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Home » Spettacolo » Madame: “Io tra Francesca e il personaggio: è il mio simpatico grillo parlante”

Madame: “Io tra Francesca e il personaggio: è il mio simpatico grillo parlante”

Gioie, delusioni e scelte sbagliate nell’ultimo disco della cantante sul palco della Fortezza a Siena

Andrea Spinelli
22 Luglio 2022
Madame, pseudonimo di Francesca Calearo, è una cantautrice e rapper italiana

Madame (20 anni), pseudonimo di Francesca Calearo, è una cantautrice e rapper italiana

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Concerto autoanalitico per Madame quello di sabato 23 luglio alle 21,30 alla Fortezza Medicea di Siena. Un viaggio nelle sue canzoni che la cantautrice vicentina, all’anagrafe Francesca Calearo, affronta tra i dubbi e le consapevolezze dell’album pubblicato lo scorso anno, impreziosito da collaborazioni con Marco Mengoni e Marracash. Per lei l’occasione di trasformare l’anfiteatro del complesso cinquecentesco in un porto franco dove “baciare chi volete e fare ciò che più vi piace, perché qui nessuno giudica nessuno e nessuno ha niente da ridire su quello che dice il vicino”, come ripete ogni sera rilanciando suo status di (fluido) emblema generazionale che l’exploit sanremese di Voce le ha consegnato, trasformandola in una protagonista assoluta di quelle playlist già approcciate con successo al tempo di Sciccherie. “Più che paura ed ansia, per me il concerto è pura adrenalina – ammette Francesca, vent’anni, sostenuta alla batteria da Dalila Murano, al basso da Emanuele Nazzaro, alle tastiere da Carmelo Caruso e alla consolle da dj Estremo (Enrico Botta) – Da quella scarica nasce qualsiasi cosa, pensieri orribili o incredibilmente positivi, tutto entra in gioco”.

Madame (20 anni), pseudonimo di Francesca Calearo, in concerto all’Alcatrazi di Milano

Madame (20 anni), pseudonimo di Francesca Calearo, in concerto all’Alcatrazi di Milano

Che strade seguono spettacolo e album?
“Nel disco ho messo molto, ma non tutto, di me. In certe cose, infatti, conta sempre quanta vita hanno i tuoi anni piuttosto che quanti anni ha la tua vita. Così guardo a queste canzoni come ad una specie di grillo parlante che dall’alto giudica gioie e delusioni di questa adolescente idiota, che fa scelte sbagliate, che fa errori, e li racconta”.

Ma la persona che sta sul palco è la stessa della vita di tutti i giorni o no?
“Dopo essere stata investita dal treno di Sanremo, come accade a molti di quelli che diventano ufficialmente e pubblicamente artisti, ho finito per sdoppiarmi. Così ora sono Madame nel lavoro e Francesca nella vita reale: due persone con ritmi di vita e idee diverse”.

Quali?
“A Francesca interessano di più la pace, la tranquillità, la salute mentale, mentre all’artista un po’ meno. Sto solo cercando di ambientarmi, ben sapendo però che bisogna nutrire entrambe le parti; quindi, ho lavorato molto e mi sono anche regalata, però, delle pause. Ora sono felice di fare questo lavoro, perché l’esperienza mi sta facendo crescere molto”.

Parliamo delle pause.

Madame sul palco di Sanremo 2022
Madame sul palco di Sanremo 2022

“Ad un certo punto non ne ho potuto più e sono andata via per tre mesi in Giordania, da sola. A ritrovarmi”.

Overdose da successo?
“Sono fuggita non da questo lavoro o dal pubblico, ma innanzitutto dai social network, disinstallando tutte le applicazioni dal mio telefono. Non ne potevo più di sentirmi addosso i giudizi della gente, anzi mi davano fastidio i giudizi in generale, a prescindere dal fatto che riguardassero me o altri”.

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  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
Concerto autoanalitico per Madame quello di sabato 23 luglio alle 21,30 alla Fortezza Medicea di Siena. Un viaggio nelle sue canzoni che la cantautrice vicentina, all’anagrafe Francesca Calearo, affronta tra i dubbi e le consapevolezze dell’album pubblicato lo scorso anno, impreziosito da collaborazioni con Marco Mengoni e Marracash. Per lei l’occasione di trasformare l’anfiteatro del complesso cinquecentesco in un porto franco dove "baciare chi volete e fare ciò che più vi piace, perché qui nessuno giudica nessuno e nessuno ha niente da ridire su quello che dice il vicino", come ripete ogni sera rilanciando suo status di (fluido) emblema generazionale che l’exploit sanremese di Voce le ha consegnato, trasformandola in una protagonista assoluta di quelle playlist già approcciate con successo al tempo di Sciccherie. "Più che paura ed ansia, per me il concerto è pura adrenalina - ammette Francesca, vent’anni, sostenuta alla batteria da Dalila Murano, al basso da Emanuele Nazzaro, alle tastiere da Carmelo Caruso e alla consolle da dj Estremo (Enrico Botta) - Da quella scarica nasce qualsiasi cosa, pensieri orribili o incredibilmente positivi, tutto entra in gioco".
Madame (20 anni), pseudonimo di Francesca Calearo, in concerto all’Alcatrazi di Milano

Madame (20 anni), pseudonimo di Francesca Calearo, in concerto all’Alcatrazi di Milano
Che strade seguono spettacolo e album? "Nel disco ho messo molto, ma non tutto, di me. In certe cose, infatti, conta sempre quanta vita hanno i tuoi anni piuttosto che quanti anni ha la tua vita. Così guardo a queste canzoni come ad una specie di grillo parlante che dall’alto giudica gioie e delusioni di questa adolescente idiota, che fa scelte sbagliate, che fa errori, e li racconta". Ma la persona che sta sul palco è la stessa della vita di tutti i giorni o no? "Dopo essere stata investita dal treno di Sanremo, come accade a molti di quelli che diventano ufficialmente e pubblicamente artisti, ho finito per sdoppiarmi. Così ora sono Madame nel lavoro e Francesca nella vita reale: due persone con ritmi di vita e idee diverse". Quali? "A Francesca interessano di più la pace, la tranquillità, la salute mentale, mentre all’artista un po’ meno. Sto solo cercando di ambientarmi, ben sapendo però che bisogna nutrire entrambe le parti; quindi, ho lavorato molto e mi sono anche regalata, però, delle pause. Ora sono felice di fare questo lavoro, perché l’esperienza mi sta facendo crescere molto". Parliamo delle pause.
Madame sul palco di Sanremo 2022
Madame sul palco di Sanremo 2022
"Ad un certo punto non ne ho potuto più e sono andata via per tre mesi in Giordania, da sola. A ritrovarmi". Overdose da successo? "Sono fuggita non da questo lavoro o dal pubblico, ma innanzitutto dai social network, disinstallando tutte le applicazioni dal mio telefono. Non ne potevo più di sentirmi addosso i giudizi della gente, anzi mi davano fastidio i giudizi in generale, a prescindere dal fatto che riguardassero me o altri".
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