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Home » Spettacolo » Lizzo modifica il testo di Grrrls “Mai voluto promuovere un linguaggio discriminatorio”

Lizzo modifica il testo di Grrrls “Mai voluto promuovere un linguaggio discriminatorio”

L'artista afroamericana, Melissa Viviane Jefferson, esce dalla bufera: "Ho ascoltato i miei fan, così è nata la nuova versione della canzone"

Ilaria Vallerini
15 Giugno 2022
Le polemiche sul nuovo singolo di Lizzo

Le polemiche sul nuovo singolo di Lizzo

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A volte le parole tradiscono e i fan non perdonano. Lo sa bene l’artista afroamericana Melissa Viviane Jefferson, in arte Lizzo, che recentemente è stata presa di mira da una raffica di critiche per il suo nuovo singolo ‘Grrrls’. La regina del rap, nonché portavoce del Body Positive, è stata attaccata per il termine “spaz” (in italiano “spastico”) utilizzato in apertura del brano. Non è stato accolto come un inno positivo e motivante, ma al contrario ha fatto infuriare i fan e i portavoce dei diritti delle persone disabili. Da lì è partita la richiesta di modificare il testo che è stata accolta dalla cantante.

“Sono donna, grassa e nera, conosco la discriminazione”

E’ partito tutto dalla parola “spaz”, ovvero “spastico”. In poche ore l’artista americana è stata travolta da una cascata di Tweet.  “Il problema è che moltissime persone canteranno questa canzone integrando questa parola nel loro linguaggio quotidiano”, scrive un utente. A preoccupare, infatti, è proprio la promozione di un linguaggio discriminatorio, in questo caso nei confronti delle persone disabili. “Non ho mai voluto promuoverlo”, scrive Lizzo in un messaggio di scuse rivolto ai suoi fan su Instagram. “Sono una donna, nera e grassa in America, sono stata presa di mira molte volte da persone che utilizzavano un linguaggio discriminatorio contro di me. Quindi comprendo il grande potere delle parole (se utilizzate intenzionalmente o come nel mio caso involontariamente). Sono orgogliosa di aver modificato il testo di ‘Grrrls’, perché voglio fare parte di questo cambiamento“. L’artista, infatti, ha risposto alla richiesta dei fan scioccati e delusi e ha registrato nuovamente la canzone eliminando la parola incriminata.

Lizzo cambierà il brano ritenuto discriminatorio

Altri casi nel mondo della musica: da Michael Jackson a Lady Gaga

Non solo Lizzo. Nel corso del tempo anche altri artisti sono stati costretti a fare un passo indietro e, di fronte alle critiche, censurare il proprio lavoro. Nel 2013, fu censurato il video di “Do What U Want” di Lady Gaga girato insieme a R. Kelly con l’accusa di incitare allo stupro. Destino simile per Michael Jackson con “They don’t care about us” che nel 1996 ricevette delle accuse di presunto antisemitismo. Il termine inglese “Kike” (“ebreo”), infatti, è considerato dispregiativo e un attacco alla comunità ebraica. Il Re del Pop dovette scusarsi per la scelta del vocabolo, spiegando il perché del suo utilizzo. Posizionando il termine in quel determinato punto del testo, sarebbe stato un tentativo di Jackson di rivolgerlo a se stesso per farsi ancora più carico degli insulti verbali che quotidianamente alcune comunità sono costrette a sopportare.

 

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Instagram

  • Un anno dopo aver appeso sul ponte della Gran Madre lo striscione con scritto “Siamo un PO nella merda” per denunciare il gravissimo stato di siccità del Po, Extinction Rebellion torna a ribadire che “siamo ancora nella merda”, con un gesto più diretto ed esplicito. 

Una vera e propria montagna di letame è stata infatti scaricata questa mattina al grattacielo della Regione Piemonte, insieme a tanti fiori lasciati sopra. 

Due persone si sono arrampicate sulla tettoia dell’ingresso e i trovano ancora li. Al posto dell’insegna portata via dal vento qualche settimana fa, hanno appeso l’enorme scritta “Dalla regione non nasce niente, dal letame nascono i fiori”, riprendendo una canzone di Fabrizio De André. 

Una chiara denuncia dell
  • Riccardo Monco parte da una location d’eccellenza, Enoteca Pinchiorri di Firenze, uno dei ristoranti italiani più conosciuti al mondo e approda come new entry tra i giudici della sfida Alessandro Borghese Celebrity Chef (su TV8, dal lunedì al venerdì alle 19.10), Monco più che chef, si sente un cuoco.

🗣 Non è una diminutio?

“Assolutamente no, chef in realtà significa capo, in cucina è colui che comanda, come il capo cuoco, appunto, o il capo partita. Ormai lo chef ha assunto i connotati di un personaggio mitologico, proprio in virtù dei tanti show cooking proposti. Un’arma a doppio taglio”.

🗣 In che senso?

“Sono tantissimi i giovani che sognano di indossare una giacca da cuoco, ma fra quello che si vede fare in Tv e la fatica vera che richiede la cucina, c’è una differenza abissale”.

🗣 Vuol dire che avere l’ambizione non sempre corrisponde all’effettiva voglia di fare?

“Un po’ è così. Le nuove generazioni hanno un’idea precisa della qualità della vita, la fatica e gli orari della cucina non vanno bene per tutti”.

🗣 Dall’alto delle sue tre stelle Michelin, cosa consiglia agli aspiranti chef?

L
  • Un assistente di volo speciale ha viaggiato da Londra Heathrow a Los Angeles sorprendendo i passeggeri a bordo.

@lewiscapaldi ha presentato il suo nuovo singolo “Wish You The Best” con uno show ad alta quota, servendo snack e bevande. 

#lucenews #lewiscapaldi #wishyouthebest
  • Utero in affitto e adozioni per gli omosessuali. Sono temi caldissimi. Intanti il Parlamento europeo censura il governo italiano per la recente circolare del ministro Piantedosi che ha bloccato le registrazioni all’anagrafe dei figli di coppie gay, effettuate da alcuni sindaci. 

All’Eurocamera è stato infatti approvato un emendamento al testo della Risoluzione sullo Stato di diritto che condanna la circolare perché porterebbe “alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli”, e invita anche Roma "a revocare immediatamente la decisione”. Un invito che il governo non ha intenzione di seguire, e che è stato criticato dal centrodestra e salutato positivamente dalle opposizioni, unite questa volta sia in Italia che a Bruxelles. 

✍ Ma com’è la legislazione attuale in Italia su questi temi?

L
A volte le parole tradiscono e i fan non perdonano. Lo sa bene l'artista afroamericana Melissa Viviane Jefferson, in arte Lizzo, che recentemente è stata presa di mira da una raffica di critiche per il suo nuovo singolo 'Grrrls'. La regina del rap, nonché portavoce del Body Positive, è stata attaccata per il termine "spaz" (in italiano "spastico") utilizzato in apertura del brano. Non è stato accolto come un inno positivo e motivante, ma al contrario ha fatto infuriare i fan e i portavoce dei diritti delle persone disabili. Da lì è partita la richiesta di modificare il testo che è stata accolta dalla cantante.

"Sono donna, grassa e nera, conosco la discriminazione"

E' partito tutto dalla parola "spaz", ovvero "spastico". In poche ore l'artista americana è stata travolta da una cascata di Tweet.  "Il problema è che moltissime persone canteranno questa canzone integrando questa parola nel loro linguaggio quotidiano", scrive un utente. A preoccupare, infatti, è proprio la promozione di un linguaggio discriminatorio, in questo caso nei confronti delle persone disabili. "Non ho mai voluto promuoverlo", scrive Lizzo in un messaggio di scuse rivolto ai suoi fan su Instagram. "Sono una donna, nera e grassa in America, sono stata presa di mira molte volte da persone che utilizzavano un linguaggio discriminatorio contro di me. Quindi comprendo il grande potere delle parole (se utilizzate intenzionalmente o come nel mio caso involontariamente). Sono orgogliosa di aver modificato il testo di 'Grrrls', perché voglio fare parte di questo cambiamento". L'artista, infatti, ha risposto alla richiesta dei fan scioccati e delusi e ha registrato nuovamente la canzone eliminando la parola incriminata.
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