questo non è la stessa cosa. Questo tour è davvero incredibilmente speciale, unico e irripetibile. Stiamo dando il meglio di noi stessi e anche il pubblico reagisce alla grande: sono tutti presenti, euforici, carichi. Avviene un caricamento reciproco e questo porta l’adrenalina, il feeling ai massimi livelli: l’atmosfera che si respira è importante".

Litfiba

I Litfiba annunciano l'addio alle scene con un ultimo incredibile tour: "L'Ultimo girone" (foto di Michele Piazza)

Peccato sia l’ultima volta?

"Fa parte della natura delle cose. Tutte le cose belle hanno un inizio e una fine. Abbiamo riarrangiato un terzo del nostro repertorio per questo show: per questa estate arriveremo a 50 pezzi che suoneremo a rotazione ogni sera a seconda del feeling che si creerà col pubblico in questi live di due ore e mezzo".

Grande musica con grandi temi sociali?

"È sempre stata una nostra caratteristica parlare con la nostra musica anche dei problemi della società. Purtroppo le cose sono mutate in peggio perché le infiltrazioni 'ndranghetiste che oggi stanno venendo fuori in Toscana non erano così diffuse, non si potevano nemmeno ipotizzare, quando abbiamo fatto "Dimmi il nome". Il problema della mafia, se non se ne parla, si inserisce nel tessuto sociale e si sparge a macchia d’olio. Poi vengono fuori le falde acquifere inquinate, le corruzioni nelle amministrazioni locali e tutta la società ne risente".

Da qui in avanti darete spazio alle vostre carriere soliste o a una lunga vacanza?

"Questa estate prosegue il tour. Abbiamo già 15 date fissate. Fra queste Lucca Summer Festival, il 15 luglio, per tutti i toscani e non che non hanno trovato il biglietto per i concerti fiorentini, che a Lucca si godranno un concerto completamente diverso di quelli al Tuscany Hall. Siamo sempre in tiro, come è giusto che sia perché la musica è la nostra vita. Una delle componenti del nostro lavoro è il piacere che si prova nel farlo e quindi andremo avanti con i piedi ben piantati sulla realtà. I nuovi arrangiamenti stupiranno. Sono frutto di lunghe discussioni anche in sala prove e i Litfiba non hanno mai suonato in maniera così moderna come in questo tour e mi sembra la cosa più onesta da lasciare a chi ama la nostra musica".

Per questo avete fatto due concerti in ogni città?

"Certo, nella prima ci sono soprattutto i fan, lo zoccolo duro che ci segue da sempre, nella seconda data, oltre a loro ci sono anche quelli che amano ascoltare la musica, godersela, cantarla in coro per capirla e goderla meglio. Guardandoli dal palco ti rendi conto come nessuno stia fermo per un solo istante. E questa è la ragione perché siamo così entusiasti e vitali sulla ribalta".

Piero Pelù e Ghigo Renzulli (foto di Michele Piazza)

Merito di un sound che suona la carica?

"Sì quello tipico dei Litfiba, ma molto modernizzato. Abbiamo un sound e un’immagine che ci rende inconfondibili, un modo di fare musica, anche dal vivo, che è stato copiato da tanti. Noi ci sentiamo moderni".

Cosa invidiate ai Maneskin?

"Niente. I Litfiba hanno nel loro bagaglio un’esperienza di 9 anni totalmente underground che li ha resi man mano sempre più famosi in Italia e all’estero, cantando in italiano. Abbiamo avuto un’impennata di successo che ci sconvolse non poco le vite e, non a caso, nel 1999 ci siamo allontanati, poi ci siamo ritrovati, ma non abbiamo mai dovuto affrontare un successo planetario. E questa cosa onestamente non la invidio ai Maneskin. Anche se loro sono ragazzi molto seri che ho avuto occasione di conoscere e studiano musica con intensità dalla mattina alla sera. E si sente".

E allora, nessuna invidia?

"Ribadisco non gli invidio proprio niente – sottolinea Piero Pelù –. Non mi sono fatto mancare niente nella mia vita privata e di artista e quindi personalmente sono felice così". Ghigo invece dice "Ai nostri inizi non c’erano la rete o i social, noi siamo andati avanti on the road, facendo gavetta, di concerto in concerto, grazie al passa parola. Anche a me stanno simpatici i Maneskin, sono ragazzi di 20 anni che si stanno godendo il momento che stanno vivendo. Gli auguro ogni bene poi bisogna vedere cosa succederà col prossimo disco".

Nelle canzoni dei Litfiba, l’inclusione e le diversità di genere sono mai state contemplate?

"La diversità è un tema che abbiamo affrontato spesso. Ziganata, ad esempio, è una canzone che parla di razzismo: 'Lei ballava sul fuoco la notte in cui nacque l’odio'. Purtroppo il tema del razzismo può essere abbinato all’omofobia e a tutte le aberrazioni che vediamo tutti i giorni e che, come succede per il fenomeno mafioso, stanno degenerando sempre di più. Anche in Toscana, dove abbiamo appreso dai giornali che le infiltrazioni mafiose sono sempre di più. I temi che abbiamo toccato in questi decenni evidentemente rimangono di imbarazzante attualità".

I Litfiba hanno alle spalle oltre 40 anni di rock e vogliono chiudere la carriera in grande stile con un ultimo scatenato tour (foto di Michele Piazza)

È il mondo che cambia, che è in trasformazione?

"Anche dal punto di vista della violenza – dice Piero –. Girando l’Italia mi sono reso conto che fra i ragazzi ce n’è sempre di più. La violenza sta andando fuori controllo fra le nuove leve – aggiunge Ghigo –. Anche fra i giovanissimi, fra chi ha oggi 12 o 14 anni c’è veramente tanta violenza. Le famiglie, e poi la scuola, spesso non riescono ad arginare questo spirito violento che arriva dai film hollywoodiani, dai social. Sono degli esempi pessimi per i nostri ragazzi. Il ruolo anche della musica è contrastare il più possibile questo stato di cose, questa diffusione di violenza gratuita, come è successo vicino a Roma con due fratelli che hanno picchiato a morte un ragazzo latino. Se, come hanno richiesto i PM, mi dispiace dirlo, gli daranno l’ergastolo, sarebbe un ottimo esempio".

E rispetto alla guerra che ne pensate?

"Ne abbiamo parlato fin dal nostro primo Ep autoprodotto pubblicato da Urgent Label / Materiali Sonori nel giugno 1982, che si chiamava Guerra ed è rimasto mitico. Detto questo, l’Europa è stata creata proprio contro l’opportunità delle guerre, anche per questo mi sento estremamente europeo. La cultura della pace va inculcata, diffusa giorno per giorno, momento dopo momento, goccia a goccia, come dicevo nell’omonima canzone del 1997. I ragazzi hanno bisogno di essere indirizzati in maniera intelligente. Non finirò mai di ringraziare i miei professori delle medie e dei licei Dante e Michelangelo perché certi valori, anche a calci nel culo, me li hanno inculcati – dice Piero –, Questo è quello che ritengo giusto che venga fatto da parte della società e delle famiglie".

Dal 2023 vi si rivedrà mai insieme?

"Quien sabe. Vedremo. Sicuramente ci rincontreremo per bere e mangiare qualcosa insieme".

Farete un live di questa vostra ultima avventura?

"Ci stiamo pensando. Intanto stiamo registrando ogni concerto in multi traccia, poi vedremo".

Litfiba, le date de "L’ultimo Girone Tour"

LITFIBA-TOUR-ULTIMO GIRONE

La locandina del tour "L'ultimo girone" dei Litfiba

• Martedì 26 aprile 2022 – PADOVA, Gran Teatro Geox

• Mercoledì 27 aprile 2022 – PADOVA, Gran Teatro Geox

• Martedì 03 maggio 2022 – NAPOLI, Casa Della Musica SOLD OUT

• Mercoledì 04 maggio 2022 - NAPOLI Casa Della Musica SOLD OUT

• Martedì 10 maggio 2022 – ROMA, Atlantico Live SOLD OUT

• Mercoledì 11 maggio 2022 – ROMA, Atlantico Live SOLD OUT

• Lunedì 16 maggio 2022 – FIRENZE, Tuscany Hall SOLD OUT

• Martedì 17 maggio 2022 – FIRENZE, Tuscany Hall SOLD OUT

• Martedì 24 maggio 2022 - MILANO Alcatraz SOLD OUT

• Mercoledì 25 maggio 2022 - MILANO Alcatraz SOLD OUT

• Domenica 03 luglio 2022 - LEGNANO (MI), Rugby Sound Festival

• Sabato 09 luglio 2022 - NICHELINO (TO) Sonick Park Stupinigi

• Venerdì 15 luglio 2022 – LUCCA, Lucca Summer Festival

• Sabato 16 luglio 2022 – FERRARA, Ferrara Summer Festival

• Lunedì 18 luglio 2022 - ROMA, Rock in Roma

• Sabato 23 luglio 2022 – CATANIA, Sotto il Vulcano Festival

• Mercoledì 27 luglio 2022 - BERGAMO, Bergamo Summer Festival

• Venerdì 29 luglio 2022 - VILLAFRANCA (VR) Villafranca Festival

• Sabato 30 luglio 2022 - MAJANO (UD) Festival di Majano

• Giovedì 18 agosto 2022 - LECCE Oversound Music Festival

• Sabato 20 agosto 2022 - CATTOLICA (RN) Arena della Regina

• Venerdì 26 agosto 2022 - ROMANO D’EZZELINO (VI) AMA Festival