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Home » Spettacolo » Mengoni a Sanremo con Filippo Scotti: elogio della gentilezza, articolato tra parole di odio

Mengoni a Sanremo con Filippo Scotti: elogio della gentilezza, articolato tra parole di odio

Convinto sostenitore del Ddl Zan, il musicista ha cantato un rapporto fra due uomini nel brano 'Proibito' contenuto nell'album 'Materia': “La mia generazione è fluida, più aperta in tutti i sensi"

Barbara Berti
5 Febbraio 2022
Marco Mengon (a destra) e Filippo Scotti sul palco di Sanremo 2022

Marco Mengon (a destra) e Filippo Scotti sul palco di Sanremo 2022

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Marco Mengoni è confermato tra gli ospiti della finalissima della 72esima edizione del Festival di Sanremo. Marco Mengoni sul palco della finale di Sanremo 2022 con un elogio della gentilezza, articolato tra parole di odio, parole della Costituzione, poesia e musica. Con lui sul palco Filippo Scotti, il protagonista del film di Paolo Sorrentino È stata la mano di Dio, candidato all’Oscar per il miglior film internazionale, con cui l’attore ha già vinto il Premio Mastroianni alla Mostra di Venezia. Con lui Marco inizia un dialogo che è un escalation di commenti negativi, che arriva fino al linguaggio di odio. Poi i due richiamano gli art. 21 e 3 della Costituzione, che sanciscono la libertà di espressione e la contrarietà alle discriminazioni in base al sesso dei cittadini, la razza, la lingua, la religione, le opinioni politiche, le condizioni personali e sociali. Poi Filippo legge ‘A un certo punto’, del poeta campano Franco Armini, i cui versi finali recitano: “Tu devi solo la più grande dolcezza possibile a chi verrà e a chi andrà via. È festa nel tuo cuore, festeggia in qualche modo il cuore degli altri”. Qui, Marco attacca L’essenziale, il brano con vinse nel 2013 il Festival di Sanremo.

Il messaggio

 Marco Mengoni sul palco della finale di Sanremo 2022 con un elogio della gentilezza: con lui sul palco Filippo Scotti (a sinistra)

Marco Mengoni sul palco della finale di Sanremo 2022 con un elogio della gentilezza: con lui sul palco Filippo Scotti (a sinistra)

“Quando ho sentito questa poesia – racconta Marco – mi sono emozionato. Abbiamo costruito una cosa bella, scritta da me, Filippo e Luca Bottura. Avevo avuto la sensazione che Filippo fosse una persona sensibile e profonda e ne ho avuto conferma preparando questo Sanremo. Quando qualcuno mi chiede come combatto questo andazzo di esasperazione dei toni, odio e negatività io rispondo con la gentilezza. C’è bisogno di calmare i toni. Anche io ho imparato solo col tempo che bisogna contare fino a 10 prima di parlare per istinto. Ed ho voluto portare questa esperienza a Sanremo. Il Marco di ‘Materia Terra’ (il suo nuovo progetto, ndr.) vuole essere più gentile, pensare di più prima di esprimere giudizi”. Sulla vittoria del 2013, Mengoni dice: “In questi giorni alle prove mi sono tornate in mente tante emozioni che non ho potuto assaporare bene in quel Sanremo, a miei 24 anni. Oggi mi sono ripromesso di vivermela e godermela mentre la vivo”, sottolinea l’artista che promuove a pieni voti il Sanremo 2022: “Molto bello. Ho visto prima e seconda sera e mi sono divertito. Secondo me si sente che c’è voglia di show, di canzoni, di condivisione. E ho trovato i cantanti tutti molto felici. Un bel clima. Il festival della gioia? Mi sembra di sì”, aggiunge l’artista pronto a tornare live con i suoi primi stadi, il 19 giugno a San Siro e il 22 giugno all’Olimpico di Roma. L’invito di Amadeus è arrivato “un paio di mesi fa”. “Ho titubato solo all’inizio perché non avevo chiaro cosa avrei voluto fare su quel palco”. Il resto è stata suspense per non svelare tutto subito. Ospite, superospite o gara? “Per me l’importante è portare sul palco musica e parole. Poi se lo faccio da ospite, da superospite o in gara poco importa”, assicura Mengoni, che nel secondo set della serata propone Mi fiderò, singolo dell’ultimo album ad altissima rotazione.

Marco Mengoni sul palco dell’Ariston, ospite a Sanremo 2019 per il duetto con il cantautore scozzese Tom Walker in 'Hola'
Marco Mengoni sul palco dell’Ariston, ospite a Sanremo 2019 per il duetto con il cantautore scozzese Tom Walker in ‘Hola’

La carriera

Vincitore a Sanremo 2013 con L’essenziale, Marco Mengoni è nato a Ronciglione il 25 dicembre del 1988. Emblema della nuova generazione di artisti lanciati dai reality e talent show, il cantante è riuscito a raccogliere consensi e riconoscimenti degni di una grande star. Se la musica fa parte del suo Dna fin da bambino, la svolta arriva nel 2009 con la vittoria di X Factor. L’anno successivo ha calcato il palco dell’Ariston per la prima volta portando il brano Credimi ancora e giungendo terzo, mentre nel 2013 ha vinto con L’essenziale. Con quest’ultimo è stato scelto per rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest 2013 dove si è piazzato terzo. E’ il primo artista italiano ad aver vinto il Best European Act agli MTV Europe Music Awards, premio conquistato nel 2010 e nuovamente nel 2015, nonché il primo artista italiano della storia a esibirsi al ‘Billboard Film & TV Music Conference’ di Los Angeles nel 2013.

Marco Mengoni (foto Alvaro Beamud Cortes)
Marco Mengoni, 33 anni (foto Alvaro Beamud Cortes)

Inoltre è il primo artista italiano finalista come Worldwide Act agli MTV Europe Music Awards 2013. Nel 2014 è stato eletto Miglior cantante italiano ai Nickelodeon Kids’ Choice Awards 2014 di Los Angeles.

Dieci album

La sua discografia conta dieci album, quattro dal vivo e sei in studio. L’ultimo s’intitola Materia (Terra), uscito il 3 dicembre 2021 (a tre anni dal successo multiplatino di Atlantico e proprio alla vigilia di Sanremo ha conquistato il 60esimo platino della sua carriera con l’ultimo progetto discografico.
Materia è l’inizio di un nuovo progetto, un percorso in tre album che raccontano tre anime differenti, ma complementari, che uniscono le origini di Mengoni, le sue ricerche sonore e la sua attenzione verso la contemporaneità. L’album comprende collaborazioni con Madame e Gazzelle.

Esaltazione della diversità

Marco Mengoni, vincitore del Festival, sul palco del teatro Ariston durante la serata finale del Festival di Sanremo, 17 febbraio 2013
Marco Mengoni, vincitore del Festival, sul palco del teatro Ariston durante la serata finale del Festival di Sanremo, 17 febbraio 2013

Il percorso di crescita e consapevolezza che l’artista ha intrapreso in questi anni è racchiuso in Cambia un uomo, il primo singolo dell’album ‘Materia’: la canzone è un invito ad accettarsi, perdonarsi, ad accogliere i cambiamenti, affrontare le paure e ascoltarsi. Tematica affrontata anche nel singolo Esseri umani dove mostra “la bellezza della diversità”. In occasione del lancio (febbraio 2015) aveva detto: “È il racconto di una storia d’amore universale. La convinzione nel ribadire di non fermarsi all’apparenza, di tendere la mano per combattere insieme i lati oscuri di una società sempre più nascosta dietro a uno schermo e poco protesa verso il prossimo, che pian piano tende a dimenticare la verità dei rapporti e l’importanza di essere animali razionali-uomini-esseri umani”.

La storia d’amore tra due uomini

In Materia,  Marco Mengoni canta per la prima volta una storia d’amore tra due uomini. Proibito (settima traccia dell’album) è il titolo del brano che recita: “Il nostro deve essere amore perché è proibito / Vorrei dirti che non posso ma non ho più armi con te / Spero tu possa sentirti libero di aspettare, spero domani tu possa innamorarti”. Mengoni canta i rapporti d’oggi, complessi ma reali, che spesso nascono e finiscono con troppa rapidità, specchio di una società che si muove in rapidità e con superficialità e di come invece una relazione per evolversi debba essere scambio, rispetto e comprensione, più che rientrare in canoni e schemi. Punto centrale di Proibito è lo special, affidato a una nota vocale del cantautore: in quel momento la voce Mengoni entra nella narrazione con il suo augurio per tutti: innamorarsi e trovare e vivere un rapporto autentico. “Vorrei che tutti quelli che vivono un rapporto di sentimento lo facessero senza finzioni o paure” ha detto in una recente intervista il cantante convinto sostenitore del Ddl Zan.

Marco Mengoni durante la prima puntata del programma ’Da grande’ di Alessandro Cattelan, andata in onda su Raiuno nel settembre 2021
Marco Mengoni durante la prima puntata del programma ‘Da grande’ di Alessandro Cattelan, andata in onda su Raiuno nel 2021

“La mia generazione è fluida, più aperta in tutti i sensi e mi dispiace per le persone che ci governano non si aprano alla natura. Io non contemplo paletti e muri, non mi accorgo della tonalità della carnagione o della scelta di amare un uomo o una donna” diceva il cantante ancora prima del Ddl Zan sulle tematiche relative alle discriminazione e della violenza di genere.
Tornando, quindi, al testo di Proibito’, Mengoni ha dichiarato: “Potrebbero essere anche due donne o un uomo e una donna. L’amore è universale, lo facciamo tutti. La canzone parla di relazioni: oggi sembra che ci si possa innamorare con la facilità di un like, ma che poi non si riesca ad andare oltre il primo difetto. Io ho davanti l’esempio dei miei genitori: li ho visti in difficoltà estrema in alcuni momenti, ma non si sono fermati al primo cedimento, si sono sempre sostenuti”.

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Instagram

  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
Marco Mengoni è confermato tra gli ospiti della finalissima della 72esima edizione del Festival di Sanremo. Marco Mengoni sul palco della finale di Sanremo 2022 con un elogio della gentilezza, articolato tra parole di odio, parole della Costituzione, poesia e musica. Con lui sul palco Filippo Scotti, il protagonista del film di Paolo Sorrentino È stata la mano di Dio, candidato all’Oscar per il miglior film internazionale, con cui l’attore ha già vinto il Premio Mastroianni alla Mostra di Venezia. Con lui Marco inizia un dialogo che è un escalation di commenti negativi, che arriva fino al linguaggio di odio. Poi i due richiamano gli art. 21 e 3 della Costituzione, che sanciscono la libertà di espressione e la contrarietà alle discriminazioni in base al sesso dei cittadini, la razza, la lingua, la religione, le opinioni politiche, le condizioni personali e sociali. Poi Filippo legge ‘A un certo punto’, del poeta campano Franco Armini, i cui versi finali recitano: “Tu devi solo la più grande dolcezza possibile a chi verrà e a chi andrà via. È festa nel tuo cuore, festeggia in qualche modo il cuore degli altri”. Qui, Marco attacca L’essenziale, il brano con vinse nel 2013 il Festival di Sanremo.

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Marco Mengoni sul palco dell’Ariston, ospite a Sanremo 2019 per il duetto con il cantautore scozzese Tom Walker in 'Hola'
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La carriera

Vincitore a Sanremo 2013 con L’essenziale, Marco Mengoni è nato a Ronciglione il 25 dicembre del 1988. Emblema della nuova generazione di artisti lanciati dai reality e talent show, il cantante è riuscito a raccogliere consensi e riconoscimenti degni di una grande star. Se la musica fa parte del suo Dna fin da bambino, la svolta arriva nel 2009 con la vittoria di X Factor. L’anno successivo ha calcato il palco dell’Ariston per la prima volta portando il brano Credimi ancora e giungendo terzo, mentre nel 2013 ha vinto con L’essenziale. Con quest’ultimo è stato scelto per rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest 2013 dove si è piazzato terzo. E’ il primo artista italiano ad aver vinto il Best European Act agli MTV Europe Music Awards, premio conquistato nel 2010 e nuovamente nel 2015, nonché il primo artista italiano della storia a esibirsi al ‘Billboard Film & TV Music Conference’ di Los Angeles nel 2013.
Marco Mengoni (foto Alvaro Beamud Cortes)
Marco Mengoni, 33 anni (foto Alvaro Beamud Cortes)
Inoltre è il primo artista italiano finalista come Worldwide Act agli MTV Europe Music Awards 2013. Nel 2014 è stato eletto Miglior cantante italiano ai Nickelodeon Kids’ Choice Awards 2014 di Los Angeles.

Dieci album

La sua discografia conta dieci album, quattro dal vivo e sei in studio. L’ultimo s’intitola Materia (Terra), uscito il 3 dicembre 2021 (a tre anni dal successo multiplatino di Atlantico e proprio alla vigilia di Sanremo ha conquistato il 60esimo platino della sua carriera con l’ultimo progetto discografico. Materia è l’inizio di un nuovo progetto, un percorso in tre album che raccontano tre anime differenti, ma complementari, che uniscono le origini di Mengoni, le sue ricerche sonore e la sua attenzione verso la contemporaneità. L’album comprende collaborazioni con Madame e Gazzelle.

Esaltazione della diversità

Marco Mengoni, vincitore del Festival, sul palco del teatro Ariston durante la serata finale del Festival di Sanremo, 17 febbraio 2013
Marco Mengoni, vincitore del Festival, sul palco del teatro Ariston durante la serata finale del Festival di Sanremo, 17 febbraio 2013
Il percorso di crescita e consapevolezza che l’artista ha intrapreso in questi anni è racchiuso in Cambia un uomo, il primo singolo dell’album ‘Materia’: la canzone è un invito ad accettarsi, perdonarsi, ad accogliere i cambiamenti, affrontare le paure e ascoltarsi. Tematica affrontata anche nel singolo Esseri umani dove mostra “la bellezza della diversità”. In occasione del lancio (febbraio 2015) aveva detto: “È il racconto di una storia d’amore universale. La convinzione nel ribadire di non fermarsi all’apparenza, di tendere la mano per combattere insieme i lati oscuri di una società sempre più nascosta dietro a uno schermo e poco protesa verso il prossimo, che pian piano tende a dimenticare la verità dei rapporti e l’importanza di essere animali razionali-uomini-esseri umani”.

La storia d’amore tra due uomini

In Materia,  Marco Mengoni canta per la prima volta una storia d’amore tra due uomini. Proibito (settima traccia dell’album) è il titolo del brano che recita: “Il nostro deve essere amore perché è proibito / Vorrei dirti che non posso ma non ho più armi con te / Spero tu possa sentirti libero di aspettare, spero domani tu possa innamorarti”. Mengoni canta i rapporti d’oggi, complessi ma reali, che spesso nascono e finiscono con troppa rapidità, specchio di una società che si muove in rapidità e con superficialità e di come invece una relazione per evolversi debba essere scambio, rispetto e comprensione, più che rientrare in canoni e schemi. Punto centrale di Proibito è lo special, affidato a una nota vocale del cantautore: in quel momento la voce Mengoni entra nella narrazione con il suo augurio per tutti: innamorarsi e trovare e vivere un rapporto autentico. “Vorrei che tutti quelli che vivono un rapporto di sentimento lo facessero senza finzioni o paure” ha detto in una recente intervista il cantante convinto sostenitore del Ddl Zan.
Marco Mengoni durante la prima puntata del programma ’Da grande’ di Alessandro Cattelan, andata in onda su Raiuno nel settembre 2021
Marco Mengoni durante la prima puntata del programma 'Da grande' di Alessandro Cattelan, andata in onda su Raiuno nel 2021
“La mia generazione è fluida, più aperta in tutti i sensi e mi dispiace per le persone che ci governano non si aprano alla natura. Io non contemplo paletti e muri, non mi accorgo della tonalità della carnagione o della scelta di amare un uomo o una donna” diceva il cantante ancora prima del Ddl Zan sulle tematiche relative alle discriminazione e della violenza di genere. Tornando, quindi, al testo di Proibito’, Mengoni ha dichiarato: “Potrebbero essere anche due donne o un uomo e una donna. L’amore è universale, lo facciamo tutti. La canzone parla di relazioni: oggi sembra che ci si possa innamorare con la facilità di un like, ma che poi non si riesca ad andare oltre il primo difetto. Io ho davanti l’esempio dei miei genitori: li ho visti in difficoltà estrema in alcuni momenti, ma non si sono fermati al primo cedimento, si sono sempre sostenuti”.
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