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Home » Spettacolo » Marianna Di Martino: “Molestie? Purtroppo sì, come tutte le donne. Certe avances paralizzano”

Marianna Di Martino: “Molestie? Purtroppo sì, come tutte le donne. Certe avances paralizzano”

L'attrice catanese ed ex modella interpreta il vicequestore Agata Scalia nella serie Netflix 'Incastrati': "Fortunatamente ho sempre avuto la capacità e la fortuna di sapermi tirar fuori dalle situazioni scabrose"

Letizia Cini
23 Gennaio 2022
nella serie Netflix di Ficarra e Picone, l’ex modella e attrice siciliana veste i panni del vicequestore Agata Scalia (a destra)

nella serie Netflix di Ficarra e Picone, l’ex modella e attrice siciliana veste i panni del vicequestore Agata Scalia (a destra)

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“Sarebbe bello vivere in un mondo in cui non serve condannare esplicitamente i crimini d’odio di persone contro altre persone, perché tutti implicitamente li condannano. Ma non è così. Abbiamo bisogno del #ddlzan Subito. Non voglio vivere in un mondo che fa finta di niente. Questo è un disegno di legge che protegge chi viene discriminato o è vittima di violenza per il suo orientamento sessuale, la sua identità di genere o la sua disabilità. Quindi, se un giorno io dovessi essere discriminata o aggredita (per esempio) perché etero, questa legge proteggerebbe anche me”.

nella serie Netflix di Ficarra e Picone, l’ex modella e attrice siciliana veste i panni del vicequestore Agata Scalia (a destra)
Bella serie Netflix di Ficarra e Picone ‘Incastrati’, l’ex modella e attrice siciliana Marianna Di Martino veste i panni del vicequestore Agata Scalia (a destra)

Marianna Di Martino, nata 32 anni fa a Catania; nella serie Netflix di Ficarra e Picone ‘Incastrati’, l’ex modella e attrice siciliana veste i panni del vicequestore Agata Scalia (nella foto tratta dal profilo Instagram, a sinistra)Una donna dotata di testa pensante Marianna Di Martino, nata 32 anni fa a Catania. Con opinioni precise e un modo chiaro – quello di chi ha ben presente l’argomento di cui sta trattando – di esporle. Appassionata di spettacolo fin da piccola, ha lasciato la sua Sicilia per debuttato come modella nel 2004, sfilando per Giorgio Armani, comparendo su prestigiose riviste di moda, ma anche vincendo importanti concorsi di bellezza, piazzandosi seconda a Miss Italia nel 2008. Ma il cinema l’ha chiamata, e per lei sono arrivati ruoli in Ex – Amici come prima di Carlo Vanzina (2011), Un fantastico Via vai con Leonardo Pieraccioni (2013), La Santa diretto da Cosimo Alemà (2013) e molti altri. Ora un personaggio tutto nuovo con una coppia di ’paesani’: Ficarra e Picone nella serie Netfix ‘Incastrati‘.

Marianna lei è Agata Scalia nella serie Netflix Incastrati: c’è qualcosa di diverso in questo ruolo da quelli abitualmente affidati alle attrici belle?

Marianna Di Martino, nata 32 anni fa a Catania
Marianna Di Martino, nata 32 anni fa a Catania

“Beh, diciamo che in questo caso si tratta di un personaggio atipico per il cinema italiano, poco rappresentato, in quanto interpreto una donna di potere: un vicequestore della Polizia di Stato da poco ritrasferitasi in Sicilia da Milano. E non è un potere acquisito il suo, perché moglie o amante di qualche uomo di spicco. Agata il suo ruolo se l’è conquistato da sola, diventando una dirigente di polizia, una donna attuale, energica, emancipata e indipendente, che conduce con vigore e coerenza la sua battaglia contro il crimine”.

Soddisfatta?
“Molto. In primis perché con Salvatore e Valentino (Ficarra e Picone, ndr.) ho lavorato molto bene. In secondo luogo perché, nonostante Incastrati sia indiscutibilmente una commedia, nelle varie puntate vengono affrontati argomenti forti, quasi di denuncia sociale, ma in modo calviniano, leggero. Salvo e Valentino sono riusciti a tirare fuori temi seri come mafia, politica, Sicilia, omertà, facendone il paradosso, senza risparmiare alcuni stereotipi femminili come la mamma chioccia, la donna troppo attenta all’alimentazione, quella tutta d’un pezzo… che poi sarei io”.

Poliziotta integerrima?
“Sì, ma non solo: Agata è anche una vecchia fiamma di Valentino, che però non ha mai trovato il coraggio di confessarle il suo amore“.

Marianna Di Martino, nata 32 anni fa a Catania
Marianna Di Martino, nata 32 anni fa a Catania

Difficile far ridere nell’epoca di politicamente corretto?
“Non facciamo di ogni erba un fascio: la critica vera, quella fatta bene non incontra problemi, a mio avviso. Dallo scherzo di un intellettuale – vedi il fumettista Zerocalcare – emergono problematiche che possono culminare in un sorriso, talvolta amaro. Ma far riflettere è importante, anche su temi scomodi”.

A proposito di temi scomodi, qual è la sua esperienza nel campo delle molestie?
“In tutti gli ambienti, a partire dalla scuola, la donna (o anche i ragazzi, come sanno bene alcuni miei colleghi) è indispensabile imparare a contenere le avances, diciamo così. La Sicilia è una terra dove l’uomo nasce con le stimmate del maschio passionale, galante. Difficile cambiare la mentalità, bisogna sperare nelle nuove generazioni per superare certi stereotipi”.
A lei è mai capitato qualche episodio, diciamo, poco piacevole; e se sì, come ha reagito?
“La mia fortuna è sempre stata l’educazione, perché quando capita – e a tutte capita – il rischio è di rimanere pietrificate, talmente forte è lo choc. Puoi essere la donna più forte del mondo, ma quando succede a te, è tutta un’altra storia. Fortunatamente ho sempre avuto la capacità e la fortuna di sapermi tirar fuori dalle situazioni scabrose”.

Figlia d’arte: suo padre era il regista Giuseppe Di Martino, scomparso quando lei aveva solo 4 anni, sua madre un’attrice di teatro: questo ha influenzato la sua vita?
“Tantissimo (ride, ndr). Ricordo ore e ore di giochi silenziosi in teatro, mentre mamma provava. Papà era infinitamente più grande di lei: si sono conosciuti e innamorati quando mia madre aveva solo 17 anni e lui era il suo maestro di teatro. Esplose la passione, ma sono usciti allo scoperto solo quando la mamma ne aveva 23 ed era incinta di me. Amori di altri tempi”.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
“Sarebbe bello vivere in un mondo in cui non serve condannare esplicitamente i crimini d’odio di persone contro altre persone, perché tutti implicitamente li condannano. Ma non è così. Abbiamo bisogno del #ddlzan Subito. Non voglio vivere in un mondo che fa finta di niente. Questo è un disegno di legge che protegge chi viene discriminato o è vittima di violenza per il suo orientamento sessuale, la sua identità di genere o la sua disabilità. Quindi, se un giorno io dovessi essere discriminata o aggredita (per esempio) perché etero, questa legge proteggerebbe anche me".
nella serie Netflix di Ficarra e Picone, l’ex modella e attrice siciliana veste i panni del vicequestore Agata Scalia (a destra)
Bella serie Netflix di Ficarra e Picone 'Incastrati', l’ex modella e attrice siciliana Marianna Di Martino veste i panni del vicequestore Agata Scalia (a destra)
Marianna Di Martino, nata 32 anni fa a Catania; nella serie Netflix di Ficarra e Picone 'Incastrati', l’ex modella e attrice siciliana veste i panni del vicequestore Agata Scalia (nella foto tratta dal profilo Instagram, a sinistra)Una donna dotata di testa pensante Marianna Di Martino, nata 32 anni fa a Catania. Con opinioni precise e un modo chiaro – quello di chi ha ben presente l’argomento di cui sta trattando – di esporle. Appassionata di spettacolo fin da piccola, ha lasciato la sua Sicilia per debuttato come modella nel 2004, sfilando per Giorgio Armani, comparendo su prestigiose riviste di moda, ma anche vincendo importanti concorsi di bellezza, piazzandosi seconda a Miss Italia nel 2008. Ma il cinema l’ha chiamata, e per lei sono arrivati ruoli in Ex – Amici come prima di Carlo Vanzina (2011), Un fantastico Via vai con Leonardo Pieraccioni (2013), La Santa diretto da Cosimo Alemà (2013) e molti altri. Ora un personaggio tutto nuovo con una coppia di ’paesani’: Ficarra e Picone nella serie Netfix 'Incastrati'. Marianna lei è Agata Scalia nella serie Netflix Incastrati: c’è qualcosa di diverso in questo ruolo da quelli abitualmente affidati alle attrici belle?
Marianna Di Martino, nata 32 anni fa a Catania
Marianna Di Martino, nata 32 anni fa a Catania
“Beh, diciamo che in questo caso si tratta di un personaggio atipico per il cinema italiano, poco rappresentato, in quanto interpreto una donna di potere: un vicequestore della Polizia di Stato da poco ritrasferitasi in Sicilia da Milano. E non è un potere acquisito il suo, perché moglie o amante di qualche uomo di spicco. Agata il suo ruolo se l’è conquistato da sola, diventando una dirigente di polizia, una donna attuale, energica, emancipata e indipendente, che conduce con vigore e coerenza la sua battaglia contro il crimine". Soddisfatta? “Molto. In primis perché con Salvatore e Valentino (Ficarra e Picone, ndr.) ho lavorato molto bene. In secondo luogo perché, nonostante Incastrati sia indiscutibilmente una commedia, nelle varie puntate vengono affrontati argomenti forti, quasi di denuncia sociale, ma in modo calviniano, leggero. Salvo e Valentino sono riusciti a tirare fuori temi seri come mafia, politica, Sicilia, omertà, facendone il paradosso, senza risparmiare alcuni stereotipi femminili come la mamma chioccia, la donna troppo attenta all’alimentazione, quella tutta d’un pezzo... che poi sarei io". Poliziotta integerrima? “Sì, ma non solo: Agata è anche una vecchia fiamma di Valentino, che però non ha mai trovato il coraggio di confessarle il suo amore“.
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