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Home » Spettacolo » I Maneskin annunciano le date del tour mondiale: “Ma non andremo in Russia”

I Maneskin annunciano le date del tour mondiale: “Ma non andremo in Russia”

Live in Nord America nel 2022 e in Europa nel 2023 nei palasport per la band romana, che già nei giorni scorsi con un post su Instragram si era schierata al fianco dell’Ucraina

Letizia Cini
21 Marzo 2022
Maneskin, parte il tour italiano nel 2023

er l’occasione i Maneskin presenteranno il loro nuovo singolo ‘Supermodel’, in uscita venerdì 13 maggio

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Già nei giorni scorsi i Maneskin si erano schierati al fianco dell’Ucraina. Il gruppo romano capitanato da Damiano, con una storia su Instagram, aveva annunciato di non poter condividere con i propri fan le date del tour italiano e europeo. Dopo l’annuncio del rinvio dei live a causa della pandemia da Covid-19, la band aveva deciso di fermarsi a causa della guerra in Ucraina. Ma c’è stato un cambio di programma: i Maneskin annunciano infatti il loro primo tour mondiale, con 48 concerti fra Nord America ed Europa. Con una puntualizzazione: “Non andremo in Russia“.

Ma andiamo per ordine: le date del Loud Kids Tour sono aumentate e includono ora il primo headline tour in Nord America, oltre a diverse aggiunte agli show nei palazzetti italiani.

Maneskin, parte il tour italiano nel 2023

L’annuncio delle date negli States

Il Tour europeo nei club, precedentemente posticipato, si sposta quindi nei palasport nel 2023. Partirà il 31 ottobre 2022 da Seattle. Da lì i Maneskin suoneranno in 16 città degli Stati Uniti – tra cui New York, San Francisco, Las Vegas, Washington e Canada, prima di intraprendere il tour europeo riprogrammato per il 2023 e al quale si aggiungono nuove date e includendo venue iconiche come la O2 Arena di Londra, la Accor Arena di Parigi e la Mercedes Benz Arena di Berlino. Oltre che in Italia sono previsti nuovi live in Spagna, Danimarca, Austria, Lettonia ed Estonia.

Il tour europeo

Concluso il Tour in Nord America, i Maneskin daranno il via al loro Tour europeo in Italia, a Pesaro, il 23 febbraio 2023, aggiungendo due nuove date: il 17 marzo a Bologna e il 5 maggio a Milano.

Contro la guerra

“Vi annunciamo con grande emozione che il nostro Loud Kids tour si è fatto ancora più rumoroso ed è diventato mondiale! – dichiarano i Maneskin -. È cresciuto e comprenderà le nostre prime vere date da headliner negli Stati Uniti. Mentre la capienza di tutti gli show europei al chiuso è stata incrementata, per via della grande richiesta. Abbiamo inoltre aggiunto alcune nuove date per tutti coloro che non sono riusciti a prendere i biglietti in tempo“.

Damiano David (secondo da sinistra), leader dei Maneskin con Victoria De Angelis, Thomas Raggi ed Ethan Torchio
Damiano David (secondo da sinistra), leader dei Maneskin con Victoria De Angelis, Thomas Raggi ed Ethan Torchio

Naturalmente, non è facile per noi parlare di musica dal vivo mentre la guerra affligge l’Ucraina e provoca la sofferenza di così tante persone innocenti – prosegue il gruppo – . Siamo devastati per il popolo ucraino e vogliamo dimostrargli la nostra totale solidarietà. A causa delle decisioni prese da chi è al potere, decisioni che affliggono le vite di civili innocenti, non ci esibiremo in Russia. Dobbiamo essere uniti per la pace, ora e per sempre“.
Confermati gli show all’aperto compresi Verona (28 aprile 2022), Circo Massimo (9 luglio 2022) e Lignano Sabbiadoro (23 giugno 2022), così come la partecipazione a tutti i festival già annunciati tra cui Coachella, Lollapalooza, Rock in Rio.
Sempre nei giorni scorsi, su una storia di Instagram Damiano, il cantante dei Maneskin, aveva condiviso la raccolta fondi di Save The Children per aiutare i bambini ucraini che stanno fuggendo dal loro Paese in guerra. Secondo Save The Children e altre organizzazioni umanitarie sono 7,5 milioni i minori, la cui vita è seriamente a rischio a causa del conflitto tra Russia e Ucraina. “Ogni guerra è una guerra contro i bambini – scrive su Twitter Save the Children -. Attacchi alle scuole in Ucraina mettono in pericolo la vita di 7,5 milioni di bambini. Sarebbero decine quelli morti nei combattimenti, anche durante bombardamenti di strutture educative. Non possiamo accettarlo!”.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Già nei giorni scorsi i Maneskin si erano schierati al fianco dell’Ucraina. Il gruppo romano capitanato da Damiano, con una storia su Instagram, aveva annunciato di non poter condividere con i propri fan le date del tour italiano e europeo. Dopo l’annuncio del rinvio dei live a causa della pandemia da Covid-19, la band aveva deciso di fermarsi a causa della guerra in Ucraina. Ma c’è stato un cambio di programma: i Maneskin annunciano infatti il loro primo tour mondiale, con 48 concerti fra Nord America ed Europa. Con una puntualizzazione: “Non andremo in Russia". Ma andiamo per ordine: le date del Loud Kids Tour sono aumentate e includono ora il primo headline tour in Nord America, oltre a diverse aggiunte agli show nei palazzetti italiani.
Maneskin, parte il tour italiano nel 2023

L'annuncio delle date negli States

Il Tour europeo nei club, precedentemente posticipato, si sposta quindi nei palasport nel 2023. Partirà il 31 ottobre 2022 da Seattle. Da lì i Maneskin suoneranno in 16 città degli Stati Uniti - tra cui New York, San Francisco, Las Vegas, Washington e Canada, prima di intraprendere il tour europeo riprogrammato per il 2023 e al quale si aggiungono nuove date e includendo venue iconiche come la O2 Arena di Londra, la Accor Arena di Parigi e la Mercedes Benz Arena di Berlino. Oltre che in Italia sono previsti nuovi live in Spagna, Danimarca, Austria, Lettonia ed Estonia.

Il tour europeo

Concluso il Tour in Nord America, i Maneskin daranno il via al loro Tour europeo in Italia, a Pesaro, il 23 febbraio 2023, aggiungendo due nuove date: il 17 marzo a Bologna e il 5 maggio a Milano.

Contro la guerra

“Vi annunciamo con grande emozione che il nostro Loud Kids tour si è fatto ancora più rumoroso ed è diventato mondiale! - dichiarano i Maneskin -. È cresciuto e comprenderà le nostre prime vere date da headliner negli Stati Uniti. Mentre la capienza di tutti gli show europei al chiuso è stata incrementata, per via della grande richiesta. Abbiamo inoltre aggiunto alcune nuove date per tutti coloro che non sono riusciti a prendere i biglietti in tempo“.
Damiano David (secondo da sinistra), leader dei Maneskin con Victoria De Angelis, Thomas Raggi ed Ethan Torchio
Damiano David (secondo da sinistra), leader dei Maneskin con Victoria De Angelis, Thomas Raggi ed Ethan Torchio
Naturalmente, non è facile per noi parlare di musica dal vivo mentre la guerra affligge l’Ucraina e provoca la sofferenza di così tante persone innocenti - prosegue il gruppo - . Siamo devastati per il popolo ucraino e vogliamo dimostrargli la nostra totale solidarietà. A causa delle decisioni prese da chi è al potere, decisioni che affliggono le vite di civili innocenti, non ci esibiremo in Russia. Dobbiamo essere uniti per la pace, ora e per sempre“. Confermati gli show all’aperto compresi Verona (28 aprile 2022), Circo Massimo (9 luglio 2022) e Lignano Sabbiadoro (23 giugno 2022), così come la partecipazione a tutti i festival già annunciati tra cui Coachella, Lollapalooza, Rock in Rio. Sempre nei giorni scorsi, su una storia di Instagram Damiano, il cantante dei Maneskin, aveva condiviso la raccolta fondi di Save The Children per aiutare i bambini ucraini che stanno fuggendo dal loro Paese in guerra. Secondo Save The Children e altre organizzazioni umanitarie sono 7,5 milioni i minori, la cui vita è seriamente a rischio a causa del conflitto tra Russia e Ucraina. “Ogni guerra è una guerra contro i bambini – scrive su Twitter Save the Children -. Attacchi alle scuole in Ucraina mettono in pericolo la vita di 7,5 milioni di bambini. Sarebbero decine quelli morti nei combattimenti, anche durante bombardamenti di strutture educative. Non possiamo accettarlo!”.
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