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Home » Spettacolo » “Le nuotatrici”: su Netflix una storia vera consigliata a chi ha ancora voglia di un mondo migliore

“Le nuotatrici”: su Netflix una storia vera consigliata a chi ha ancora voglia di un mondo migliore

Cosa si cela dietro alle immagini di “barconi” dei clandestini? Ecco perché vedere il film della regista Sally El-Hosaini che racconta la vicenda della nuotatrice siriana Yusra Mardini

Michela Monti
21 Dicembre 2022
Yusra e Sara nel film Netflix "Le nuotatrici"

Yusra e Sara nel film Netflix "Le nuotatrici"

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Il sogno olimpionico da coronare come quello di qualsiasi adolescente europeo dedito allo sport, dall’altra parte la guerra come quotidianità, lontana mille luci dalle vite dei nostri figli, nipoti, fratelli europei che vivono influenzati da internet e mai hanno visto cadere una bomba sopra un palazzetto dello sport. Un paradosso che ti attacca allo schermo quello del film Le nuotatrici in onda su Netflix firmato da Sally El Holsaini.
Un film che deve essere visto dai 14 anni in poi, perché solo così chi, in futuro, deciderà il destino del mondo si può rendere conto di ciò che spesso, quasi sempre, si cela dietro ai “barconi” di clandestini che sentono, tra una boccata di pasta e di carne a pranzo, come sottofondo di un realtà quasi scontata. Una boccata di realtà su determinazione e sacrificio che può fare soltanto bene a chi è in procinto di attaccare le cinture di sicurezza per affrontare questo strano mondo. Un padre che non è padrone, nella Siria che ci raccontano “bacchettona”, cresce due figlie con nobili ideali, sportive, ma soprattutto coraggiose. Ed è il coraggio di questo film che deve attaccare allo schermo lo spettatore minorenne, perché dentro ognuno di loro quel coraggio esiste, basta trovarlo.
Le nuotatrici su Netflix, consigliato a chi ha ancora voglia di un mondo migliore.

La storia di Yusra e Sara Mardini

Yusra e Sara Mardini
Yusra e Sara Mardini sono sorelle siriane fuggite da Damasco nel 2015, che durante la traversata verso la Grecia hanno trascinato l’imbarcazione in avaria mettendo in salvo tutti i passeggeri

Basato su eventi realmente accaduti, il film di Working Title/Netflix racconta l’incredibile storia di Yusra e Sara Mardini, sorelle adolescenti siriane fuggite da Damasco nel 2015, mentre la devastante guerra civile si stava tragicamente avvicinando alla loro casa. Dopo aver raggiunto la Turchia, in preda alla disperazione, per attraversare il Mar Egeo e raggiungere l’isola greca di Lesbo, hanno pagato dei contrabbandieri per salire su un’imbarcazione pericolosamente sovraffollata con 18 compagni di viaggio. A metà percorso, il motore si è fermato e la barca ha iniziato ad imbarcare acqua; a quel punto le ragazze – che avevano entrambe praticato nuoto nel loro Paese – si sono eroicamente buttate in mare con altre due persone e hanno nuotato per oltre tre ore fino all’altra sponda, trascinando con sé la barca. Tutti sono sopravvissuti.

L’impegno dei produttori perché fosse “La storia vera”

yursra-mardini
Yusra Mardini, 24 anni, è ambasciatrice di buona volontà dell’Unhcr

“Questo è un film con cui ogni persona al mondo può confrontarsi”, ha dichiarato la 24enne, ormai nota anche nel mondo del nuoto internazionale dopo aver partecipato a due Olimpiadi, poco prima della prima mondiale del film, in occasione della prestigiosa serata di apertura del Toronto International Film Festival (TIFF). “Vogliamo che il film faccia la differenza“. Descritto come “un’epopea spettacolare“, è stato diretto dall’acclamata regista egiziano-gallese Sally El Hosaini e ha come protagoniste le sorelle libanesi Nathalie e Manal Issa, che interpretano Yusra e la maggiore Sara.
Il film racconta la loro infanzia a Damasco, la loro passione per il nuoto fin da piccole e il loro drammatico viaggio verso l’Europa nel 2015. Prima di sfilare sul tappeto rosso canadese, un’emozionatissima Mardini ha dichiarato: “Abbiamo raccontato tutta la storia. Volevamo che fosse quella vera, autentica”, aggiungendo che i registi hanno fatto visita alla sua famiglia in Germania e si sono recati anche nei campi profughi greci dove hanno soggiornato come primo approdo in Europa. “Hanno investito molto tempo ed energia in questo progetto e non abbiamo dubitato neanche per un secondo che avrebbero fatto un ottimo lavoro”.

Chi è Yusra Mardini

mardini olimpiadi
Yusra Mardini ha partecipato a due edizioni dei Giochi Olmpici con la squadra dei rifigiati

Yusra Mardini non è un medico, è una nuotatrice siriana. Nonostante questo però, grazie al suo talento, ha salvato 18 persone. Prima della guerra in Siria, Yusra era una nuotatrice agonistica che rappresentava il suo paese nelle competizioni internazionali. Il conflitto si stava inasprendo e le esplosioni delle bombe echeggiavano sempre più forti nelle orecchie della giovane atleta. Una mattina l’episodio che le aprì gli occhi: mentre era in piscina a Damasco con sua sorella, Sarah, una bomba distrusse il tetto dell’impianto sportivo e si immerse in acqua. Solo la fortuna, e un difetto della carica, che non esplose, le permisero di sopravvivere. A quel punto la scelta tanto difficile quanto obbligata: abbandonare per sempre il suo paese. Così, con la sorella, intraprese un viaggio per la salvezza in direzione Germania. Per raggiungere la loro meta, Yusra e Sarah si imbarcano su un gommone con altre 18 persone. Un gommone su cui, in teoria, non ci sarebbero stati più di 9 posti. Nel bel mezzo del viaggio verso la Grecia, un temporale si abbatté sulla  rotta del gommone che, essendo già sovraffollato, non riuscì a reggere anche il peso dell’acqua che copiosa stava riempiendo l’imbarcazione. Il barcone stava lentamente affondando, così Yura e Sarah decisero di tuffarsi in acqua con altri due uomini per provare a tenerla a galla. Per tre ore e mezzo letteralmente trascinarono la barca fino all’approdo sull’isola di Lesbo, dove si poterono considerare finalmente in salvo.

 

“Il nuoto mi ha letteralmente salvato la vita – dice l’atleta olimpica- prima, quando ero in viaggio verso la Germania. Poi, arrivata qui, mi ha dato la possibilità di ricostruirla”. Dopo essere sbarcata in Grecia, Yusra è effettivamente riuscita ad arrivare in Germania, più precisamente a Berlino, dove presso il club Wasserfreunde Spandau 04, partner delle Scuole di sport d’élite della capitale teutonica, ha trovato una seconda casa oltre a una struttura attrezzata per allenarsi ai massimi livelli. Grazie alla sua dedizione, Mardini è diventata una delle più veloci in vasca, tanto da qualificarsi per le Olimpiadi di Rio 2016 come parte della prima squadra olimpica dei rifugiati. Un’esperienza che si è ripetuta anche a Tokyo in questa edizione dei Giochi, in cui è stata anche portabandiera per la selezione dei rifugiati: “Sono onorata di portare la bandiera perché per me significa che rappresento tutti i rifugiati nel mondo, portando anche le loro speranze per un mondo migliore. Rappresenterò l’intero team e trasmetterò il nostro messaggio che i rifugiati possono sognare e avere successo come chiunque altro”. Mardini è stata anche la più giovane ambasciatrice di buona volontà dell’UNHCR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, nell’aprile 2017. Una giovane donna che ha lottato prima contro la guerra e poi contro il mare aperto per mettere in salvo la sua vita e quella dei suoi compagni , non può più temere nulla.

 

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  • “The Last of Us”, il videogioco, è diventato serie tv, l’attesa è finita ma non le polemiche che riguardano Bella Ramsey. 

Già apprezzatissima dalla critica internazionale e italiana, la serie racconta una storia che si svolge vent’anni dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, un sopravvissuto, viene incaricato di far uscire Ellie, una ragazzina di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere. Nel cast Pedro Pascal nel ruolo di Joel e l’astro nascente britannico Bella Ramsey nel ruolo di Ellie. E proprio sull’attrice 19enne che si sono concentrate diverse polemiche da parte dei fan più accaniti del videogame.

In particolare, le accuse rivolte alla giovane attrice riguardavano l’aspetto estetico visto che non è l’esatta copia della Ellie che i fan sono abituati a vedere nel videogioco dove la protagonista ha il volto dell’attrice Ashley Johnson. I commenti cattivi hanno influenzato non poco l’autostima di Ramsey. 

“È la prima volta che reagisco così male a una cosa del genere. Ci sono state volte in cui l’ho trovato divertente. Ma stavolta, alla fine di 10 minuti in cui non avevo fatto altro che leggere queste cose sui social, mi sono ritrovata a mettere giù il telefono, dopo aver capito che forse non era stata una buona idea. Solo recentemente ho accettato di essere Ellie, di poter interpretare questo personaggio e di essere una brava attrice, ma so già che tutto questo durerà qualche settimana e poi penserò di nuovo di essere terribile”.

Inoltre, proprio come nel videogioco, Ellie è dichiaratamente lesbica. Nella realtà, l’attrice britannica ha recentemente parlato di identità di genere, asserendo di essere “non binaria”. 

“Immagino che il mio genere sia sempre stato molto fluido. Qualcuno potrebbe chiamarmi utilizzando ‘lei’ o ‘lui’ e io non ci penserei. Sono solo una persona, essere di un genere precisonon è qualcosa che mi piace particolarmente."

Di Barbara Berti ✍

#lucenews #lucelanazione #thelastofus #bellaramsey
  • “Mi tremano le mani: per la prima volta in tribunale è stato riconosciuto il peso specifico della discriminazione di genere all’interno di un rapporto di lavoro”. Parola di Giovanna Cristina Vivinetto, docente e poeta transessuale che nel 2019 era stata licenziata dall’istituto paritario Kennedy di Roma. 

Quella scuola l’aveva assunta e licenziata dopo tre settimane nel 2019, ma oggi il giudice ha “riconosciuto a tutti gli effetti la discriminazione di genere come causa scatenante il recesso del rapporto lavorativo stipulato”. Già nel 2019, sempre sui social, la professoressa sfogava il suo rammarico. 

“Mi hanno detto che spiego male e sono indietro col programma. Ma probabilmente c’entra il fatto che io sia una donna transessuale, e questo sarebbe già molto più triste e ingiusto” denunciava la professoressa riportando le motivazioni del licenziamento seguito “a tre giorni di malattia la scorsa settimana per una forte tonsillite batterica con febbre a 39”.

Adesso il Tribunale è dalla parte di Giovanna Cristina Vivinetto. “Ho vinto. Abbiamo vinto. Un varco è stato aperto ed è da qui che possiamo fare entrare la luce. Sono una docente degna di rispetto. Sono una donna transgenderdegna di rispetto. Come dovrebbe essere in ogni caso. Sta a noi decidere in quale direzione cambiare la nostra società. Starò sempre dalla parte di chi lotta ogni giorno per i propri diritti, per non vederseli più calpestare”. 

Di Barbara Berti ✍

#lucenews #lucelanazione #discriminazione #genderrights
  • 🕸Si chiama Mattia Villardita, ha ventinove anni e lavora come impiegato logistico portuale a Vado Ligure, in provincia di Savona. Ma è quando si infila il costume e copre il suo volto con quella maschera che, da generazioni, incanta e fa sognare migliaia di bambini in tutto il mondo, lui diventa Spiderman. E, come il vero supereroe della Marvel, anche Mattia dedica tutto il proprio tempo libero a servizio del prossimo, specialmente dei bambini che riempiono i reparti ospedalieri della sua città, ma anche di tutti gli altri ospedali d’Italia. 

“Quando la situazione lo consente entro dalla finestra, piuttosto che dalla porta. Nel corso degli anni passati nelle corsie ospedaliere a fianco dei bambini affetti dalle peggiori patologie, ho aumentato e migliorato le mie attività facendo esperienza. Cerco di portare stupore e distrazione all’interno di realtà grigie, tristi e noiose come le stanze degli ospedali.”

"Fino all’età di ventidue anni ho subito diversi interventi chirurgici. Da bambino volevo fare il calciatore, lo stuntman oppure il militare, come papà. Ma purtroppo, per ovvi motivi, non ci sono riuscito. Il calcio ho dovuto abbandonarlo perché, pur giocando con con un grosso rialzo nella scarpa, non reggevo i ritmi degli allenamenti. Diventare stuntman neanche a pensarci, secondo i miei dottori, e la carriera militare è stata stroncata sul nascere dal fatto che non superavo le visite mediche militari. Alla fine il destino ha scelto per me, e non poteva scegliere niente di meglio. Da quando ho iniziato a fare il volontario ci metto tutto me stesso, e posso dire di essere nato per diventare quello che sono”.

La gioia di chi riesce a far sorridere nella sofferenza. ✨

Intervista a cura di Caterina Ceccuti ✍

#lucenews #lucelanazione #spiderman #mattiavillardita
  • Addio a Gina Lollobrigida, grande protagonista del cinema italiano. Era nata a Subiaco il 4 luglio del 1927, aveva quindi 95 anni compiuti. 

Lo scorso settembre Gina Lollobrigida era stata dimessa dalla clinica dove era stata ricoverata per una caduta che le aveva causato la frattura del femore per cui aveva anche subito un
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La storia di Yusra e Sara Mardini

Yusra e Sara Mardini
Yusra e Sara Mardini sono sorelle siriane fuggite da Damasco nel 2015, che durante la traversata verso la Grecia hanno trascinato l’imbarcazione in avaria mettendo in salvo tutti i passeggeri
Basato su eventi realmente accaduti, il film di Working Title/Netflix racconta l’incredibile storia di Yusra e Sara Mardini, sorelle adolescenti siriane fuggite da Damasco nel 2015, mentre la devastante guerra civile si stava tragicamente avvicinando alla loro casa. Dopo aver raggiunto la Turchia, in preda alla disperazione, per attraversare il Mar Egeo e raggiungere l’isola greca di Lesbo, hanno pagato dei contrabbandieri per salire su un’imbarcazione pericolosamente sovraffollata con 18 compagni di viaggio. A metà percorso, il motore si è fermato e la barca ha iniziato ad imbarcare acqua; a quel punto le ragazze – che avevano entrambe praticato nuoto nel loro Paese – si sono eroicamente buttate in mare con altre due persone e hanno nuotato per oltre tre ore fino all’altra sponda, trascinando con sé la barca. Tutti sono sopravvissuti.

L’impegno dei produttori perché fosse “La storia vera”

yursra-mardini
Yusra Mardini, 24 anni, è ambasciatrice di buona volontà dell’Unhcr
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Chi è Yusra Mardini

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